mercoledì 30 settembre 2015

Duello tra le Arti

Se dovessimo immaginare un duello fra la scrittura e le arti visive, queste ultime staccherebbero la prima di parecchi punti.
Ciò avverrebbe, credo, per diverse ragioni: primo perché, rispetto alla scrittura, possono ben vantarsi di essere realmente universali (un quadro realizzato da un artista russo, può essere apprezzato anche da chi non conosce il cirillico...), secondo perché esso può emozionare anche un bambino che venga messo di fronte al quadro, anche senza la mediazione di un adulto.
Tuttavia, ha ragione anche chi sostiene che la scrittura contribuisce a creare e/o a rafforzare il rapporto tra il bambino che ascolta e l'adulto che legge.

martedì 29 settembre 2015

Come Penelope

Con pazienza riannodo i fili lacerati dalla rabbia.
Mi prendo tutto il tempo necessario perché sono consapevole del fatto che, se fallissi ora, non ci sarebbe per me, una seconda tela.
Inoltre, mi sento decisamente più fortunata di quanto non lo sia stata la sposa di Ulisse.
Nessuno infatti, mi costringe a fare e disfare per guadagnare tempo.
Il Tempo è solo mio ed io sola sono responsabile di come lo uso.
Ma forse, pensandoci bene, io e Penelope abbiamo qualcosa che ci unisce: le nostre tele sono rapporti che non vogliamo assolutamente snodare dalle nostre vite.

lunedì 28 settembre 2015

Saper aspettare

Ho avuto l'ennesima conferma del fatto che con te, è sufficiente saper aspettare e poi tutto arriva, quando per te è il momento giusto.
Ora mi è chiaro che stai tentando, anche se con fatica, di ricercare la tua vera serenità e di questo non posso che esserne felice, perché è esattamente ciò che ti ho augurato in tutti questi mesi in cui ho cercato di starti vicina in modo il più possibile discreto, nonostante il fatto che non ci siamo più rivisti da quell'estate di un anno fa.

Viaggi di carta

Pur amando alla follia i viaggi di carta, non vorrei mai che il Mondo pensasse che essi riescano a spegnere completamente il mio desiderio di fare le valigie destinazione, il mondo reale.
Forse questo è destinato a rimanere un desiderio non realizzato e non realizzabile.
E, così come mi hanno insegnato proprio alcuni libri che ho letto negli anni, desiderare è l'unico modo che abbiamo per non adagiarci indifferenti, nel fondo della vita.
Non solo: il desiderio ti fa apprezzare maggiormente il momento in cui, forse, qualcuno mi accompagnerà in un viaggio reale con una valigia piena di libri appresso, naturalmente.

sabato 26 settembre 2015

Invito a cena

Avete mai pensato al fatto che, quando scriviamo invitiamo a cena la nostra Anima?
E, ciò che è ancor è più importante, ci impegniamo ad imbandire la tavola con pietanze pensate e cucinate da noi, esclusivamente per lei.
Se ci pensate bene, è come se conquistassimo il partner a tavola.
Mai gli presenteremmo gli avanzi di un cibo, magari speziato, per nascondere lo scarso sapore.
Al contrario cercheremmo di usare la nostra più fervida fantasia per fargli sperimentare sapori sempre nuovi.
E poco importa se possiamo contare sempre sugli stessi ingredienti (cioè le parole), purché siamo capaci di accostarli in modo insolito, originale e, quindi, sorprendente.

venerdì 25 settembre 2015

L'arte fragile

La fragilità è un'arte, nella misura in cui, chi come noi Sirenette, lo è maggiormente riesce a dare una forma particolare ai loro moti dell'anima.
Ed anche questo aspetto che merita una particolare attenzione, perché pone l'arte a metà fra la cura personale che dobbiamo alla nostra interiorità e il desiderio di condividere con altri le opere della nostra fragile arte.
Senza contare poi che, in una sorta di chiusura del cerchio, questa volontà di divulgazione, rende particolarmente efficace la cura di noi stessi; infatti, per rendere pubbliche le azioni della nostra anima, dobbiamo sforzarci di dare una veste della nostra fragilità che risulti comprensibile, pur nella sua profondità.

giovedì 24 settembre 2015

Parte di un universo

Spesso mi chiedo quale possa essere l'impatto di un cambio di genere letterario nella scrittura.
Sì, perché se a me è chiaro che si è chiuso il periodo della poesia e si è aperto quello più strettamente autobiografico, non è detto che lo sia altrettanto in chi ascolterà che, per poter apprezzare ancora ciò che scrivo deve, in qualche modo, sentirsi parte di un universo che non devo chiudere troppo nella mia interiorità.

mercoledì 23 settembre 2015

Frammenti, non frantumi

Scrivo frammenti della mia vita, non frantumi.
Primo, perché una vita frantumata, ahimè, non ha più bisogno di nulla e, quindi, nemmeno di parole.
I frantumi infatti, sono quelli che il proverbio vorrebbe fossero solo mille, ma in realtà credi siano molti di più, fino a perderne addirittura il conto.
Il numero di frammenti, invece, lo decido io liberamente; allo stesso modo in cui posso sceglierne la forma ed il colore.
Praticamente ogni aspetto dipende da me e così sento l'opera davvero mia.

martedì 22 settembre 2015

N.C. (Non Classificato)

Fossi ancora in età scolare, questa non sarebbe una sigla molto lusinghiera.
Infatti, indicherebbe quell'imbarazzante silenzio in cui piomba il Corpo Docente, di fronte alla totale inattività dell'allievo.
Ma io, che quegli anni me li sono già lasciati alle spalle da tempo, un'attività sto cercando di portarla avanti.
Eppure, è proprio questa che mi ha fatto ripiombare nel Limbo della Non Classificazione.
Questo perché ho scritto dei testi che personalmente ho sempre definito Poesie, ma che tali sembrano non essere.
Infatti, non si può certo dire che, prima di vergare le mie parole, io mi metta a calcolare il numero di sillabe contenute in ogni singolo verso.
E non solo perché io e la Matematica siamo sempre state come Alieni e Terrestri...
Da un lato, nutro profonda ammirazione per quanti riescono a far vibrare le corde profonde dell'animo umano, nonostante versi così tecnicamente precisi.
Dall'altro però, mi chiedo se sia giusto prendersi una pausa dalla scrittura, per addentrarsi nella Scienza Esatta del Verso.
È vero, sono N.C. perché vado a capo quando mi pare e piace ma, vi prego, il Mondo mi ha gia classificato ed è già molto che io sia riuscita a 'favolizzare' questa classificazione indossando una coda di pesce, a coprire le mie gambe.
Di più, vi garantisco, non posso fare!

lunedì 21 settembre 2015

Romanzo epistolare

A passeggio tra le righe mi vengono le idee migliori.
Credo proprio che io e lei dovremmo regalarci l'emozionante gioia di scrivere a quattro mani.
Penso che il genere letterario che si adatta maggiormente a noi, sia il romanzo epistolare.
So cosa starete pensando: 'Ma come, dovete scrivere un libro a quattro mani, ma il genere è frutto di un cervello solo? Così davvero non va. Proprio no!'.
Ok, allora non mi sono spiegata. È solo questione di rispetto. Rispetto per il tempo altrui.
Infatti, se io le mando una lettera (o una mail, questa sarà una sua decisione), lei può decidere quando rispondermi.
Non sarà quindi costretta a dedicarmi il suo tempo in orari e luoghi stabiliti da un incontro perennemente faccia a faccia.
Spero di cuore che l'idea le sorrida (e non solo per quest'ultimo motivo).
Mi auguro infatti che, qualche volta, ci vederemo ugualmente.
Spero prima di occupare il backstage di un Teatro per concedere autografi, sorrisi e selfie a code di fan in delirio fisico, psicofisico o solo psichico.
Questo, lasciamolo deciderlo a Sua Maestà, il Pubblico...

Passeggiando tra le righe

Mi concedo una salutare passeggiata fra le righe (questa volta, scritte da altri).
Lo faccio insieme a lei che è sempre pronta a condividere con me momenti importanti per me perché mi regalano quella libertà che il mio scoglio mi preclude.
Rispetto all'anno scorso, mi sento addosso anche la libertà dell'anima, oltre a quella del corpo.
Quell'anima che ora è completamente guarita dalle ferite che, sbagliando, imputavo solo a te.
Questo mi ha permesso di gustarmi davvero la passione che ci ha unito, ci unisce e ci unirà ancora (oso sperare).
L'unica mia speranza che non è stata esaudita è stata quella d'incontrarti, passeggiando tra le righe.
Ma così è la vita...

Le righe dell'amicizia

Finalmente è giunta la gran serata.
Sono state presentate le pagine dell'amicizia.
Poco importa che le abbia scritte io. Sono speciali perché sono sicura che siano state capaci di (ri)unire tutte le persone a cui tengo di più.
Sono sicura che anche le parole che sono state usate per presentarmi, sprizzavano amichevole affetto da tutti i pori.
Così come pure la musica che ha fatto da cornice alle mie pagine ed alle nostre parole.


venerdì 18 settembre 2015

In solitaria

Spesso il Mondo mi dice che devo imparare a stare da sola, prima di pretendere di trovare l'amore.
Tutto vero, ma solo in parte. Infatti, per il solo fatto di essere Sirenetta, la mia vita si svolge spesso in solitaria.
Non ne faccio un vanto, sia chiaro. Non è un'impresa per cui si viene premiati. È, più semplicemente, un dato di fatto.
Una circostanza involontaria che, ne sono certa, mi farebbe apprezzare maggiormente la vita di coppia che, vi assicuro, non userei come mero antidoto contro la solitudine.

mercoledì 16 settembre 2015

Sentimento (in)afferrabile

Ormai ne sono certa, me lo dicono anche i libri che pure adoro e divoro.
L'Amore sarà per me un sentimento (in)afferrabile.
O forse, in fondo, lo è per tutti perché, se lo si afferrasse, lo si possiederebbe.
Allora non sarebbe Amore Vero.
Non posso negare però che, la scorsa estate ci sono andata molto vicino.
Poi però lui è fuggito da me, Inafferrabile come sempre.
Ora che sono consapevole di tutto ciò che non ha funzionato, vorrei riavvicinarlo con discrezione, solo per essere sicura che la strada che ha intrapreso lontano da me, questa volta lo conduca dritto alla felicità.
Ma non so ancora come potrò fare tutto ciò, senza dargli l'impressione di essere inseguito, lasciandoli così la libertà di essere (in)afferrabile.
P.S.: Scusa se ancora non sono in grado di togliere quelle due parentesi. Ma tu, ti prego, non farci troppo caso e mostrami semplicemente la strada che ti sta portando via da me.
Stai sicuro che non ti seguirò.

Eppure lei era felice

Eppure la scorsa estate, anche lei era felice.
Lo capivo dal modo in cui ti accoglieva quando venivi a trovarmi.
Pensa che fu lei a chiamare appuntamento la nostra prima serata insieme a cena, noi due soli.
Per me era importante che lei approvasse il nostro rapporto e mi piace pensare che, se tutto fra noi avesse avuto un seguito, avrebbe avuto un motivo più che valido per andare oltre a ciò che osano sperare molte mamme di Sirenette che, troppo spesso, non riescono proprio ad immaginare di poter un giorno avere un genero.
Lo fanno nel tentativo di renderci meno duro il colpo che subiamo quando il Mondo ci nega la gioia di una vita di coppia.
Ciò non ha mai impedito al suo tenero cuore, di gioire nel vedermi felice in quella nostra estate.

martedì 15 settembre 2015

Strascico

Strascico. Come la rete usata dall'Uomo per imprigionare le creature che abitano il mio Mare.
Strascico. Come la coda dell'abito da sogno che indossano le Donne nel giorno in cui vogliono dimostrare al Mondo quanto amano il loro Uomo.
Ma strascico è anche Coda. Non quella delle Sirenette.
Ma quella interminabile e (im)paziente che noi Sirenette dobbiamo fare prima che un Uomo ci dica: 'Amore, ti amo così tanto che presto ti attenderò all'altare.

lunedì 14 settembre 2015

Quale genere di lettore?

Gli Uomini che leggono, riescono a fare un'analisi più profonda del testo.
Gli Uomini che leggono si fermano ai dettagli. Dettagli che, ad una Donna, spesso sfuggono, presa com'è da una trama che sanno già come si svilupperà.
Le Donne, non hanno bisogno di leggere, per approfondire l'anima umana.
L'Umanità crede che loro siano state programmate dalla Natura, per fare questo.
Ma un Uomo che ha deciso di aprire un libro per esplorare l'anima di una Donna, non potrà mai far nulla per strapparla via dal corpo, che a quel punto si trasformerebbe in un  mero oggetto di cui disporre a proprio uso e consumo.

sabato 12 settembre 2015

Non è più amore

A quante delle molte delle persone che mi sono vicine in questo momento, temono che io mi stia facendo troppo male, vorrei dire che no, non sto correndo alcun rischio.
Nemmeno quello che ho corso quando, mi sono trovata in situazioni simili a questa, ma mai uguali.
Ora è tutto diverso. Sei diverso tu, rispetto agli altri. Sono diversa io, rispetto ad un tempo.
Ora da te non voglio più amore. Quando piango, non lo faccio per me, e per ciò che da te non ho ottenuto. Non spero di ottenerlo.
Le mie lacrime sono tutte per te e per il fatto che non riesco a trovare un modo davvero profondo per dirti che voglio che tu sia davvero felice.
Scusa, amico mio!

Mai tutto d'un fiato

Non si dovrebbe leggere mai tutto d'un fiato.
Non si dovrebbe mai permettere ai dettagli di passarci accanto inosservati.
Quello non è leggere. È ingollare (forse) senza sentirne il vero gusto.
Questione di punti di vista, certo.
Sono consapevole del fatto che, a volte rischio che un intero libro, mi vada di traverso.
Ma, vi assicuro, che quando a voi sembra che io tracanni senza gusto, in realtà mi sto solo proteggendo dall'arsura del silenzio.

venerdì 11 settembre 2015

Matita

Mentre io traccio su fogli di carta, grossi segni di penna che, più intensi sono, più mi rassicurano, lei si accosta alle sue pagine, con leggeri segni grigi, simbolo del rispetto che nutre per la naturalezza della carta.
Mentre lei ha usato i freddi tasti di un computer, solo quando ha deciso che il suo vissuto dovesse essere conosciuto da altri, io pigio (e, a volte, persino maltratto) i tasti del computer, perché nella mia anima, si lottano due forze opposte: una che mi dice che devo custodire il più gelosamente possibile la nostra storia, ed un'altra che invece mi grida che, arrivata a questo punto, non è più possibile tenersi dentro tutto ma anzi, si è quasi obbligate a raccontare ciò che stiamo vivendo.
Farlo da un luogo pubblico, come, appunto, la tastiera di un computer, ci è utile a pesare ogni singola parola. Cioè a fare ciò che mai ci verrebbe in mente, se ci confinassimo nella privacy di un quaderno.

Ma...?

 “Ma tu, ce l'hai un maschio?”
(Il mio interlocutore ha notato le forme del mio corpo. E, soprattutto, il fatto che esse tradiscono la mia età. Età in cui, tutte devono avere un 'maschio'. E anche da parecchio tempo!)).
“Purtroppo, ancora non ho un fidanzato”.
“Ma come fai a baciarlo?”
(Chiaramente il mio interlocutore intende il bacio d'amore sulle labbra).
“Come fanno tutti coloro che si vogliono molto molto bene.”
“Ma come fai a mettere il vestito da sposa (perché è lungo, sai?)”.
“Ne sceglierò uno di più corto.”
“Ma tu, lo metti mai il rossetto?”
“No, non mi piace.”
“Ma quel giorno devi metterlo, sai!”
“E poi, come fate a fare quella cosa? È facile o difficile?”
Il dialogo è realmente avvenuto.
I protagonisti siamo io e, non già un uomo dalla curiosità volgarmente pruriginosa, ma bensì un bambino di circa 6 anni che, con grande semplicità, prova ad immaginare anche per me, che sono una Sirenetta, un futuro di Donna Innamorata.

giovedì 10 settembre 2015

Note blu

Le mie serate si vestiranno di note blu
Blu come il mare di fronte cui vivo.
Blu come le note che accompagneranno le mie parole.
Ma nella musica, il blu è malinconia e tristezza profonda.
Per questo motivo, con la musica vorrei augurarti che la tua vita assuma, con il tempo, ben altri colori.

martedì 8 settembre 2015

Evasione

A volte vorrei evadere dal mio scoglio.
Non perché lo senta come una prigione, ma semplicemente perché credo che, alcuni momenti di evasione incolpevole, facciano parte della fisiologia della quotidianità.
Eppure, di fatto, nella mia situazione, l'evasione assume più spesso le caratteristiche ossessive della dipendenza.
Sì. perché per scappare, scrivo e leggo ma a volte ho l'impressione di farlo fino allo sfinimento.
Nell'illusione che, stancare a dismisura la mente, spezzi le catene che sembrano tenermi inchiodata al mio scoglio.

lunedì 7 settembre 2015

Cancellare le parole

Per riuscire a comunicare con te, dovrò cancellare le tue ultime parole.
È vero, da molto tempo non le rileggo più, per timore di riaprire vecchie ferite agrodolci.
Tuttavia, averle sempre con me, mi dà un senso di profonda sicurezza.
Forse potrei copiarle in fondo al mio diario, prima di cancellarle definitivamente, ma mi sembrerebbe di farti un torto, perché non sarebbero più le parole originali, perché veramente tue.

sabato 5 settembre 2015

La scienza dell'Amore

Quando mi perdo nei meandri delle parole con cui la scienza descrive l'Amore ho, come punto di riferimento te e ciò che mi hai donato.
Anche se non era amore, questo ormai l'ho imparato da tempo, le parole che leggo mi confermano nel fatto che il mio cuore e la mia anima, mai è stata così vicina al sentimento che ha il potere di fare dell'esistenza umana, qualcosa di totalmente nuovo.
Anche se il linguaggio scientifico mi è sempre apparso quanto di più lontano ci fosse dai miti dell'anima, in questo contesto, esso contribuisce a rendere ragione di ciò che tra noi, mai potrà essere.

In equilibrio

Ci sono situazioni in cui dobbiamo stare in equilibrio sul filo della rabbia.
Dobbiamo, ma non tutti siamo in grado di farlo.
Alcuni cadono rovinosamente a terra e non fanno altro che lamentarsi per i lividi che tempestano la loro anima.
Non si rendono conto che sarebbe molto meglio ad evitare le circostanze in cui l'aria intorno a loro è satura di rabbia.
Forse si comportano in questo modo perché vogliono emulare i funamboli, che mostrano al Mondo le loro evoluzioni prodigiose.

venerdì 4 settembre 2015

Album dalle vacanze

Nell'era digitale in cui stiamo vivendo, è naturale che le persone intorno a noi vogliamo fissare in immagini le loro emozioni per poi condividerle con gli altri.
Ma questa è anche un'ulteriore prova del fatto che sono io a non vivere in un modo naturale,
Dico questo perché, anche se la mia condizione di Sirenetta è perfettamente naturale ai nostri occhi (miei, e di chi mi vive accanto), il Mondo certo non la vede allo stesso modo. Questo anche se mi fa vivere nella naturalezza dell'ambiente marino.
Vero questo, appare quasi inevitabile che io abbia un modo di esprimere le emozioni, spesso diverso da quello adottato dal resto del Mondo.
Infatti, non solo non mi esprimo attraverso immagini,ma mie vacanze sono emotive (e non fisiche) e quando vi sono completamente immersa, mi concentro esclusivamente sulla gioia di viverle.

mercoledì 2 settembre 2015

L'amore non è mai pagano

L'amore non è mai pagano, anzi.
Esso è un rito sacro: rito perché composto da azioni, tappe e parole che sono quasi identici in molte parti del Mondo, anche quelle tra loro geograficamente molto lontane.
La sua sacralità sta nel fatto che, quando lo si vive in profondità, lo si vuole proteggere dalla banalità del Mondo.

Ritrovare la manualità

La soluzione della crisi economica attuale sembra essere il ritorno alle attività manuali.
Per me che sono Sirenetta l'indicazione è quanto mai irrealizzabile.
Essere Sirenetta, infatti, significa anche avere delle mani non proprio così sciolte.
Ma niente paura, ragazzi! Cosa sarebbe, infatti, la manualità senza la riflessione?
E, se permettete, il pensiero va decisamente oltre le capacità fisiche.
Infine, quale miglior ambiente se non uno scoglio solitario, circondato dalla placidità del mare, per far viaggiare il pensiero?

martedì 1 settembre 2015

Ciò che non ho vissuto

Dicono che ciò che non ho vissuto, non può mancarmi, non può piacermi oppure no; semplicemente perché non lo conosco.
Allo stesso modo in cui non può mancarmi il cammino senza ausili, così non può mancarmi il lavoro e non può piacermi l'amore e neppure il viaggio.
Eppure tutti sono felici quando trovano la loro indipendenza economica e quando possono conoscere luoghi prima a loro sconosciuti.
E a chi mi dice che la felicità è una questione relativa, rispondo che ci sono alcuni tipi di gioie universali proprio come esistono dolori universali.
È difficile infatti pensare che, anche chi non abbia mai vissuto un lutto, non sia consapevole della tragicità dell'evento.