venerdì 31 luglio 2015

Il Morto (a galla) & il Naufrago

Tempo d'estate, tempo di mare, tempo di scherzi (di cattivo gusto?).
Un uomo se ne sta supinamente immobile a pelo d'acqua, senza muovere nemmeno un piccolo muscolo.
Improvvisamente, alcuni bagnanti gli si fanno intorno richiamati, appunto, da questa insolita immobilità.
Qualcuno cerca di attirare l'attenzione del bagnino che lancia un salvagente in direzione dell'uomo.
Esso finisce troppo lontano da lui risultando così inutile.
Nel frattempo, la folla di bagnanti si fa sempre più concitata.
A questo punto al bagnino non resta che far arrivare in mare un secondo salvagente, anche questo destinato, però, ad andare a vuoto.
Mentre i bagnanti intorno all'uomo si fanno sempre più numerosi, dalla riva viene lanciata un'altra ciambella. A differenza di quanto avvenuto in precedenza, questa volta l'uomo fa un gesto stizzito con il piede, per allontanare da sé la sua ancora di salvezza.
Nel frattempo, l'attenzione dei bagnanti viene richiamata da alte grida di spavento.
Più al largo notano un uomo che, con le ultime forze affannate che sembrano rimanergli, fa tutto ciò che è in suo potere per guadagnare la riva e, quindi, avere salva la vita, aggrappandosi ad un esile ramoscello, evidentemente l'unico salvagente a sua disposizione
In un attimo bagnanti e bagnino si tuffano in mare per portargli soccorso e non lo lasciano finché non riescono a riportarlo a riva stremato, ma sano e salvo.
Qual è allora la differenza tra il Morto (a galla) ed il Naufrago?
Se riusciamo a comprenderla in tempo, saremo in grado di capire a chi tendere la nostra mano.

giovedì 30 luglio 2015

Il costume-salvagente

Nemmeno il calar lento del sole all'orizzonte, concede un po' di tregua dal caldo infuocato, che in questi giorni è davvero difficile sopportare.
Così m'immergo nel mare, per una serata rinfrescante.
Addosso ho il mio solito costume da bagno: una rete fatta dei rassicuranti rapporti umani di cui amo circondarmi.
Così esso funge anche da salvagente contro le onde del Mare della Vita che, spesso, assumono la pericolosità degli alti cavalloni

mercoledì 29 luglio 2015

La Regola del Gioco

Oggi sembra proprio che i bambini si siano dati appuntamento per un'agguerrita gara di lanci di sassi in mare.
Tutto molto innocuo, non vi preoccupate.
Si tratta di mettersi sulla battigia e lanciare dei piccoli sassolini che spesso si mescolano alle conchiglie.
Vince chi li lancia più lontano e/o chi riesce a far disegnare, alle proprie pietruzze, dei cerchi sempre più grandi a pelo d'acqua.
Per qualche minuto, partecipo anch'io all'innocenza di tale competizione. Poi, però la mia mente prende il largo e si concentra sul singolo sassolino che diventa l'amore tra un Uomo ed una Donna.
Avete mai riflettuto sul fatto che il rapporto di coppia si sviluppa in cerchi concentrici, sempre più ampi?
L'inizio è il nostro sassolino, tenace e concentrato su se stesso, proprio come appare una coppia all'inizio della storia. Si gioisce quasi esclusivamente della compagnia reciproca ed, in genere, si ha pudore a mostrarsi al Mondo.
Piano piano, si decide di uscire un po' allo scoperto e si confida la nuova situazione sentimentale ai propri migliori amici, magari pregandoli di non divulgare la notizia, ancora per qualche tempo (un primo cerchio intorno al sasso si è comunque formato).
Il secondo cerchio, questa volta un po' più esteso, è la Cena di Presentazione alle Famiglie.
Ma la massima ampiezza si raggiunge quando si rende noto al Mondo che, d'ora in poi, saremo una coppia e come tale ci aspettiamo di essere considerati.
Il nostro sassolino rimarrà per sempre a ricordarci che, il Mondo può stringerci in un'abbraccio immenso, ma l'Amore rimarrà sempre e comunque Nostro.
Questa è l'unica Regola del Gioco.

martedì 28 luglio 2015

Il Ritorno del Sol Levante

No, non sei tu ad essere tornato e ogni giorno mi dico che è persino impossibile sperarlo. Non ne ho il diritto.
A tornare, invece, è stato l'inizio della nostra storia.
Ora ti spiego: lui si chiama esattamente come te, lancia un appello ad una comunità di lettori su Facebook (di cui anch'io faccio parte), affinché qualcuno gli consigli un libro giapponese da regalare ad un'amica (di cui non svela il nome), appassionata della cultura del Sol Levante.
Insomma, forse è vero che non si tratta proprio della nostra storia, perché le parti sono invertite, sta di fatto che non ho potuto far a meno di consigliargli il nostro primo libro,
Come vedi, la nostra storia si ripete nella mia vita anche se ormai, so che non devo più azzardarmi a dare un significato al Ritorno del Sol Levante.

lunedì 27 luglio 2015

Il mio cuore non sa tacere

Il mio cuore non sa tacere e così, anche oggi mi parla di noi e di ciò che è stato.
Non posso far a meno di ascoltarlo. anche se l'ascolto, ahimè, ormai non mi basta più.
Vorrei almeno poter dare voce a questo monologo ma, più di ogni altra cosa, gradirei che qualcuno mi ascoltasse mentre mi abbraccia forte, senza giudicare ciò che dico ma, soprattutto, senza considerarti colpevole della mia sofferenza.

sabato 25 luglio 2015

Willkommt in Berlin!

Il mio viaggio del cuore è finito da tempo, ma non voglio cedere all'immobilismo estivo che già so per esperienza pregressa, provoca in me una malinconica depressione, difficile da tenere a bada.
Consapevole di ciò, quest'anno ho deciso di giocare d'anticipo e, già a gennaio, ho chiesto alla mia coraggiosa amica che spesso mi ha accompagnato in numerose avventure, se aveva tempo ma soprattutto, voglia di condividere il sogno accarezzato da tempo, di visitare Berlino.
Perché proprio la capitale teutonica?
Beh, per due motivi: primo perché da tempo sento i racconti di quanti l'hanno visitata, e mi hanno detto che è una città davvero a portata di Sirenette...e quindi, aggiungo io, anche di Bambini, Uomini e Donne d'ogni età.
Secondo perché, sia io che la mia amica, avvertivamo il desiderio di rispolverare quella lingua studiata a scuola che, se a molti è sembrata particolarmente dura, su di noi ha sempre esercitato un certo fascino.
Sbarcate dall'aereo (dopo un viaggio decisamente più confortevole che su un qualsiasi treno nostrano!), ci dirigiamo a passo tranquillo e sicuro, attraversando marciapiedi dalla giusta pendenza e privi di insidie tipicamente italiche (es. sampietrini sconnessi e radici di augusti alberi pericolosamente affioranti), verso la fermata di un autobus che ci condurrà alla nostra attrezzata stanza d'albergo.
La seconda piacevole sorpresa (dopo i marciapiedi teutonicamente lisci). e il sorriso gentile dell'autista che fa scendere una pedana perfettamente funzionante grazie al quale la mia amica non ha nessun problema a farmi salire sul bus.
Una volta giunte in albergo, ci sistemiamo nella stanza e, mentre la mia amica disfa le valigie, io posso servirmi del bagno in totale autonomia, grazie al mio deambulatore domestico (più largo ma decisamente più pratico rispetto a quello da viaggio), su cui sono costretta a ripiegare quando raggiungo le italiche mete di vacanza in cui, spesso, anche stanze che vengono definite attrezzate, hanno, ad esempio porte troppo strette, che a malapena consentono, a prezzo di sudoripare manovre, l'accesso al bagno con la sola carrozzina.
Mancando ancora mezz'ora alla cena, mi stendo sul letto e, con un sorriso soddisfatto che mi affiora alle labbra, sussurro: 'Liebe Kleine Meerjungfrau, willkommt in Berlin!'...
...devo spegnere il computer, è ora di pranzo, il mio sogno è finito...

venerdì 24 luglio 2015

Perdono & Indifferenza (rancorosa)

'Più le persone sono accomodanti più, quando s'arrabbiano, fanno sul serio'.
In soldoni è questo il pensiero espresso da un giovane neo papà, parlando della sua bimba di pochi mesi.
Ok, non sono affatto una bimba (tanto meno di pochi mesi!) e, chi mi vive affianco ogni giorno dice che non sempre sono così accomodante.
Fatta questa doverosa premessa, credo che, tale principio, possa essere valido anche per le persone adulte.
Perdonare, infatti, non vuol dire altro se non essere accomodanti, laddove s'intende la capacità, magari dopo una sonora quanto liberatoria sfuriata, i cui effetti, nei casi più gravi, possono persino protrarsi per vari giorni, svegliarsi una mattina e cominciare ad analizzare l'accaduto con sguardo maggiormente obiettivo, tentando persino di assumere il punto di vista di chi ci aveva provocato così tanto dolore.
Vi garantisco che l'intera operazione richiede uno sforzo non da poco (anche se sono perfettamente consapevole che gli atti eroici sono di ben altro calibro), ma vi garantisco che ne vale la pena. Appunto, quando le persone se lo meritano.
Ci sono poi i casi in cui chi ci ferisce, lo fa in modo consapevole e, quindi, a ben guardare, assolutamente gratuito. Spesso lo fa per il puro gusto d'imporci il suo punto di vista, senza sforzarsi minimamente di considerare il nostro.
Stando così la situazione, ci appare del tutto incomprensibile il motivo per cui noi dovremmo metterci nei loro panni.
Chi siamo, infatti, per condividere il loro spietato giudizio?
Certo, non possiamo dare voce alla nostra rabbia, consapevoli che sarebbero inutili parole al vento.
Non ci resta, quindi, che appellarci ad un' Indifferenza (rancorosa, magari. Ma pur sempre Indifferenza...).

giovedì 23 luglio 2015

Sono un cerchio

Poiché la mia vita è dominata da cerchi, anch'io sono un cerchio.
I cerchi delle Ruote su cui viaggio (ma, ahimè, più spesso mi sembra di arrancare nel Mondo). 
Poi c'è il cerchio spezzato di tutte le occasioni di felicitò nuova che non ho saputo cogliere o che si sono dissolte, ancor prima di divenire saldamente parte del cerchio che sono.

martedì 21 luglio 2015

Una montagna di pagine

Strano consiglio mi arrivò il giorno in cui dovevo andare in montagna.
Mi si consigliò di portare con me un libro.
Ciò mi apparve strano perché, solitamente, prima di partire per le alte cime senz'anima, sono io a procurarmi un libro di salvataggio, contro i momenti di noia e troppa malinconia.
Come sempre capita quando non riesco a cogliere il senso profondo di ciò che mi viene detto, comincio a riflettere ed analizzare ogni singola parola cercando, spesso, di ricordare il tono di voce con cui esse vengono pronunciate.
Così giunsi alla conclusione che, forse, quel consiglio serviva solo a coprire quei silenzi imbarazzanti che spesso calano tra le persone.
Mai avrei immaginato che quella montagna di pagine non sarebbe servita perché sostituita da piacevoli e profonde conversazioni con persone dall'anima veramente ricca, che mai avrei pensato d'incontrare in un luogo di solito malinconico e senz'anima.

Anestesia vacanziera

Si parla ancora di vacanze. O, per meglio dire, di chi in vacanza non ci può andare affatto.
No, non sono le mie solite lamentele della serie: 'Se loro ci possono (sacrosantamente) andare, perché io no!'.
Questa volta il discorso è decisamente più generico ed il succo è: 'Se economicamente non te la puoi permettere, in vacanza non ci vai. Punto.'.
In altri tempi, mi sarei lamentata: 'Eppure non ci andiamo nemmeno noi...E allora, com'è questa storia?'.
Ma oggi no. Niente rimostranze.
Eppure, mentre loro parlano di vacanze, non sto pensando alla nostra estate.
Ciò significa che, forse sono sotto l'effetto di una benefica anestesia vacanziera.

lunedì 20 luglio 2015

La Matrioska

"Posso dire anch'io un no, qualche volta?"
In realtà si tratta di un no che ne racchiude in sé molti altri.
Dico no a tutte quelle situazioni che mi costringono a condividere con altri mete e passioni solo loro e che, quindi, io non condivido.
D'altro canto, direte voi, non è giusto che gli altri rinuncino alla loro felicità, per veder realizzata la mia.
Le nostre strade quindi si dovranno giocoforza dividere (seppur momentaneamente, ben s'intende).
Solo così, il mio no si può trasformare in un grande SI':
Sì ad un tempo vissuto immersa in una sana (perché fortemente cercata e voluta) solitudine resa assolutamente priva di rischi da quella Rete di Relazioni, pronta a proteggermi, in caso di bisogno.

domenica 19 luglio 2015

Ode alla sedia

La montagna mi mette una tale malinconia addosso che, più ci sto lontana, e meglio è.
In generale, è sempre stato così. A riprova di ciò, ricordo un'occasione in cui, dopo una giornata trascorsa sulle alte cime, in compagnia di un gruppo di fantastici amici, uno di loro mi chiese di scrivere una poesia di lode ai monti.
La scrissi e mi sembrò, all'epoca, che fosse venuta abbastanza carina.
Salvo poi, a distanza di molti anni, rileggerla e non sentirla più emotivamente mia.
Nulla di strano perché, di quella giornata, ricordo in realtà solo la presenza di quelle persone che, davvero attente alle mie necessità, avevano costruito una speciale struttura di legno, a cui avevano fissato una sedia munita di braccioli, per potermi portare a spalla, lungo il sentiero che conduceva ad un rifugio.
Col senno di poi ho capito che, se avessi scritto una poesia dedicata alla sedia, anziché alla montagna, mi sarebbe rimasta nel cuore sino ad oggi.

sabato 18 luglio 2015

Non solo le chiavi di casa

Quando in famiglia decidono che è giunto anche per te il momento di averne un paio nella borsetta, vuol dire che sei proprio cresciuta.
Di lì a breve, per uscire, non avrai che da dire:
"Non contatemi a cena. Stasera farò molto tardi. Forse mi fermerò a dormire da Laura". (Nome femminile preso a caso, che potrà essere sostituito con qualsiasi altro, purché anch'esso di genere femminile).
Passato un certo tempo (spesso la quantità è solo questione di Destino), il dialogo potrebbe essere questo:
"Famiglia, questo è Alberto (anch'esso nome preso a caso solo che questa volta, sarà di genere maschile). Stiamo insieme da qualche mese. Possiamo fermarci a cena tutt'e due?"
"Ma certo, tesoro! Con immenso piacere. Non vedevo l'ora di poter cucinare per quattro persone, invece che sempre e solo per noi tre."
Di sicuro, una volta a letto, papà dirà a mamma:
"Cara, ti devo confessare una cosa; temevo che prima o poi sarebbe accaduto. Ma non pensavo che sarebbe stato così difficile da accettare...La nostra Piccola sta crescendo!"
Ma tu sarai troppo felice, per preoccupartene davvero...In fondo, lo diceva sempre anche la nonna, che tu non hai mai conosciuto di persona ma che, secondo gli aneddoti che girano in famiglia sul suo conto, dev'essere stata una donna davvero saggia (o, come si usa dire con il linguaggio d'oggi, davvero avanti). Lei diceva appunto: "La vita è una ruota che gira...".
Appunto. E, qualora tale ruota facesse leggermente fatica a girare?
Beh, allora le chiavi di casa andrebbero semplicemente inserite nella toppa e fatte girare almeno due volte per sicurezza, non prima di aver detto:
"Famiglia, voi andate in montagna tranquilli e sereni, senza preoccuparvi di nulla. La vostra Sirenetta se la caverà alla grande. Dovrete pur abituarvi al fatto che, a 31 anni, lei che non ha mai sopportato la montagna (se non in rare occasioni, ma questa non è una di quelle, come ben sapete), possa decidere di stare a casa da sola, fosse pure per un'intera giornata?"

venerdì 17 luglio 2015

Per non affondare

Non vedo bene il colore dei suoi occhi, stretti in un'espressione di emozionato sorriso.
Certo, un velo di stanchezza forse si percepisce nelle piccole rughe che li circondano
Sono i segni di una vita che ha subito un cambiamento radicale, negli ultimi anni.
Una valigia di speranze per un futuro migliore, da regalare ai suoi affetti più cari, prima che a se stessa.
Sì, perché lei mette al primo posto, il benessere degli altri.
Lo ha fatto nella sua Terra e lo fa anche da noi.
Nel nostro Paese abitato, non solo da Uomini e Donne, ma anche da Esseri Umani dalla quotidianità spesso complicata.
Una quotidianità a volte così difficile da rischiare di farci affondare negli Oscuri Abissi.
Ma un attimo prima arriva lei, a mettere le sue braccia tra noi ed il fondo del mare che vorrebbe inghiottirci, mentre lei ci riporta a riva.
Una volta scampato il pericolo, lei si allontana da noi per qualche tempo,
Deve far riposare le sue braccia, che ora sono davvero molto stanche,
Ma ci lascia con il suo sorriso, per rassicurarci che presto tornerà accanto a noi.
Questo momento che si prende per sé, lo deve, prima di tutto a sé stessa, ma in fondo anche a noi.
A noi, che vogliamo poter godere ancora del suo premuroso sorriso.
Anche lei, infatti, non deve rischiare di affondare, trascinata dal peso della nostra difficile quotidianità.

giovedì 16 luglio 2015

Sotto la superficie

Prima di te, ero piuttosto superficiale. Anche se, solo ora che non ci sei, me ne sto rendendo davvero conto.
Prima di te, avrei lasciato andare tutto, senza pensarci un attimo, abituata com'ero a guardare solo in superficie.
Ora invece, riesco a vedere la positività anche dove è apparentemente tutto piatto.
Per me che, specie nelle relazioni, i caratteri eccessivamente piatti, diventano motivo di forte disagio. E così, non appena ne scorgo un pallido rischio, mi allontano a ruote levate.
Grazie a te, invece, ho imparato a fermarmi un po' di più, di fronte alle persone, perché ho capito che, è solo la mia fretta di fuggire, ad impedirmi di scivolare sotto la superficie.

mercoledì 15 luglio 2015

La pagina bianca

A volte mi sembra di vivere in una pagina bianca.
Sono quei giorni in cui sembra non accadere nulla degno di essere annotato; né dal punto di vista dei fatti né, tanto meno, per quanto riguarda i contatti umani veri e propri.
Allora, mi si potrà dire, di quei giorni, non ci sarà traccia, nel tuo diario.
Ed invece, non è affatto così, anzi. 
Forse, quelli sono i giorni da scrivere (e, nel tempo, leggere) con maggiore cura, perché sono quelli dedicati al ricordo del Tempo donatomi dalle persone, quando era loro possibile. 

martedì 14 luglio 2015

Vera Vita

Anche se forse tu non te ne rendi conto, grazie a te ho potuto smentire tutti i pregiudizi che, negli anni dell'università, ho potuto "combattere" solo studiando.
Quei luoghi comuni secondo cui, noi Sirenette, non possiamo stare accanto ad un Uomo, perché è ovvio che Lui cerchi ben altro nella vita.
Tuttavia, nelle occasioni in cui siamo usciti insieme, non mi sono mai minimamente preoccupata di cosa il Mondo pensasse di noi. Ero impegnata ad ascoltare le emozioni nuove e forti che quella situazione, per me davvero insolita e particolare, mi provocava.
Così, tutto ciò che avevo immaginato finora, circa il comportamento da tenere di fronte al Mondo, per combattere il pregiudizio, perse di colpo ogni valore.
Ciò che invece per me vale molto ancora oggi, è quella parte di Vera Vita che ho vissuto grazie a te, che sei stato l'unico reale "antidoto" contro un pregiudizio duro a morire.

lunedì 13 luglio 2015

Ho esaurito la crema solare

Nubi di un grigio certo deprimente, ma non ancora minacciosamente nere.
Un unico raggio di sole, si tuffa in acqua prepotente: la sua vista mi ferisce gli occhi. Meglio guardare altrove, decisamente.
Infatti so già che, dopo avermi offuscato la vista con lacrime stanche e brucianti, mi colpirebbe dritto anche l'anima.
Ed io ho esaurito la crema solare.

domenica 12 luglio 2015

Intelligenza & Pensiero

Ringrazio un amico per avermi fatto riflettere sulla differenza che esiste tra l'intelligenza ed il pensiero.
La prima è la capacità di esprimere il secondo in modo chiaro, efficace ma soprattutto, rispettoso del nostro interlocutore.
Certo, non s'impara a comunicare così con il Mondo, dall'oggi al domani. Ci vuole impegno, esercizio e costanza.
E, più quel che dobbiamo dire è complicato, più è necessario curarne l'espressione intelligente.
Ma per noi Sirenette (rappresentanti di tutti i Corpi imprigionati in Menti Libere), questa riflessione lenta e profonda appare facilitata dalla nostra situazione fisica.

sabato 11 luglio 2015

Come gocce d'acqua

Vivo in una costante altalena tra il desiderio di mantenere la promessa che ti feci la scorsa estate (te la ricordi? Ti promisi che, qualunque piega avesse preso la nostra amicizia, ti avrei lasciato piena libertà...). e il bisogno di raccontarti a che punto è la mia vita, da quando tutto ha preso la strada che nessuno avrebbe voluto.
Sapendo quanto sia importante ora, non compiere alcun altro passo falso, per non complicare ancor di più la situazione, da giorni (forse da mesi, ti confesso che ho perso il senso del Tempo...), la mia mente è impegnata a dettare alla mia penna una lettera che la tua vita possa ricevere senza esserne turbata o. peggio ancora, ferita.
Ora che la scelta delle parole centellinate come gocce d'acqua marina è finita, non mi resta che stenderle al sole del foglio.

giovedì 9 luglio 2015

Doverosa gratitudine

"Esco con te esclusivamente perché mi fa piacere, altrimenti non lo farei; ne abbiamo già parlato."
Lei mi rivolge spesso queste parole ma, a chi crede che siano eccessivamente dure, dico subito che stanno decisamente sbagliato rotta.
"Non voglio che tu pensi di essere una zavorra perché la mia vita prenda il largo."
"No, non è questo che intendevo. Il fatto è che per me è molto importante cogliere ogni occasione per sentirmi un po' meno Sirenetta e un po' più Donna. Ringraziare poi è l'unico modo che conosco per non dare la tua presenza per scontata ed, in ultima analisi, non perderti."

mercoledì 8 luglio 2015

Incontro impossibile

No, non è quello tra me e te o, ancor più improbabile, tra me ed Eric.
Si tratta della possibilità che la Sirenetta incontri Jane Austen!
Perché reputo impossibile che queste una Donna e mezza, possano mai avere una serena conversazione tra loro?
No, non è per il fatto che l'una parli danese e l'altra inglese; quanto perché la Mezza Donna aspetta e desidera incontrare il suo Principe, mentre la Donna Intera si fa beffe di delle Donne che impongono un Principe alle loro Fanciulle.

martedì 7 luglio 2015

Tempo d'attesa

Inizia un altro tempo d'attesa.
Anche se non è particolarmente diverso rispetto a quelli che ho già vissuto altre volte, lo percepisco come particolarmente vuoto ed inutile.
Eppure è il tempo che il mio cuore ha concesso al tuo (possibile?) ritorno.
Dovrei stare ferma. Ed invece mi agito senza posa, incurante del fatto che tu possa arrivare all'improvviso, ed essere indotto ad allontanarti (definitivamente?) a causa della mia impazienza.

lunedì 6 luglio 2015

Coccole

Ci sono giorni che mi trasmettono una grande serenità
Sono le giornate in cui mi sento particolarmente avvolta dall'abbraccio (spesso fisico, ma anche metaforico, perché no), di chi mi vuole veramente bene.
In quei momenti, mi lascio cullare dalle placide onde della consapevolezza, che il Mondo a volte, ci invita a smettere i panni di Sirene combattive, per indossare almeno per un po', quelli disarmati (e disarmanti?) di piccole Sirenette.

domenica 5 luglio 2015

Irlanda

Quella foto in copertina di graziosi cottages immersi nel tranquillo verde, mi fatto pensare che, forse, proprio l'Irlanda sarebbe una meta di viaggio gradita anche a lui che ama la vita casalinga.
Quanto a me, sarebbe un'occasione preziosa per andare incontro a nuove esperienze e, quindi, a nuovi mondi da esplorare usando carta e penna.

sabato 4 luglio 2015

Risposte senza domande

Nella vita di tutti gli Abitanti del Mondo è normale che ci siano dei momenti in cui ci siano una miriade di domande senza risposta.
Noi Sirenette, invece, spesso siamo costrette a rispondere a domande che non ci vengono rivolte...proprio perché siamo Sirenette!
Eppure, a volte, dobbiamo frequentare gli stessi luoghi delle Donne: ad esempio un ambulatorio ginecologico.
Così capita che cominciamo a rispondere: 'No, non abbiamo un partner perché, nonostante la nostra età (quest'anno saranno ben 32), non abbiamo ancora vissuto una storia d'amore corrisposta.'
E: 'Ci hanno già detto che non potremmo avere figli ma che, pur di vivere una vita di coppia serena, nonostante le nostre credenze religiose, siamo ben disposte ad assumere la pillola...'
Grazie per l'attento ascolto e, soprattutto, per non avermi rivolto quelle domande che, data la mia condizione, sarebbero state inopportunamente imbarazzanti...

venerdì 3 luglio 2015

Estate

Estate 2013...Invidiavo fino alle lacrime amare, quei gruppi di giovani Uomini e Donne che potevano tuffarsi nel mare d'estate restando, almeno per qualche tempo, lontani dalla solita parte del Mondo.
Estate 2014...La mia vacanza eri tu, che portavi da me, la migliore parte del Mondo là fuori...
Estate 2015...Sono tornata nella solita parte di Mondo e, questa volta, senza invidie per l'altrui estate.
Dalla tua assenza non potrei sfuggire, nemmeno se girassi il Mondo intero.

giovedì 2 luglio 2015

P.M. (Pesi Morti) contro P.M. (Pubblico Ministero)

C'è una minuscola parte del Mondo (Pubblico Ministero) che considera noi Sirenette un Peso Morto per chi ci vive accanto.
Ma dal Pubblico Ministero ci lancia, contemporaneamente, un salvagente apparentemente molto confortante: 'Ok, siete un Peso Morto ma, se seguirete il consiglio del Pubblico Ministero, tutto sarà più semplice, non solo per noi ma anche e soprattutto, per voi.
La Legge è molto semplice: dovete fare ogni sforzo per essere sempre più autonome.
Per rispettarla, dovete arrangiarvi in quasi tutto.
L'aspetto più sibillino di questa Legge del Mondo, è il suo essere delicatamente mascherato da affettuosi consigli materni, paterni, fraterni e "parenteschi".
La realtà, invece, è decisamente più urticante.
Se gli obiettivi della Legge vengono raggiunti in tempi brevi (secondo i parametri del Pubblico Ministero, ovviamente), è tutto ok.
In caso contrario, la pressione del Pubblico Ministero diverrà sempre maggiore, fino ad arrivare, comunque, al risultato voluto.
Non è necessario essere emuli di Albert Einstein, per capire che, così come i Corpi sottoposti ad una forte sollecitazione, rischiano di esplodere, anche le Anime sono destinate a subire la stessa sorte.
L'unico modo per sfuggire alle pretese del Pubblico Ministero, consiste nello scappare a ruote levate, non prima di aver proclamato la propria innocenza, al grido di 'Siamo Sirenette, non Pesi Morti!'