giovedì 30 settembre 2021

L'uomo e la sua storia

Non ci sei stato nella mia giornata.
E così ti scrivo che non va proprio tutto bene.
Certo, non mi aspetto una tua risposta immediata.
Perché immagino che quella arriverà dalla tua viva voce in un giorno in cui non avrò distrazioni di sorta.
E sarà come abitare un altro luogo.
Così che non dovremmo nemmeno percorrere l'intero corridoio prima che possa parlarti, ancora una volta, di quell'uomo che (ti) racconta la tua storia (od almeno una parte di essa) attraverso la mia voce.
Il tutto nella speranza che il Mondo (e tu con lui) comprendiate che non voglio assolutamente modificare l'ordine che, nel frattempo, hai pazientemente costruito intorno a te.

Un brutto carattere

Ho un brutto carattere.
Ma che cosa significa?
Forse che ho una pessima calligrafia?
Potrebbe essere, ma ho il fondato sospetto che il problema non sia questo.
Infatti, ormai a mano traccio solo la mia firma.
Quindi, la pessima calligrafia riguarda solo me.
Ho un brutto carattere.
Sono intransigente quando si parla di me.
E quando mi parlano di noi?
Nessuno me ne parla in realtà.
Oggi, invece, parlandomi di lui,  mi hanno letteralmente spiazzato.
Credevo che nessuno se ne ricordasse.
Nemmeno il mio cuore ricorda più quand'è stata l'ultima volta che ha perso a lui.
Eppure, a detta loro, vivo ancora una volta di pericolose illusioni.
Perdonali, loro non ti conoscono ancora bene e forse questa volta è anche un po' colpa mia.
Ma cosa ci posso fare se preferisco viverti piuttosto che descriverti?
Certo, ho un brutto carattere.
Ed infatti anche tu hai smesso di scrivermi.

martedì 28 settembre 2021

Colpo di vento

È un giorno difficile.
Di lacrime gettate al vento senza motivo e, soprattutto, senza un destinatario preciso.
Tu?
Tu e lei?
Il mio dolore?
Non ha alcun senso, lo so.
Eppure ne ho bisogno, perché non potrei sopportare a lungo la mancanza di parole.
Di te ho raccontato tutto ciò che potevo.
Di me ho scritto fin troppo.
Quindi, non mi rimane altro da fare se non attendere un domani migliore (soprattutto per me).
Quanto a ciò che rende felice te, non so che cosa pensare o meglio, mi limito a mandare a memoria parti di sguardi e brani di parole su cui, ne sono (quasi) certa, non torneremo.
Sarebbe inutile e (forse troppo) difficile.
Ma almeno oggi, lasciami gettare al vento lacrime senza motivo.
Perché so che sei sufficientemente lontano, al riparo di quel colpo di vento che rischierebbe di gettartele in faccia, senza che tu possa fare nulla per evitarlo.

lunedì 27 settembre 2021

Check-up

Come tutte le persone che, nel corso dei giorni, incontrano molta gente, anche tu puoi vantare un vastissimo repertorio di frasi che spesso riversi anche nelle nostre conversazioni.
Ed io, non manco mai di analizzarle.
Lo so, forse non dovrei, ma è l'unico modo che conosco per entrare nel tuo mondo (sempre con il dovuto rispetto, ben s'intende).
E così, anche oggi, mi soffermo su ogni singola frase che (mi) (ri)porti.
E sorrido quasi apertamente, quando scopro che non sono l'unica che gioca pericolosamente con le parole e che, anzi, ci sono persone che si spingono decisamente oltre.
Mentre io, ho ancora bisogno di avere il controllo totale sulle parole (che ti rivolgo).
Ma tu, ammettilo, ti diverti molto di più con coloro che non girano troppo intorno alle loro emozioni.
Ed io sento di aver perso l'ennesima occasione, per tornare su un argomento che mi sta molto a cuore: il tuo personale sentire mentre (ti) parlo.
Lo so, non è la prima volta che ti dico tutto ciò, ma mi piace pensare che anche le parole abbiano necessità di sottoporsi ad un accurato check up.

domenica 26 settembre 2021

Il peggio di me

Ho appena letto una frase che, pressappoco suonava così.
I sorrisi, specie se fuggevoli, possono essere mostrati a chiunque. Le lacrime, invece, per essere notate, hanno bisogno di attenzione.
È vero; ed infatti tu noti tutto di me.
Anche ciò che (tento) di nasconderti.
E non te lo nascondo perché penso che ci sia qualcosa di negativo, nella parte più difficile di me.
La verità è che essa, quando ci sei, non emerge proprio.
Perché la tua positività richiama la mia Anima più gioiosa e serena.
All'esatto opposto di chi non è disposto a dedicarmi il minimo sguardo silenzioso.
Di chi parla di me, pur non rivolgendomi nemmeno una parola.
Insomma, di chi tira fuori il peggio di me, forse proprio per il fatto di voler, a tutti i costi, risultare simpatico pur non avendone né le capacità, né tantomeno le doti (le quali, oltre a dover essere coltivate con impegno costante devono, prima di tutto, essere presenti nella persona).

sabato 25 settembre 2021

Un motivo per (non) desiderare

Ricapitolando le critiche:
Parlo sempre di me.
Parlo (quasi) sempre di lui.
Parlo decisamente troppo spesso d'Amore.
Sono letteralmente ossessionata dall'amore di coppia.
No, non ho fatto questo elenco per sentirmi dire che sto esagerando.
Ed anzi, mi spingo a dire che ha ragione chi mi critica.
Semplicemente mi permetto di far notare al Mondo che le nostre reciproche posizioni sull'amore di coppia non sono poi così distanti tra loro: dico questo perché mi pare che sia io che il resto del Mondo consideriamo il sentimento romantico l'unico vincolo sociale in grado di giustificare una vita vissuta fuori casa.
Ma, a ben guardare, c'è anche un particolare che ci differenzia: il Mondo è convinto che non dovrei nemmeno sognare un Amore così, mentre io non trovo nemmeno un motivo per non continuare a desiderare.

venerdì 24 settembre 2021

Frastuono

Mi lascio scivolare addossata ad una parete.
Non voglio e non posso piangere anche oggi, eppure non ho molte ragioni per gioire.
Così assecondo il frastuono dei miei pensieri.
Loro che, da quando ti sei chiuso la mia porta alle spalle, non sono più in grado di parlarmi sottovoce, ma anzi non fanno altro che gridarmi in faccia quanto il mio progetto di vita non abbia alcun valore.
Ed è tutta colpa mia, perché non voglio rassegnarmi a ciò che la Vita ha deciso per me.
Ma almeno posso vantare una fortuna: il frastuono assordante rimane confinato nella mia mente.
Mentre tutto intorno a me, posso orgogliosamente dire di essere riuscita a mantenere un discreto silenzio.

giovedì 23 settembre 2021

Dedicato solo a me

Mi parli di città troppo antiche per essere trasformate in luoghi davvero inclusivi.
Già, inclusivi.
Una parola che mi piace particolarmente, ma che mi confidi non far parte del tuo vocabolario.
Ti racconto di persone che si rifiutano di avvicinarsi al mio corpo perché, dicono:
Non posso certo pretendere che esso riceva tutte le cure riservate agli altri corpi!
Mi dici apertamente che non credi alle mie parole; ed anzi, mi racconti come ti saresti aspettato fosse trattato il mio corpo.
E così mi cullo nella tua delicatezza che, come sempre, asciuga le lacrime che non ti mostro mai apertamente.
Le stesse che, ne sono sicura, anche se un giorno mi dovessero sfuggire dagli occhi, mentre tu sei davanti a me, non esiteresti ad abbracciare; fosse anche solo con il tuo splendido sorriso.
Inclusivo perché mi farebbe sentire parte del Mondo come tu te lo immagini.
Esclusivo, perché anche se solo per pochissimo tempo, sarebbe dedicato solo a me.

mercoledì 22 settembre 2021

Diritto di cittadinanza

Non ha senso recintare il pensiero.
Ancor meno lo ha bloccare il pensiero.
E selezionarlo?
Che senso avrebbe?
Forse molto; non do per scontato che non lo sia.
Sarebbe un'insopportabile presunzione da cui voglio tenermi ben alla larga.
Ma vi garantisco che ho pensato molto
all'opportunità di selezionare i (miei) pensieri.
Ma poi ho capito:
essi non sono scritti come tutti gli altri, che mi capitava di scartare senza troppi rimpianti, non appena mi accorgevo che avevano perso di significato (almeno per me).
Questa volta è tutto diverso.
Anche i pensieri passati hanno diritto di cittadinanza in una raccolta che vuole abbracciare sia il presente che il tempo che mi sono lasciata alle spalle.

martedì 21 settembre 2021

Senza mancanza


Giunta davanti al mare, mi sono resa conto di non aver portato con me nemmeno un libro.
Eppure ero perfettamente consapevole del fatto che non ne avrei sentito assolutamente la mancanza.
Perché, non riuscendo a percepire distintamente il canto del mare, almeno mi è stato possibile godere della sua visita; la quale, invece, sarebbe stata distratta dalle parole (seppur anch'esse senza voce) che sarebbero scorse sotto i miei occhi.
È vero, in assenza di un libro tra le mani, non ha potuto imprigionare tra le sue pagine il profumo del sale, mischiato a quello della crema solare, esattamente come capitava quando, da bambina, mi era sufficiente riaprire un libro per risentire l'eco dell'atmosfera marina.

lunedì 20 settembre 2021

Perdersi in un bicchiere d'acqua

Accogli di nuovo il mio invito a rimanere ancora (almeno un po').
Ma, nonostante questo, non mi sento ancora serena come lo ero un tempo, nei nostri confronti.
Forse perché ho visto, per esempio nel tuo non accomodarti subito, i segni di una fretta ancora (troppo?) presente.
Eppure ne sono consapevole: quel bicchiere d'acqua rappresenta già molto, rispetto al recente passato.
Ed è per questo che ho deciso di gustarmi fino in fondo questo momento.
E poco importa se ha l'aroma insapore di un semplice bicchiere d'acqua.
E non fa nulla se, per essere bevuto, non ha bisogno dell'attesa di un caffè bollente o di una bibita ghiacciata.
Forse non è (ancora) tornato per noi il tempo  di perderci in un bicchiere d'acqua.

domenica 19 settembre 2021

Ballare... senza musica

(Forse?) non potremmo più ballare, io e te.
Eppure, era talmente emozionante e travolgente ritrovarci io e te sulla stessa pista, muovendoci al ritmo della stessa musica.
È vero, non abbiamo (mai) potuto danzare troppo vicini, ma anche saperti dalla parte opposta del palco, mi dava un misto di gioia e sicurezza.
Questo è stato vero finché tu hai improvvisamente deciso di spegnere la musica ed uscire di scena in ostinato silenzio, perché io non me ne accorgessi e, quindi, non potessi fare nulla per trattenerti.
Ma la Vita ha deciso che tornerai.
E mi troverai sempre qui, ma questa volta sarò immobile e, soprattutto, senza musica perché, per tua fortuna, da quando te ne sei andato, ho perso ogni interesse per il ballo.

sabato 18 settembre 2021

Impervie cime

Purtroppo, non è la prima volta che sento di avere troppi dubbi su di noi.
E li passo tutti in rassegna con un terribile senso di colpa perché comprendo perfettamente che tu non ti meriti tutto questo.
Come dimenticare, infatti che, esattamente com'è accaduto molte altre volte, sono solo io ad essere cambiata, mentre tu rimani sempre e comunque uguale a te stesso.
Tu mi offri un mare calmo.
Io mi ostino a vedere impervie cime.

venerdì 17 settembre 2021

Cocktail

Gli inviti a rimanere anche solo per cinque minuti oltre il nostro tempo, da troppo tempo si accumulano stanchi e fastidiosi come pubblicità cartacea non gradita.
Ed io ti guardo andare via faticando persino a guardarti negli occhi.
E ti garantisco che preferirei mi dedicassi la tua bruciante rabbia.
Ed invece no.
Te ne vai come sempre in modo delicato.
Ma è come se questa delicatezza, ti costasse un'enorme fatica.
Ed io non posso far altro che lasciarti andare.
Ma mi lasci cosi, combattuta fra la gioia che, ne sono certa, avresti voluto donarmi anche oggi, ed il gusto amaro delle incomprensioni latenti (fra noi).
E non sono poi così sicura che, anche questa volta, tutto si sistemerà come, del resto, fra noi è sempre stato.
Perché ora ci sono le mie parole a gettare ombre tra noi.
Infatti, a quanto pare, non è servito a nulla fingere che non fossero dedicate a te.
E non avrebbe senso nemmeno dirti che vorrei tornare indietro, sarebbe tutto troppo comodo.
Ma tu non ti preoccupare.
Prima o poi, imparerò a realizzare un cocktail con tutte le bevande che ti offrivo; un cocktail che berrò tutto d'un fiato quando il gusto amaro delle nostre incomprensioni diventerà insopportabile.

giovedì 16 settembre 2021

Con il trucco o senza?

Dopo tanto tempo, forse avrei potuto imparare a truccarmi.
Invece, l'unica donna che ho potuto apprezzare mentre usa rossetto, ombretto e mascara, è quella ritratta su un murales realizzato sulla facciata posteriore di un teatro cittadino.
Ma non è tutto: l'immagine che le viene restituita, non è la sua, come ci si aspetterebbe accada davanti ad uno specchio.
Infatti, di fronte alla donna appare il volto scuro di un uomo.
Cosa potrebbe mai significare tutto questo?
Che la Donna sa bastare a se stessa, senza sentirsi obbligata a cercare l'approvazione degli altri e, men che meno quella di un uomo?
Oppure, al contrario, che quando si piace, talmente sicura di sé da non aver timore nemmeno del punto di vista di un Uomo?
Oppure ancora, è il luogo in cui il murales è stato realizzato, a fare la differenza?
Un po' come a dire che il teatro è fondamentalmente un gioco di specchi, in cui ogni persona può essere ogni volta se stessa (la Donna, per esempio), ed anche il suo contrario (ovvero l'Uomo)?

mercoledì 15 settembre 2021

In polemica con me stessa

Le parole le sceglie chi scrive. Il significato lo sceglie chi legge.
Parto da questa frase di Ginevra Cardinaletti, una scrittrice di aforismi su Twitter, per aggiungere una nuova puntata alla saga personale che ho or ora deciso di intitolare In polemica con me stessa.
Perché, in questi giorni, mi sono ripetuta spesso:
Va bene: mi piace scrivere
D'accordo: qualcuno mi segue, altri no (non è dato sapere se per mancanza di tempo, o perché ciò che scrivo non interessa loro).
In entrambi i casi, rispetto profondamente la loro scelta.
Infatti, è perfettamente normale che non si possa leggere tutto ciò che viene scritto.
Inoltre, non si può piacere a tutti.
Vero tutto questo, continuo ad interrogarmi sul mio scrivere.
E, forse, una prima (parziale?) risposta la dà proprio la frase con cui ho iniziato.
E, quindi, per concludere: scrivo perché ho in testa una miriade di parole; quanto al lettore, potrebbe anche scegliere di non attribuire ad esse alcun significato.
Certo, avrei perso una parte di pubblico, ma sarò certa che, altrove, ci saranno delle parole scritte (anche) per lui...

martedì 14 settembre 2021

Il giardino interiore

Scrivo (quasi esclusivamente) di me.
Lo scrivo anche oggi.
Eppure forse, avrei fatto meglio
a continuare a descrivere il Mondo
circostante dalla mia posizione particolare;
il tutto senza svelare (esplicitamente) quale essa fosse.
Devo dire che, all'inizio, l'idea mi entusiasmava: avrei raccontato il Mondo
lasciando fuori la mia vita.
Con il passare del tempo poi, l'esigenza di scrivere è divenuta sempre più pressante, fino a diventare quotidiana.
A poco a poco, mi sono ritrovata a scrivere più di me, che del mio 'circondario'.
Sarebbe stato meglio continuare a scrivere di esso?
A parere di qualcuno (forse) sì.
Anche (forse?) per lanciare dei messaggi più ampi, condivisi (e condivisibili) dal maggior numero di persone possibile.
Ma, con il passare del tempo, ho sentito piuttosto la necessità di curare il mio giardino interiore.
Non saprei individuare un momento preciso in cui ciò sia avvenuto.
Credo mi ci abbia portato pian piano la mia stessa vita.
Ed io ho deciso di seguirla...

lunedì 13 settembre 2021

Sfidare me stessa

Lo so, rimango sveglia fino a tardi, in attesa di un sonno che, spesso, si fa attendere.
Ma non trascorro la notte davanti ad uno schermo.
Invece tu, mi immagini mentre gioco da sola, aspettando l'arrivo del sonno.
Eppure, credo tu mi conosca (abbastanza) bene.
Ma questa volta, mi dispiace, hai proprio sbagliato.
Sai, la sera gioco molto raramente, e comunque mai davanti ad uno schermo.
Eppure, obietterai, non mi sono mai tirata indietro, quando si è trattato di sfidare me stessa.
Ed anche tu ne hai avuto una prova di recente.
Anche se forse non te ne sei (ancora) reso conto (del tutto)?
E ti assicuro che lì era tutto reale.
Senza schermo, senza gioco e, vorrei dirti, senza regole.
In realtà, c'è(ra) una regola: non farti soffrire, permettendoti, fra l'altro, di rimanere.
E se anche un giorno volessi sfidarmi davanti ad uno schermo, ti dico già che perderei, perché sono più felice quando sfido me stessa, ma sei tu a dettare le regole del gioco.

domenica 12 settembre 2021

Pranzo a metà

Siamo quasi a metà del pranzo.
Mi sono seduta di malavoglia a questo tavolo.
Seguo distrattamente la conversazione altrui e, naturalmente, non vi partecipo.
Cosa potrei dire?
Nulla.
Conosco a malapena i nomi delle persone di cui stanno parlando
e non sono poi così sicura che la loro vita mi interessi.
Come dite?
Lo so, è la prima volta che mi capita.
Ma è davvero questa la vita che conducono?
Una vita di dolore narrata con così tanta superficialità...
Poso il tovagliolo a sinistra del piatto con studiata tranquillità, mentre a destra trovano posto le posate.
Il piatto è ancora mezzo pieno.
Avrei ancora fame, ma mi alzo in piedi.
Lancio un'occhiata (di scuse?)
che spero abbracci l'intera tavolata
senza escludere nessuno.
Volto le spalle
e comincio a camminare lentamente
nella direzione opposta.
Mi aspetto grida di richiamo
e mugugni di disapprovazione.
Ma alle mie spalle
è immoto silenzio.
Anche l'esagerazione può rimanere senza parole.

sabato 11 settembre 2021

Scrittura... ad alta voce

Scrittura.
Copiosa presenza di parole
con assenza di voce.
Se quando scrivo parlo di me
è colpa di un Mondo
incapace di ascoltare la mia voce?
Non mi azzardo a dire ciò
ma confesso che spesso l'ho pensato.
Ed ora che mi si dice:
Scrivi sempre e solo di te
questa potrebbe essere una spiegazione plausibile.
Temete un un eccessivo vittimismo da parte mia?
Non vi preoccupate.
Non sto accusando nessuno.
Sto semplicemente scrivendo ad alta voce.

venerdì 10 settembre 2021

Il Mondo circolare

Siamo abituati a stare al passo con i tempi.
Spesso, si mettono in discussione i classici, per fare spazio a sensibilità rinnovate.
E cosa capita se troviamo (e leggiamo, specie ai bambini) vecchi libri di favole?
Essi, a mio avviso, non sono da considerarsi alla stregua di giocattoli rotti, riparati alla bell'e meglio per essere donati più che altro per recuperare spazio (comportamento questo che reputo altamente cinico, lasciatemelo dire).
Comunque, tornando a noi: leggere ad un bimbo un vecchio libro, ritengo sia un modo prezioso per farlo partecipe della circolarità del Mondo Umano (tema questo non solo economico...).

giovedì 9 settembre 2021

Tempo (inter)rotto

Mi parli dell'inesorabile trascorrere del tempo
mentre, da qualche giorno a questa parte, il mio tempo si è rotto ed io ho perso qualsiasi punto di riferimento.
E così, in questi giorni, mi sento strana e smarrita in mezzo alle mie attività quotidiane.
Ma non ho ancora deciso se questa sensazione mi rende serena e felice oppure no.
Quel che è certo è che, oggi mi rendo conto più che mai, che in un baleno, il nostro tempo è finito.
Eppure, non è la prima volta che capita.
Ma solo oggi il mio tempo rotto ed il tuo tempo interrotto si sono improvvisamente sincronizzati.

mercoledì 8 settembre 2021

(Con) la gentile partecipazione

È vero.
Parlo di me.
Ma lo faccio partendo da altro.
Spesso da una frase catturata per strada o durante una conversazione; da una frase letta in Rete o tra le pagine che leggo ogni giorno.
A volte da un'esperienza vissuta o alla quale ho assistito.
Certo, poi mentre scrivo ne do inevitabilmente una lettura personale.
(Ma vi giuro che lo farei anche se dovessi trattare temi di cronaca e/o attualità).
Perché non so stare ai puri fatti.
Ma poi, esistono davvero i fatti?
Forse sì.
Ma solo se mi alzassi alla mattina e decidessi di elencare le azioni compiute nel corso di una giornata.
A quel punto, allora sì che avrebbero ragione i miei critici nel dirmi:
Parli sempre di te.
Ed io aggiungerei:
E di me racconto solo episodi che potrebbe raccontare chiunque altro, riguardo a se stesso.
E nel farlo, non ci sarebbe neppure un briciolo d'emozione.
Perché non ci sarebbe la gentile partecipazione degli Altri.

martedì 7 settembre 2021

Tutto tranne me stessa

Ho ricevuto delle critiche, ma esse non mi hanno fatto male perché, in fondo, sono state utili per confermare le mie idee sul mio stile di scrittura; infatti credo non si possa essere ciò che non si è e che, in fondo, non sarebbe nemmeno giusto.
In passato, ho provato a trattare argomenti che esulassero da me stessa, ma ne sono risultati testi troppo artificiosi perché lontani dal mio mondo e, quindi, in fondo, si è trattato di parole in cui non mi sono mai pienamente riconosciuta, né appena scritte, né tantomeno, a distanza di tempo.
Ma non solo: l'aspetto che più di ogni altro mi ha colpito, è stato che non mi si rimproverava di parlare troppo spesso di te, ma bensì di narrare a ripetizione di me.
Ed io che, (quasi) ogni volta che parlo di noi, mi chiedo se non corra il rischio di risultare fastidiosa, ma poi mi dico che non può essere vero perché la nostra storia ha il pregio di avere (anche) te, come protagonista.
Ed allora mi chiedo: ma coloro che hanno criticato la mia eccessiva presenza in ciò che scrivo, vorrebbero forse che mi togliessi di mezzo, lasciandoti solo?

lunedì 6 settembre 2021

Ed ora?

Ed ora? Cosa accadrà tra noi?
Ti do qualche indizio.
D'ora in poi, io saprò tutto di noi, mentre tu scoprirai tutto un po' alla volta.
Non è la prima volta che capita tra noi, ma certo non è mai accaduto prima che io fossi così sicura di dove voglio arrivare.
No, non ti spaventare; so quello che faccio.
Rimarranno sempre dei confini tra noi.
Semplicemente, d'ora in poi, mi vedrai camminare con maggiore sicurezza, sulla linea naturale che ci separa.
Ma sarai sempre tu a condurre il gioco; tu parlerai ed io mi limiterò a rispondere di conseguenza.
Ti prometto che, insieme, ci divertiremo.
Come possono e sanno fare le persone che non sanno mettere la parola Fine al loro conoscersi.

domenica 5 settembre 2021

Senza alcun regista

Chi sono io per te?
Davvero non lo so o, per meglio dire, mi è capitato di rispondere a questa domanda in modi spesso diversi (per non dire opposti tra loro).
Eppure, più passa il tempo e più tutto ciò mi rende irrequieta.
Invece, con te vorrei semplicemente essere felice e spensierata, che poi è esattamente quel che tu mi regali.
Inoltre, tu mi doni il coraggio di guardare in profondità le mie emozioni.
Eppure io, nel timore di ferirti (non lo sopporterei mai), né di ferirmi (mi è già capitato troppe volte prima del tuo arrivo), mi sento incapace di cogliere questa preziosa opportunità.
E così, da qualche giorno a questa parte, mi sorprendo a desiderare che qualcun altro ci osservi tenendosi a debita e rispettosa distanza, facendo attenzione ai gesti, alle espressioni, ai dialoghi tra noi e poi ci restituisca tutto ciò che ha visto in un unica lunga sequenza d'immagini senza alcuna didascalia perché, nonostante tutto, voglio ancora sognare che tra noi ci sia una particolare sintonia, quella che non ha bisogno di alcun regista per esprimersi al meglio.

Pausa dalla lettura

Specie nei momenti più difficili, anch'io cerco di nascondermi alle persone care, nel tentativo di non farle soffrire.
E mi hai detto che anche tu fai lo stesso, in particolare con colei che ti ha donato l'esistenza.
Ma tu, almeno, puoi sfuggire agli sguardi, quando stai troppo male; infatti, hai imparato già da tempo a cavartela da solo.
Invece io non ho (ancora) trovato il coraggio di allargare concretamente le mie reti di cura (perché per me, imparare a cavarmela da sola, significa null'altro che questo).
Ma poi, sempre tu, mi strappi un sorriso, facendomi notare che, per coloro che ci amano di un Amore incondizionato, saremmo sempre libri aperti, qualunque strada decidiamo di prendere nella Vita.
Hai sicuramente ragione.
Ma mi permetto di osservare che, a volte, sarebbe bene concedere loro una (breve?) pausa dalla lettura.
E perché mai dovremmo farlo?
Per non perdere di vista l'importanza di saper stare anche da soli davanti alle nostre profondità.

venerdì 3 settembre 2021

Ti cerco (la regola aurea della felicità)

So stare da sola
anche se non so bastare a me stessa.
Ma se so stare da sola
significa che continuerei a cercarti
non per colmare un vuoto
ma per condividere
ciò che da sola ho costruito.
Ed ora che ho capito questo
ti cerco senza più sensi di colpa.
Ti cerco proprio perché sei tu
la persona che ho incontrato
in un giorno qualunque
in cui forse tu
nemmeno avresti dovuto essere
dove ti ho trovato
Ed è proprio questo mio non averti mai cercato
che oggi mi fa dire
che mi sono attenuta alla regola aurea della felicità.
Le gioie arrivano
quando siamo impegnati a fare tutt'altro.
E così è stato per me:
non mi aspettavo nulla
ed ho avuto molto.
Anche per questo
non ho mai tentato di trattenerti.
Ed anche se ti ho cercato
sei stato tu a decidere di tornare.
Ed anche adesso
so che tornerai presto
così ti cerco
solo attraverso queste parole.

giovedì 2 settembre 2021

Contro le leggi della prudenza

Nonostante l'indubbia serenità provata ieri, non posso ignorare che le prove per me non siano ancora iniziate.
Ci saranno giorni piuttosto impegnativi che dovrò vivere con la maggior leggerezza possibile di cui sarò capace.
Ed allora, come faccio sempre in questi casi, mi preparo ad affrontare gli scenari lontani più difficili, per poter mantenere la maggior serenità possibile vicino a me.
Sono perfettamente consapevole che potrei far finta di nulla, perché in fondo, i giorni complicati non sono poi così imminenti; eppure io, sfidando le leggi della prudenza, corro all'impazzata verso un futuro lontano, per non rischiare di andare a sbattere contro il muro di contenimento del presente.

mercoledì 1 settembre 2021

Lascia che ti spieghi, per favore!

Questa volta mi sono limitata a scorgere il mare da lontano.
Delusa?
Assolutamente no. Semplicemente, questa volta doveva andare così.
E poi, cosa sarebbe cambiato, se lo avessi raggiunto sulla sua riva per contemplarne la vastità, come faccio sempre al suo cospetto?
Nulla. Non sarebbe cambiato proprio nulla.
Eppure, di solito, quando mi trovo di fronte al mare, lascio fluire i pensieri finché non li sento abbandonarmi definitivamente.
Solo allora, mi sento pronta a dare le spalle all'acqua e a tornare alla vita di sempre, consapevole di aver fatto tutto il possibile per stare meglio.
Significa che stai male?
No, nient'affatto. Infatti, questa volta, non c'ero solo io; c'era anche il tuo dolore.
Mi dirai che, non conoscendolo, non avrei avuto alcun diritto di portarlo con me.
Lascia che ti spieghi, per favore.
È vero, l'ho portato con me, ma almeno non l'ho abbandonato tra le onde.
Ed anzi, l'ho stretto a me per dirti che mi stai insegnando (anche) a stare accanto a ciò che non conosco.