giovedì 31 marzo 2016

Narrabilità

Spesso, è davvero difficile far emergere un lato privato di sé, in un contesto pubblico.
Eppure, a volte, basterebbe il coraggio di leggere quel testo che, molto tempo fa, scegliemmo di scrivere, proprio per dare sfogo al nostro ormai malcelato disappunto.
Se oggi, invece, ci manca la forza di riprendere quelle parole. Non è perché non vogliamo più raccontare, ma perché non riusciamo (ancora) a costruire un racconto narrabile.








Giornata di categoria

No, non è uno slogan sindacale, ma piuttosto ciò che ho visto il 30 Marzo, Giornata Internazionale delle persone con Disabilità Intellettiva.
Premesso che tutte le questioni sociali particolarmente rilevanti (come la Disabilità, appunto), necessiterebbero di alcuni momenti di riflessione ad hoc. credo sarebbe importante soffermarsi, almeno a volte, sulle Disabilità come la mia che a volte passa un po' in  secondo piano, forse perché non si porta dietro quel carico di dolore psicofisico, che invece è ben visibile in altre Disabilità.
Rimango fautrice delle Giornate di Categoria, pur avendo profondo rispetto anche di tutti coloro che nelle Giornate, intravvedono il rischio della Dimenticanza nei giorni senza Giornata.
Lo dico con buona pace di chi sostiene che la Disabilità della Sirenetta, sia in realtà la più visibile...








Dialogo danese

"Ho scoperto che è andata a vivere in Danimarca..."
"Già. Ti piacerebbe visitarla?"
"E' uno dei miei sogni...Un giorno, chissà..."
"Perché ti piacerebbe così tanto?"
"Perché c'è la Sirenetta, naturalmente! Ma ora non posso raccontarle perché le sono così tanto affezionata, perché già qui ne ho scritto tante volte..."
"Leggerò con piacere, quando avrò tempo..."
"Grazie per la Sua attenzione...E per Lei, cosa La colpisce di più di questo Paese?"
"Sicuramente l'interesse e la curiosità che i Danesi nutrono per la cultura italiana...Poi, come in tutti i Paesi, anche qui non mancano le contraddizioni."
"Ok, credo ci sia una grande differenza, tra noi e loro: mentre loro sono aperti al cambiamento, noi siamo un Paese chiuso, che non ha alcuna voglia di mettersi in discussione."
"Vivere in un Paese diverso dal proprio ti obbliga, invece, a farlo ogni giorno!"




Immagine dal weeb

Distesa muta

Neanche oggi vedrò il mare, sebbene ci sia fisicamente molto vicina.
Eppure, con mio grande stupore, per la prima volta dopo tanto tempo, lo immagino come una muta distesa d'acqua salata, come credo lo abbiano in mente coloro che non lo sentono particolarmente vicino.
Non immagino i miei stati d'animo, di fronte ad esso, così come non sento la tua mancanza vicino a me, mentre lo guardo da lontano, forse con aria leggermente distaccata.
Ma oggi va bene così.
Nemmeno gli Uomini sono disposti a comunicarci sempre qualcosa.
Eppure, a volte, ci stanno bene, anche i loro silenzi...





Sottile malinconia

E' vero che non sempre i giorni di festa portano gioia. più spesso s'affaccia una malinconia complicata da domare.
O facilmente gestibile, se abbiamo vicino a noi, carta e penna e, a guidare la mano, il coraggio di dare voce ad un progetto concreto di futuro, che vogliamo credere realizzabile.
Poi però, non può finire tutto qui. E' necessario saperne parlare soprattutto nel momento in cui, quel futuro a cui abbiamo dato voce, si fa prossimo, necessitando di tutto il nostro coraggio, per realizzarlo.
Passando così, dalle parole ai fatti.



Immagine dal web



martedì 29 marzo 2016

Fermati!

Quando facciamo esperienza del nostro mondo, ci aggrappiamo, con tutte le nostre forze a quella normalità che spesso è rappresentata dal lato pubblico della nostra vita.
Ad un certo punto, capita inevitabilmente che, anche quella flebile certezza crolli sotto i colpi del nostro stato d'animo. 
Ed è proprio allora che dobbiamo fermarci, cambiare vita e aspettare che il dolore passi.
Perché, chi ci sta intorno. spesso ci dice che non siamo più nelle condizioni di partecipare produttivamente alla vita pubblica ma, soprattutto perché, ogni nostra azione ha delle conseguenze su molte persone che ci stanno intorno.
Peccato che anche il crollo del nostro mondo, abbia portato con se molti problemi...


sabato 26 marzo 2016

Tracciare un cammino

Sono rimasta stupita, devo dire piacevolmente, nel notare che la scuola propone letture per adulti, rivisitate (ma non eccessivamente), per renderle adatte ad un pubblico adolescente.
Credo che questa scelta vada nella direzione di un'educazione permanente (in questo caso alla lettura), in cui si ritiene necessario coltivare la sensibilità, proiettandola nel Mondo adulto.
Così facendo credo si voglia tracciare un cammino, invitando a proseguirlo anche al di fuori della scuola. Anche nell'età adulta.

Vestito

Finalmente posso parlare ad alta voce di ciò che ho vissuto negli ultimi giorni.
Anche se posso farlo solo in una stanza dove, una volta al mese, mi prendo cura della mia anima.
Per la prima volta dopo molto tempo, non parlo solo di te, ma anche di tutto ciò che la tua assenza ha reso impossibile.
Ovvero compiere scelte di vita totalmente diverse rispetto a quelle che ormai ci vanno strette, come un vestito che, ormai, sentiamo di non poter più indossare.



mercoledì 23 marzo 2016

Vento di Festa

Mentre il Mondo fuori corre in ordine sparso, inorridito dagli eventi delle ultime ore, anch'io sento dentro un  impellente necessità di aumentare la mia andatura; non per fuggire, ma per scaricare quell'insopportabile nodo di tesa insoddisfazione che mi coglie mentre penso a come vorrei vivere anche se non posso.
E non parlo solo di te, ma anche e soprattutto, dalle occasioni di compagnia gioiosa che non posso vivere perché, progressivamente. mi sono abituata ad un'affetto famigliare sicuramente preziosissimo ma, con l'unico grande difetto di essere ormai talmente ripiegato in se stesso, da essere divenuto impermeabile a qualunque vento di festa che porti verso altre persone.



martedì 22 marzo 2016

Mai semplici chiacchiere

Quattro chiacchiere al bar, sì ma mai semplici chiacchiere.
Quando i nostri interlocutori sono persone capaci di grandi profondità, anche un semplice pomeriggio al bar, merita un post in un blog.
Perché, da questo incontro, si torna inevitabilmente più ricche, nel cuore e nella mente.
A dimostrazione del fatto che non importa quanti sono i nostri interlocutori. 
L'importante è saper coltivare la ricchezza che ci lasciano, giorno dopo giorno.




Megafono discreto

Ti prego, non ti spaventare! 
Non potrei mai usare uno strumento di comunicazione così invadente come un megafono, per far sì che la mia voce giunga fino a te.
Eppure, volendo percorrere tutte le strade possibili, perché anche tu, possa, naturalmente solo se lo desideri, comunicare con te, ho provato a disseminare la mia voce da più parti, affinché tu possa contare sulla discrezione del mio megafono.





lunedì 21 marzo 2016

Di libro in libro

E' stato un pomeriggio quasi perfetto.
Di quelli che piacciono a me.
Passato a vagare di libro in libro senza una meta...
Poi la mia mano verso quel libro. Il nostro. L'unico.
Una storia che non mi attira affatto perché, se mai volessi leggerla, aspetterei il tuo ritorno...




Marcare il confine

Ormai lo sapete, da lei ho imparato molto e continuo a farlo ogni volta che ci vediamo.
Durante il nostro ultimo incontro, ho capito che tra leggere e studiare corre una certa differenza: studiare è ciò che fa lei con tutto quel che legge, leggere è semplicemente ciò che faccio io perché. anche se è passato molto tempo da quando ho concluso i miei studi universitari, ho ancora bisogno di marcare il confine tra questi due periodi della vita, motivo per cui sento ancora la semplice necessità di riempirmi di storie.







sabato 19 marzo 2016

Album

Ciò che mi rimane di te è solo lo scorrere di quelle immagini che decidi di condividere con il Mondo.
Si tratta di foto mai troppo personali, in cui spiccano i tuoi occhi e quel sorriso appena accennato, dietro cui però, continuo a scorgere la tua voglia di gioia traboccante.
Mentre con pazienza, attendo che tu regali al Mondo (e quindi anche a me), almeno un'altra pagina dal tuo album.



giovedì 17 marzo 2016

L'albero delle Felicità

Di felicità ho già parlato più volte.
Ma oggi ci ritorno perché ho trovato un'immagine molto interessante durante la mia ricerca per corredare il mio blog.
Guardandolo, ho capito che nella nostra Vita, sperimentiamo non la Felicità ma le Felicità ed ognuna di esse, è un Ramo a se stante che alimenta il nostro unico Tronco di Vita.
E' vero che ogni Ramo finisce stagliandosi nel cielo ma è altrettanto importante pensare che spesso, da un Ramo che sembra apparentemente finire, ne nasce un altro, uguale ma anche di diversa natura.



Mettere in ordine

Ti chiedo ancora un favore, ma non posso certo dirti che sarà l'ultimo.
Aiutami a mettere ordine tra quelle pagine che non riesco a leggere perché troppo vicine a ciò che ho vissuto.
Eppure so che se avessi la forza di aprire quei libri, avrei una visione più ampia del Mondo e, quindi, migliore.
Non posso nemmeno nascondermi dietro il falso alibi, che è passato troppo poco tempo. Il Tempo, decisamente, non c'entra. A non farmi fare ciò che sarebbe giusto, è la mancanza di coraggio. Il coraggio di aprire quel libro senza di te.
Ricordo che una volta, scrissi che la parola scritta, facendo da filtro, ci permette di affrontare anche gli argomenti più duri. 
Tranne, devo presumere, la durezza di quella Dolce Estate...



mercoledì 16 marzo 2016

Via libera alle parole

Invece poi ci sono delle situazioni in cui la mancanza di gesti non significa che non si voglia comunicare ma che, per qualche motivo, non ci si riesce.
A questo punto, non resta altro che lasciare via libera alle parole.
Ma questa è l'ennesima conferma del fatto che avevamo ragione noi, a dire che questa situazione  è diversa da tutte le altre e, come tale, merita uno sguardo più in profondità












Alluvione

A volte, è davvero meglio esprimersi a gesti, piuttosto che a parole.
Ci sono infatti situazioni in cui le parole rischiano di tracimare pericolosamente. rendendo il terreno circostante inagibile chissà per quanto tempo.
E così si compiono delle azioni per stare meglio con se stessi ma, contemporaneamente, per far capire agli altri, che non  tutto ciò che stiamo vivendo, ci fa stare bene.
Spesso, è vero, il messaggio non arriva o, come speriamo, non giunge subito ma giungerà, prima o poi.
Nel frattempo, possiamo essere soddisfatte, per aver evitato un'alluvione, nel luogo in cui si vive.



martedì 15 marzo 2016

Fede

Non è il diminutivo del nome della mia amica delle elementari, non è una parola religiosa. 
Per me è il simbolo del rapporto tra un uomo ed una donna che vogliono gridare al Mondo intero che si amano e lo faranno per sempre.
E per ricordarselo tutti i giorni, e dirlo ogni giorno al Mondo, portano questa promessa al dito.
Ciò che più colpisce è vedere quest'anello all'anulare delle persone molto anziane. Un anello assotigliato dal Tempo, ma simbolo di un legame indissolubile.



Ha già fatto molto

Ha già fatto molto per riuscire a farti arrivare mie notizie.
Perché la Rete è ancora lo strumento più utile per comunicare anche con te, che da tempo non ti fai sentire.
Perché è ancora una volta lei, più di qualunque altra persona, a riannodare i fili che la mia rabbia aveva spezzato.
E' ancora una volta lei a dirmi che con lei posso parlare liberamente di te, senza pregiudizi.
Anche se sono perfettamente consapevole che i pregiudizi erano conseguenza dello sterminato affetto che lei prova per me, mi rendo anche conto che proprio le riserve su di te, mi impediscono di parlare di te, so anche che ho il dovere di rispettare i suoi tempi affinché l'amarezza nei tuoi confronti, lasci spazi al tuo sorriso accogliente, specie verso chi mi rende felice.





Bookcrossing

Giornata interessante perché, per la prima volta in vita mia, mi sono convertita al bookcrossing per lasciare spazio ad altri eventuali acquisti di libri.
L'ho fatto molto volentieri perché ho visto che i miei libri sono passati in mano a persone che li amano almeno quanto me.
Fantastico poi vedere che, anche un bambino molto piccolo, si ferma davanti alla bancarella e allunga le sue manine per afferrare un libro che lo incuriosisce.
E' l'ennesima prova del fatto che la magia dei libri sta proprio nella loro capacità di entrare nella vita di ogni essere umano.

lunedì 14 marzo 2016

Solchi

Quando le continue lamentele di alcune persone sulla vita in generale, si diffondono più che a macchia d'olio, rischiamo di creare dei profondi solchi in quei piccoli gesti che molta altra gente tenta di compiere quotidianamente, per dare un piccolo segnale di ottimismo, nella speranza che qualcuno lo segua sulla stessa strada.
Spesso purtroppo però, essi rimangono fragili appelli nel vuoto,
Credo che invece sarebbe positivo se qualcuno li raccogliesse affinché, i solchi nei volti delle persone fossero sempre più ampi e pieni sorrisi, anziché vuota tristezza.

venerdì 11 marzo 2016

Trovare casa

Più passa il tempo, e più mi convinco del fatto che, da ciò che gli altri non fanno, traggono forza le nostre azioni.
Il Mondo là fuori non è ancora pronto a vedermi al lavoro?
Non c'è problema. D'ora in poi mi metterò alla costante ed impegnata ricerca degli strumenti appropriati per costruire un mio Mondo.
Sarà un Universo in cui troveranno casa le mie più grandi passioni. Senza voler apparire presuntuosa, credo sia anche un po' un mio diritto.
Lo dico perché, mentre un lavoro che ti viene offerto dall'esterno, ha delle regole predefinite dall'offerente, crearsi una propria professionalità da diritto a scriverne (almeno in parte) anche le regole,

martedì 8 marzo 2016

A modo mio

"Festeggiamo l'8 Marzo?"
"Sì, grazie. Ma a modo mio, per favore."
"Cioè?"
"Vorrei una Festa che rompa gli schemi."
"In che senso?"
"Una Festa che non sia sbattuta in faccia."
"E perché mai, una Creatura così sensibile come la Donna, dovrebbe sbattere in faccia la propria Festa? E poi scusa, in faccia a chi?"
"In faccia al Mondo intero...Vedi, ci sono Donne che non hanno nulla da festeggiare. Sono le Donne vittime di violenza; persone che non possono vedere il Mondo che le circonda, perché di fatto, intorno a loro, il Mondo non esiste più. Infatti esso è stato fatto a pezzi da chi ha usato violenza contro di loro...Ci sono poi Donne che si piegano volontariamente alla strumentalizzazione che il Mondo fa dei loro Corpi..."

lunedì 7 marzo 2016

Nuovo Mondo

E' capitato di nuovo!
Uno dei motivi per cui li considero delle persone davvero speciali. è il fatto che riescono a farmi scoprire ed apprezzare Nuovi Mondi, tenendo sempre conto di quello da cui provengo.
Questa volta è stato il turno della fotografia, attraverso due mostre di scatti molto particolari: etnici nella prima. e di aggregazione socio-ricreativa nella seconda.
Anche questa volta, mi sono sentita estremamente libera di esprimere le mie sensazioni ed emozioni come. devo dire, non mi capita spesso di poter fare, quando sono fuori casa, in compagnia di altre persone.
Sempre più di frequente, infatti, noto che almeno una parte di Mondo. tenta di coinvolgermi in esperienze, adattissime a me dal punto di vista fisico (per esempio la frequentazione di luoghi totalmente privi di barriere architettoniche), ma assolutamente inadeguate rispetto alla mia interiorità.
Ed è proprio per questo motivo che non le ritengo portatrici di quella voglia di scoprire un Nuovo Mondo ma, all'opposto, credo siano occasioni in cui dovrei reprimere, almeno in parte, i miei sentimenti più profondi.

sabato 5 marzo 2016

Trolley domestico

A causa dei numerosi tentativi che ha dovuto compiere per sostituire le Ruote del mio Deambulatore, mi sono ritrovata con delle Ruote che, quando cammino, producono un rumore che è uguale, in tutto e per tutto, a quello di un trolley trainato su un pavimento.; c
Pavimento che possiamo immaginare essere quello di una stazione ferroviaria o, meglio ancora, di un aereoporto quindi di un luogo da cui si parte per prendersi una pausa dalla monotonia della routine quotidiana.
Mentre io non posso far altro che trascinarmi stancamente appresso, il mio Trolley domestico,

Anche la scienza

Già una volta l'ho battezzata Amorezia.
Ora scopro che persino la scienza la studia e ne parla, ovviamente chiamandola con un altro nome, se non sbaglio Friend Zone.
In definitiva si parla di noi e del motivo per cui tutto è finito in modo così duro.
Anche la scienza conferma che stare sulla linea di confine tra l'Amore e l'Amicizia, di solito è molto pericoloso. 
E fin qui, posso anche essere d'accordo. Ciò che, invece, mi ha lasciato decisamente con l'amaro in bocca, è il consiglio che danno gli esperti a chi si trova in questa situazione: se l'altra persona non si fa avanti, cercate altrove.
Ok, può essere una soluzione per evitare che, situazioni di palese rifiuto, si trasformino in atti persecutori ma, a parte ciò credo che sia necessario riflettere a lungo sul reale significato dell'espressione 'cambiare strada'. Infatti non credo sia così facile specie se, proprio come è capitato a me, ho vissuto un rapporto in cui, per la prima volta, a coincidere erano anche i nostri stili di vita.
E certo, nessuna scienza consiglierebbe di modificarli, pur di riuscire a cambiare strada, allontanandosi così da Amorezia.

Soluzione salina

Sono profondamene grata loro, per aver affrontato, con la consueta bellezza d'animo che le contraddistingue, un argomento di cui non si parla quasi mai, se non, a volte, dal punto di vista scientifico: le lacrime.
Sì, proprio loro. Perché è fondamentale acquisire consapevolezza del fatto che sono davvero importanti, per una vita più serena.
Soprattutto è necessario rispettarle, sia le nostre che quelle altrui.
Bando quindi a quegli atteggiamenti che c'inducono a trattenerle, magari solo per timore del giudizio degli altri.
Quelle stesse persone che, a volte o spesso, dipende dai casi, si mostrano chiuse di fronte al nostro pianto, tanto da bloccarlo sul nascere.
Invece esso avrebbe proprio bisogno di fluire libero dai nostri occhi, perché è la soluzione salina a molti problemi.

venerdì 4 marzo 2016

Amiche dispari

Tutte le amicizie sono tali (anche) perché si fondano su rapporti paritari.
Questo era ciò che cedevo, almeno fino a pochi giorni fa.
Poi però ho avuto seri ripensamenti in merito; infatti ho scoperto che esistono anche Amiche dispari.
Sono quelle Amiche che, se ricevono una volta, saranno sicure che lo faranno sempre, perché troveranno le altre perennemente disposte a dare senza pretendere mai nulla in cambio. Fra loro, quindi, non ci sarà mai una sana alternanza di ruoli.
Il gioco sembra apparentemente reggere perché, la Destinataria Eterna è convinta che la sua Mittente si sia calata perfettamente nel ruolo.
Ciò che non immagina è che quest'ultima si sfoga spesso con altre Amiche comuni, lamentandosi della situazione.
Tali sono le Amiche dispari, unite da legami che, mancando di sinceri confronti faccia a faccia, alimentano solitudini, queste sì, alla pari.

mercoledì 2 marzo 2016

Cellulosa batte Carta

I film odierni sanno coinvolgere molto di più rispetto ai romanzi scritti dalle penne contemporanee. Questa, in soldoni, la dichiarazione del critico televisivo del "Corriere della Sera", Aldo Grasso.
Come potete immaginare, sono in totale disaccordo con questa frase.
Sul motivo per cui non sono d'accordo. è il fatto che, questa presunta mancanza di coinvolgimento emotivo dei libri, è dovuto alla difficoltà di fermarsi e farsi coinvolgere dal bianco su nero (contro il bianco e nero della cellulosa...).
Inoltre, la dichiarazione iniziale non tiene conto della libertà che viene lasciata dallo scrittore, ai lettori, di far emozionare anche la sua immaginazione.
Nonostante questo, la mia fantasia è salva, grazie a Marianna Aprile, la giornalista che, con le sue parole, ha fatto emergere una coinvolgente analisi del Mondo della Cellulosa.
(Cfr. Marianna Aprile, Stasera facciamo sul serial, in "Oggi" 10/2016, p. 72-74)

martedì 1 marzo 2016

Fare ordine

Come gran parte degli adolescenti, anch'io in quelli anni, tenevo la mia stanza in uno stato di disastro perenne. Per giustificarmi, adducevo la scusa che i compiti e lo studio, mi rubavano molto tempo (guarda caso, anche e soprattutto quello che avrei potuto tranquillamente destinare al riordino.
Poi, un giorno improvvisamente ho compreso: considerato il fatto che non potevo essere io, ad occuparmi completamente della mia stanza, avevo l'obbligo, almeno morale, di non sparpagliare tutto in ogni angolo della stanza.
A poco a poco, ho imparato a mettere ordine (per quanto mi è possibile, naturalmente) anche in altre stanze della casa, per lo meno quelle comuni. Lo faccio senza sbuffare né lamentarmi. Non già perché abbia un carattere particolarmente paziente, anzi; ma piuttosto perché, col fare ordine nelle stanze, voglio comunicare che sto cercando, provando un profondo senso di benessere, a compiere la medesima operazione, anche dentro di me.