lunedì 30 novembre 2015

Ancora in pista

Un altro giro di danza. Questa volta inaspettato.
Esso mi è venuto in soccorso, proprio quando le parole sembravano non voler fluire.
Eppure, la Danza non t'è mai piaciuta, me l'hai detto tu stesso, in quella nostra estate.
Nonostante tutto, credo essa sia una delle medicine più efficaci contro un dolore (od un malessere, sta a te deciderlo), che sembra non volerci abbandonare.
E' vero, noi abbiamo anche i nostri amati libri, ad aiutarci. Il problema è che con essi, siamo (quasi) sempre soli.
La Danza invece, ci "costringe" all'incontro con l'Altro e, contemporaneamente, obbliga lui stesso a guardare dritti negli occhi, i nostri moti dell'animo.

domenica 29 novembre 2015

Con la sua anima

Devo fare da sola?
Non lo so ancora e vorrei scoprirlo presto ma, allo stesso tempo, ne ho paura.
Una paura assurda, perché non causata da alcun evento esterno, ma bensì da ciò che so che dovrei fare, ma che non riesco. O, per meglio dire, che non riesco a fare nel modo giusto.
Eppure, sono sicura che, se imparassi a seguire più alla lettera, i consigli che pure le chiedo spesso, tutto andrebbe in modo migliore o almeno, mi risparmierei questo carico di tensione.
D'altra parte, sono sicura che, lei comprenderebbe appieno il motivo per cui non sempre mi è possibile seguire i suoi consigli: ancora non riesco a comportarmi con te esattamente come lei mi suggerisce, perché non mi è ancora possibile vedere il nostro rapporto attraverso lo specchio obiettivo della sua anima.

sabato 28 novembre 2015

Tradimento

Lo so, non avrei dovuto parlare con così scarso entusiasmo di una delle mie più grandi passioni: la scrittura. Eppure l'ho fatto, non so nemmeno io per quale motivo.
Forse perché volevo dimostrarmi realista, nei confronti del Mondo o, più banalmente della persona con cui stavo parlando in quel momento.
E pensare che la scrittura, da molto tempo a questa parte, è la mia arma di difesa contro un Mondo che ormai ha smesso persino di sforzarsi di capirmi.
Così, ho tradito la sua fiducia e ora, debole come sono diventata non posso più pretendere che specie quella parte del Mondo che da sempre mi è particolarmente ostile, stia ancora ad ascoltare il mio vissuto.

venerdì 27 novembre 2015

Non sono un funambulo

Mi costringi a lavorare di fantasia.
O meglio, non tu, ma i tuoi silenzi da cui non capisco più nulla.
Ti sembrerà strano, ma il tuo comportamento fa male principalmente a te.
Perché?
Perché fino a quando non ti deciderai ad affrontare ciò che siamo (o non siamo più?), io continuerò a cercarti, perché l'unica cosa che non voglio è che tutto tra noi resti in sospeso, su di un sottile filo teso tra passato e presente (il futuro non è nemmeno nominabile...).
Sai, davvero in equilibrio non ci so stare...
Anche se ti può far male, ricordati che sono pur sempre una Sirenetta!
Con affetto!

giovedì 26 novembre 2015

Senza più sorpresa

Attendo e non poter esprimere questo clima a parole, mi provoca un peso allo stomaco, che mi sforzo di sopportare.
Attendo, anche se so che non dovrei farlo; non già perché ne abbia perso il diritto, ma semplicemente perché ciò mi provoca un peso allo stomaco, con cui fatico a fare i conti.
Non sapendo se e quando, l'attesa avrà fine, sarebbe auspicabile trovassi un equilibrio interiore.
Sono consapevole del fatto, che aspettare in questo modo, non ha alcun senso.
E non si tratta solo del fatto che, in queste condizioni, non ci sarebbe (o, per meglio dire, non ci sarà) alcuna sorpresa, qualunque sia il modo con cui si concluda la mia attesa.

mercoledì 25 novembre 2015

Il Mondo in movimento

Da ogni angolo del Mondo, ci ripetono quotidianamente che il benessere psicofisico passa attraverso il movimento del Corpo.
Allora tutti a consigliare esercizi accattivanti, spesso accompagnati dalla musica, dai suoni della Natura, e via dicendo.
Altra parola d'ordine; mai da soli! Quindi, bando alle noiosissime cyclette domestiche!
Via libera invece a passeggiate in compagnia, ai corsi di aerobica nella palestra di turno oppure a scatenate sessioni di ballo serale (e se poi ci si mette anche Cupido, oltre al benessere fisico, si realizza anche quello psichico...).
E noi Sirenette? Il nostro benessere fisico è affidato ad esercizi da fare (quasi) sempre in solitudine e, soprattutto, in casa.
Per noi, invece, uscire all'aria aperta, significa stare in carrozzina (emblema d'immobilità per eccellenza).

martedì 24 novembre 2015

Abdicazione

Vorrebbero farci credere di essere obbligati ad acconsentire a qualsiasi proposta ci arrivi e, soprattutto, da qualunque parte giunga.
Ecco che allora ci scagliamo contro chi ci fa offerte che giudichiamo inopportune e, quindi, irricevibili.
A questo punto, non ci resta altro da fare se non gridare tutto il nostro sdegno contro coloro che si sono permessi di trattarci a questo modo; che non hanno un briciolo di vergogna e via elencando.
Mentre siamo così impegnati a compilare il nostro registro d'accuse, perdiamo completamente di vista il fatto che siamo noi ad aver abdicato alla nostra capacità di decidere che cosa accettare e cosa rifiutare.
E se il Mondo ne approfitta, tanto peggio per noi!







































lunedì 23 novembre 2015

Solo alcune pagine

Mai come in questo periodo ci sarebbe bisogno di maggiore senso critico.
Lo so, potrebbe sembrare una banalità trita e ritrita, ma se qualcuno sente la necessità di ribadirlo ancora una volta, forse significa che c'è ancora parecchio da fare, sul punto.
Questa situazione credo sia causata dal fatto che ci sono ancora troppe persone che leggono solo alcune Pagine, del Mondo circostante. E sempre le pagine che Esso propone più spesso solo alcune di esse e, per giunta, sempre accompagnati dalle medesime didascalie.
Ma, fortunatamente, c'è un nutrito gruppo di persone che, non solo legge, ma si lascia cambiare da ciò che legge.
Ciò avviene, non tanto perché siano dei Supereroi dalle doti ineguagliabili, quanto perché, con l'andare del tempo, hanno compreso che i Libri, per essere veramente apprezzati, hanno bisogno di una lettura integrale.

domenica 22 novembre 2015

Le due Voci

Mi trovo costretta a togliergli la Voce.
Anche senza rendersene conto (?), l'ha voluto lui.
Lui che non è capace di comunicare in maniera adeguata.
No, non serve arrivare agli insulti. Si può non saper comunicare, anche usando parole adatte persino a dei bambini.
Ok, lui non sa nulla di noi; non gliel'ho mai detto e meno ancora glielo dirò ora, che il tempo per guadagnarsi la mia fiducia, è ampiamente scaduto.
Mi fa troppo male sentire che lui usa la stessa Voce grazie al quale ho conosciuto te.
E' come se la sua Voce carica di Ombra a cui non interessa minimamente incontrare la Voce della Luce, volesse ancora parlarmi.
Per questo motivo, ho deciso di non ascoltarla più.
Mentre resto in attenta e paziente attesa anche del più piccolo bisbiglio che provenga dalla Voce della Luce.

sabato 21 novembre 2015

Non sempre si può fare ciò che si vuole

Parole sante, direbbe qualcuno.
Parole scontate e banali, farebbe eco un altro.
Spesso, un grande alibi, dico io.
Strano che a sostenerlo sia proprio una Sirenetta come me, che qualche anno fa, si scagliò contro la storia di Heidi, il cui adagio di fondo sembra essere 'Volere è potere' Almeno nelle sue versioni più conosciute.
All'epoca dicevo: 'Ma com'è possibile che si sostenga una simile?'
'Prendete una Sirenetta come me, per esempio. Certo che vorrei tanto poter camminare da sola! Ma, ahimè, non posso. E per questo dovrei sentirmi in colpa? Ma stiamo scherzando? Sia mai!'
Ci sono invece situazioni in cui, fare appello al fatto che non sempre si può fare ciò che si vuole, diventa un alibi per adagiarsi sulle proprie difficoltà.
In particolar modo credo ciò avvenga abbastanza di frequente, nel mondo del lavoro.
Mi permetto di dire che ne sono profondamente convinta, anche se non ci sono (ancora?) entrata in prima persona.
In tutti i contesti ci sono doveri e mansioni da rispettare, e queste sono le consuete e soprattutto, corrette, regole del gioco.
Spesso però, intorno a queste regole, sorgono comportamenti scorretti che, anche se per colpa di pochi, inducono altri a vivere con un costante sovraccarico di lavoro, che genera forte stress e, conseguenza a mio avviso ancor più grave, l'impossibilità (che presto diviene incapacità?) di coltivare relazioni umane ricche e soddisfacenti.
A questo punto credo vincano coloro che hanno il coraggio dì dire (agli altri ma anche a se stessi):
'Continuo a lavorare, ma non posso permetter(mi) perdere la mia salute affettivo-relazionale.'

venerdì 20 novembre 2015

Come schegge di vetro

Esattamente come durante un'esplosione, la miriade d'informazioni che vediamo e sentiamo ogni giorno, rischia di travolgerci al pari di schegge impazzite.
Allora qualcuno accusa i mezzi d'informazione che spettacolarizzano ogni minimo dettaglio di una tragedia spesso il più banale ed insignificante.
Qualcun altro aggiunge che parlarne troppo farebbe male al Mondo, che rischia di rimanere vittima di emulazioni.
Personalmente credo che non tutte storie siano puro spettacolo, come ho avuto già modo di scrivere qualche giorno fa.
Ma soprattutto ritengo che evocare il pericolo di schegge impazzite, equivalga, in fondo, a rinunciare alla propria capacità critica, perché spesso è più facile scappare dalle nostre responsabilità, piuttosto che prendersi il tempo per interpretare in modo costruttivo, anche ciò che ci sembra pura spettacolarizzazione del Dolore.

giovedì 19 novembre 2015

Oltre i confini

Mi sono spinta oltre i miei confini.
Lo so, non lo faccio mai, presa come sono dallo speranzoso timore che un giorno (o anche quotidianamente, ma è molto più di ciò che mi sia lecito credere), tornerai.
Eppure oggi sono uscita dal mio spazio e ho condiviso con chi non conosco, un mio stato d'animo legato ad un libro che ho letto grazie a te e che, di riflesso, è diventato uno dei nostri libri.
Ma tu non ti preoccupare perché nessuno verrà mai a saperlo.
Anche se mi sono spinta oltre i confini, ho avuto cura di proteggere le nostre identità. dagli sguardi del Mondo.

mercoledì 18 novembre 2015

Un mosaico di storie

Concordo con chi sostiene che tragedie come quelle di Parigi si prestano, purtroppo, alla sovraesposizione d'informazioni spesso troppo particolareggiate e, per questo, al limite del più bieco voyagerismo.
Ma non penso che tutto lo sia: in particolare, non credo rientrino nella morbosità le storie di vita delle vittime, che pure i vari Tg continuano a proporci in questi giorni.
Questo perché ho sempre ritenuto che la Storia più interessante sia un mosaico di storie di gente comune, quella che non hanno voce.
Una questione invece irrisolta che suscita (a ragione) molte perplessità è il motivo per cui molte altre stragi non hanno un racconto.
Credo che comunque, l'idea di esprimere semplicemente dei dubbi, sia già aprire un terreno di confronto.

martedì 17 novembre 2015

Leggere in controluce

Scusate, forse rischierò di essere impopolare, specie in questi giorni di dubbi profondi.
Tuttavia, mi rifiuto di credere che la violenza (di qualunque genere essa sia), sia un fulmine a ciel sereno capace di squassare l'esistenza delle vittima, senza dare alcun preavviso.
Quante sono state le volte in cui, anche senza arrivare ad atti atroci, ciascuno di noi può dire che avrebbe potuto evitare di far(si) tanto male, se solo avesse saputo leggere più in profondità le situazioni vissute?
Vinceremo solo se sapremmo leggere in controluce ma soprattutto, senza cedere alla tentazione di dire: 'Inutile leggere. Ripetono sempre le stesse cose!'
Ciò che noi definiamo le stesse cose saranno sempre diverse se sapremmo leggerle con i nostri occhi.

lunedì 16 novembre 2015

Questione di stiling

L'amore è questione di stiling. ovvero non solo feeling ma anche e soprattutto stile.
Certo non quello frivolo e modaiolo, ma il ben più serio ed impegnativo stile di vita, su cui due persone che si amano decidono d'impostare la loro vita di coppia ed anche come vogliono presentarsi al Mondo.
Esattamente questo ho creduto di poter fare con te, quando ancora mi era lecito nutrire qualche speranza su di noi.
Ecco un'altra mia prima volta con te. La mia fantasia si era spinta fino ad immaginare delle stanze in cui il posto della dilagante tecnologia, veniva preso da una miriade di lunghe e basse librerie (per consentire anche a me di frequentarle anche quando tu non saresti stato in casa) cariche di quei libri che tanta parte hanno avuto nella nostra storia.
Perché, anche se ormai tutto ha preso una strada diversa, nessuno mi potrà mai togliere dalla mente la scena di noi due mentre la sera, leggiamo abbracciati lo stesso libro.

domenica 15 novembre 2015

Verso il veganesimo

Anch'io come molte persone negli ultimi tempi, mi sto avviando a passo sempre più spedito, verso il veganesimo.
Non faccio, come loro, per motivi etici, né per ragioni ambientali.
La mia scelta è dettata dalla volontà di vivere meglio con me stessa e con chi mi sta accanto.
Forse, qualcosa in comune con gli altri vegani ce l'ho: mi nutro di cibi alternativi, senza che per questo la mia dieta sia pericolosamente carente.
Mantengo il contatto con il resto del Mondo, utilizzando i mezzi di comunicazione tradizionali cercando, per quanto mi è possibile, di imprimere in essi la mia impronta personale, di cui questo blog è un esempio che cerco di seguire con particolare impegno e cura.
Avrete sicuramente capito che il veganesimo a cui sto progressivamente andando incontro, non è Alimentare, ma bensì Televisivo.

sabato 14 novembre 2015

Oltre l'aggressività

Quando sono triste divento aggressiva e mi chiudo in me stessa.
Reagisco così per timore di non essere compresa e quindi di essere ferita dal Mondo intorno a me.
Almeno da quella parte del Mondo che non sempre riesce a stare accanto alle mie lacrime.
E poi invece, c'è un'altra parte di Mondo a cui non mostro mai il mio lato aggressivo perché davvero non se lo merita perché non sottovaluta mai le mie lacrime ma anzi, ha sempre la pazienza e la dolcezza di attendere che esse scorrano lente, senza mettere loro alcuna fretta.
Solo quando sulle mie guance restano solo tracce di sale, comincia a parlarmi anche di altro, oltre che della ragione che le ha fatte sgorgare dai miei occhi.
Così tutto segue il corso naturale degli eventi, in netto contrasto con l'esigenza di mostrare aggressività, tipica manifestazione del disappunto umano quando la storia prende una strada che sentiamo lontana da noi.

venerdì 13 novembre 2015

La Regola della Rete

Dissenso Consenziente o Consenso Dissenziente?
Sembrerebbe un semplice slogan ed invece è molto di più.
E' la Regola della Rete. Quella secondo cui, se qualcuno posta un contenuto sulla propria bacheca, per una sorta di tacito accordo, valgono solo i pollici in su, mentre i pollici versi sono invitati al silenzio.
Questo è sacrosanto qualora si tratti di contenuti strettamente inerenti alla persona che posta (per capirci, è di pessimo gusto commentare in modo negativo una sua foto o quella dei pargoli o ancora le battute spiritose o dai significati profondi. Se proprio non ti piace, evita di commentare, che fai più bella figura).
Un discorso totalmente diverso meritano i contenuti che esprimono un dissenso senza appello nei confronti di determinate categorie sociali.
In queste situazioni, di solito, coloro che vogliono mostrare, con le loro opinioni, anche il lato grigio (cioè non così netto) delle situazioni, tende a glissare sui post e a tenersi ben stretti, i propri punti di vista.
Confesso di averlo fatto anch'io per molto tempo, ma ora voglio cambiare strategia solo per il gusto di vedere l'effetto che fa, infrangere la Regola della Rete.

giovedì 12 novembre 2015

Il Fiume Quotidiano

Cosa vi viene in mente quando vedete un artista di strada?
Fino a poco tempo fa, personalmente, pensavo semplicemente che fosse una persona eccessivamente ego- o ec-centrica.
Poi, come spesso mi capita, grazie alle mie due grandi amiche (quelle di Cupido, per intenderci), ho  dovuto ricredermi. Infatti, ho conosciuto un artista, per la precisione, uno scultore, che crea, mentre il Fiume Quotidiano di Uomini e Donne, scorre lungo le nostre città, a volte distratto, a volte più incuriosito dalla sua Opera.
E poi, ci sono gli Artisti di Strada più "classici" (per esempio, saltimbanchi, acrobati, madonnari, giocolieri, mangiafuoco, statue viventi).
Ora, sia questi, sia lo scultore, attirano l'attenzione grazie ad arti che si servono della vista, per arrivare al cuore.
Mai avrei pensato che esistesse un Uomo creativo che, per catturare l'interiorità della folla, usa il ritmo della parola scritta: insomma, sin tratta di uno scrittore che improvvisa brevi racconti battuti con una vecchia macchina da scrivere.
Anche i mezzi che scegliamo per stupire il Fiume Quotidiano racconta molto di noi ma, soprattutto, insegna che il nostro raccontarci, non ha nulla a che vedere con l'Egocentrismo.
Al contrario, ha molto più a che fare con la Generosità di chi offre qualcosa agli Altri, in un luogo,  la strada appunto, dove, solitamente, ci viene offerto un caffè.

mercoledì 11 novembre 2015

Insults' Square

Lo so, l'avevo promesso molto tempo fa e ora mi direte che mi sto rimangiando tutto (e qui già mi sembra di sentire il coro da stadi che urla: ESATTAMENTE COME I POLITICI!).
Ecco, appunto. La promessa che sto per disattendere è quella di non parlare mai, nel blog di quella cosa sporca che è la politica.
Primo: perché ognuno deve essere libero di avere una propria opinione; secondo perché ognuno deve poter sentirsi libero di esprimerla liberamente; terzo perché sono anche troppi i blog che ne parlano.
Detto questo, infrango il mio Codice Tacito di Autoregolamentazione, per dire che si può essere sfavorevoli alla politica di oggi, ma sarebbe molto più costruttivo ed efficacie, non cedere al Canto Sireneo che proviene dalla Piazza degli Insulti e provare invece a spiegare, con parole proprie, i motivi del dissenso,
Banale Ovvietà, direte voi! Non credo proprio, invece. Perché quando la Piazza Degli Insulti cammina tutta nella stessa direzione. è più interessante andare contromano.
P.S.: Anche ammettendo che l'insulto sia l'unica espressione possibile, esso sarebbe più terapeutico se fosse inventato dagli Indignati, anziché copiato dalla Piazza degli Insulti.

martedì 10 novembre 2015

La prima volta

No, non cominciate a fantasticare...sono sempre SPAS (non Spassosa, ma Single per Altrui Scelta) e, altro favore che vi chiedo, non (ri)cominciate ad incolpare per questo, l'Uomo che adora Emily Dickinson.
Fatte queste doverose premesse, la prima volta c'entra, in qualche modo, con l'Uomo appena nominato.
Il motivo è molto semplice. Più passa il tempo, più rifletto su di noi e più mi rendo conto che, grazie a lui, per la prima volta in vita mia, appunto, mi sono innamorata di una persona in carne ed ossa con i pregi da subito intuibili e con i difetti con cui sarei stata pronta a fare seriamente i conti, (se la nostra storia fosse decollata, ovviamente).
Ritengo questo mio progresso affettivo estremamente importante perché, fino a poco tempo fa, costruivo le mie Storie d'Amore a Senso Unico, sulla base di ciò immaginavo dovessero essere i miei più-che-amici.
Quindi, nonostante tutto, come non ringraziare l'Uomo che adora Emily Dickinson, anche per questo?

lunedì 9 novembre 2015

La luna di miele di Banana

Honeymoon, luna di miele.
Cosa ne posso sapere io, che non l'ho mai vissuta e nemmeno letta?
Regola aurea di un'amante dei libri doc. imporrebbe che non si nominasse invano alcun libro che non si sia prima assaporato.
Ma oggi siate indulgenti con me, per favore.
Ve lo chiedo per un solo motivo. Pur non avendo conosciuto questo libro di persona, qualcosa della sua Autrice spiluccai in quella mia estate.
E poi, c'è un piccolo grande particolare che non scorderò e che giustifica la mia citazione: il tratto distintivo dei romanzi di Banana è che, nelle sue pagine, (quasi) nulla è come sembra.
Quindi, come sarà la luna di Banana?
E soprattutto:
Mi avresti mai prestato quel libro?
In fondo, anche tra noi nulla era ciò che (mi) sembrava.
Ma anche quell'estate, esattamente come i romanzi di Banana, mi ha colto di sorpresa.

domenica 8 novembre 2015

Ce la faccio da sola

'Ce la faccio da sola.'
Quante volte sentiamo pronunciare questa frase dalle persone che attraversano momenti di malessere e difficoltà varie?
E cosa ci sentiamo rispondere, quando proviamo a consigliare loro che farebbero meglio a rallentare il ritmo di vita (quando non addirittura a fermarsi) e, soprattutto, a chiedere un aiuto?
Spesso la risposta è: 'Non farla tanto lunga! Sono solo un po' stanca. Passerà!'
Nel frattempo però, ciò che si vede dall'esterno, è una difficoltà sempre crescente nel vivere una quotidianità ricca, appagante e, soprattutto, con spazi dedicati esclusivamente alla cura di sé e di ciò che ci fa stare bene come singole persone.
Ed è proprio questa grave mancanza di tempo autogestito che mi fa pensare che sì, forse è vero che, perlomeno di fronte ad alcune difficoltà della vita, le Donne hanno una maggior capacità di elaborazione del proprio vissuto, ma sono gli Uomini con la tua sensibilità a poterci insegnare la necessità, soprattutto nei momenti bui della vita, di fermarci ed ascoltare la nostra Anima. 

sabato 7 novembre 2015

Leggi ed ama!

Non lo dico io, ma bensì lo scrittore francese Daniele Pennac che ancora non conosco per ciò che ha scritto, ma solo per la sua convinzione secondo cui Leggere ed Amare sono gli unici due verbi che non sopportano l'imperativo.
Proprio per questo, lei non può obbligarlo a leggere (pur amandolo con tutta se stessa) ed, esattamente allo stesso modo, io non posso costringerti ad amar(mi).
Questa è l'ennesima prova del fatto che Lettura ed Amore saranno sempre legate a doppio filo, almeno nella mia fantasia a cui niente e nessuno potrà mai impedire d'immaginarti accanto a me, mentre leggiamo la stessa Riga, della stessa Pagina dal medesimo Libro...

venerdì 6 novembre 2015

Incubi

Dite la verità, di chi pensa che gli incubi siano anche positivi, si tende a pensare che abbia, quanto meno, delle idee bizzarre.
Ok, in realtà qualcosa di simile lo diceva anche Freud ma, se proprio dobbiamo dirla tutta, il padre della Psicanalisi si ricorda maggiormente per altre teorie.
Detto questo anch'io, pur non essendo madre di nessuno ma, più semplicemente, una Sirenetta come al Mondo ce ne sono tante, concordo con la funzione positiva degli incubi.
Grazie a loro infatti, le nostre paure più profonde lasciano la nostra anima e si dissolvono nella luce del mattino. 
Non prima però di averci avvisato, per esempio con una potente emicrania, che è ora di aprire la finestra per lasciarli volare via.

giovedì 5 novembre 2015

Incontri

Potrebbe sembrare una giornata povera di eventi che possano rivitalizzare il mio percorso di scrittura che voglio sia quotidiana.
Ma le parole ricevute e dette ieri, non possono non aver lasciato in me qualche traccia che sicuramente emergeranno in futuro.
Anche perché se, come ho sempre sostenuto, a lasciare il segno in me, sono soprattutto le persone, non si può certo dire che la giornata di ieri, non sia stata ricca.
La sua particolarità poi, sta nel fatto che le  parole che mi sono state dette sono state spesso in contrasto con quanto sto pensando della realtà che mi circonda.
Infine, il fatto che io abbia di loro una stima profonda, farà il resto.

mercoledì 4 novembre 2015

Calendario

Quando la situazione è delicata com'è tra noi e tu non riesci proprio a scandire il tuo tempo, in modo da non essere disturbato, mi permetto di farlo io.
Lo faccio perché davvero non ti voglio lasciare solo con il tuo dolore.
Almeno voglio (proprio voglio e non vorrei) poter farti sentire la mia presenza.
Anche questo, per me, è un grande regalo che mi fai, perché mi dai l'opportunità di provare a superare una delle mie più grandi paure: quella del dolore altrui e, facendo questo, mi fai venire voglia di essere una persona migliore. Quindi, sei un vero amico!

martedì 3 novembre 2015

Non posso chiamarla Nostalgia

Non posso (e non voglio) chiamarla nostalgia.
Non può essere Nostalgia perché essa prende il posto di ciò che si è vissuto.
Invece io, non ho vissuto proprio nulla.
Eppure non posso nascondere che provo grande nostalgia per ciò che le altre persone vivono e spesso condividono, in quest'era digitale, anche con le persone che conoscono.
Ci sono racconti che non mi trasmettono nulla, forse perché narrate in modo diverso, rispetto il mio cuore estremante romantico.
E poi ce ne sono altre invece, che sanno parlargli e cambiarlo nel profondo.
Ed è proprio di queste storie d'amore narrate, che ho nostalgia,
Il mio cuore piange perché la mia mano non può far altro che narrare storie d'amore di fantasia...

lunedì 2 novembre 2015

Scandisci il tuo tempo!

Scandisci il tuo tempo! Fallo, prima di tutto per rispettare te stesso, e poi vedrai che ne beneficeranno anche gli altri.
Infatti, sapranno quando possono cercarti e quando invece, è il caso di lasciarti tranquillo.
Questo è molto importante perché molto dipenderà da quanto e come riuscirai a prenderti cura di te.
Ciò significa, soprattutto, avere la forza di prendere in mano la tua vita e provare a renderla ogni giorno, un po' più simile a come l'hai sempre immaginata.
Riappropriati, pian piano del tuo tempo, perché tu non sia mai costretto a chiuderti in una stanza di dolore, nel timore che il Mondo non presti attenzione al tempo della tua vita.

domenica 1 novembre 2015

Bisogno di profondità

Anche se vivo bene sul mio Scoglio, ho bisogno di profondità.
Specie nei rapporti umani.
Non concepisco le relazioni che finiscono senza un vero motivo. La lontananza può rendere tutto più complicato, è vero.
Ma se si è trattato di qualcosa di profondo, deve funzionare anche a distanza.
Fosse anche solo per un saluto ogni tanto, o dei semplici auguri.
E, quando c'è troppa lontananza, è doveroso cercarne i motivi e, se non li si trova, almeno provare ad immaginare una risposta plausibile.