Ho scelto
di sottoporre un nostro dialogo
al giudizio della corte.
Se devo essere sincera
speravo in un risultato migliore.
Pensavo fosse solo presunzione.
Poi ho capito.
Era solo il desiderio
di parlare di noi
a chi non (ci) conosce.
Ed effettivamente
è emersa tutta
la nostra confusa vicinanza.
Ma le parole scritte
hanno le loro regole.
E per quanto la corte
sia (stata) benevola
non ha potuto far a meno
di sottolineare
che un po' d'ordine andava fatto.
I lettori infatti
sono spettatori in differita
che devono poter capire
nonostante la distanza.
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