giovedì 31 dicembre 2020

Carissimo 2020 (Anima nuda)

Carissimo 2020,
non ti illudere, ti chiamo così, non perché tu mi sia stato particolarmente simpatico, anzi.
Ti chiamo così perché ce l'hai fatta pagare cara, troppo cara. Hai lasciato troppi Corpi in balia di una bufera di vento gelido, che ha strappato tutto di dosso. E hai voluto anche spogliare le Anime di tutti noi, lasciandoci alla finestra a fissare impotenti il tuo uragano. Non contento, ci hai sbattuto le finestre in faccia e hai sprangate porte, affinché rimanessimo soli. E non ti permettere di dirmi che non ho il diritto di parlarti così, solo perché ho avuto la fortuna di poter (ri)vestire il mio Corpo e la mia Anima con abiti antivento, che mi hanno protetto dalle sferzate peggiori. E poco importa se, ad un certo punto, ho potuto (ri)vedere due piccoli raggi di sole che certo hanno costituito una preziosissima fonte di calore; hai reso anche la mia Anima nuda e fragile.
Ma non sei riuscito a rubarmi la capacità di guardare (anche) le altrui lacrime. Ora ti saluto, senza rimpianti e, dopo essermi sfogata, anche senza rancore.

mercoledì 30 dicembre 2020

Simboli

Non mi era mai capitato d'interessarmi alla cioccolata come in questi ultimi giorni.
Ma, se c'è una cosa che ho imparato da questo 2020 che sta per finire, è che devo stare molto attenta a leggere il significato nascosto di tanti piccoli particolari quotidiani a cui, prima d'ora, non avevo dato grande importanza.
E così mi ha colpito il fatto che, delle poche persone che ho potuto vedere in questo periodo, proprio loro due mi abbiano regalato dei cioccolatini.
Due persone che, ciascuno a proprio modo, hanno voluto mostrarmi che ci può essere (ancora) dolcezza e positività, in questi giorni difficili.
E poi lei, insieme ai dolci, mi ha regalato una lanterna luminosa.
Tutti doni simbolici, ma che non sento affatto come universali (come lo sono, appunto, la maggior parte dei simboli che conosciamo), ma che anzi hanno saputo parlare di me.

martedì 29 dicembre 2020

La giungla delle parole

L'Umanità vive di legami forti e legami decisamente più flebili.
Come sempre capita, rivolgo questa semplice constatazione a noi due e, per l'ennesima volta da quando ci conosciamo, vorrei che il nostro legame fosse decisamente più forte di com'è.
Ma poi mi dico che no, sarebbe pretendere decisamente troppo.
Mi convinco che, in fondo, sto bene così e che anzi, forse non mi sto impegnando quanto invece dovrei, per allentare il nostro legame.
Legame, certo: uso ancora questa parola anche se mi sembra fin troppo forte per descriverci, quasi irriverente, nei tuoi confronti.
Ed è proprio quando scrivo di te che mi accorgo di quanto sia povero il (mio) vocabolario.
Ma so anche che non c'è soluzione, a questo problema. Che in realtà è un falso problema
Perché so già che, se solo mi addentrarsi nella giungla delle parole, finirei per smarrirmi in un groviglio di illusioni.

lunedì 28 dicembre 2020

Io, tu e la neve

Tu hai sempre amato la neve.
Io l'ho sempre odiata.
Tu nella neve ti muovi a tuo agio.
Io non ci ho mai messo piede.
Eppure la mia neve è la tua neve.
Quella che fa perdere l'orientamento
che in realtà non ho mai avuto.
La stessa in mezzo al quale tu ti orienti benissimo.
Quella che (con)dividi con i tuoi affetti più cari durante le pause dai nostri problemi.
Ma poi mi piace pensare che la neve sia proprio tu che, come oggi scriveva qualcuno, ti fai notare senza fare (alcun) rumore.

domenica 27 dicembre 2020

Direzioni opposte (ma convergenti)

È strano, ma anche molto piacevole vedere come lei riesca a scherzare con me su di noi.
In passato, invece, quasi si infastidiva, quando nominavo uno dei miei amori impossibili.
Ricordo che, all'epoca, era un atteggiamento che quasi mi offendeva, perché avrei voluto condividere con lei quelle emozioni.
Con il tempo, ho compreso che lo faceva solo per il timore di vedermi soffrire.
Sofferenza che, prima o poi, è sempre arrivata.
Questa volta, invece, abbiamo fatto entrambe una scelta diametralmente opposta: io ho deciso di non abbandonarmi alle illusioni, leu ha deciso di scherzare con me.
Un ultimo dettaglio curioso prima di salutarci: ho notato che le situazioni messi in scena dai suoi scherzi, si avvicinano (ma dubito che coincideranno mai...).
Pazienza: abbiamo pur sempre compiuto dei piccoli passi avanti.

sabato 26 dicembre 2020

Regali...con permesso

Mi hanno chiesto quanti libri ho ricevuto quest'anno per Natale.
Nessuno, ho risposto.
Ma non sono affatto delusa, anzi.
Mai come quest'anno, infatti, ho capito che regali diversi volevano farmi scoprire lati del mio carattere che non avevo mai esplorato prima d'ora.
E poi, sfatiamo un altro falso mito: ma chi l'ha detto che esistono regali troppo inflazionati e, quindi, per questo motivo, banali?
Semmai, si tratta di doni fatti da persone che, pur essendo sempre presenti nel mio cuore, non se la sono sentita di esporsi totalmente davanti a me.
Comportamento spiazzante, direte voi.
Ma no, credo sia semplicemente un gesto compiuto con estrema delicatezza; come se il mittente del regalo volesse chiedermi il permesso di fare un passo oltre la soglia della mia esistenza.

venerdì 25 dicembre 2020

Il superfluo fondamentale

Ci hanno detto che questa sarebbe stata l'occasione per vivere un Natale più sobrio.
Senza troppi cibi, senza troppa gente intorno, senza troppi regali, soprattutto.
Ma quello che si sta (fortunatamente) per concludere è (stato) un anno particolarmente difficile.
E (forse) proprio per questo avremmo avuto bisogno di scaldarci (anche) in quel senso di superfluo che, a ben guardare, banale non lo è mai.
Infatti, credo che in tutto ciò che doniamo e riceviamo ci sia pur sempre una parte di noi.
Che magari potremmo scoprire proprio grazie a quel dono.

giovedì 24 dicembre 2020

Auguri...indelebili

Pur essendo presto per fare un bilancio di quest'anno, io già comunque ho cominciato a tirare un po' le somme.
E, come sempre mi capita, la mia unità di misura sono le persone incontrate.
E mi piace rivolgere il mio pensiero una, o al massimo due di loro, per poi estenderlo a tutte quelle altre persone che hanno un posto speciale nella mia vita.
Perché è come se augurassi anche a tutte loro, la fortuna di un incontro che lascia un segno positivamente indelebile.

mercoledì 23 dicembre 2020

Tormentone natalizio (ovvero: la vita non è un quiz)


Come in una sorta di tormentone natalizio, mi ritorna in mente la sua domanda circa la natura dei suoi desideri per Natale.
Ma questa volta voglio dare una risposta (almeno parzialmente) diversa da quella che ha dato finora.
Perché non è vero che la vita è tutta un quiz e, di conseguenza, è falso sostenere che la prima risposta è quella che conta.
Inizialmente, ti avevo detto che desideri ed obiettivi andavano comunque tenuti ben distinti.
Lo penso ancora, ma oggi vorrei aggiungere una piccola precisazione, ovvero il motivo della loro separazione; credo infatti che la realizzazione dei nostri desideri dipenda (almeno in parte) dall'intervento degli altri; mentre, per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi, tendiamo ad essere (e, quindi, a sentirci) maggiormente protagonisti.
Salvo poi pensare (forse a torto?) che i desideri riguardino di più la nostra sfera emotiva e, quindi, siano più adatti a chi come me, spesso è poco razionale.

martedì 22 dicembre 2020

Potenti scarabocchi

Accade tutto decisamente troppo in fretta e persino la scrittura mi ha tradito o, forse, semplicemente, per la prima volta da quando ne faccio un uso costante, mi è sfuggita dalla penna.
Ed allora vorrei che almeno avesse pietà di me e coprisse con dei potenti scarabocchi, tutti gli errori che ho commesso finora.
Vorrei che li coprisse così tanto da bucare quel foglio di carta che non uso da tempo.
Lo vorrei per impedire a me stessa di soffrire e agli altri di leggervi frasi inesistenti.

lunedì 21 dicembre 2020

Benessere altrui

Mi capita molto raramente di occuparmi degli altri ma, quest'anno, l'avrei fatto con ancora maggiore forza e non già e non solo a causa del periodo complicato che stiamo vivendo, ma semplicemente perché credo che proprio lei avrebbe avuto bisogno di una nostra mano tesa.
Anche tu ora conosci la storia di questa Donna e così, anche oggi, ti racconto una parte della sua vita davvero sfortunata.
Mi ascolti con la tua consueta attenzione ma, nel frattempo, ti stupisci del fatto che io voglia compiere questo gesto.
Ed io potrei anche sentirmi offesa dalla tua meraviglia, ma non lo sono affatto; semplicemente voglio credere che il tuo atteggiamento significhi che ti sorprendi quando scopri altre affinità di comportamento che ci accomunano.
Perché proprio grazie a te ho affinato la mia capacità di pensare anche al benessere altrui.

domenica 20 dicembre 2020

Astenersi Pensieri Positivi

Cosa me ne faccio di tutti quei vuoti Pensieri Positivi che girano a pieno ritmo sul web?
Non me ne faccio proprio nulla.
E se proprio volete regalarmi qualcosa, usate la fantasia e l'originalità che merito; non presentatevi con verità preconfezionate, buone per tutte le stagioni (e, quindi, per nessuna!).
E se a volte, guardandomi, avete (avuto) l'impressione che io non sapessi davvero cosa mi aspetto dalla Vita, probabilmente non mi avete osservato attentamente.
Infatti, è fin troppo chiaro il mio desiderio di incontrare persone autentiche, che abbiano davvero voglia di mettersi in gioco nelle relazioni umane.
Ed infine, dovreste essere orgogliosi di me, di una Donna che, nonostante le difficoltà, si vuole talmente tanto bene, da aver delle richieste ben precise.
Astenersi Perditempo (seppur abilmente mascherati da Pensieri Positivi).
Grazie anche per un'eventuale Non Collaborazione.

sabato 19 dicembre 2020

Scarsità di luce

Non so se tutto si è già spento e, quindi, anche se scoprissi che mi ami, non potrei comunque stare con te, perché meriti di vivere un Amore totalmente corrisposto.
Oppure se, come ho avuto modo di scrivere in altre occasioni, la scarsità di luce dipende esclusivamente dalla mia paura di soffrire, come del resto mi è sempre capitato finora.
Non lo so ora e temo che non avrò la possibilità di scoprirlo nemmeno in futuro.
Eppure le lampade mi piacciono molto, specie quelle dalle fogge non convenzionali.
Infatti, mi piace pensare che, proprio grazie alle loro particolari forme, riescano ad accogliere una luce speciale; quella che illumina i miei occhi quando incontrano i tuoi.

venerdì 18 dicembre 2020

Foglio o biglietto?

Quest'anno sento che un foglio sarebbe troppo.
Ma forse un biglietto sarà troppo poco.
Eppure me lo farò bastare.
Perché (forse) ho finito le parole.
O meglio, ci sarebbe quell'ultimo capitolo che poi, a voler essere onesti, sarebbe il primo (almeno per noi).
Ma io ho deciso, ormai da molto tempo, che non è ancora giunto il tempo per te, di leggerlo.
E non è affatto la prima volta che prendo questa decisione.
No, non chiamatemi presuntuosa o, il che forse è pure peggio non sono né l'altra.
Semplicemente, ho avuto più di un'occasione per notare che non riesci a parlare con me delle parole che nel corso del tempo ti ho regalato.
E non posso nemmeno chiederti cosa hai provato leggendole, perché non so nemmeno detto che tu le abbia lette.
O forse hai letto solo le prime che ti ho regalato.
Quelle che (forse?) hai digerito meglio rispetto alle altre.
Quelle che parlano di te (e anche di noi).
Quelle da cui fuggirai perché non rispettano il tuo voler stare lontano da me.

giovedì 17 dicembre 2020

Di sfuggita

Dopo alcune settimane, oggi hai ripreso a parlarmi di lei; devo riconoscere che lo fai sempre in modo molto delicato e quasi di sfuggita, come se avessi capito ciò che provo per te.
Sono io, semmai, a non essermi ancora abituata alla sua presenza nelle tue parole.
E non posso prometterti nemmeno che ci riuscirò mai.
Ed anzi, credo che, nonostante tutto, continuerò ad immaginarti nella tua felicità più autentica.
Ma non solo: continuerò a costruire una scena in cui ognuno di noi due prosegue la sua vita come se i nostri sguardi non si fossero mai incontrati.
Lo so, potrebbe sembrare assurdo, tutto questo: a cosa serve sapere dove saremmo in futuro, se non possiamo vivere un presente che sia solo nostro?

mercoledì 16 dicembre 2020

Complicati grovigli

Reticenza
Oggi ho imparato il significato preciso di una parola su cui non mi ero mai soffermata prima d'ora.
L'ho sempre pensata come una parola dal significato negativo ed invece ho piacevolmente scoperto che può anche assumere una valenza positiva, specie nell'ambito dei dialoghi con chi ci sta accanto perché è proprio grazie ad essa che ci possiamo fermare un attimo prima che le nostre parole ci facciano precipitare in un burrone.
Ed è esattamente ciò che ho fatto con te, specie nei primi tempi della nostra reciproca conoscenza.
E (sor)rido al pensiero che, ancora oggi, non saprei dire chi dei due tra me e te lo fosse maggiormente.
E (sor)rido al pensiero che entrambi ci ripetiamo spesso che sappiamo mentire, mentre da oggi in poi potremmo dirci che siamo (stati) semplicemente un po' reticenti, impigliati come siamo (stati) in complicati grovigli di reti verbali.

martedì 15 dicembre 2020

Scavare in profondità

Ho sempre cercato di nutrire rispetto verso le opinioni altrui, specie quando divergono dalle mie.
Almeno fino a stasera; infatti, per la prima volta dopo tanto tempo che li conoscono, ho provato un sottile (ma non per questo meno insinuante) fastidio nel modo (specie di alcuni di loro) in cui hanno espresso il loro disappunto.
Eppure, so che non dovrei;  perché magari anche di me potrebbero dire che anch'io non so esprimere la contrarietà in modo positivo e, quindi, costruttivo, ma anche perché ognuno deve poter vedere riconosciuta una propria e peculiare modalità di espressione del dissenso.
Ed ultimo ma non meno importante, il fatto che non hanno minimamente mancato di rispetto a me in prima persona.
E quindi, se ho provato così tanto fastidio di fronte a questa situazione, forse semplicemente, dovrei scavare un po' più a fondo, in questo mio disagio...

lunedì 14 dicembre 2020

I (tuoi) minimi particolari

Sono poche le situazioni e le circostanze che proprio non sopporti.
Una di queste è certamente l'uso dei diminutivi tra le persone.
Invece, a me piacciono molto perché contribuiscono a creare un'atmosfera molto confidenziale ed oserei dire quasi intima, fra coloro che decidono di usarli (reciprocamente, sia chiaro).
Ed è per questo che continuo a chiamarti con il tuo nome per intero.
Ma proprio oggi, ti sei lasciato sfuggire un diminutivo.
E così ti ho subito richiamato al (tuo) ordine.
(Ormai dovresti conoscermi così bene da sapere che mai ti imporrei il mio).
Sta di fatto che mi guardi stupito nel constatare che mi ricordavo quel piccolo particolare che mi hai riferito molto tempo fa.
Ma io sono fatta così: quando voglio ascoltare una persona a cui tengo in modo speciale, mi concentro sui minimi dettagli dei suoi racconti e li faccio emergere con la massima precisione possibile nei nostri dialoghi avvenuti in un futuro lontano.
Ma, per non metterti a disagio, ti faccio credere che memorizzo tutto allo stesso modo (indipendentemente dalla persona con cui sto parlando in quel preciso momento).
Ma sappi che non è vero, perché solo quando si tratta di te, vengo assalita da una paura talmente forte (e folle) di dimenticare, che sento l'irrinunciabile necessità di scrivere per ricordare.

domenica 13 dicembre 2020

Il caricabatterie

 Anche oggi il tempo a mia disposizione è abbondantemente scaduto.
Ma questa volta lo è anche la batteria, che fino a domani non potrò ricaricare.
Allora vorreste che io rimpianga la penna (come forse sarebbe logico che facessi).
Ed invece no, non lo farò, perché non è tanto la penna a mancarmi, quanto la forza fisica per alzarmi dal letto, raggiungere la scrivania e, una volta finito di mettere tutto nero su bianco, tornarmene tranquilla sotto le coperte.
Ma si sa, ormai il mio corpo mi tradisce da troppo tempo.
Ed è quello, per me, il principale problema.
Perché un corpo scarico non può sopportare la mancanza (seppur momentanea) di un caricabatterie.

sabato 12 dicembre 2020

Tra vecchio e nuovo giorno

Non so addormentarmi su un foglio vuoto di pensieri.
Sarà perché, persino all'università ho studiato che è impossibile non pensare a nulla.
Perché l'Uomo è pensante per sua costituzione.
Eppure, anche stasera il pensiero non voleva saperne di giungere fino a me.
È molto tardi e tutto intorno a me non è altro che sonno silenzioso.
Almeno per oggi, nessuno mi può più esortare a spegnere la luce e a lasciarmi andare al riposo notturno.
Tra qualche minuto arriverà anche per me, quel tempo, ma non ancora.
Voglio prima salutare il vecchio ed il nuovo giorno.
E poco importa se, per illudermi che tutto sia finito, ho già fatto calare il buio intorno a me.

venerdì 11 dicembre 2020

No, aspetta

Finché avrò forza non smetterò mai di dirti quanto i tuoi abbracci blocchino il (mio) pensiero su di te.
No, aspetta.
Non te ne andare e ascoltami.
Che stupida, certo che ormai ti conosco e so che, quando si tratta di ascoltare parole pacate, tu non (mi) volti mai le spalle.
Ed è proprio per farti rimanere qui ancora un minuto che incrocio le braccia attorno al mio corpo, perché non ci potremmo abbracciare nemmeno se fosse possibile.
Certo, non ho scordato quegli abbracci donati per impedire che cadessi e mi facessi male.
Li ricordo tutti nella loro naturalezza, ma anche nelle risate che li accompagnavano che oggi, a distanza di qualche anno, credo servissero a coprire un imbarazzo piuttosto forte.
No, aspetta.
Non te ne andare e ascoltami.
Il tuo compito era solo impedire che il mio corpo cadesse.
Quanto al mio cuore, io avrei dovuto non farlo cadere (nella trappola che non mi hai mai teso...).

giovedì 10 dicembre 2020

Senza (più) rivali

È proprio vero che non si finisce mai di conoscere il proprio dolore.
Ed è proprio grazie a questa nostra lacuna conoscitiva, che il dolore riesce a coglierci ogni giorno di sorpresa.
Ed è proprio sorprendendomi che aumenta la sua forza, perché ora mi coglie, sia quando sono arrabbiata e tesa, sia quando le persone che appartengono al mio mondo, mi strappano una risata più forte delle altre.
Ora, comprendo perfettamente quanto il dolore possa insinuarsi nei miei momenti di rabbia; decisamente meno comprendo come il dolore si possa irrompere nel bel mezzo delle nostre chiacchierate che considero un potente antidolorifico.
Ma tu ora non pensare che la tua cura sia divenuta improvvisamente inefficace; il problema vero arriva quando te ne vai perché, da quel momento e fino al tuo ritorno, il mio dolore non ha alcun rivale.È proprio vero che non si finisce mai di conoscere il proprio dolore.

Ed è proprio grazie a questa nostra lacuna conoscitiva, che il dolore riesce a coglierci ogni giorno di sorpresa.
Ed è proprio sorprendendomi che aumenta la sua forza, perché ora mi coglie, sia quando sono arrabbiata e tesa, sia quando le persone che appartengono al mio mondo, mi strappano una risata più forte delle altre.
Ora, comprendo perfettamente quanto il dolore possa insinuarsi nei miei momenti di rabbia; decisamente meno comprendo come il dolore si possa irrompere nel bel mezzo delle nostre chiacchierate che considero un potente antidolorifico.
Ma tu ora non pensare che la tua cura sia divenuta improvvisamente inefficace; il problema vero arriva quando te ne vai perché, da quel momento e fino al tuo ritorno, il mio dolore non ha alcun rivale.

mercoledì 9 dicembre 2020

Lettera a Babbo Natale

Carissimo Babbo Natale,
per una sorta di convenzione temporale, da ieri in quasi tutte le case (e la mia non ha fatto eccezione), è entrata di diritto l'atmosfera natalizia.
Certo, ormai ce lo sentiamo ripetere da mesi, questo sarà un Natale diverso; qualcuno forse si spingerebbe addirittura a definirlo più sobrio, nessuna abbuffata e pochi regali, solo per le persone che ci è consentito vedere.
Ecco, appunto, le persone.
Credo che, nonostante tutto, siano proprio loro che non mancheranno intorno a me; certo, si tratterà delle stesse persone con cui ho trascorso questo intero anno.
E, per quanto riguarda coloro che, invece, non potrò vedere, a ben pensarci si tratta di persone che, indipendentemente dai confini imposti dal particolare momento che stiamo attraversando, probabilmente non avrei potuto comunque frequentare.
Perché spesso si sa, è la Vita stessa a chiederci di percorrere strade diverse.
E credo che sarebbe (stato) estremamente dannoso (almeno per me), ostinarsi a volerle accanto a me ad ogni costo.
Quindi, ricapitolando carissimo Babbo Natale, non ho richieste particolari da rivolgerti, se non quella di non farmi travolgere troppo dal sereno Tutto sommato, sto bene così, correndo il rischio di perdere di vista coloro che, invece, stanno peggio di me e magari per questo si aspettano di ricevere da me anche solo una parola od un cenno di vicinanza.
Grazie mille per avermi ascoltata dedicandomi il tuo tempo.
Ti auguro buone Feste!

martedì 8 dicembre 2020

Schermaglia marina

Regalati il mare, me lo dici spesso.
Non mancherò, ti rispondo inevitabilmente.
E così ho fatto anche ieri, acquistando quel segnalibro solo per me.
Si tratta di un segnalibro molto speciale perché parla di un mare che, con il moto perenne delle sue onde, bacia la spiaggia, ma da essa viene contemporaneamente respinto, in una sorta di schermaglia amorosa.
Poi il mio sguardo cade dall'Autrice della frase che ha un nome quasi identico al suo.
Ed è come se, improvvisamente, lei arrivasse alle nostre spalle per rubarmi (o, forse dovrei dire rubarci la scena).
Resto immobile con lo sguardo fisso sulla sabbia.
Mentre il mare ha (momentaneamente) perso il suo fascino, ai miei occhi, che però non vogliono affatto inumidirsi.
Così lascio passare una manciata di minuti che mi sembrano essere un'eternità.
Di lei, nessuna traccia.
E nemmeno di te.
Ma so che tornerai, come l'onda ritorna ad accarezzare la sua spiaggia.
Come quell'onda che mi limito ad osservare, pur sapendo che non mi apparterrà mai davvero.

lunedì 7 dicembre 2020

Inchiostro simpatico?

Si avvicinano le Festività e tra qualche settimana ci sarà anche il nostro ultimo giorno.
Certo, non è il primo che viviamo.
Ne abbiamo affrontati anche di più dolorosi.
In particolare quelli che sembravano davvero definitivi, tanta era la precarietà del nostro tempo.
Questa volta sarà un ultimo giorno decisamente più sereno e tranquillo, perché sarà l'inizio di poche settimane.
Eppure, vorrei potermi preparare in maniera 
adeguata, al momento dei saluti; come, del resto, l'ho sempre fatto.
Ed allora, l'azione più naturale da compiere sarebbe quella di prendere carta e penna e cominciare a scrivere.
Ma oggi mi sono resa conto che quest'anno non ci sarà alcuna lettera, te lo anticipo già, prima che tu sia costretto a trattenere uno sguardo deluso.
Perché? Ti starai chiedendo.
Perché (forse?) vivo emozioni troppo confuse, per poter essere messe nero su bianco.
Già, forse.
Avverbio degli indecisi per antonomasia.
O non sarà per caso, che io viva sentimenti fin troppo chiari; di una chiarezza quasi sfacciata che rischierebbe di bucare il nostro foglio da parte a parte.
Ma se proprio tu non volessi rinunciare ad una lettera, l'unica possibilità che intravedo sarebbe quella di usare una sorta d'inchiostro simpatico, intellegibile solo dal tuo cuore.
Che però potrebbe bruciare insieme al foglio contenente il prezioso manoscritto.
Detto questo, lascio a te ogni decisione in merito.

domenica 6 dicembre 2020

Il Dì di Festa

Domenica.
Giorno in cui rallenta il Mondo fin quasi a fermarsi.
Domenica.
Giorno di bilanci.
Attivi o passivi, non importa, purché siano bilanci(ati).
Ma bilanciati agli occhi di chi?
A quelli del Mondo o ai miei?
Non so rispondere perché per me non è affatto un giorno di sereno riposo, tutt'altro.
È il giorno dei traguardi mancati e degli impegni disattesi.
È il giorno dei sensi di colpa per ciò che resta ancora da fare.
Ed allora preferisco la finta frenesia dei giorni feriali, durante i quali mi costringo all'azione vera e propria, senza adagiarmi nel pretesto del Dì di Festa...
E mi perdonerete se ho scomodato persino Giacomo Leopardi...

sabato 5 dicembre 2020

Mi piace fare ciò che non mi piace

- Scegli un disegno che ti rappresenti e che ti piaccia.
Trattasi di disegno complicatissimo.
- Scegli con cura i colori con cui colorarlo.
Li ho in mente sin dalla più tenera età.
- Quindi ti è sempre piaciuto disegnare e colorare.
Assolutamente no. Anzi, quando qualcuno mi chiedeva di farlo, prendevo un foglio e lo riempivo di segni casuali, ma dicevo a tutti che sapevo già scrivere. Quando poi, ho effettivamente imparato a scrivere, mentre gli altri miei compagni disegnavano, io inventavo storie con cui riempivo i miei quaderni.
- Eppure oggi hai deciso di colorare un mandala.
È una sfida che mi è stata lanciata e io l'ho (r)accolta. A volte, se spronata dalle persone giuste, mi piace fare anche ciò che non mi piace.

Per chi non lo conoscesse il mandala è un disegno geometrico solitamente, a sua volta formato da tanti altri disegni geometrici concentrici.
Questa è solo la mia modesta spiegazione ultrasintetica.
Per maggiori informazioni c'è sempre la Rete...

venerdì 4 dicembre 2020

I trasgressori

Questa volta come potrei sentirmi prigioniera delle regole se avrò (quasi) tutti intorno a me, te compreso?
Eppure, non fatico a comprendere le lacrime e la rabbia di coloro che saranno costretti a stare lontani per mesi.
Sarebbe troppo comodo liquidare le emozioni di queste persone con un semplice Non farla tanto lunga, c'è di peggio nella Vita.
O, il che sarebbe pure peggio, con un Salutatevi ora quanto volete, basta che poi non trasgrediate le regole.
Infatti, a ben guardare chi si ama (e per questo soffre per la lontananza dall'Altro) è costituzionalmente abituato ad infrangere le regole, perlomeno quelle che vorrebbero tutti dentro uno schema logico in cui tutto è già preordinato e, quindi, prevedibile; in cui il compito del singolo individuo si riduce alla mera ricerca del criterio universale che governa tale schema.
Perché chi si ama non cerca regole precise su cui misurare i comportamenti.
Chi si ama lo fa perché rinnova ogni giorno la necessità reciproca di sorprendersi 

giovedì 3 dicembre 2020

Credo non sia chiedere troppo...

Oggi, una data inutile come tante altre.
E lo dico con profondo rammarico perché, in genere, amo le date e gli eventi a loro associati.
Ma oggi ricorre un giorno proprio inutile e fastidioso (almeno dal mio modesto punto di vista, chiaramente).
La Giornata Mondiale delle Persone con Disabilità.
Un'occasione per celebrare il coraggio loro e delle Famiglie che li accolgono a braccia aperte.
Un'occasione per fare il punto sul cammino verso l'abbattimento di tutte le barriere (fisiche e culturali)...
E poi ci siamo noi, quelle persone che non stanno male, ma che certamente non stanno nemmeno troppo bene.
E poi ci siamo noi, quelle persone che vorrebbero dire che la vita che hanno non basta loro; e vorrebbero dirlo non per lamentarsi della loro condizione presente, ma per provare ad immaginare un orizzonte nel futuro.
Perché sempre, ma a maggior ragione quando è solo il Corpo a muoversi lentamente, ma la Mente è lucida, non basta solamente promettere un futuro migliore, sarebbe gradita anche la fornitura di alcuni strumenti per realizzarlo.
Credo non sia chiedere troppo...

mercoledì 2 dicembre 2020

La vela e l'aereo (andata e ritorno)

Ancora una volta, mi parli dei viaggi che sogni di fare.
Quello di oggi si svolge nientemeno che all'interno di un'enorme vela.
E mentre tu racconti, la mia mente non può fare a meno di fuggire da terra e prendere il largo fino a volare laddove quella vela è spiaggiata.
Perché anch'io sogno il tuo stesso viaggio (per motivi diversi, che mai ti chiederei di condividere).
O forse sì, togliamo pure le parentesi.
Perché forse le tue ragioni non sono poi cosi diverse dalle mie.
Anche tu, esattamente come me infatti, cerchi un viaggio che ti porti lontano dalla vita di sempre.
Una vita spesa per combattere il dolore altrui, la tua.
Una vita stanca di lottare contro spazi troppo angusti, la mia.
Per questo ti auguro di poter partire presto.
Esattamente come lo auguro a me stessa.
Ma non ti devi preoccupare.
La tua vela ed il mio aereo viaggeranno su rotte opposte, affinché i nostri tempi non si inc

martedì 1 dicembre 2020

L'autrice di romanzi

È tardi e non ho ancora scritto nulla.
Eppure, qualcuno, là fuori (mi) aspetta.
E non è affatto presunzione, la mia.
Ma si tratta semplicemente di ciò che sento dire, senza che io faccia domande, naturalmente.
E così scrivo anche stasera anche se, per la verità, forse non ne avrei molta voglia.
Ma già lo sapevo, che se non lo avessi fatto, mi sarei sentita incompleta.
Infatti, non sopporto gli spazi bianchi sul calendario; così come non mi piace scrivere testi troppo lunghi.
Sarà questo il motivo per cui non sono un'autrice di romanzi e mai lo sarò.
Non che la cosa mi dispiaccia, sia chiaro.
Semplicemente non credo che riuscirò mai ad abbandonare la mia scrittura frammentaria (e frammentata) che, a mio modesto avviso, rispecchia maggiormente l'altalenante susseguirsi dei desideri di cui è fatta la vita di ognuno di noi.
Invece, la trama di un romanzo necessita di una coerenza che, per forza di cose, non può certo (in)seguire la rapidità con cui i desideri si affacciano alla mente umana.

lunedì 30 novembre 2020

Sabbie mobili

Il mio amore per le parole è l'unico che ti concedi di sfruttare.
Ed io ti lascio fare a cuor leggero e, soprattutto, felice.
Perché so che anche tu ami le parole; e le ami almeno quanto le amo io.
Ami le parole soprattutto per i suoi significati, che tu vorresti fossero sempre precisi ed inequivocabili.
Anzi, non lo vorresti; sei proprio sicuro che la realtà sia questa.
Ed è proprio su questa tua granitica certezza che il mio cuore si posa come farebbe su insidiose sabbie mobili.
Secondo lui, infatti, i significati che tu attribuisci alle parole che usi, sono fortemente spiazzanti.
Per fortuna ci sono io a tenerlo a bada.
Io che ti impedisco di finire travolto da queste sabbie mobili.
Perché, se così non fosse, ti trascinerei in un assurdo cortocircuito linguistico da cui poi non potremmo più uscire se non con ferite inguaribili.

domenica 29 novembre 2020

Non ti avvicini, non fuggi, rimani immobile

Non ti avvicini, non fuggi, rimani immobile
Mi chiedi scusa perché mi scrivi in ritardo.
Guardo l'ora sul display, sorrido tra me, per me è fin troppo presto.
È sempre (stato) così tra noi.
Fai sempre un passo indietro
per lasciarmi libera di scegliere, anche se ormai dovrebbe esserti chiaro che scegliendo (ancora) te
ho scelto di scegliere (anche) le tue scelte.
Ed è per questo che vorrei tu fossi un po' più libero con me.
Ma poi comprendo che questo è il massimo della libertà che hai scelto di concederti con le persone (quindi anche con me).
Eppure rimango perplessa quando resti immobile di fronte ad un mio avventato passo avanti verso te.
Non ti avvicini.
Non fuggi.
Rimani immobile.

sabato 28 novembre 2020

Sollievo

Non ti piacciono i social perché, dici, puntano sempre e solo sulle immagini.
Lo so, sarebbe banale chiederti di seguire i miei profili che di immaginifico hanno sempre poco o nulla.
Ma sappi che non sono l'unica persona ad usare solo le parole sul web.
Sono in ottima compagnia, da questo punto di vista.
Ed è per questo che, qualche minuto fa ho concluso il mio consueto giro serale fra le altrui frasi.
A colpirmi sono state, ancora una volta, le citazioni che parlano d'Amore.
E avevano tutte qualcosa in comune.
Parlavano proprio del rapporto che ci unisce.
Scoprirlo mi ha regalato un immenso sollievo.
Sì, lo ha donato proprio a me.
Io che temo l'Amore forse perché non ho ancora compreso appieno ciò che è realmente.

venerdì 27 novembre 2020

La lettrice di occhi

Dicono che spesso le parole sono false.
Dicono che spesso gli sguardi sono falsi.
Dicono che ci si può fidare solo del linguaggio non verbale, perché è quello incontrollabile in assoluto.
Eppure forse, per chi ne è un grande esperto, anch'esso sembra non avere segreti.
Così ti guardo negli occhi, ma non perché voglia frugare nella tua anima in maniera irriverente e poco rispettosa.
Anzi, ti guardo negli occhi per accertarmi di aver letto bene il loro significato.
Ti guardo negli occhi e mi ripeto ancora una volta che sì, con il tempo sono diventata una lettrice di occhi piuttosto in gamba.
Ma so che il merito è anche tuo, che hai messo di fronte (a me) pagine di formidabile chiarezza.

giovedì 26 novembre 2020

Gareggiare

Voglio fidarmi della prima impressione.
Quella che mi fa rimanere a bocca aperta.
Quella che mi fa parlare di tutto (eppure di niente), perché in silenzio non so proprio stare.
E lo scrivo per rendere ancor più reale il mio proposito, perché forse è proprio giunto il momento di buttarsi; o, quantomeno, di essere pronta a farlo se e quando me ne dovesse capitare l'occasione.
E sarà un po' come imparare a stare in equilibrio sul bordo di un trampolino, aspettando che un segnale là fuori mi spinga al via.
Infatti, pur credendo che non abbia senso gareggiare con il Mondo, ritengo che gareggiare con sé stessi, quello sì, ne vale sempre la pena, perché se non ci poniamo degli obiettivi da raggiungere, non potremmo mai migliorarci.

mercoledì 25 novembre 2020

Sedie & Panchine

Panchine disseminate in parchi deserti.
Solo io me ne sto lì, in attesa di te.
A me non serve una panchina.
Io che ho già una sedia solo mia e di nessun altro.
Una sedia che non potrò mai cedere a nessuno perché nemmeno sarebbe giusto.
Una sedia che (troppo spesso) rappresenta la mia fragilità.
Anche se dicono che le Donne non lo sono (quasi) mai, che è la Vita stessa a renderle resistenti (o, per meglio dire, resilienti).
Ma in questa capacità di adattarci alle circostanze che abbiamo di fronte, non c'è mai l'idea di piegarci al dolore.
E tu di me hai capito proprio questo.
Ed è così che ti sei avvicinato alle mie fragilità, le hai studiate a distanza, senza mai mostrarti distaccato.
Ed è per questo che potremmo anche allontanarci insieme sulla mia sedia. E mi piace pensare che il nostro gesto possa mostrare al Mondo un modo concreto per riuscire a fare a meno delle panchine rosse così drammaticamente piene di dolore.

martedì 24 novembre 2020

Disperdere la folla

Ho arbitrariamente deciso che ci vedremo domani.
E, mentre compivo la mia scelta, ho avvertito di nuovo il brivido emotivo dei primi tempi, quando, sin dal mattino presto, cominciavo a preparare il nostro incontro.
Da qualche tempo a questa parte, non preparo più nulla, perché la mia mente è una folla disordinata che fatico sempre più a tenere a bada.
Probabilmente invece, stasera quel brivido che ho sentito percorrere in lungo e in largo le fibre del mio cuore, altro non è che un forte vento giunto fino a me, per disperdere la folla.

lunedì 23 novembre 2020

Marinaio

Voglio essere un marinaio che non smette di solcare il mare solo per timore di una nuova tempesta.
Semmai voglio poter essere preparata ad affrontare nuove avversità, ma certo sono consapevole del fatto che rimanere costantemente bloccata in porto non servirebbe a nulla.
Infatti so perfettamente che non avrebbe molto senso attendere una tempesta ancor più forte, con ansia smisurata.
Infatti, cosa potrei fare nel frattempo?
Avrei molto di cui occuparmi; in special modo la nostra felice ed appagante serenità.
Quella che mi ha investito, fin dal (nostro) primo giorno, come un'onda impetuosa.

domenica 22 novembre 2020

Un sorriso sprezzante e beffardo

La mia mente ha il pessimo vizio di mettermi in guardia da tutto e da tutti.
Eppure non mi ha ancora insegnato a stare da sola.
Forse perché, nonostante tutto, ormai mi conosce fin troppo bene e sa che stare (completamente?) sola è l'unica cosa che non vorrei.
La mia mente ha il pessimo vizio di mettermi in guardia da tutto e da tutti, tranne che da me stessa; e specie da quella parte di me stessa che ha paura di tutto, pensando che sia una strategia efficace per parare i colpi più duri che possano capitare nella Vita.
Che poi, voglio dire, non è detto che nemmeno arrivino.
Ed allora rimango immobile ad aspettare, mentre i miei desideri più profondi ed autentici mi sfilano davanti, e poi si voltano a guardarmi, degnandomi solo di un sorriso sprezzante e beffardo.

sabato 21 novembre 2020

Si parte?


Scrivevo Voglio meritare l'amore
Scrivevo Voglio essere Pharrell Williams
Ma scrivevo anche Ho tradito Pharrell Williams.
Ma oggi sono stanca, davvero stanca.
È arrivato il momento di fare la valigia e partire per il viaggio più importante della Vita: quella per la Felicità.
Perché mai come ora, so che, quando e se avrò ancora paura di essere felice, sarò capace di fermarmi e dare voce ai miei timori e l'importante sarà dirlo senza giri di parole.
Poi un giorno, tutto questo finirà, rimarrà solo la gioia dei primi giorni.
Perché non è vero che solo le prime battute di un sentimento sono le migliori.
Perché se mi impegnerò, anche il seguito sarà meritevole di essere vissuto.

venerdì 20 novembre 2020

Decompressione

20 novembre Giornata Internazionale del Diritti dei Bambini e degli Adolescenti.
25 novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne.
Due date importanti certamente.
Due occasioni per riflettere su temi socialmente cruciali.
Ma anche due date problematiche per le persone che, come me, soffrono di ipersensibilità (in particolar modo nei confronti di determinati temi).
Ed è per questo motivo che, pur riconoscendo l'importanza di alimentare la sensibilità dell'opinione pubblica, sento la necessità di chiudermi in una sorta di camera di decompressione, per recuperare un minimo di serenità, senza per questo interferire con la necessità del Mondo di accedere i riflettori su Bambini, Adolescenti e Donne.

giovedì 19 novembre 2020

Il paradosso di Umberto Eco

Parliamo di tutto, io e te.
Ed è anche questo che mi piace di noi.
Parliamo di tutto, io e te.
Anche e forse soprattutto, di ciò che ci colloca su posizioni opposte.
Parliamo di tutto, io e te.
E mi sento una persona più ricca.
Anche quando le nostre conversazioni possono sembrare paradossali.
Ed oggi è stato il turno di un paradosso illustre.
Umberto Eco, infatti, diceva di non sopportare i social network perché danno voce agli ignoranti.
Ed è esattamente ciò che pensi tu.
E così vorresti abbandonarli.
Invece io credo che proprio per questo motivo dovresti rimanere online.
Perché credo ancora in un social che dia voce alle voci migliori.

mercoledì 18 novembre 2020

La portavoce

Non sono una valida divulgatrice.
Ho scarsissime capacità persuasive.
Me ne sono accorta proprio oggi, quando avrei voluto cercare un sereno confronto.
Ed invece, ho preferito troncare il discorso.
Anch'io avevo delle perplessità, in merito agli argomenti trattati ma, avendone capito l'importanza e, soprattutto, la passione con cui mi sono stati esposti, ne sono rimasta comunque positivamente colpita.
E quindi, come mi capita sempre in queste situazioni, ho tentato di farmi portavoce dell'entusiasmo che ho respirato mentre ascoltavo le parole di quelle persone.
E vivo tutto questo con una buona dose di tristezza, perché sono convinta che l'incapacità di trasmettere entusiasmo, coincida per certi versi con quella di contribuire (seppur nel mio piccolo) a migliorare il Mondo circostante.

martedì 17 novembre 2020

Un presente troppo breve

Non è possibile.
È tornato tutto come prima ed è solo una mia responsabilità.
Io che sfianco i miei pensieri, perché vivo in un presente troppo breve.
Un presente che inizia quando arrivi e finisce appena dopo la tua partenza.
E solo quel breve arco di tempo, riesce ad essere completamente luminoso e totalmente privo di ombre.
E ciò mi provoca un'insopportabile inquietudine, che però so di dover tenere per me, perché sarebbe profondamente ingiusto gettarla addosso a te, che con essa non c'entri nulla.
Così come non c'entrano nulla con te le mie ombre, che infatti spariscono quando il tuo sorriso prende posto accanto a me.

lunedì 16 novembre 2020

Altri panni

Conosco una Donna che veste altri panni, prima d'iniziare a parlare.
Scrive da sé i suoi monologhi e li rende talmente veri, da far dimenticare che dietro ad essi c'è la sua mano.
Decide in anticipo quale piega prenderanno gli eventi, ma lo fa con estrema spontaneità.
Contrariamente a me.
Perché anch'io amo vestire altri panni, prima d'iniziare a parlare.
Tuttavia non so essere così esplicita e spesso nemmeno troppo spontanea.
Forse perché costringo la mia Anima dentro panni che vorrebbero essere originali e fantasiosi, ma in realtà servono solo a nascondere la mia incapacità di comunicare in modo chiaro.

domenica 15 novembre 2020

Tutte le carte in regola

Proprio a te, così appassionato di giochi, si addice l'espressione Avere tutte le carte in regola.
Per cosa, mi chiederai?
Per amare per sempre chi ti sta accanto.
E questo perché sai perfettamente che l'amore non è un gioco; e, anche se, per assurdo lo fosse, la passione e la dovizia di particolari con cui mi parli dei giochi che fai, mi fa dire che per te (anche) essi sono qualcosa di così importante da meritare il massimo impegno e dedizione.
Soprattutto nello studio e nel rispetto delle regole, nonché degli altri giocatori.
Ho evitato di proposito di usare la parola avversari, perché è più che evidente che in un rapporto d'Amore non esistono.
E quest'ultimo dettaglio fa parte, invece, del rispetto che il Mondo esterno è chiamato a dimostrare nei confronti della Coppia.

sabato 14 novembre 2020

Settimana antipatica

Tu e lei. Due dei miei più cari Amici.
Due conoscenze comuni.
Opinioni diametralmente opposte circa i loro caratteri.
Anche se tutte e due le situazioni sono state oggetto di accese discussioni tra noi, in quella con lei, me la sono cavata decisamente peggio.
Perché?
Perché la persona di cui mi ha parlato lei, a suo tempo, mi ha profondamente ferito, concentrandosi solo sulla mia carrozzina e su ciò che, a suo insindacabile giudizio, non sarei mai stata in grado di fare.
Per quanto riguarda invece la persona che tu mi hai invitato a guardare sotto una luce nuova, non mi ha mai ferito, anche se (forse?) anche lui si è concentrato un po' troppo sulla sedia a rotelle, non cogliendo il mio desiderio di sdrammatizzare le situazioni che mi sono trovata a vivere.
In entrambi i casi, tuttavia, ho vissuto in modo antipatico questi miei errori di valutazione che, infatti, hanno gettato un'ombra piuttosto pesante lungo l'intera settimana appena conclusa.

venerdì 13 novembre 2020

Gentilezza in blu

Prima che qualcuno storga il naso, mi affretto a spiegare il senso del titolo.
La Gentilezza è sempre tale, sia che provenga da un uomo, sia che coinvolga una donna.
Tuttavia (e qui vengo alla spiegazione vera e propria) trovo che la Gentilezza Maschile sia maggiormente spiazzante (e perciò molto affascinante).
Infatti, secondo il mio modesto parere, l'uomo gentile abbatte molti luoghi comuni che lo vorrebbero perennemente concentrato su sé stesso, e quindi poco attento alle sfumature del comportamento proprio ed altrui e a come esse possano cambiare.
Invece, gli Uomini come te, dimostrano che la Gentilezza è uno stile di vita; che quando non vi è possibile rispettare, vi rende timidi e quasi insicuri.
Ed anche questo, altro non è che l'ennesimo risvolto di questa giornata decisamente speciale.

giovedì 12 novembre 2020

Legami elastici

Non mi ricordo nemmeno più come sia iniziata tra noi la conversazione sulle poesie in rima.
Tuttavia ricordo perfettamente il momento in cui mi hai chiesto se preferisco le rime baciate o alternate.
Di fronte a questa domanda,  non sono andata a cercare il legame banale e scontato del bacio come sinonimo di vicinanza (di labbra o di sillabe).
Nonostante questo, sono rimasta troppo affascinata da un tale argomento per farmi scivolare addosso l'occasione di trasformarlo in una pagina di diario.
E così mi sono detta: 'Certamente il bacio è un elemento inopportuno per descrivere il nostro legame, ma certo non lo sono la vicinanza e la lontananza che caratterizzano le rime capaci, proprio come noi di creare legami elastici tra le parole; legami che sanno condividere (quando ne hanno la possibilità), ma che vivono anche una realtà che li vuole reciprocamente distanti.

mercoledì 11 novembre 2020

L'unica costanza

Sono rimasta piacevolmente stupita (ma forse lasciamelo dire, anche un po' disorientata), nell'ascoltare le sue parole mentre le parlavo di noi.
Infatti, mentre io cercavo con tutte le mie forze di portare il racconto sulla strada della realistica coerenza, lei era più possibilista nel pensare che quanto sto vivendo, potrebbe anche avere sviluppi inaspettati a me molto graditi.
E quando le ho ribadito che no, io proprio non vedo questa probabilità, ha definito il mio atteggiamento 'professionale', forse nel senso di prodigarsi molto per raggiungere un obiettivo: quello cioè di dimenticarti.
Invece io non mi sto impegnando per niente, salvo poi scriverne quasi ogni giorno.
Ma d'altronde la scrittura è l'unica costanza di cui sono capace.

martedì 10 novembre 2020

L'agenda perfetta

La sua agenda, un elenco di appuntamenti organizzati e scanditi quasi minuto per minuto.
Un luogo in cui sembra esserci spazio per tutto, tranne per la conversazione.
Perché essa non fa parte del suo lavoro.
E così ricordo ancora la sensazione di estrema pesantezza che mi attanagliava quando dovevo lavorare con lei.
E mi sorprendo pensare che anche tu devi averla avvertita, questa pesantezza; specialmente perché, contrariamente alla sua, la tua agenda è aperta anche agli imprevisti, tipici della maggior parte delle relazioni umane, per quanto formali possano essere.
E, anche se lì per lì, all'epoca non ci feci molto caso, ora comprendo forse meglio cosa mi abbia indotto ad andare via per giungere a te.
Mi piace pensare che sia stata l'idea di trovare un'agenda forse in apparenza non proprio precisa, ma comunque perfetta per me.






lunedì 9 novembre 2020

Senza cercare te

Mi parli ancora di lei ed io ti ascolto in perfetto silenzio, com'è giusto che sia.
Mentre mi parli di lei, per quanto mi sforzi, non posso fare a meno di pensare come i miei sentimenti nei tuoi confronti siano dettati da ciò che, in generale, ogni persona dovrebbe vedere negli occhi degli altri; e più in particolare, da ciò che una Donna dovrebbe vedere nell'Uomo che le sta accanto; ovvero un profondo rispetto reciproco.
Mai prima di conoscere te ho avuto così chiaro questo aspetto delle relazioni umane ed (anche) di questo ti sono profondamente grata.
Starà a me in futuro, riuscire a riconoscere questo tuo immenso pregio anche in altri Uomini, senza che questo però significhi cercare te, in loro.

domenica 8 novembre 2020

Lo squillo del telefono

Il telefono squilla,
c'è ancora un tratto di strada da percorrere.
Il telefono squilla,
sale l'ansia come in un tempo lontano.
Ma io ho imparato a non (con)cederle spazio,
se non quello di un lieve tremore alle dita.
Sono lontani i tempi in cui lo squillo del telefono si mescolava a grida di terrore.
Così avevo imparato a non far squillare il telefono a vuoto, per non doverlo riempire con la paura.
Ma il Mondo non capiva
e sostituiva la comprensione al giudizio.
Ora sono io a giudicare severamente me stessa.
Certo, lo faccio esclusivamente di fronte allo squillo del telefono.
Perché è l'unico argine alla paura che conosco.

sabato 7 novembre 2020

Attraversare il weekend

Tu cerchi un tempo per camminare nel Mondo all'aperto, forse per stare con te stesso.
Ed anche, credo, per stare serenamente all'aria aperta.
Anch'io ho trovato un'occasione per stare all'aria aperta, ma non per stare da sola con me stessa; perché lì sto tutti i giorni.
Ed è un altro punto in comune che abbiamo.
Ma a volte vorrei poter pensare agli aspetti che non ci vedono in sintonia, per capire quali sono le mie sensazioni di fronte a questi aspetti.
Ma davvero non ne sono capace, perché continuo a cercare complicità.

venerdì 6 novembre 2020

Saluti

Arrivederci signora.
Con queste parole avevo lasciato quella stanza, giurando a me stessa che non avrei messo mai più piede in quella stanza.
Ed anzi, da quel giorno in poi, è iniziata per me una dura battaglia contro il dolore.
Una battaglia che sto vincendo proprio perché quel giorno ho avuto la forza dire Arrivederci signora.
Oggi una telefonata mi ha riportato indietro nel tempo.
Un tempo che non ho alcuna intenzione di rivivere e di cui mi ero persino dimenticata.
Perché nel frattempo ha vinto la fortuna di poter scegliere.
Scegliere come salutare le persone.
Decidendo che quell'Arrivederci fosse in realtà un Addio.
Decidendo che il nostro Arrivederci fosse solo un semplice Ci rivediamo tra qualche mese.
Certo, potrai dirmi che ho preso questa decisione senza consultarti.
È vero.
Ma sappi che sono perfettamente consapevole del fatto che anche tu sei libero di scegliere di volta in volta quale significato dare al nostro salutarci alla fine del tuo tempo di fronte a me.

giovedì 5 novembre 2020

Connessioni sensate

Se scrivere fosse per me una costante ricerca di senso, non avrebbe senso che stessi ad ascoltare i tuoi racconti di Vita perché sarei in grado di partire da sola all'esplorazione di nuovi legami tra parole, frasi, racconti, raccolte di pensieri.
Ed invece, quando ti ascolto mentre (mi) parli, abbandono ogni tentativo di creare connessioni sensate, tanto poi so che, prima di dormire, mi apparirà tutto più chiaro; a patto che io sia disposta a fare autentico silenzio dentro di me.














mercoledì 4 novembre 2020

Le parole che non ti ho detto

Ho travisato trame e tracce.
Mi sono limitata a descrivere ciò che ho odiato maggiormente in quel periodo forzatamente chiuso.
Ora scopro che se avessi riflettuto più a lungo prima di scrivere, probabilmente avrei scritto una lettera a te.
Certo, non avrei potuto rispettare il titolo Le parole che non ti ho detto perché, come tu avrai da tempo immaginato, non dirti quelle parole è stata, è e sempre sarà una mia precisa scelta.
Infatti, non credo ci sia nulla di romantico nell'aprirti il mio cuore, ben sapendo che mai ti sogneresti di prestarvi ascolto.

martedì 3 novembre 2020

Gettare al vento

Il Mondo non ha ancora deciso quale sarà il suo destino.
Si chiuderà?
Rimarrà aperto?
Poco importa.
Tu hai deciso (anche) per noi e questo già mi è sufficiente.
Hai deciso che tornerai qualsiasi cosa accada.
In genere, specie in questo periodo della mia vita, non sopporto chi decide al posto mio.
Ma, quando si tratta di te, getto al vento ogni regola, specie quelle che, fino a quel momento, mi apparivano irrinunciabili.
Perché sento che solo in questo modo, posso essere davvero me stessa.
E solo in questo modo posso permetterti di scegliere se andare o rimanere.
Andrai se non sopporterai ciò che vedi.
Rimarrai se riuscirai a creare un (buon) compromesso tra ciò che vedi e quel che invece vorresti avere davanti ai tuoi occhi.

lunedì 2 novembre 2020

Lei è la tua vita

Quando parli della tua vita fuori da qui so che parli (anche) di lei che è la tua vita fuori da qui, appunto.
Ma non provo nessun disagio, nessun fastidio perché da tempo ho lasciato cadere tutte le illusioni.
Eppure oggi ho notato il fatto che, ultimamente, quando parliamo non la nomini mai, anche se io sono consapevole della sua presenza.
Eppure oggi ti sono profondamente grata per questa tua delicatezza, che evita di ferire un cuore che comunque ha imparato a guidare il mio cervello con estrema prudenza.

domenica 1 novembre 2020

Senza improvvisare

Sono stanca.
È tornato tutto come prima.
E non mi si venga a dire che viviamo un momento complicato.
Lo so perfettamente, lo sappiamo tutti.
Il punto è un altro, almeno questa volta.
Il punto è che limitarsi a puntare il dito solo sulle difficoltà è troppo comodo.
Persino tu, mi inviti a non farlo, a non arrendermi, nonostante le difficoltà di cui noi stessi, a volte, sembriamo non avere ragione.
Ed invece, continui a regalarmi degli obiettivi da raggiungere.
Ed anche se forse non credi che tutto tornerà come prima, quantomeno mi hai insegnato che avere dei traguardi da raggiungere, rende meno pesante la fatica.
E per farlo, si vede che hai percorso (e stai percorrendo tuttora) una strada quasi totalmente in salita perché anche tu ti trovi davanti a difficoltà sempre diverse, eppure non improvvisi.
Ma, al contrario, condividi e (mi) rendi partecipe, prima di tutto attraverso le parole che scegli per descrivere il dolore e le difficoltà.

sabato 31 ottobre 2020

(Non) è ii tempo delle scuse

Fatico ad organizzare il mio tempo, me ne lamentano spesso, specie in questo periodo.
Allora mi si potrebbe dire: lascia andare gli impegni che non puoi portare a termine, è tanto semplice!
No, non lo è affatto.
Infatti le incombenze che mi sembra di non poter assolvere, lungi dall'essere (pesanti) doveri, sono soprattutto azioni che mi fanno stare bene, che danno un senso alle mie giornate e che dovrei eseguire con particolare precisione.
Ed invece, nel vano tentativo di recuperare tempo, mi invento tutte le varianti possibili ed immaginabili ma, così facendo ho sempre la sensazione di perdere qualcosa che non sono sicura di poter recuperare.
E questo perché, purtroppo, per domani avrò pronta l'ennesima scusa.

venerdì 30 ottobre 2020

Rincorrendo una foto

Non so nemmeno godermi il momento presente.
Infatti, il giorno dopo mi coglie una strana paura di perdere la tua pianta.
E così chiedo a tutti d'immortalare i suoi fiori, affinché il tempo non li porti via definitivamente.
Non dal mio cuore, naturalmente, ma dalla mia vista.
Ma poiché viviamo in un'epoca in cui non ci è consentito nemmeno stringere a noi una foto perché tutto deve stare sul palmo virtuale di una mano, so già che la mia (rin)corsa sarà irrimediabilmente destinata a fallire.

giovedì 29 ottobre 2020

Mi racconti con un fiore

Arrivi come sempre portando la tua luce.
Ma oggi, ad accompagnarti c'è anche un commovente fiore.
Da te proprio non me l'aspettavo ed è proprio questo che mi emoziona in modo speciale.
Non posso dirti che questo sia il mio fiore preferito,
Esattamente come da tempo mi capita di pensare che non ci sia più da tempo un mio scrittore preferito, ma ogni Autore lo diventa quando mi trovo un libro tra le mani, pensando a che cosa voglia dirmi in quel preciso momento.
E tu hai fatto la stessa cosa con questo nostro fiore.
Mi hai raccontato la sua storia e perché l'hai scelto per me.
L'hai cercata addirittura tra i miti dell'Oriente....
Solo tu sei capace di stare così vicino alle persone, andando così lontano...

mercoledì 28 ottobre 2020

La vigilia

Anche se è molto tardi, ho lasciato aperta una finestra sul Mondo in attesa di avere tue notizie.
Lo so, per te non è cambiato nulla.
Nella tua agenda, in corrispondenza della data di domani, c'è un orario e accanto hai scritto il mio nome.
Ciò mi deve bastare ed avanzare.
Ma mi hai abituata fin troppo bene ai tuoi messaggi anche solo per ribadire che ci sarai.
Ma stasera si sta facendo decisamente (troppo) tardi e, anche se qualche minuto fa avevo pure sperato che fossi tu, poi ho dovuto 'accontentarmi' di una battuta banale e scontata che gira sul web inerente al disastroso periodo che il Mondo intero sta attraversando.
A ripensarci bene però, questa tua assenza potrebbe essere null'altro che una strategia per incoraggiarmi a non abbandonare la fantasia che sempre mi caratterizza quando parlo di te.

martedì 27 ottobre 2020

Scrittura studiata

Per alcuni potrebbe sembrare una banale via di comodo, ma vi garantisco che non è così.
Scrivo molto, ma non studio mai.
No, non sono presuntuosa.
Il fatto è che non ho mai percepito l'esigenza di uno studio vero e proprio, prima di procedere con la scrittura.
Certo, questa mia caratteristica, mi chiude la porta che mi permetterebbe di entrare nel mondo dei romanzieri.
Persone che fanno precedere la loro azione creativa, da certosine ricerche e approfonditi studi.
Sono consapevole che non sarò mai una di loro, io che scrivo sull'onda della prima emozione che incontro sulla mia strada.
E se, invece fosse vero che il semplice fatto di voler incontrare per strada le proprie emozioni, sia esso stesso un modo per studiarle a fondo?

lunedì 26 ottobre 2020

Appunti di Vita

Appunti di Vita.
Nel corso del tempo, ho dato molti nomi ai miei testi.
Allo stesso modo, ci siamo detti più d'una volta, che avremmo potuto scrivere qualcosa a quattro mani.
Saremmo persino concordi sullo stile da usare.
Aforismi.
Pensieri sparsi.
Appunti di Vita.
Io parlerei inevitabilmente (anche) di te.
Tu sicuramente non faresti altrettanto.
Ti concentreresti maggiormente sul Mondo che ti circonda in generale.
Perché, contrariamente a ciò che capita a me, tu sai gettare un ampio sguardo sulla Realtà.
Invece io non so fare altro che parlare d'Amore.
Ma, leggendo le tue pagine, imparerei a guardare il Mondo con i tuoi occhi e, così facendo, frenerei l'affannosa rincorsa al mio monotono ideale di Felicità.

domenica 25 ottobre 2020

Parole vagabonde

La giornata volge al termine e, come mi capita spesso, sento che vorrei scrivere, ma non mi viene in mente nulla di particolare.
Allora apro i miei profili social, sbircio le bacheche altrui e cerco quella frase che possa illuminare un possibile percorso.
M'imbatto in ispirazioni insolite per me, che infatti non sono nelle mie corde.
Non vivo bene questa condizione.
Tutt'altro.
E so pure ciò che dovrei fare.
Aprire più spesso i libri che aspettano pazienti il mio ritorno, invece di rincorrere gli svolazzi di parole vagabonde senza meta né costrutto.

sabato 24 ottobre 2020

Impegnarsi a meritare

Mi auguri di ottenere ciò che merito e ti dico sicuro che mi impegnerò per questo.
Ma, come (mi) capita sempre quando (mi) parli, so già che voglio riflettere a modo mio sulle tue parole.
Ad esempio, non mi è sfuggito il fatto che hai parlato di merito e non di desiderio.
Avrei creduto di sentirmi delusa, che avrei preferito (mi) parlassi di desiderio.
Invece ho compreso davvero quello che intendevi dire.
Mi stavi semplicemente incoraggiando a non volgere sempre e solo lo sguardo verso le stelle (ricordate l'etimologia della parola desiderio?).
Perché in fondo è più utile impegnarsi per raggiungere dei traguardi possibili, piuttosto che stare fermi in attesa che la realtà guardi nella nostra direzione con occhi indulgenti.

venerdì 23 ottobre 2020

Fantasia o precisione?

È stata sicuramente una giornata di gioia e del resto, non poteva che essere cosi.
Solo non ho capito il motivo per cui il dolore fisico ha preso così tanto il sopravvento.
O forse dovrebbe essermi fin troppo chiaro.
È possibile che sia stato colto da un assurdo moto di gelosia.
Forse perché, a suo insindacabile giudizio mi sono impegnata molto a mettere al riparo il mio cuore dalle tempeste della vita ma, almeno finora, non sono riuscita a fare lo stesso con il mio corpo.
Ma tutto ciò non ha senso.
Ho impiegato la medesima determinazione per entrambi.
L'unico vero problema è che per tenere a bada il mio cuore ho un'arma che conosco bene: la fantasia.
Essa mi aiuta a disegnare molti dei possibili scenari futuri.
Mentre per il mio corpo non posso inventare proprio nulla, perché la scienza si nutre di precisione, non di voli fantastici.

giovedì 22 ottobre 2020

Vita di corridoio

Vedi molte persone durante le tue lunghe giornate.
Ed io sono una delle tante.
Ed è giusto che sia così.
Ed è per questo che mi sforzo di vivere alla giornata e nella quotidianità che oggettivamente trascorriamo insieme, vedo particolari sempre diversi accompagnati da un sorriso ugualmente speciale.
E poco (ti) importa se la Vita spesso ti chiede di attraversare dei corridoi: ovvero delle corsie dritta e anonime verso stanze che non conoscerai.

mercoledì 21 ottobre 2020

Luci puntate addosso

Leggere è un grande atto di libertà.
L'ho sempre sostenuto e lo dico con maggior convinzione oggi che la mia mente ritorna a quei giorni in cui, seppur da lontano oramai, non mi sfugge quel leggio con quei fogli e quei libri, posti accanto a tutti gli altri eppure separati.
Il suo solito modo di imporre i suoi gusti letterari.
Un atteggiamento che non ho mai capito.
Perché ho sempre pensato che quei luoghi debbano essere la culla di un un intreccio armonico di varie letture anche molto diverse tra loro, e non già del predominio di un unico testo, con le luci talmente puntate addosso, da mettere in ombra tutti gli altri.

martedì 20 ottobre 2020

Scelte di Vita?

Me lo sento ripetere fin troppo spesso:
'È solo questione di scelte di Vita...'.
Certo, io non c'entro nulla: ognuno è libero di scegliere ciò che ritiene migliore per lui.
A questo punto avrei una domanda:
E come la mettiamo quando arriva il momento di affrontare in prima persona le conseguenze delle scelte altrui?
A questo punto cala un silenzio forse carico di mille parole che nessuno pronuncerà.
L'attesa si fa inutile.
Sento che è giunto il momento di cambiare strada.
Anche per me è una questione di scelte di vita.
Le cui conseguenze spero di non far pesare a nessuno.

lunedì 19 ottobre 2020

Noi siamo sempre noi?

È proprio vero che ciò che ci circonda modifica ed influenza le nostre relazioni interpersonali.
Me l'hanno detto qualche giorno fa, ma io avevo reagito in modo leggermente scettico.
In fondo, mi dicevo, noi siamo sempre noi.
Se siamo capaci di comunicare in modo efficace, lo siamo sempre. Punto.
(Ap)punto: siamo sempre noi, ma per dimostrarlo spesso abbiamo bisogno che il resto del Mondo rimanga in un'altra stanza.
Affinché le nostre parole non abbiano altri interlocutori all'infuori di noi stessi.




domenica 18 ottobre 2020

Lasciare tutto com'è

Sarà per il fatto che oggi sono stanca, ma di una stanchezza sana e tranquilla, sta di fatto che ho avuto la tentazione di lasciare tutto com'è, tanto ormai ci sono abituata e poi con te lasciar andare la realtà, senza forzare troppo la mano, non è mai stato un problema, anzi è stato fin dall'inizio, uno dei tuoi più preziosi insegnamenti.
Tuttavia, sono consapevole del fatto che questa è un'opportunità che non posso più lasciarmi sfuggire, se è vero che la gioia autentica ha bisogno di prendere un respiro profondo, per poter andare incontro al futuro.
Qualunque esso sia.

sabato 17 ottobre 2020

La montagna

Mai avrei pensato di scrivere una pagina che parla di te, parlando di montagna, ambiente che non mi piace per nulla ed anzi che mi mette una profonda tristezza.
Eppure ho deciso di unire la gioia che mi regali in un luogo che percepisco ostile.
E lo faccio perché, forse per la prima volta nella mia vita voglio scalare quella montagna e raggiungere la cima.
E a chi mi dovesse far notare che non riuscirò a scendere, rispondo che non m'interessa il percorso di ritorno perché sarà proprio da lassù che tornerò a contemplare il mare che ci ha sempre uniti.

venerdì 16 ottobre 2020

Parole a riccio

Sono davvero stanca di tutto questo arrovellarmi su questi pensieri che anche se diventassero parole non cambierebbe poi molto.
Ma la magia delle parole sta proprio in questo: hanno la capacità di chiudersi a riccio, parlandosi addosso, ma anche di aprirsi al confronto quando hanno voglia d'incontrare l'Altro.
Ed è per questo cercherò il dialogo con lei che sa stare accanto ai ricci, mentre pronuncia parole aperte di speranza.

giovedì 15 ottobre 2020

Iperanalisi

Chi è sensibile attribuisce un'importanza enorme ai dettagli del comportamento altrui.
Parola di Sigmund Freud.
Allora io faccio parte della categoria.
E lo rivendicherei pure con orgoglio, se non fosse per il fatto che ciò mi provoca spesso un blocco emotivo talmente forte da impedirmi di andare incontro alla felicità autentica; quella che pure sono certa di aver incrociato sin dal primo momento in cui ho incontrato il tuo sguardo.
Quello sguardo a cui il mio cuore ha continuato ad annuire, nonostante la distanza che c'è inevitabilmente tra noi.
E questo è stato possibile almeno finché la mia parte più sensibile non ha preso prepotentemente il sopravvento.
Da quel momento sono iniziate le iperanalisi di ogni tua parola come anche di ogni tuo sguardo.
Ma d'ora in poi ho promesso a me stessa che starò più attenta a non soffermarmi troppo sui particolari perché sto capendo che la vera felicità non può sempre dipendere dai dettagli.

Anticipazioni

Mentre vagavo alla ricerca di un'idea degna di essere annotata, in modo inaspettato hai preso la parola.
Una semplice comunicazione di servizio, come sempre, ma per me sufficiente per dilungarmi con battute più o meno riuscite (sarai tu a giudicarle, se vorrai).
Ed è stata poi anche un'occasione preziosa per riavvolgere il nastro di questa giornata e focalizzarmi, ancora una volta, su ciò che è importante tu sappia.
Così sono tentata di anticiparti qualcosa (magari con uno spiritoso Post Scriptum), ma poi decido che no, non ne vale la pena; è molto meglio guardarti negli occhi, a meno che la paura non mi faccia gettare (via) lo sguardo fuori dalla finestra...

martedì 13 ottobre 2020

Contorsionismo

Grazie a lei oggi mi diverto a pensare a come mi sentirei se potessi insegnarmi a dare delle forme artistiche al mio corpo attraverso l'arte circense del contorsionismo.
No, non sono pazza. Il nostro è stato solo un modo per fare della sana ironia su ciò che sto attraversando.
Esattamente come faccio con te, per altro.
Con l'unica differenza che, quando ci sei tu con me, anche la mia mente pratica del faticosissimo quanto spericolato contorsionismo.
E, per rendere il tutto ancor più complicato, lo fa sia per allontanarti da sé, sia per starti vicino.

lunedì 12 ottobre 2020

Il colore del cielo

Per giorni e giorni ho pensato che da oggi mi sarebbe stato tutto chiaro.
Ora capisco che non è cambiato nulla.
O forse no.
Qualcosa in realtà è capitato.
Adesso mi è piuttosto chiaro che i miei timori appartengono solo a me e che fuori il cielo ha sempre lo stesso colore.
E così mi azzardo a sperare che anche tu possa apprezzare il colore del cielo là fuori anche se so perfettamente che non ha le stesse sfumature.
Contrariamente a quanto è capitato in questi ultimi giorni,  oggi non riesco a scrivere di più, perché voglio godermi la sensazione di lasciare andare il pensiero nella speranza che questa volta si senta realmente libero.

domenica 11 ottobre 2020

Tracciare una riga

Rimango a casa e non solo perché piove.
Nel mio stare in casa rivedo le mie pause dallo studio universitario, quelle che mi concedeva il giorno prima di affrontarlo un esame; e, se proprio pioveva, me ne stavo fra romanzi leggeri e televisione (non ero ancora divenuta una vegetariana televisiva),
Oggi ho cercato invece di concentrarmi il più possibile per prepararmi a reagire nel migliore dei modi, qualunque piega prenda la situazione di domani.
Proprio come è capitato ieri sera, scrivere mi è costato una grande fatica.
Sento la necessità di fermarmi qui.
Non prima però di aver tracciato una riga, nella consapevolezza che, comunque andrà, non sarà un punto e a capo, ma si tratterà di una pagina nuova.

sabato 10 ottobre 2020

Senza attendere i miei tempi

Ho amato altre volte prima di te.
Ho dato corpo a fantasie impossibili (e non solo su carta e penna).
Ma le parti più difficili sono sempre rimaste fuori, perché sarebbero arrivate più avanti, quando anch'io mi sarei sentita pronta ad affrontarli, ora invece le difficoltà sono arrivate tutte insieme, senza attendere i miei tempi.
Ma è una sfida che voglio affrontare a testa alta perché proprio tu mi hai insegnato ad andare a testa alta.
Di solito, quando parlo di te il tempo e la pagina non mi bastano mai, oggi invece credo di aver fatto persino troppa fatica ad essere arrivato fin qui.

venerdì 9 ottobre 2020

La corsa della verità

È troppo presto per dire se soffri oppure no.
È così difficile aspettare.
Eppure devo farlo, non ho scelta.
Potrei scriverti parole mute perché la verità corresse da me più velocemente.
Ma credo sia importante guardarti negli occhi mentre prendo il coraggio a quattro mani e ti parlo dei miei timori.
E poi se corressi, non sarei affatto credibile, specie di fronte a te.
Ed ancora, tu che ricordi tutto, potresti rimanere stupito dal fatto che un giorno scrissi un post che ho intitolato Il mio lavoro è aspettare; anche perché non posso dimenticare che proprio tu mi hai insegnato a non stare a guardare il Mondo là fuori.
Ma se questa volta non sapessi aspettare, apparentemente, sarei solo a stare male, ma forse anche la situazione tra noi, ne risentirebbe...

giovedì 8 ottobre 2020

Complessità

Non è la prima volta che mi dici che le Donne sono complesse.
Cosi, tra il serio e il faceto, ti chiedo se la nostra complessità ti dia fastidio anche se conosco già la risposta: no, questa nostra caratteristica non ti crea disagio, anzi.
Le nostre sfaccettature ti incuriosiscono e ti divertono perché, grazie ad esse, puoi esercitare la tua empatia e, con essa, la profondità d'animo che rende ogni nostra conversazione originale, interessante e mai uguale a sé stessa.
Giunta a questo punto, colgo l'occasione per chiederti perdono; infatti, sono io che, contrariamente a te, forse rischio di essere banale, quando racconto le nostre parole; ma poi penso che potremmo descrivere i nostri sentimenti in modo adeguato solo se le parole che compongono una lingua fossero infinite.

mercoledì 7 ottobre 2020

Altri occhi

Quando sto affrontando questioni che mi stanno particolarmente a cuore, mi piace chiedere le opinioni di persone diverse intorno a me.
E così sta capitando con l'Amore.
Ciò che trovo particolarmente curioso, specie in questo periodo, è il fatto che più di qualcuno mi sta suggerendo di guardarmi attorno in cerca di altri occhi, perché certo i tuoi non sono gli unici che vedo.
Così facendo potrebbe anche capire di scoprire che un paio di essi, mi stiano guardando in modo diverso già da un po' senza che io me ne sia mai accorta.
Ho provato a più riprese a pensare che potrebbe essere tutto vero, ma il mio cuore è invaso da uno strano timore, al solo pensiero che due occhi diversi dai tuoi possano essere (stati) attraversati da un colpo di fulmine.

martedì 6 ottobre 2020

Per non andare a fondo

Qualcuno dice che dovrei imparare ad essere più diretta quando parlo.
Eppure a me piace usare la metafora, mi fa sentire al sicuro, protetta; specie quando parlo di te.
Questo mi permette (o mi impedisce?) di non andare a fondo.
Che espressione ambigua Andare a fondo!
Sta a metà strada fra il pericolo e la gioia di condividere le esperienze di Vita; senza barriere, senza corsie che indichino una direzione precisa.
Le nostre vite, invece, non andranno mai fino in fondo, perché abbiamo scoperto che, nonostante tutto, la superficie è più luminosa e, quindi, ci permette di scegliere tra le parole ed il silenzio.
Senza che questo rischi di farci brancolare nel buio.

lunedì 5 ottobre 2020

Posti

Non ho un posto nel tuo cuore, ma forse ce l'ho nei tuoi pensieri, se è vero come non dubito che sia, che hai provato a guardare la tua città preferita (anche) con i miei occhi dalle gambe inchiodate.
E poi c'è il mare, ancora lui.
Quello di fronte al quale (forse un giorno a lei) prometterai Amore Infinito.
Ovviamente, io quel giorno sarò in un altro posto, ma oggi non posso far a meno di dirti che anch'io sceglierei una spiaggia per pronunciare il mio Si.
Mentre te lo dico alzò lo sguardo e incrocio i tuoi occhi, nella sciocca speranza di scorgervi un'espressione diversa.
Ma quale, poi?
Organizzeremmo il nostro giorno migliore nello stesso posto.
Ma forse questo lo immaginavi già da te.
Che bisogna c'era di ripetertelo?
Eppure è andata così.
A volte abbiamo bisogno di parlare dei nostri luoghi comuni per non soffrire troppo per il fatto di non avere un posto nel cuore altrui.

domenica 4 ottobre 2020

Acqua


Troppo sale disciolto nell'acqua di mare, e quindi gusto decisamente spiacevole.
O forse no.
Non lo saprò mai, perché non assaggerò mai le tue labbra.
Tuttavia vorrei poter almeno poter sentire ancora una volta i nostri corpi avvolti dall'acqua (anche se non di mare), perché è grazie a lei che le nostre esistenze si sono incontrate.
E poco importa se, dopo qualche tempo essa è diventata inutile per me.
Mi piace pensare che ci sia sempre un po' di lei, che ci guarda da lontano, mentre i tuoi passi e la mia ostinata immobilità continuano a fronteggiarsi con grazia sulle rive delle nostre vite separatamente opposte.

sabato 3 ottobre 2020

Senza colpire gli occhi

Certo, è necessario usare cautela nel mostrare una luce a chi è nel buio.
Forse, verrebbe spontaneo farlo anche in modo improvviso, nella convinzione, (sicuramente in buona fede) che nell'oscurità improvvisa l'animo soffra in maniera indicibile.
E certo vedere le persone che amiamo brancolare nella notte, ci mette addosso un'angoscia tremenda.
Senza contare poi (e questo è forse l'aspetto più importante) che ci parrebbe ingiusto voltarci dall'altra parte senza prestare aiuto.
Ma poi ci fermiamo.
Improvvisamente tutto ci appare chiaro:
sarà meglio aspettare con pazienza che la persona attraversi la tempesta prendendosi il suo tempo.
Così, quando giungerà sulla riva opposta, potrà sentire tutto il calore della luce con cui avremmo illuminato discretamente la strada, ma senza mai colpire i suoi occhi.



venerdì 2 ottobre 2020

Il nome giusto

Ho imparato a sopportare
il dolore fisico.
Ho imparato a sopportarlo
da quando la scienza
gli ha dato un nome.
e con esso delle cure.
Mi illudevo di aver imparato
a sopportare anche il dolore del cuore.
Esso si attraversa senza volerlo
arginare a tutti i costi.
E poi ci sono i giorni in cui
non riesco a dare nemmeno un nome
a questo sottile malessere.
Vorrei chiamarlo solitudine d'amore.
Se questo sarà il nome giusto
se ne andrà appena tu tornerai.

giovedì 1 ottobre 2020

L'altro capo del paradosso

Per non rischiare di rimanere fossilizzata in situazioni impossibili, mi si consiglia di guardarmi attorno.
E così la mia mente parte letteralmente in quarta e comincia a scandagliare i dintorni alla ricerca quasi affannosa di possibili occasioni perdute di felicità; ed è come se volessi negare a me stessa la possibilità di vivere nel migliore dei modi ciò che mi doni.

Ma non solo: questo atteggiamento del continuo guardarsi attorno è sinonimo di vivere all'altro capo del paradosso: infatti, nello strenuo tentativo di allontanarti, rischio di non apprezzare la tua vicinanza come invece meriteresti che facessi.

mercoledì 30 settembre 2020

Quando (e soprattutto se) tutto finirà

Sono mesi oramai che quando siamo lontani, provo ad immaginare come potrebbe essere un tuo ulteriore allontanamento.
Ma solo oggi mi sorprendo a pensare cosa potrebbe rimanermi di te quando (e soprattutto se) tutto dovesse finire.
Anche se non mi azzardo a fare previsione alcuna, posso già dire fin da oggi che sarà tutto diverso rispetto al passato.
Perché non ti considererei mai antipatico, perché non elemosinerei le tue attenzioni, perché il nostro non è un rapporto che ho voluto vedere sotto un'altra luce nella speranza che tu ti accorgessi di me.

martedì 29 settembre 2020

Delicatezza social

Entro nelle vite altrui in punta di piedi.
Seguo scrupolosamente le regole.
Regole che non sento come ingiustamente imposte, ma come bussole sacrosante che ho il dovere di seguire, se voglio rimanere parte di quella dimensione.
E, quando mi ritrovo di fronte a spazi vuoti, mi precipito a chiedere perdono perché mai e poi mai sopporterei di nascondermi dietro una tastiera.
Ora ho la certezza di non aver sbagliato nulla, non posso certo affermare che non sbaglierò mai più.
Ed è proprio questo l'aspetto che più apprezzo dei social network: il loro (ri)chiamarmi alla responsabilità delle parole che utilizzo;
Responsabilità che certo mancava quando tenevo un Diario Cartaceo che pure, specie negli anni dell'adolescenza era la mia passione...

lunedì 28 settembre 2020

Invertire la rotta

Cerco invano di tenerti a distanza.
Tu che con la mia vita non c'entri nulla,
l'ho sempre saputo.
E per ribadire il concetto
a volte ti allontani da me
anche fisicamente
esattamente come stai facendo
in questi giorni.
No, non mi posso sentire ferita
dalla tua lontananza.
Tu che non mi hai promesso
vicinanza alcuna.
E così se oggi il mio cuore
non riesce a trattenere le lacrime
è solo per il grande sforzo
di invertire la mia rotta
creandone una
che non segua
la tua scia.

domenica 27 settembre 2020

Comodità o futuro?

A volte ho l'impressione di essere in perenne lotta con il Mondo (e con me stessa) nell'immaginare e progettare il mio futuro.
Si tratta di un tempo che nella mia testa (e soprattutto nel mio cuore) è fatto di elementi precisi che poi sono comuni a tante persone della mia età ed anche molto più giovani.
Tanto che, quasi sempre, avverto un senso di ritardo nella tabella di marcia della Vita.
E poi ci sono le soluzioni più comode: quelle che (ci) fissano in un fermoimmagine che ci vorrebbe far credere che il futuro altro non è che il nostro presente protratto fino alla fine dei nostri giorni...