giovedì 29 febbraio 2024

La sciarpa

Lasci
che sia solo il (tuo) corpo malato 
a motivare la (tua) assenza
(Forse) il dolore fisico
avvolge quello dell'anima.
per offrirle riparo?
Una sciarpa
attorno a una voce
ormai quasi afona.
Eppure sento che quel quasi
non fa altro 
che provare a uscire allo scoperto.
Ascoltalo, ti prego.
Non gettarlo contro un muro
come fosse solo un'eco inutile.
Ma soprattutto 
portalo con te
quando tornerai.
Troverai anche qui una sciarpa 
in cui potrai avvolgerlo
se l'atmosfera intorno a noi
ti sembrerà troppo rigida
per una voce
ancora troppo debole
per sentirsi completamente guarita.



mercoledì 28 febbraio 2024

Frutto o frutta?

(Temo o, semplicemente, immagino?)
che persino l'ultima virgola 
dei racconti
che mi hai regalato finora
sia solo frutto della (tua) fantasia.
È vero.
Mi hai mentito
ma non ferito.
Mentiamo 
per proteggere noi stessi.
Mentiamo
per proteggere gli Altri.
Tu hai mentito 
per entrambi.
Ti stai inventando tutto?
Che sollievo 
(sentirtelo dire!).
E se sollievo sarà 
potremmo festeggiare.
Certo non avrò timore
di arrivare alla frutta
perché tra noi
tutto inizierebbe e finirebbe
con un semplice caffè.

martedì 27 febbraio 2024

Annaspare

Ti sento annaspare
ma ho imparato
che devo mantenere la calma.
Infatti
anche fosse vero che
(momentaneamente)
hai smarrito il tuo cuore 
nelle profondità più vischiosa
di un'anima che (forse) 
fatichi a riconoscere 
continua a gridare senza timore.
Le tue grida 
saranno (per me) il segnale 
che puoi e vuoi riemergere.
Solo allora mi permetterò 
di tendere le braccia 
verso il nuovo te stesso.
Ma non dimenticare 
che sarai sempre e solo tu
a decidere 
la lunghezza e l'intensità 
di quell'abbraccio.

lunedì 26 febbraio 2024

Tamburellare

Troppo stanco per parlare
sembri apprezzare il silenzio.
Ancora non sai
che tra qualche ora
i miei pensieri tamburelleranno
da una parte all'altra
del mio cervello.
Una pallina da tennis
tenuta in gioco
in una partita estenuante.
(che non accenna a finire?)
Ho persino timore a scriverlo.
O (forse) no.
(Forse) la partita finirà
quando i miei pensieri
diverranno musiche di tamburi tribali
nel (mio) cuore della (mia) notte.

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domenica 25 febbraio 2024

Fra tempesta e alba

Provo 
a immaginare
quale tempesta
tu stia attraversando.
Provo
a darle un nome.
(Perdonami
è solo la mia pessina abitudine
di dare un volto 
a ogni azione).
Ma provo anche 
a dare un nome 
all'alba luminosa 
che, ne sono certa 
ti strapperà dalla tempesta.
Tra tempesta e alba
ci sono io
con cui, se vorrai 
potrai asciugare il cuore
ancora inondato di tempesta
e prepararti così
ad andare verso quell'alba
che l'ho sempre saputo 
ti aspetta da sempre.

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sabato 24 febbraio 2024

(Mai) oltre il 90°

90 minuti.
Triplo fischio.
Niente supplementari.
Finisce sempre così 
(anche) tra noi.
Il tempo
un arbitro maledettamente egoista.
che toglie la batteria
al lento procedere 
delle lancette sentimentali
per inserirla nel suo insensibile cronometro
che pretende di spaccare il secondo
senza curarsi
di ciò che ad ogni fischio 
(si) spezza tra noi.

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venerdì 23 febbraio 2024

La fine delle parole

Banale definizione da gioco enigmistico?
Autentica preoccupazione?
La seconda, naturalmente.
Alcune di quelle scritte da altri 
mi seguiranno
ovunque io andrò 
e quando il mio viaggio sarà finito 
loro non si fermeranno 
ma troveranno semplicemente
altri luoghi da abitare.
Per quelle scritte su uno schermo 
dovrò decidermi a scrivere 
un testamento 
in cui indico una persona speciale 
a cui voglio lasciarle
affinché rimangano in mani sicure.
E per quelle scritte su carta?
Dicono
che esse siano più salutari 
di tutte le altre 
perché, spesso, curative.
Eppure
arriva un momento nella Vita 
in cui la loro sorte preoccupa 
esattamente come la salute di una persona cara.
E allora
mi gettoi nell'impotente sconforto.
Esattamente come forse 
andrebbero gettate loro stesse 
dal momento che
la maggior parte di esse
non potrebbero essere rese pubbliche.
Troppo sgualcite, a volte 
Troppo intime, più spesso.
Eppure 
so quale mi piacerebbe fosse
la loro fine.
Le vorrei ospiti di una teca.
Ma che ci farebbero
se non è proprio il caso 
che siano rese pubbliche?
E se fosse solo un modo
per non far loro subire 
la stessa sorte di chi le ha scritte?

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giovedì 22 febbraio 2024

Soluzione dissolta

Presa da stanchezza fallimentare
la mente vaga
vagamente intorpidita.
Mastico amaro
mentre vedo sfuggire dalle mani
l'orizzonte del mio domani.
E non posso nemmeno seguire 
le tracce della tua quotidianità.
Anche tu
sei troppo stanco
e pur conversando
mi chiedi un tempo di silenzio.
E scopro che lo trovo
piacevolmente naturale.
Pur se vivessimo (più) vicini
non potremmo saturare la prossimità
di parole prive
di soluzione di continuità.
Certo
tu avrai la forza e il coraggio
di trovare una soluzione.
Io, invece
dissolvo il mio futuro 
in un presente immobile.


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mercoledì 21 febbraio 2024

(A) silenzi alternati

Troppo stanca per raccontare
l'insolito circondato dal solito
che è stato questo giorno.
Sento
che anche mi sforzassi 
di raccogliere i pensieri e mettervi ordine
non ne verrebbe nulla 
che possa accendere l'entusiasmo 
di chi cerca parole nuove.
E allora molto meglio 
abbandonarsi al silenzio
purché non sia un silenzio solitario.
E ti prego 
non chiedermi come farei 
a stare in silenzio
avendo accanto qualcuno.
Se fossi tu
di certo sapremmo come dividerci il tempo
nei nostri silenzi alternati
fino a far nascere un dialogo.


martedì 20 febbraio 2024

Bloccata

Non so 
se ti stai allontanando da me.
(Dici di non saperlo nemmeno tu, almeno per ora).
Non so
che senso avrebbe seguirti.
Forse penserai 
che dovrei avere le idee più chiare
e smetterla di adattarmi a tutto.
Di sicuro mi dici
che dovrei avere più coraggio
e non rimanere
così bloccata e (quasi) inerme.
Ma questo è il dolore dell'anima
il corpo non c'entra!
vorrei gridarti.
Ma non guiderò 
là fuori mi sentirebbero
e poi dovrei spiegare.
Ma io sono stanca di parlare.
Piuttosto 
guardami negli occhi.
Sono certa 
tu lo sappia ancora fare.
Guardami negli occhi
e la mia anima saprà decidere
se potremmo ancora guardarci dentro 
o se sarà meglio abbassare lo sguardo
come se non ci fossimo mai visti.

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lunedì 19 febbraio 2024

Ultime righe?

Non so 
se queste saranno 
le ultime righe.
Certo
altre ne seguiranno
ma non è assolutamente scontato 
che trovino (ancora) posto qui.
Ciò di cui
non vorrei fare a meno
è il nostro dialogo quasi quotidiano.
Certo 
così come continuerò 
a scrivere per me
anche lontano da qui
dallo stesso luogo 
potrei scrivere a te.
Ma sono quasi sicura 
che non riuscirei 
a prendermi così tanta cura 
delle parole che ti rivolgerei.
Quando invece 
le stesse parole che curano me
dovrebbero aver cura 
di non farti del male.

domenica 18 febbraio 2024

Magneti

Magneti.
Attaccati al frigo
a ricordarti
che ti rimane solo
la metà del mondo intero.
Magneti.
Ad attrarre il (mio) dolore 
e portarlo via
lontano da me.
Ma quando domani tornerai
sarò io
ad attaccarmi a una parete 
per guardarti da lontano 
anche mentre cercherai
di lenire il mio dolore 
stando(mi) vicino.
E il Mondo?
Che farà, nel frattempo?
Parte di esso
attraverserà la (nostra) stanza.
Ma il resto 
entrerà e uscirà con te
prima ancora che io decida
se avrò la forza 
di ascoltar(n)e la (tua) voce
oppure no.

sabato 17 febbraio 2024

Breccia per braccia

La tua vita
un racconto che per me
è iniziato qualche anno fa
e (non) si è (ancora) concluso.
Qualcuno mi ha detto 
che sarò io
a mettere fine 
a questo racconto perpetuo.
Lo farò 
quando non mi sarà (più) possibile 
reggere il peso
delle parti più faticose 
dl questo racconto.
Probabilmente 
andrà davvero così.
Ma per ora
sono più impegnata a scorgere 
brecce attraverso cui
tendere le (mie) braccia
per sorreggere il tuo cuore che
lo sento
vuole (ri)uscire
alla luce del sole.

venerdì 16 febbraio 2024

Ore pasti

Mi dicono
Verrà un giorno 
in cui
gli volterai le spalle
e non lo incontrerai più.
(Fidati).
Capita sempre così 
in situazioni cone la tua
(di vostro, non avete (mai avuto) nulla).
Mi dicono
Gli mandi mai ciò che scrivi?
Fossi matta.
Sono diversa da tutte le altre, io.
Con me 
deve poter essere libero 
di accorgersi di me
(oppure no).
Ma
solo se si accorgerà di me
potremmo vivere
caffè (pomeridiani)
pranzi
aperitivi
cene
(insieme, pur non stando insieme).

giovedì 15 febbraio 2024

Troncare

Troncare.
Togliere il tronco
e lasciare le radici.
Ma cosa me ne faccio
dell'inizio di noi
se dev'essere solo un ricordo
piantato a terra
che non può seguirmi ovunque vada?
E poi il tronco
caduto a peso morto e abbandonato 
aspettando anni o secoli
prima che ridiventi ancora una volta 
terra indistinta.
Oppure raccolto
per alimentare un fuoco 
con cui scaldare.
(Solo una stanza
non il cuore).

mercoledì 14 febbraio 2024

Volo d'aria

Mi dicono
Non ci sei nella sua vita.
Vero.
Non ci sono.
E non posso aggiungere 
Come vorrei esserci.
Infatti
non posso fingere 
di non aver capito 
il vero e profondo significato della frase 
Non ci sei nella sua vita.
Mi dicono
Devi prenderti maggiore cura 
della tua emotività.
Ma essa 
rimane sospesa a mezz'aria
come polvere che annebbia gli occhi.
Polvere sollevata da un aereo 
che non mi porta laddove 
ha senso solo vivere.
Oltre la razionalità 
che polverizza sentimenti ed emozioni.

martedì 13 febbraio 2024

(In alto i) calici(!)

Lo sto imparando.
(Io e te) siamo fragili.
come steli di calici.
Eppure 
senza i loro steli
i calici
non si reggerebbero in piedi.
Non potrebbero sorreggere
le capienti coppe
sulla loro cima.
Ora che lo sai
(forse)
verrai a cena con me.
Ora che lo sai
(forse)
accetterai il brindisi
alla fine della (nostra) cena.
Brinderemo
alla (nostra) fragilità.
che, a volte 
ha solo bisogno 
di un invito a cena
per capire
che la felicità 
si trova lontano da noi.


lunedì 12 febbraio 2024

Brutta bozza

Ancora una volta 
non so dove sto andando.
Ancora una volta 
credevo di aver capito tutto
ma (probabilmente?)
non sto capendo nulla.
Non ti sto ingannando.
Vorrei davvero 
tu fossi felice.
Poi è vero anche 
che mi sono chiesta
che fine faremo
quando tu avrai finalmente capito 
dove trovare davvero 
la tua felicità.
Ma è stato solo un attimo.
Poi
anch'io ho capito 
che non ti perderò mai
perché non ci siamo mai (ri)trovati.
P.S.: Lo so
non (ti) ho mai scritto parole
così banali (parlando di te).
Ma è tardi.
Sono stanca.
Ma ho voluto scriverti lo stesso
Anche solo
per dirti
so che abbiamo tanti nodi
(da sciogliere)
ma ho bisogno
del buio si della notte 
per illuminarlo
e dargli voce.

domenica 11 febbraio 2024

Lunedì domenicale

Domenica è domani
il giorno in cui
più di ogni altro 
mi prendo cura di me.
La giornata inizia con la cura del Corpo
(ma la Mente non sta certo a guardare)
e prosegue
con la cura della Mente.
E il Corpo
dov'è 
mentre la Mente riceve 
la sua parte 
di attenzioni e cure?
Naturalmente 
è lì con me
ma se ne sta in disparte
senza esibirsi 
nella sua consueta prepotenza.
Domenica è domani 
ma già da stasera 
mi immergo nell'attesa
di quel bagno rigenerante 
che è il mio lunedì domenicale.

sabato 10 febbraio 2024

Sapo(Neutro)?

Non parli(amo) mai
di ciò che provo (per te).
Eppure 
ormai è chiaro.
(Trasparente-come-una-bolla-di-sapone)
Tu sai di noi.
(Ma-senza-riflessi-colorati).
Perché tu sai di noi
con l'indifferenziata neutralità di un sapone
che scivolando dalle mani
si mescola indistintamente all'acqua.
Tu sai di noi
ma rimani al tuo posto
alternando parole e silenzi
in modo del tutto casuale.
E non posso far a meno di pensare
che appena torni 
alla vita di sempre 
ti affretti a strofinare 
energicamente il tuo cuore
per cancellare
ogni possibile piccolo alone
di ciò che vorrei 
(vivere con te).

venerdì 9 febbraio 2024

Titolo Spazio bianco Testo

Quando decidi 
che la prima battuta sarà tua
non manchi mai 
di dare un titolo 
alla nostra conversazione.
Segue qualche secondo eterno 
di silenzio.
Lo spazio
che dovrei riempire
per invitarti a proseguire?
Lo spazio 
che dovrei riempire 
per chiederti 
se vuoi proseguire?
Lo spazio
che lascio bianco
per lasciarti libero 
di parlare oppure no?
Fin qui 
non ho commesso errore alcuno 
(Regole tratte del Manuale della Perfetta Ascoltatrice).
Poi, finalmente 
ha inizio il tuo racconto.
L'attacco 
non sembra così entusiasmante.
(Eppure, nella prima frase 
il racconto si gioca tutta la sua fortuna).
Ma decido di aspettare.
Il titolo promette bene.
Mi preannunci
che il racconto sarà un riassunto 
di fatti (che ti sono) realmente accaduti.
(Ci sarà l'omissione di alcuni dettagli a tua insindacabile scelta).
[Racconto].
E ora che sei giunto alla fine
c'è l'ultimo spazio
che devo decidere se lasciare bianco 
o riempire con note a margine.
Piccole
per non invadere il tuo racconto.
Grandi
per non mostrare da esso 
eccessivo distacco.

giovedì 8 febbraio 2024

Inc(i)a(m)p(p)are

Ti immagino
mente ti lanci in (una) discesa
senza porte
che ti costringerebbero
a rallentare e deviare 
il (per)corso
della tua vita.
Ed è una fortuna 
che io non sia lì a fondo pista.
Rischiando 
di cedere alla tentazione 
di guidarti
Rallenta o ti farai male!
Allora sarei io 
la porta in cui 
non vorresti incappare.
Non già 
inciampare.
Inciampa (e cade)
chi non conosce il percorso
chi non guarda dove mette i piedi.
Tu, invece 
sai perfettamente dove vuoi andare.
Sei solo stanco.
E la stanchezza 
costringe a una brusca frenata 
o a una fuga senza porte.

mercoledì 7 febbraio 2024

Anima bendata

Non mi guardi negli occhi.
Troppo forte il dolore
(che comunque 
hai scelto di raccontarmi).
Non mi guardi negli occhi 
ma vedo il disagio 
che attraversa la tua voce
insolitamente alterata.
Non mi guardi negli occhi
ma non puoi raccontare
e poi pretendere
che io non tolga la benda
alla tua anima tormentata.

martedì 6 febbraio 2024

(Senza) tela cerata

Non mai indossato 
una tela cerata
per lasciarmi 
scivolare addosso
le storie degli altri.
Infatti tutte
hanno lasciato dei segni
sulla pelle del (mio) cuore.
Tuttavia, trascorso del tempo
le tracce di questi segni
si cancellano
(seppur molto lentamente).
Ma non lo fanno
i segni lasciati 
dalle tue storie.
O, per meglio dire 
dalle parole che scegli per costruirle.
Parole che 
circondate dal silenzio che le segue e le precede
risuonano in me in modo distorto
come pioggia scrosciante
che sovrasta i suoni
e inonda la pelle del (mio) cuore
non protetto 
da alcuna tela cerata.

lunedì 5 febbraio 2024

Muro mobile

(Riba)di(s)ci
che si costruiscono muri per difendersi.
Lo so già.
Perché (riba)dirlo?
Perché 
te ne vai in giro
portandoti appresso un muro mobile
che costruisci in gran fretta 
per difenderti (da me?).
Posso farti un'ultima domanda 
(Anche se so già che non risponderai).
Perché 
da dietro quel muro
continui a raccontarti
ben sapendo 
che dall'altra parte
ci sono solo io?

domenica 4 febbraio 2024

Il sogno (aperto) nel cassetto

Qual è il sogno più grande 
che coltivi nella tua Vita?
Ora che sei giunto alla fine del labirinto...
Dici che potrei rispondere alla domanda?
No, non lo farò.
Mi chiedi perché?
Perché sono certa 
che tu conosca già la risposta.
Una risposta che tale non sarà mai.
Mi chiedi
Cosa te ne fai 
di una domanda senza risposta?
Rimane un sogno
in un cassetto aperto
affinché possa osservare 
e custodire da lontano
i (miei) futuri passi
(verso altri labirinti?).

sabato 3 febbraio 2024

Confondere la Corte

Ho scelto 
di sottoporre un nostro dialogo 
al giudizio della corte.
Se devo essere sincera 
speravo in un risultato migliore.
Pensavo fosse solo presunzione.
Poi ho capito.
Era solo il desiderio 
di parlare di noi
a chi non (ci) conosce.
Ed effettivamente 
è emersa tutta
la nostra confusa vicinanza.
Ma le parole scritte 
hanno le loro regole.
E per quanto la corte 
sia (stata) benevola
non ha potuto far a meno 
di sottolineare 
che un po' d'ordine andava fatto.
I lettori infatti 
sono spettatori in differita
che devono poter capire 
nonostante la distanza.

venerdì 2 febbraio 2024

Tennis

Una tua passione da sempre.
Un gioco che mi affascina 
ma che non ho mai capito.
Regole troppo complicate 
che (anche secondo te)
potrebbero essere molto più semplici.
Ma davvero?
Ma non sarà invece 
che la complessità ti affascina.
Anche tra noi
tutto potrebbe essere più semplice.
Eppure 
anche noi
seguiamo regole complicate
usiamo parole 
che non sempre ci sono chiarissime.
Eppure 
il gioco ci affascina
con le sue partite interminabili.
dove (ci) lanciamo alternativamente 
scherzi
provocazioni
dialoghi.
Dove anche quando perdiamo la palla
riusciamo sempre a racccatarla
e rimetterla in gioco.
A servizio del nostro esserci 
con battute e risate.

giovedì 1 febbraio 2024

Telecomando

Anche oggi mi avresti ascoltato.
Ne sono sicura.
È il tuo lavoro.
Almeno così sempre mi dici.
E a nulla vale
dirti che sarebbe meglio selezionare 
a chi dare ascolto.
Se lo facessi 
probabilmente perderei il privilegio 
di vedere le mie lamentele 
raccolte da te.
E allora
imparerei a stare in silenzio 
abbracciata comunque dalla certezza 
che tu ci sei
anche quando 
non ce la fai più 
ad ascoltarmi.
E allora 
anche se non potrai cambiare canale 
nessuno potrà mai negarti il diritto 
di afferrare il telecomando 
e toglierai l'audio.