Tu parli di racconti.
Io parlo di diari.
Il (resto del) Mondo
parla di poesie.
Chi ha ragione?
Non lo so
e nemmeno mi importa poi molto.
E non perché ognuno legge
in un libro la sua verità.
(Concetto troppo banale).
La verità
è che tutto dipende
da qunto tempo
tu
(e il resto del Mondo)
siete disposti a trascorrere
in compagnia di un libro.
E il fatto che tu
mi abbia parlato di
racconti
mi fa ben sperare.
Infatti
essi sono
(in genere)
più lunghi di una poesia.
(Ma più brevi di un romanzo).
Eppure
mi chiedi
A quando la scrittura di un romanzo.
Ti rispondo
Mai. Non è nelle mie corde.
(Per adesso
abituati a familiarizzare
con le mie parole scritte
giorno per giorno).
Poi quel mai un giorno
probabilmente
diventerà un forse.
O forse rimarrà un mai.
Manca una conclusione
a questo mio sconclusionato pensiero?
Normale.
Come posso io sapere
quanto tempo dedicherai
alla lettura di me?