mercoledì 31 gennaio 2024

Carta bollata

Non c'è nulla 
di ufficiale tra noi.
Eppure 
sento la necessità 
di chiederti il permesso 
di provare emozioni
come tu fossi un ufficiale
attento a riti e formali cerimonie.
Nessuna cerimonia tra noi
perché quel che non è ufficiale 
per il Mondo non esiste.
Saremmo allora più liberi?
Assolutamente no
se tu sei
sia colui che accorda il permesso
sia colui che non sa cosa concedere.

martedì 30 gennaio 2024

Ics

Ics.
Pareggio.
La posta in palio
distribuita equamente 
tra i contendenti.
Ics.
Casella barrata
a esprimere consenso.
Ics.
Casella barrata
a esprimere dissenso 
verso un errore commesso.
Ics.
Lettera che non ci appartiene.
Non ho ottenuto nulla 
(Tranne ciò che non sapevo 
nemmeno di avere).
Ics.
(Lettera che non ci appartiene).
Non (mi) hai (mai) detto sì.
Ics.
(Lettera che non ci appartiene).
Non (mi) hai (mai) detto
che ciò che provo per te
è un errore.

lunedì 29 gennaio 2024

L'arca dell'alleanza


Arca.
Mezzo costruito per salvare uomini, donne e animali.
Alleanza.
Patto tra due o più persone
per raggiungere un obiettivo comune.
E noi?
Cosa c'entriamo con queste fredde definizioni da vocabolario?
Hai ragione
saranno pure fredde.
Ma conosci un altro modo
per prendere le distanze 
(dalla nostra relazione?)
se non raffreddare le emozioni 
in cui essa è immersa?
E l'arca, allora?
Conosci un altro mezzo 
che (ci) metta al riparo 
dalle tempeste della Vita?
E che differenza c'è tra l'arca
e i (nostri) dialoghi 
con cui riempiamo
il (nostro) tempo insieme?

domenica 28 gennaio 2024

Cuffie(tte)

Obbligo 
di indossare le cuffie.
Non verranno tollerati 
spargimenti di capelli privati
in luogo pubblico.
Si consiglia 
di indossare le cuffiette.
Si sconsiglia 
di dare per scontato
che chi ci circonda
gradisca lo spargimento casuale
delle nostre parole musicali preferite.

sabato 27 gennaio 2024

Tra le braccia di Morfeo

Sono caduta troppo presto
tra le braccia di Morfeo.
Niente spazio 
per la scrittura della sera.
Stamani tutto mi è tornato in mente.
pensando a te
e alle tue notti insonni.
Ognuno di noi
ha un suo modo 
per occupare il tempo 
che ci separa
dal momento in cui
Morfeo verrà comunque a prenderci.
Un tempo
mi divincolavo lentamente 
dalle (sue) braccia
quando le (nostre) parole
non potevano più aspettare.
Ora no.
Aspetto l'alba
scrivendo oggi
le parole di ieri
e facendo scorrere a mio piacimento 
sulla linea del tempo.
Perché 
quando le parole parlano (di te)
possono essere collocate ovunque.

venerdì 26 gennaio 2024

Il contenitore

È vero.
Ti ho sempre esortato 
a scegliere liberamente.
Ma solo ora 
ho capito che 
scegliere le persone 
con cui condividere 
la Vita
il tempo
le emozioni 
contiene tutte le altre scelte.
(Forse) anche e soprattutto 
quelle che decidiamo 
di non compiere.

giovedì 25 gennaio 2024

Classi(fi)ca

Sicuramente
non occupo il primo posto.
Anzi
ho sempre pensato 
che la mia posizione 
fosse proprio l'ultima.
Di certo 
non potevo immaginare 
che quella classifica esistesse veramente.
E ora che lo so?
Cosa dovrei fare?
Agire?
Reagire?
Nulla di tutto ciò.
(O forse)
potrei agire
per non finire 
(troppo) in fondo classifica.
Ma che diritto ne avrei?
E se reagissi poi
sarebbe pure peggio.
Ti toglierei la libertà 
di dire di me
ciò che davvero pensi.
E mi piace pensare
che questo sia proprio questo
il motivo per cui
non mi hai (ancora?) svelato
il tuo criterio di classificazione.
Tuttavia (credo immaginarai che)
ho capito che la tua 
non è una classifica classica.






mercoledì 24 gennaio 2024

Margherita (non) sfogliata


Ti riconoscerai 
nelle parole che scrivo?
Me lo chiedo tante volte.
Ogni volta in me
si alternano le uniche 
due risposte possibili.
(No, ti prego
non pensare a una margherita sfogliata).
O forse
non sfoglierai nemmeno le pagine 
di quel libro.
E se invece 
tu ti riconoscessi perfettamente 
e decidessi di restituirmi quelle pagine
fra le quali
avrai imprigionato
una margherita
non ancora sfogliata?

martedì 23 gennaio 2024

I Nasco(te)sti

Vorrei disseminare

la tua vita

di parole scritte con la mia Intelligenza Animata.

Invece devo limitarmi 

a digitare parole anonime

(E, per tua fortuna cancellabili 

quando le trovi troppo fastidiose).

Certo 

anche della (mia) Scrittura Animata

potresti sbarazzarti nel tempo di uno strappo.

Ma se poi il vento 

portasse lontano 

questa miriade di strappi?

E se poi una mano invadente

li ricomponesse senza cura e passione 

ma con gesti rancorosi?

Molto meglio affidarsi

a parole cancellabili?

Detesto ammetterlo

ma è proprio così.

Ma non ti preoccupare 

tengo sempre copia

dei (nostri) testi nascosti

che nascono su carta con penna.

Li tengo con me 

ma sappi che sono per te.


lunedì 22 gennaio 2024

Fine (del) filtro

Pensavo 
tu mi volessi raccontare tutto 
di quella serata 
stupendamente difficile.
Invece 
abbiamo parlato di tutto
tranne che di te
e tanto meno di noi.
Ho lasciato fossi tu 
a scegliere l'argomento di conversazione.
Io come sempre 
mi sarei adeguata.
Ma solo stasera 
ho capito il motivo della tua scelta.
Forse temevi
ti avrei dato le medesime risposte
senza ci fosse domanda alcuna 
da parte tua.
Perdonami.
Ora sono io 
a non sopportare 
i tuoi silenzi sospesi nel vuoto.
Quel vuoto oltre il quale 
getti i tuoi racconti.
Ma non ti preoccupare.
Non ho (più) paura 
che mi colpiscano in pieno viso.
Se te li rimando indietro 
è perché vorrei tu capisca
che (ti) sarebbe più utile
non filtrare così finemente 
le (tue) parole
gettando via
le (tue) emozioni.

domenica 21 gennaio 2024

Esercizi di aridità

Non sono (più) in grado 
di leggere la nostra storia.
Ma si può chiamare storia 
un insieme di frasi
che emergono senza preavviso
da un passato 
che non ha (più) 
nulla a che vedere 
con il presente?
Certo che no.
Ma si può chiamare storia
un insieme di frasi 
che descrivono 
un confuso presente
che vorrebbe andare incontro 
a un passato 
molto più sicuro di sé?
Certo che no.
A un passato 
così sicuro di sé 
perché si nutriva di quella fantasia 
dove l'impossibile
riesce a scherzare gioiosamente con il possibile.
Ed è così 
che le frasi sbiadiscono 
davanti ai miei occhi
che pure rimangono asciutti 
grazie agli esercizi di aridità razionale 
che mi prescrivi
con i tuoi ostinati silenzi 
su (quel)le parole 
su di noi.

sabato 20 gennaio 2024

Polinesia

Torna in te
la voglia di viaggiare 
che non se n'è mai andata.
Ritorna come un cerchio
dall'inizio alla fine
chiuso in se stesso
a racchiuderti
in abbraccio liberatorio
da tutti gli obblighi 
che la Vita ti ha imposto
(anche nei miei confronti).
Così 
per la prima volta 
(da quando ci conosciamo)
ti lascio solo a tuffarti
al centro di quel mondo 
che circonderà solo te
in un abbraccio.
Lo stesso 
che oramai fatichiamo 
a scambiarci sulla Terraferma.
Certo
la tua isola
non sarà poi così isolata come vorresti.
(Lo dice il nome, non io).
Forse potrei partire anch'io
destinazione: un'isola diversa dalla tua?
Forse
ma non lo farò.
Meglio nessun abbraccio 
che un abbraccio deserto e solitario.

venerdì 19 gennaio 2024

Paravento

Ho ricominciato 
ad aspettare 
anche se proprio 
non so che cosa.
Infatti 
so che quando tornerai 
nulla sarà cambiato.
La nostra vicinanza
sarà sempre separata
da un'equa lontananza.
E (forse) nemmeno 
sarà più il caso
di alimentare illusioni 
dietro i nostri racconti
che non sanno stare
l'uno di fronte all'altro
senza il riparo 
di un paravento.



mercoledì 17 gennaio 2024

Farmaco

Sai
(anch'io) sto attraversando
un momento di crisi.
Ma non è il peggiore.
Almeno questa volta 
so che devo prendere una decisione.
So che farà male
ma so anche che
è l'unica possibile.
Perché questo ha previsto per me
il mio percorso di cura.
Fidati 
avrai solo l'impressione
che ti faccia male
ma poi starai meglio.
Come prendere 
una medicina amara?
Esattamente.
Ma io non sopporto il gusto amaro.
Eppure so che 
più in fretta la ingerisce 
e meno tempo avrò per ripensarci.
Non avere troppa fretta.
Forse sei ancora in tempo
per farti dare un farmaco 
non proprio così insopportabile.
Senza contare che 
la medicina più efficace
è l'Amore.
Ma a quel punto
non sarebbe necessario 
farmaco alcuno.

Analisi lucidologica

Mai avuta un'analisi
(di noi) così lucida.
Talmente lucida
da rendere lucidi 
anche gli occhi.
Occhi che finora 
non lo sono (quasi mai) 
diventati per te.
Del resto 
questo è il luogo delle analisi.
Quelle mediche 
senza appello 
(anche se non precise al millimetro).
Che fare, allora?
Sparire dalla circolazione?
E poi
fino a quando?
Che senso avrebbe?
Nessuno.
Continuerò a rispondere all'appello
(anche quando sarai tu
a pronunciare il mio nome).
Per la lucidità degli occhi analitici
ci saranno sempre altri luoghi.

martedì 16 gennaio 2024

Sintonia

Entro nella stanza.
Mi avvicino al tavolo.
Racconto di te.
Ma questa volta
le emozioni rimangono alla porta...
Sintonia tra noi?
(Probabilmente) non c'è (mai stata).
Ennesimo equivoco?
No, non voglio chiamarlo equivoco.
Seduta a quel tavolo
mi sforzo 
di dare un significato diverso 
a questa parola.
Ma il tempo finito.
Esco nell'aria buia della sera
ma tutto si fa chiaro.
Ho dimenticato 
una parte della storia...
(Forse) c'è (ancora) spazio
per la (nostra) sintonia

lunedì 15 gennaio 2024

Impasto

Non pronuncio mai il tuo nome
mentre parlo di te.
Con lei
non ce n'è bisogno.
La mia voce 
impastata di sorriso 
parla di te per me.
Eppure 
anche lei mi mette in guardia 
(non da te ma) da me stessa.
Dice 
di conoscermi troppo 
per non avere paura per me.
In fondo mi dice 
Non sarebbe la prima volta
che ti ferisci 
mentre dici di essere felice.
Non sarebbe la prima volta
che non reggi il dolore
da sola.
Tutto vero.
Ma lei ancora non sa
che le sue parole
non sono poi così diverse dalle tue.
E se entrambi 
siete barriere di protezione
contro il mio (im)probabile dolore
continuerò a (far) parlare di te per me 
un impasto di sorriso e voce.

domenica 14 gennaio 2024

Stagno e pietra

Scrivere.
Lanciare un sasso in uno stagno
e rimanere immobile
a guardare 
i cerchi diventare sempre più grandi 
fino a scomparire 
inghiottiti dal resto dell'acqua.
Il Mondo vorrebbe questo?
Continuerò 
a tenere tra le mani
la pietra preziosa 
che siano io e te.
Che siamo noi.
Noi.
Questa parola 
che il Mondo non vuole sentire
alla smodata ricerca
di sguardi sempre più ampi.
Ma non ti preoccupare.
La (nostra) pietra preziosa 
andrebbe a fondo
se lanciata in uno stagno 
per nascondersi al Mondo
rimanendo se stessa.

sabato 13 gennaio 2024

Cucina nascosta

Cucinare è un atto d'amore.
Per mia fortuna 
ce ne sono tanti altri
altrimenti io non saprei amare.
Invece
sono sicura 
che per te 
anche cucinare
voglia dire prenderti cura
e prenderti cura 
significhi amare 
in quel circolo virtuoso di parole 
che non lascia spazio a equivoci.
E così 
ti immagino
mentre cucini (anche) per me.
Mi piace pensare 
che lo faresti 
non solo perché io non ne sono capace
e nemmeno ho mai voluto imparare.
Mi piace pensare
che sarebbe l'ennesima forma di cura 
che riservi a me.
(ma non solo a me).
E sono proprio i gesti che rivolgi a tutti
a nascondere
ciò che io invece 
provo solo per te.

giovedì 11 gennaio 2024

A tu per tu

Mi diverto a immaginare 
la tua felicità 
lontano da qui.
No, non voglio 
mandarti via.
Ma voglio che tu sia felice.
Certo 
dovrei usare il verbo vorrei
perché la tua felicità 
non dipende certo da me.
Ma stasera
vorrei prendermi la libertà 
di parlare a tu per tu
con la tua felicità 
per dirle 
che non sta a me decidere
cosa deve fare 
ma credo sia giusto il tempo 
che si prenda
maggiore cura di te.

Ripetizione vocale

Consiglio di oggi
Resisti
pensando ai tuoi pensieri.
Ma poi 
chi l'ha detto 
che io non possa ripetere
la stessa parola nella stessa frase?
Eppure 
anche oggi
non siamo rimasti certo 
a corto di parole.
Tuttavia 
ho scoperto 
che mi piace ripeterle.
(Forse anche) 
per (ri)trovare il suono della tua voce
che ormai mi è così familiare 
proprio perché
l'ho sentita ripetere cosi tante volte
da averla imparata a memoria.
Niente più sorprese, allora?
Tutt'altro.
Sono certa che anche quelle
si ripeteranno all'infinito
e saprò che me le stai donando tu
proprio perché
conosco a memoria 
il modo che solo tu 
hai di sorprendermi.

mercoledì 10 gennaio 2024

Ora d'aria

Probabilmente 
domani sceglierò 
di rinunciare a trascinare
il mio dolore 
all'aperto.
Ovvero in quei luoghi
in cui un tempo 
alzavo al massimo la suoneria 
per assicurarmi di essere
sempre reperibile.
Mentre più passa il tempo 
più mi rendo conto
che non serve a nulla
ingannare il (mio) dolore 
concedendogli un'ora d'aria.
L'importante 
è che tu continui a essere reperibile.
(Non solo per me
ma anche) per (lenire) il mio dolore.

martedì 9 gennaio 2024

Bordi (non) marginali

Stasera ho scelto
di raccontarti i bordi
e non i margini.
Infatti
non mi sentivo mai ai margini
con te.
Ma il mio corpo rigido e spaventato
aspettava sul bordo 
che tu fossi pronto
a farmelo saltare in sicurezza.
Ti immagino 
nella mia stessa posizione.
Non saprò mai però 
se la tua mente sia rigida.
Non saprò mai però 
se la tua mente sia spaventata.
Di certo con me 
non puoi sentirti ai margini.
Anche se forse 
fingerai di esserlo.
Infatti 
potresti agevolmente
saltare il bordo
ma (se) non lo farai
(sarà) perché non lo vuoi.

lunedì 8 gennaio 2024

Lettura di me

Tu parli di racconti.
Io parlo di diari.
Il (resto del) Mondo
parla di poesie.
Chi ha ragione?
Non lo so 
e nemmeno mi importa poi molto.
E non perché ognuno legge 
in un libro la sua verità.
(Concetto troppo banale).
La verità
è che tutto dipende 
da qunto tempo
tu
(e il resto del Mondo)
siete disposti a trascorrere
in compagnia di un libro.
E il fatto che tu
mi abbia parlato di
racconti
mi fa ben sperare.
Infatti
essi sono 
(in genere)
più lunghi di una poesia.
(Ma più brevi di un romanzo).
Eppure 
mi chiedi
A quando la scrittura di un romanzo.
Ti rispondo
Mai. Non è nelle mie corde.
(Per adesso 
abituati a familiarizzare 
con le mie parole scritte 
giorno per giorno).
Poi quel mai un giorno 
probabilmente
diventerà un forse.
O forse rimarrà un mai.
Manca una conclusione 
a questo mio sconclusionato pensiero?
Normale.
Come posso io sapere 
quanto tempo dedicherai
alla lettura di me?

domenica 7 gennaio 2024

Hai mai visto un unicorno?

Hai mai visto un unicorno?
Non prendermi in giro, per favore. Lo sanno tutti che gli unicorni non esistono.
Ma se te li raccontano bene, finisci per crederci, almeno un po'.
Sai che non ci avevo mai pensato?
Ma non solo: tutto ciò non può essere nemmeno considerato un inganno. E se non ti prendi gioco delle persone, loro si fidano di te. A quel punto, puoi davvero portarle via, in luoghi che non potrebbero mai raggiungere, se non attraverso le tue strade di parole.
E ti chiedo perdono se solo ora, sono riuscita a raccontare una storia convincente per spiegare al Mondo che i tuoi racconti sono così ben avvolti nella fantasia, che non posso non considerarli dei regali che mi fai anche nei giorni in cui non ci sono ricorrenze particolari.

sabato 6 gennaio 2024

Uscire da me stessa

(Non) c'è cura per ciò che sento.
Solo la (con)divisione di un peso
ed è già molto.
Ma non posso pretendere 
di condividere 
se non riesco ad ascoltare 
le parole di chi 
si prende cura di me.
E così mi sforzo di prestare attenzione 
specie se ciò significa 
uscire da quella me stessa 
troppo rigida
troppo stanca.
troppo pesante.
Così 
anche quando mi (si) dice
che sto commettendo troppi errori
non mi sento
né troppo rigida
né troppo stanca 
né troppo pesante.
perché l'ascolto
ha aperto la strada 
che porta al cuore
delle mie difficoltà 
con la volontà di sconfiggerle insieme.

venerdì 5 gennaio 2024

Abusivismo linguistico?

Perché imparare le lingue?
Per viaggiare.
E tu, perché le studi, se sai che non potrai mai andare da nessuna parte?
Infatti non le studio.
Eppure, parli una lingua che non capisco.
Non la comprendi perché è la lingua della chiarezza emotiva.
Cioè?
È il linguaggio con cui parlano ciascuna delle emozioni che, una alla volta, ma più spesso tutte insieme, occupano il mio cuore.
Occupazione abusiva?
In alcuni momenti sì; in altri, hanno il mio pieno consenso.
Continuo a non capire.
Non è poi così grave. Se sei consapevole di non capire, significa che (forse) vuoi imparare.

giovedì 4 gennaio 2024

Cas(elle)

Un susseguirsi anonimo 
di immense stanze.
Un anonimato 
che libera imprigionando
tra quattro mura 
che ospitano
senza mai concedere il diritto di abitare.
Ma dove non abito
posso permettermi maggiore libertà d'azione.
(Qualunque cosa io faccia
quando e se mai verrò scoperta 
sarò già ospite di un altrove 
lontano da qui).
Se invece abito in un luogo 
(spesso lo stesso per tutta la vita)
il Mondo mi identificherà 
sempre e solo con quel luogo
e pretenderà che io ci rimanga
per sempre.
Perché quella è casa mia.
E poco importa 
se invece che 
in una casa 
io mi sento rinchiusa 
in una casella.

mercoledì 3 gennaio 2024

Al ristorante... con Dante

Non scriverò mai un romanzo.
Non lo farò 
nemmeno sull'argomento 
(Ovvero, tu)
che rende la mia penna
particolarmente abile 
a creare metafore
e (variazioni di) stati d'animo.
Non scriverò mai un romanzo.
Troppi particolari
da dosare e legare 
in un tutto armonico.
E poi
come scegliere 
l'ultimo tocco del piatto?
Niente lieto fine.
(Un happy end sarebbe addirittura follia
Sacrilegio alla lingua di Dante!).
Un finale aperto?
Banale scusa 
di chi non ha più nulla da dire
pur non avendo (ancora) detto 
(in fondo) nulla di che.
Lasciatemi scrivere 
brevi testi in cui credo
anche se sono solo
stuzzichini da aperitivo.
E se avete ancora fame
siete davvero fortunati.
Il Mondo delle Penne
pullula di ristoranti 
per palati (più) esigenti.

martedì 2 gennaio 2024

Semaforo

L'arancione 
non è certamente il tuo colore.
Eppure 
non ci poteva essere miglior colore 
per dirti
Non correre a perdifiato
tra le pagine.
Ma fermati
come faresti davanti a un semaforo.
Ascolta(ti)
e solo dopo
inizia a camminare.
Non a correre, mi raccomando.
La corsa è pericolosa.
Ti costringe 
a frenate troppe brusche
provocando scontri
spesso violenti.
Se invece cammini 
tra le (mie) parole
potrai sempre fermarti
e lasciarti alle spalle
il cammino che
(grazie a loro)
avevo tracciato per te.

lunedì 1 gennaio 2024

2024: L'Anno dello Stilista

Carissimo 2024
ormai lo so
è inutile chiederti come sarai.
È troppo presto
perché tu possa rispondere.
Carissimo 2024
ormai lo so
esattamente come chi ti ha preceduto 
spiazzerai tutti
facendo di testa tua.
Ma una promessa 
voglio fartela io.
Mi impegnerò 
a narrare ogni tuo singolo giorno
scegliendo i vestiti migliori.
Non saranno sempre eleganti.
A volte saranno persino strappati
dalla paura
dalla tristezza 
dalla rabbia.
Ma saranno pur sempre 
vestiti adatti 
alla situazione del momento.
Infatti 
mi piace pensare 
di essere una discreta stilista 
che sa vestire le sue emozioni 
con parole (quasi sempre) su misura.