Ridere, ridere, ridere ancora

Far ridere è davvero più difficile 

in un tempo in cui, in generale, imperversa il lamento...

E, per ricollegarmi anche al grazie una carissima Amica, 

volevo sottolineare l'impareggiabile valore di una risata nei processi di cura.

Leggerezza

Senso di leggerezza

quando le persone che ci sono più vicine 

ci spronano a superare i nostri limiti 

non già perché ci vogliono a loro immagine e somiglianza 

ma piuttosto perché hanno capito quanto sia positivo condividere le nostre vittorie.

Gazosa...per adolescenti

Avete presente il tormentone estivo del 2001 wwwmipiacitu, cantato dai Gazosa? 

Ecco, spesso, quando penso all'amore, mi vengono proprio in mente le prime cotte adolescenziali, con il loro carico di dubbi, problemi, ma anche di quel senso di potente spensieratezza totalizzante che caratterizza quel periodo della Vita. 

Lo so, dall'alto (o basso, dipende dai punti di vista) dei miei 35 anni, indubbiamente potrei avere un approccio più maturo alla Questione Amore, ed invece vivo ancora tra le nuvole... 

Ma, a mia parziale giustificazione, posso dire di avere quantomeno una corda abbastanza forte e salda che mi tiene ben ancorata al molo.

Lettere (d)al balcone

Vorrei essere come quelle donne, 

che dalla casa natale di Giulietta, 

rispondono alle lettere d'amore che arrivano da tutto il Mondo, 

narrando le più appassionati (e/o tormentate?) storie d'amore... 

Lo vorrei perché, più passa il tempo 

e più mi convinco 

che l'amore è uno dei pochi argomenti che rendono una penna davvero felice 

di danzare su una pista di carta.

Storie condivise

Raccontami una storia 

che possiamo condividere con il maggior numero di persone possibile.

Raccontami una storia

di cui ognuno di noi possa scrivere una frase o poco più

perché solo una storia condivisa può proteggerci da un Mondo che troppe volte pretende di imporre un'unica verità.

Il gioco delle stelle

Di fronte al cielo stellato gli scienziati vedono costellazioni. 

Gli innamorati strade per percorrere il Mondo mano nella mano. 

Gli scienziati chiamano le stelle con nomi imparati a memoria dopo anni ed anni di studio. 

Gli innamorati sanno inventate nomi sempre nuovi perché sempre nuove sono le emozioni che sanno provare quando guardano insieme il cielo stellato. 

Gli scienziati parlano delle stelle. Gli innamorati sanno giocarci.

Fantasia

Margherite in vasi 

adagiate su forme precise

ma anche in bilico su geometrie create dall'uomo

come ormai in equilibrio precario

è tutta la Natura

che ormai da troppo tempo 

l'Umanità ha rotto il patto di convivenza civile.

Imparerò a narrarti

Ho commesso l'errore di parlare di parlare di te con la persona sbagliata.

E di ciò mi dispiace molto perché non sono riuscita a trasmettere tutto l'entusiasmo e la gioia di vivere al meglio ogni singolo giorno, nonostante io stia vivendo un momento positivamente complicato.

Playlist emozionale

Faccio partire la mia musica.

Ogni canzone mi trasmette un'emozione diversa, molte di esse parlano ad (e di) un momento particolare della mia vita.

Ma soprattutto, un elenco mi aiuta a raccogliere i pensieri, a mettere in ordine le idee.

Insomma, a fare tutto ciò che di fronte a te, non riesco proprio a fare...

Ma in fondo, è emozione...

Quindi, felicità allo stato puro...

Parole paurose?

Le parole appartengono a tutti.

Può sembrare una banalità, ma ho capito che non lo è affatto e, proprio per questo motivo è importante ribadire il concetto.

Capita molto spesso che le persone abbiano persino timore di alcuni termini.

Prendiamo per esempio la parola Follia.

Se accostata al termine Amore, in molti evochi il possesso morboso dell'altro.

A me invece fa pensare a tutta l'energia che ci permette di compiere azioni che prima non avremmo immaginato di poter compiere...

Le parole sono di tutti, ciò che è inevitabilmente diverso per ognuno di noi, è il percorso che decidiamo di far compiere alle parole che usiamo. 

Blu abbraccio

Secondo alcuni ricercatori statunitensi oggi è la giornata più triste dell'anno ma, per compensare tutta questa tristezza, oggi ricorre anche la Giornata Mondiale degli abbracci.

Ed è in questo contesto di contrasti che oggi ho voluto prestare particolare attenzione a tutte quelle persone che, intorno a me, vivono delle situazioni di difficoltà.

Devo dire che è stato un esercizio molto utile, perché quando vivo invece situazioni di felicità come in questo periodo, nutro il timore di non sapermi accorgere di quanti potrebbero aver bisogno di me...

A tutti loro (ma non solo) dedico un grossissimo abbraccio....

Naturalmente blu. Non solo perché è uno dei miei colori preferiti, ma anche e soprattutto perché, contrariamente a quanto avviene nella cultura anglosassone in cui il blu è il colore associato alla tristezza, per molti si tratta di una tinta particolarmente rilassante, proprio come lo è abbracciare ed essere abbracciati.

Fiducia danzante

Una delle cose che avrei voluto imparare è ballare in modo, diciamo così, serio. 

Per intenderci, niente danze solitarie modello discoteca, luogo in cui le persone al massimo si (s)contrano ma sicuramente non si (in)contrano

No, la danza che mi affascina è quella basata sulla fiducia reciproca: nel condurre e nel lasciarsi guidare dall'altro, nel prendere e nell'essere presi, nell'abbracciare e nel lasciarsi abbracciare.

Una danza in cui non solo le anime ed i cuori seguono il medesimo ritmo, ma sanno farlo anche i corpi.

Luce cupa

Incontro Anime Luminose a cui dedico il mio più grande Grazie .

Sono loro che mi aiutano a fare Luce di fronte a quelle Anime Cupe (per non dire Buie) che dicono che va sempre tutto male, che non  può esserci un motivo per essere positivi e felici, per sorridere, nonostante le difficoltà della Vita.

Vento tra le pagine

Le pagine del nostro libro hanno la leggerezza dei giochi che aiutano a ritrovare quella parte dell'animo umano che ci fa dire 'Andrà tutto bene' anche quando, di solito, rischiamo di essere travolti dalla tempesta della paura.

Giallo senza colpevoli

Un giorno sicuramente scriverò una storia  (da farti leggere).

E così passo il tempo a guardarmi intorno,  in cerca d'ispirazione, ma non trovo nulla di adatto.

Eppure leggo, eppure scrivo, eppure esercito quotidianamente la fantasia.

Vorrei costruire una storia che non abbia soluzione fino all'ultimo riga dell'ultima pagina.

Insomma, vorrei scrivere un romanzo giallo, proprio come quelli che ti piacciono così tanto...

Però incontro almeno due difficoltà: la prima è che conosco troppo poco di te, ma ciò che so è troppo specifico perché tu non intuisca la soluzione prima del tempo.

E poi, io stessa, farei fatica ad arrivare alla fine senza svelarti la mia verità (senza colpevoli e senza assassini, naturalmente...).

Una storia per te

Mi piacerebbe che le parole che dissemino sul web ti portassero a me, anche se non te lo dirò chiaramente.

L'ho fatto troppe volte e ho perso anche quel poco che avrei potuto avere (ma che comunque per me era già molto, se no non quasi tutto).

Eppure, più il tempo passa e più il mio cuore non sa tacere.

Ma a te non piacciono i racconti troppo frammentati e così il mio cuore vuole trovare uno stile narrativo adatto a te; soprattutto uno stile che contenga tanta originalità almeno quanta ne esprimi con la tua capacità di sorprendere chi ti sta attorno.

Sulla mia pelle

Quando mi dicevano che positività ed entusiasmo attirano altrettanto positività ed entusiasmo, non ci credevo fino in fondo. Certo, mi fidavo di coloro che me lo dicevano, ma non sperimentandolo sulla mia pelle, non gli attribuivo la giusta importanza.

Poi ho capito che la Vita si serve delle persone per farsi comprendere.

Io non abito al mare

Eh già, io non abito al mare, proprio come canta Francesca Michelin.

Eppure lo adoro così tanto che quando scrivo ne parlo molto spesso.

Ora lo sai anche tu ed anche se è passato molto tempo da quando ho scritto quei versi, il fatto che l'altro giorno me ne abbia parlato, ha risvegliato in me emozioni che credevo sopite.

È proprio vero che ci sono situazioni nella Vita in cui tutto torna, proprio come le onde del mare.

Sabato, domenica e lunedì

Per quasi tutte le persone, l'arrivo del lunedì è un momento problematico.

Per me, invece, è un tempo che attendo con gioia.

Perché?

È presto detto: ho la fortuna di aver trovato, sul luogo di lavoro, preziose occasioni di apertura, confronto e crescita personale. 

Il weekend, invece, è diventato tempo di chiusura in me stessa ma forse, anche opportunità di rielaborazione di ciò che ho vissuto durante la settimana.

Serenità fa rima con Felicità

Leggendo il post di ieri, un'Amica mi ha detto che lei, più che la Felicità, lei cerca la Serenità...

Si tratta sicuramente di una riflessione molto interessante.

Dal mio punto di vista però, specie in questo periodo della mia vita, Felicità e Serenità coincidono e, più in generale, se mi  guardo  indietro, i periodi migliori, sono (stati) quelli in cui Felicità era sinonimo di Serenità.

Quella che mi (ac)coglie quando alcuni rapporti interpersonali speciali, mi hanno  fatto guardare con (maggiore) fiducia nel mio futuro.

Lavare via

I dubbi sono innumerevoli granelli di sabbia che rendono ruvide le mie giornate.

Ma oggi piccole gocce d'acqua hanno avvolto la mia mente che mi ha restituito il mio sogno.

Benvenuti dubbi!

Forse non avrò mai le risposte che cerco (o cercavo?), eppure confrontarmi con te mi ha reso leggermente più tranquilla. 

Del resto, neanche tu puoi fare più di ciò che hai già fatto e stai ancora facendo per aiutarmi.

Innanzitutto, mi hai regalato  la libertà con cui parlo con te di certi aspetti della mia vita che trovo particolarmente difficili da affrontare.

Grazie a te, almeno per ora, mi è più chiaro cosa voglio farmene dei miei dubbi.

Non posso garantirti che sarà sempre così, ed anzi fin d'ora ti dico che avrò ancora bisogno del tuo specchio per capire meglio ciò che vivo, ma mai avrei rinunciato a questo momento di formazione perché, i dubbi sono utili per non dare per scontato che tutto debba andare sempre e solo come noi desidereremmo.

Il ballo delle incertezze

Potrà sembrare strano, ma mi tengo stretti i miei dubbi e le mie perplessità. 

Mi aiutano a mantenere i piedi per terra, senza farmi travolgere dalle illusioni.

Nemmeno quelle di avere tutte insieme e subito tutte risposte che cerco...

Donna in bilico

Oggi mi sento proprio in bilico tra una situazione che ancora non conosco del tutto ed una gioia ancora non troppo sicura e su cui non voglio fare affidamento eccessivo....
Insomma, oggi va così...sono una Donna in altalena...
Ma, in fondo, meglio una vera altalena che un falso equilibrio...

Guardare in faccia

https://youtu.be/B-327eIh8OE

Quando devo affrontare qualche situazione difficile, sempre più spesso decido di chiudermi temporaneamente in me stessa per fare ordine e poi poter affrontare di petto i problemi.
Soprattutto chiamando per nome dubbi, perplessità e paure.
Eppure non è sempre stato così:
c'è stato un tempo in cui mi nascondevo persino a me stessa; col risultato che, più passava il tempo, e più i problemi mi coglievano impreparata.

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore

Ebbene sì.

Ho di nuovo paura di essere felice.

Ma forse ora me ne è chiaro il motivo: a renderemi così fragile ed insicura è probabilmente la  lontananza dai miei (s)oggetti di serena e gioiosa felicità.

Solitamente però  si parla di oggetto di felicità, mentre io ho scelto la parola soggetto perché, a rendermi  felice sono le persone. 

E quando si è realmente felici, l'unica azione possibile è la condivisione con gli altri.

Senza soggetti né oggetti.

(Non) parlo di te

Ne avrei avuto occasione eppure ho deciso di non parlare di te.
Devo dire che è stato un esercizio piuttosto utile che d'ora in poi mi sforzerò di fare più spesso.
Mi sarà utile per almeno due motivi: primo il fatto che, quando te ne andrai da me (ed anche e soprattutto dal mio cuore) forse non soffrirò troppo.
E poi perché, anche se la mia storia non fosse a senso unico, non potrei comportarmi come una ragazzina che non sono più.
Un'adolescente che, per amare davvero ha bisogno di parlare sempre della persona che le ha conquistato il cuore.

Un giorno migliore

Diciamo la verità:

oggi non è stata una giornata poi così entusiasmante.

Il motivo principale è il fatto che non ho incontrato nessuno.

Eppure riesco a stare bene anche da sola.

E allora, qual'è il problema?

Il punto (problema mi sembra una parola decisamente eccessiva), è che quello appena trascorso è stato un giorno privo di confronto su alcunché...

Insomma, un giorno a cui, sicuramente, è mancato qualcosa...

Giochi d'acqua

In questo periodo particolare della mia vita, il valore fondamentale è sicuramente l'entusiasmo; ma con una particolarità: perché esso sia davvero efficacie, ho bisogno che l'entusiasmo mi arrivi addosso in allegre ondate, come nei più allegri e spensierati giochi d'acqua.

(Senza) fine

Uno degli atteggiamenti che più mi infastidiscono è quello di chi mi racconta in anticipo la fine di una storia.

Perché vedete, l'ultima pagina chiude quel cerchio ideale che ci ha fatto compagnia per molto e a cui, spesso, se si tratta di una storia contenuta in un libro, ci siamo anche affezionati.

Per non parlare poi di quando la storia è coinvolgente, appassionante, e la viviamo in prima persona.

In quel caso, non vogliamo sapere come andrà a finire, perché non ne sopporteremo proprio, la sua fine. 

Voglio essere Pharrel Williams

Martina Attili, 16 anni, partecipa ad X-Factor cantando la cherofobia, ovvero la paura di essere felici.
Ed è proprio ciò che in questo nuovo Anno mi sforzerò il più possibile di evitare.
Perché quando penso ai miei comportamenti di fronte alle situazioni mi rendo conto che, ahimè, sono proprio quelle potenzialmente più positive, a mettermi maggiormente in crisi.
Credo che ciò dipenda dal fatto che, oramai, siamo troppo abituati a vivere nella precarietà quasi costante, che quando siamo realmente felici, quasi ci stupiamo di vivere un momento positivo.
Eppure, il nostro cuore sa benissimo che, se solo avessimo il coraggio di lasciarci andare, potremmo vivere emozioni autentiche.