mercoledì 30 dicembre 2015

Giro di giostra

Chi non ha gambe...ha testa!
Un proverbio 'al contrario' che descrive proprio bene ciò che vivo quotidianamente.
Non solo perché, come ho già avuto modo di scrivere forse più d'una volta, io cammino col pensiero, ma soprattutto perché molto probabilmente, se non fossi costretta da cause di forza maggiore a fermarmi a pensare, sarei fagocitata da una feroce Ruota che, lungi procedere lentamente come le mie, impongono alle Vite uno stressante moto perpetuo in cui si è portati a fare solo ciò che consente alle persone di arrivare alla fine del mese. Per poi ricominciare con un altro, estenuante, giro di giostra.
Solo chi ha il coraggio di fermarla, invece di ostinarsi a gridare: 'Voglio scendere!', dimostra di avere gambe per salire (e, soprattutto, scendere) dalla giostra, ma anche testa per godersi la vita a terra.

Circolare, circolare!

Non vi preoccupate, cari amici!
Non sto abbandonando i miei panni di Sirenetta, per indossare quelli di una Vigilessa (pure sexy magari, figuriamoci!).
Il titolo nasce da uno dei più bei apprezzamenti che ho ricevuto per il mio Lo Specchio di carta.
Cioè il fatto che dovrei trovare un modo per far circolare, appunto, la mia scrittura.
Mi ha fatto molto piacere sentire queste parole, sia per il profondo e sincero affetto che nutro per la persona che le ha pronunciate, sia perché ho visto in esse, legittimato, un sogno che accarezzo da parecchio tempo: quello di dedicare la mia vita alla scrittura.
Se ci riuscirò sarà un altro quarto di giro per il Cerchio della mia Vita...
...sempre in attesa di ciò che manca per completare il giro...

martedì 29 dicembre 2015

A parti invertite

Poiché ancora non sento che i tuoi rumorosi silenzi, non mi resta altro da fare se non riempirli con le mie congetture. Alcune delle quali più rassicuranti, altre decisamente meno.
L'ultima in modo particolare, fa parte della seconda categoria, Purtroppo.
Da tempo non ci sentiamo più. L'ipotesi peggiore per giustificare questo silenzio è che tu non voglia più parlarmi, per motivi che, temo non mi dirai mai.
Ma forse non è nemmeno questo, il punto più triste.
Temo infatti di aver commesso un altro grave errore con te, l'ennesimo: non aver capito che, a parti invertite, stai facendo con me esattamente ciò che ho fatto con lui: il mio silenzio era dovuto alla mia ferma volontà d'allontanarci definitivamente.
Certo, lui per me non è mai stato ciò che tu sei stato, sei e sarai sempre per me.
E questo non è poco, credimi.
Detto questo, a te la scelta se rompere o meno, il silenzio tra noi.

Il regalo della svolta

Donne speciali che danno il cuore per gli altri, hanno sempre un messaggio indimenticabile, da portare nel Mondo.
Lo fanno ogni giorno, in ogni gesto che compiono, con (e per) ogni singola persona che incontrano.
L'hanno fatto quando mi hanno regalato quel delicato e poetico set di trucchi, per invitarmi, oltre che a rendere quotidianamente brillante la mia mente (con un libro), a rendere più femminile il mio corpo, invitandomi ad imparare a fare qualcosa di faticoso come l'azione del truccarmi. appunto.
Facendo tutto questo hanno rivelato, ancora una volta l'essenza della vera amicizia: migliorarsi ogni giorno.
Certo, oltre a tutta questa positività c'è anche il fatto che mai potrò truccarmi per te...

Mi dispiace molto

Mi dispiace molto che lei, proprio lei che è così attenta ai desideri degli altri, da tempo abbia deciso di stare sola proprio nelle occasioni in cui tutti cercano la compagnia delle persone che durante l'anno non si ha l'occasione di frequentare.
Eppure, molti anni fa, durante la mia adolescenza, ricordo la sua felicità partecipata, quando i miei amici c'invitavano a trascorrere del tempo con loro.
Loro non ci sono più da molto tempo, ma io ho continuato a lottare per non rimanere sola, nonostante tutto. E quando crollavo, lei era lì. a tentare di arginare il mio fiume di lacrime.
Quest'anno, per la prima volta dopo molto tempo, io ho ritrovato il piacere di festeggiare con degli amici veri, lei, invece, se ne starà qui.
Spero che sia una sua decisione e non una costrizione.
Sarebbe un vero peccato se fosse invece una scelta obbligata. Lei si merita decisamente di più dalla Vita. 

lunedì 28 dicembre 2015

Confronti musicali

Ascoltando il CD della mia cantante preferita che ho ricevuto in dono per Natale, mi sorprendo a pensare che, nonostante trovi molto piacevoli le sue canzoni, non riesco a concentrarmi sui testi, come invece mi capita spesso di fare, specie in questo ultimo periodo, con le parole di altre canzoni.
Nonostante tutto, non dispero di trovare, ascoltandolo più volte e, soprattutto con maggiore attenzione, qualche canzone che parli anche a noi.

I Monaci di Monza

In questi giorni di festa i pensieri dovrebbero essere solo positivi e, soprattutto, amichevoli e comprensivi,
Eppure, io scelgo un po' di sano realismo.
Lo faccio rivolgendomi a tutti coloro che, pur vivendo una quotidianità mediamente felice e senza particolari traumi e scossoni, in questi giorni vorrebbero ritirarsi in un'insensata solitudine, dettata dalla scarsa volontà di mettersi in gioco, nell'incontro e, soprattutto, nell'ascolto, degli altri.
A questi tristi Monaci di Monza, auguro d'incontrare qualcuno che, invece d'incupirsi accanto alla loro tristezza, esca nel Mondo, lasciando la porta aperta...

Elogio dei regali

Non è sempre e solo puro consumismo, ma più spesso si tratta di un modo per stare vicino alle persone che ci amano, con un dono scelto con cura, appositamente per loro.
Un modo per entrare nel loro mondo, portando anche un po' del nostro.

domenica 27 dicembre 2015

Un regalo sotto l'albero

Non lo posso pretendere, ci mancherebbe altro.
Ma certo aspettare lei è molto più semplice che attendere te.
Perché, mentre lei c'è sempre, tu non ci sei mai, se non nei miei pensieri.
Lì ci sei (quasi) sempre. 
Ci sei a modo mio, perché il tuo, non oso più immaginarlo.
Non pensare comunque che non voglia il bene di entrambi.
L'unica differenza sta nel fatto che, mentre l'affetto che nutro per lei, è alimentato dalla sua presenza, con te, tutto s'alimenta d'assenza.
Ciò non toglie che sotto il mio albero, ci sia posto per entrambe le vostre presenze.

martedì 22 dicembre 2015

Il Non Pensiero

E se l'intera questione fosse decisamente più complicata?
Se questo realismo desse un corso alla mia vita, che ora non sono in grado d'immaginare?
Eppure non riesco a non costruire scenari, con il pensiero.
Non solo perché, di fatto, il Non Pensiero non esiste (perché, se siamo vivi, non possiamo non pensare a qualcosa), ma soprattutto perché il mio pensiero è ciò che mantiene in equilibrio la mia anima dentro di me.

Realismo

Anche se oggi più che in altri giorni, la gente che incontro sembra parlare delle Gioie di Coppia, riesco a dire la mia, usando quel sano realismo che, quando mi sento davvero serena con me stessa, riesco a tirare fuori.
Quello che mi fa dire: 'Forse sono io, a non essere fatta per la vita di coppia'.
Eppure mi resta in fondo alla mente (ed anche al cuore) quella sottile paura che questo realismo si realizzi, impedendomi di essere felice.

Strisce pedonali

Lei vuole tenermi con sé, questo sarebbe il motivo per cui non ho ancora una vita tutta mia.
Niente di più falso, lo so.
Ma, a pensarci bene, chi ci ha detto questo, vedendoci (come sempre) insieme, ci ha fatto anche un grande complimento.
Il rapporto che ci lega, infatti, è davvero speciale, così speciale da rendermi fiera di assomigliare a lei, persino nei piccoli difetti. Quelli che, anche quando ci fanno litigare, non ci tolgono mai la voglia di un confronto sereno.
Per tutti questi motivi, non è certo colpa sua, se ancora non ho trovato la mia strada nella vita.
Anzi, è proprio questa nostra complicità unica, che mi ha tante volte impedito di essere travolta dalla Vita, anche quando mi sembrava di essere al sicuro, sulle strisce pedonali.

(Ac)cogliere le occasioni

Ormai lo so. Tu molto probabilmente non ci sarai nelle mie Feste.
Ma, nonostante ciò, quest'anno ho deciso di (ac)cogliere tutte le occasioni di gioia che mi si presentano, a cominciare da quella di festeggiare l'arrivo del nuovo anno, in compagnia di alcune amiche.
Lo faccio perché, nel loro invito, ho trovato dell'autentico affetto, nei miei confronti e, soprattutto, vera voglia di stare insieme.
Inoltre, non ho timore di aver travisato parole ed intenzioni perché, l'Alfabeto dell'Amicizia lo conosco e lo pratico piuttosto bene, per mia fortuna. Almeno quello.

venerdì 18 dicembre 2015

Il gesto intimo

No, vi prego! Non fatevi strane idee...
Ormai sapete tutto di me e soprattutto che mi diverto molto a (dis)simulare la realtà specie dietro alcune parole. Non crediate però che sia un semplice gioco di doppi sensi...
Il gesto intimo di cui parlo si compie in un luogo dove c'è sempre altra gente (anche se, ahimè, non si tratta quasi mai di una folla oceanica!)
Dico 'ahimé' perché se questi luoghi fossero frequentati maggiormente, credo che le Cronache sarebbero meno Nere.
A chi mi dice che è una pura esagerazione da bibliomaniaca. rispondo che l'intimità della lettura non è farina del mio sacco, ma di un articolo che invita alla lettura e, in particolar modo, a regalare un libro a coloro a cui teniamo in modo speciale...
E tu sei una di queste persone. E tu mi regalasti un libro

Nonostante attenta analisi

Nonostante attenta analisi, proprio non riesco a scordarmi di te o, per meglio dire, a far finta che tutto sia ancora come quel giorno in cui tutto è crollato in meno di un secondo.
Eppure, a voler ancora prestare ascolto alle Sirene del Mondo, nulla di più semplice che voltare pagina.
Nel frattempo, non mi resta che continuare con la mia attenta analisi. per non lasciare nulla di non considerato a dovere perché il Mondo mi dice, ed almeno in questo non posso dargli torto, che non bisogna mai accontentarsi della superficie, spesso calma ed innocua solo all'apparenza, ma è molto più saggio andare sempre e comunque in profondità.
Ecco, io con te l'ho fatto e l'ho sto facendo tutt'ora e, nonostante continui a tenere gli occhi ben aperti (mai comunque li chiuderò, specie sulle relazioni), non ho visto nulla che induca ad una precipitosa fuga verso Terra.

mercoledì 16 dicembre 2015

Pura teoria

Non credere che io sia superficiale!
Perché dici questo?
Perché il Mondo spesso dà delle istruzioni per mantenere in forma e salute il corpo, che noi Sirenette non potremmo mai seguire!
Tipo?
Tipo camminare almeno un'ora al giorno all'aria aperta.
E farlo al chiuso, non è lo stesso?
Assolutamente no! Anzitutto perché non ha la stessa efficacia,per esempio, sull'umore in generale, e poi perché, di conseguenza, assomiglia di più ad un esercizio forzato, piuttosto che a qualcosa che aumenta davvero il benessere!
E allora, concentrati sulla cura delle tue facoltà mentali, visto che adori leggere e scrivere!
Hai perfettamente ragione! Anche se, purtroppo, temo che il corpo non funzioni esattamente come la vista...
Che cosa intendi dire?
Hai presente che le persone non vedenti hanno gli altri sensi più sviluppati, per sopperire alla mancanza della vista?
Sì. e allora?
Allora non credo che un cervello maggiormente attivo, possa sostituire degnamente delle gambe piuttosto passive... insomma, saper cosa fare per stare meglio, non serve a molto se ci si deve limitare alla pura teoria!

MareMoto

Perché il mare (ri)torna spesso?
Perché per me, non è semplicemente mare, ma bensì MareMoto.
Cioè?
Il mare è l'unico elemento che crea un ambiente in cui le emozioni degli uomini trovano casa. Quindi, accoglienza e comprensione.
Qualche esempio concreto?
Se cammini sull'asfalto, i tuoi passi non lasciano alcuna traccia invece, i tuoi passi sulla sabbia, lasciano impronte ben visibili,
Affascinante!
Ma non solo: spesso, la nostra anima, non sopporta il silenzio indifferente intorno a sé ed è per questo che trova comprensione e conforto, nel canto del mare.
Hai proprio ragione solo le onde sono (pre)disposte ad assecondare i Moti dell'Anima...
































lunedì 14 dicembre 2015

Senza mezzo di trasporto

Quando si parla di musica, incontro maggiori difficoltà.
Essa infatti, mi emoziona veramente solo se, mentre l'ascolto, riesce a trasportarmi in Mondi che sento davvero miei.
Forse è per questo motivo che non sono riuscita ad apprezzare quel concerto di musica classica sicuramente perfetto dal punto di vista tecnico, ma povero emotivamente.
Credo che tutto ciò avvenga in realtà perché la musica classica è priva di parole.
E per me, così abituata a viaggiare con esse, è stato come ritrovarmi senza mezzo di trasporto.

Scrittura passiva

La scrittura, così come sono abituata a frequentarla io, è sicuramente il mezzo migliore che conosca, per sentirmi davvero libera.
Mi è capitato di recente però, di trovarmi a riflettere sul fatto che essa, a volte, può assumere anche un'accezione passiva, specie nel mondo del cinema in cui essa è sinonimo di 'ricevere una parte'.
Per raggiungere questo risultato è necessario che altri (il regista, nel caso specifico) siano disposti a scommettere sulle nostre capacità ed anche così, alla fine ci assegneranno un ruolo creato precedentemente, ancora una volta, da un'altra persona, ovvero lo sceneggiatore.
Per questi motivi, preferisco la let(tera)tura al cinema: perché permette al pubblico di usare attivamente la propria immaginazione, perché, sin dalla nascita, si è nutrita di una fantasia in movimento.

sabato 12 dicembre 2015

Non posso credere

A che cosa?
Non posso credere al fatto che tu non voglia sfruttare la possibilità che ti offro, di spiegare.
Perché non posso credere?
Non perché io ti abbia idealizzato, ma semplicemente perché tutto ciò che ho pensato di negativo, non c'entra affatto con te.
Solo per questo?
No, anche perché, in cuor mio, so che le tue passioni delicate, che in quell'estate abbiamo pure condiviso, devono averti lasciato qualcosa di particolare, che credo tu abbia ancora la capacità di spendere nelle tue relazioni.
Cosa rispondere, infine, a chi dice che le tue parole sono false?
Non posso crederlo perché esse provengono comunque da un'indole, certamente sofferente, ma che ha saputo, nel corso del tempo, lavorare molto su di sé.
E allora?
Allora, l'ipotesi più vicina alla realtà sarebbe quella secondo cui, poiché travisai molte delle tue parole, ora tu abbia deciso di dedicarmi solo i tuoi silenzi.
Sarà così?
A te la parola.

Nastro

Cosa posso incidervi?
La mia voce. ancora una volta. Ho giurato a me stessa ma, soprattutto, a quanti, a ragion veduta, non sopportano più le mie lacrime, che questa è l'ultima, Dopodiché, proseguirò la mia vita, lontano da te.
E allora, a cosa serve il nastro?
Faro quanto ho detto, non prima di averti lasciato un ultimo messaggio, per darti la possibilità di spiegare cosa t'impedisce di parlare con me.
Mi dispiace però doverti anche dire che i miei sentimenti nei confronti di questa situazione, è venata di un sottile disappunto, che oramai non riesco più a non far trapelare nella mia voce.
Nonostante tutto ciò, contrariamente ad altre volte, riesco ad incidere sul tuo nastro, uno sfogo più lungo del solito e persino più disarticolato e, quindi, sofferente.
Potrà sembrarti strano, ma per me questa è una grande vittoria.
Anche se, almeno per ora, resta ancora un monologo inciso su un nastro muto.

giovedì 10 dicembre 2015

Fosse anche l'ultima parola

Fosse anche l'ultima parola, ti prometto che capirei.
Ma ti chiedo, per favore di essere chiaro.
Se non vuoi farlo per me, almeno fallo per te e per ciò che stai vivendo.
Hai tutto il diritto di essere libero, ma il tuo silenzio non ti rende affatto tale.
In questo caso, saranno le parole a porre fine a dubbi e perplessità. A semplificare le nostre esistenze,
Una volta fatto ciò, potrai riprendere il tuo cammino nel silenzio.

La scatola vuota

Da qualche giorno a questa parte cerco con gli occhi del cuore una scatola di legno scolpito in modo unico e particolare.
Vorrei poterla riempire con le tue lettere o, per essere più precisi. con delle buste contenenti innumerevoli fogli riempiti dei tuoi pensieri.
Non pretendo che essi siano esplicitamente rivolti a me,
Potrebbe anche trattarsi del frutto della tua immaginazione, ma rappresenterebbero comunque per me, un modo per restare in contatto con il tuo.
Ciò mi sarebbe utile, non già per esprimere dei giudizi su di esso, ma semplicemente per mettermi in suo (e quindi tuo) ascolto, rimanendo in rispettoso silenzio.
Ma sono consapevole del fatto che esso è destinato a rimanere un desiderio, perché non ho mai ricevuto queste tue parole e la scatola rimarrà vuota.

martedì 8 dicembre 2015

Lo so da tempo

Anche se lo so da tempo, il sentirlo dalla voce di tua madre, mi ha provocato un disagio, certo inopportuno, ma non per questo, meno profondo.
Sono consapevole del fatto che, comportandomi in tal modo, non agevolo certo gli eventi, anzi.
Ma questo, ahimé, non cambia il mio stato d'animo.
Così forse dovrei dare sfogo e voce a quel che sento, ma non lo faccio perché sono stanca di non avere un interlocutore e, soprattutto perché coloro che mi stanno ad ascoltare, quando sento l'esigenza di parlare di te, credo che ormai abbiano fatto tutto (e persino più) di quanto potevano.
Ora toccherebbe a te, dirmi anche solo una parola...Te ne sarei eternamente grata!

lunedì 7 dicembre 2015

Il movimento della penna

Amore, amore, sempre amore.
Non amore universale ma, quasi sempre, amore di coppia.
Quel sentimento che muove le penne di tutto il Mondo.
E che nessuno, vi prego, mi venga a dire che tutto ciò è semplicemente 'ciò che passa il convento'; quel che tutte le persone, volenti o nolenti, si devono sorbire, se vogliono leggere.
Secondo me, l'argomento è molto più complesso o, per meglio dire, lo sono i motivi che muovono le punte sui fogli.
A voler riassumerli tutti, credo si possa dire che l'Amore è l'unico sentimento in grado di far emergere tutta la gamma di sfumature dell'emotività umana. Questo perché la coinvolge in modo davvero totalizzante, specie quando si tratta di trovare il giusto equilibrio tra l'esigenza di essere amati e quella di lasciare libero il nostro Amore.

Significato insignificante

Quando decidiamo di inseguire le nostre passioni, dobbiamo evitare accuratamente di cadere nella tentazione di parlare in nome di qualcuno, nel tentativo di far apparire la nostra arte più preziosa agli occhi altrui.
L'operazione risulta particolarmente rischiosa perché, in realtà, non sappiamo che cosa dire.
O, per meglio dire, abbiamo la pretesa di imporre le nostre parole.
Così facendo, rischiamo di perdere di vista il fatto che quando pratichiamo la nostra arte, quasi sempre, non sappiamo in anticipo chi sia il fruitore.
A questo punto, qualcuno potrebbe obiettare che, qualora sapessimo tutto in anticipo, costringeremmo la nostra arte entro labirinti ottusamente angusti.
Ma chi è colui che s'infila volontariamente in un vicolo cieco, creato da altri, al solo scopo di obbligarci ad incontrare una serie di parole dal significato insignificante?

Caos ordinato

L'arte può essere considerata l'espressione più profonda del Caos ordinato che spesso domina l'interiorità dell'artista. 
Niente di più banale, qualcuno potrebbe dire. Ed invece no. Ciò che affascina, è la capacità di riempire questo concetto, di una narrazione affascinante e assolutamente personale ed irripetibile, come ho sentito fare in questi giorni, ascoltando le sue parole.
Vi assicuro che non dev'essere stata un'impresa facile, accostare i numerosi tecnicismi che caratterizzano la sua arte, con un racconto che sappia davvero coinvolgere ed emozionare chiunque, anche coloro che non sono sempre stati lontani dall'universo del legno e dalla magia del vetro.
Due mondi che i grandi artisti che ho incontrato in questi giorni, hanno dimostrato di saper far dialogare, ad esempio con la musica rock.
Il tutto con il tono pacato di chi si accosta agli altri con delicatezza e gentilezza.

venerdì 4 dicembre 2015

Inno all'Ottimismo

Dalla Terraferma, specie da coloro che conoscono ciò che scrivo, ma che non mi hanno mai incontrato di persona, mi giungono voci circa il fatto che i miei testi non sono esattamente un Inno all'Ottimismo.
Come dare loro torto, in proposito?
Eppure, un'occasione l'avrei avuta, per colorare a tinte più vivaci le mie parole, ma me la sono lasciata sfuggire, per giunta, accorgendomene solo ora, che ormai è decisamente troppo tardi per cambiare il corso degli eventi.
Ma forse, all'epoca, una giustificazione ce l'avevo: non volevo "perdere" il nostro tempo, in azioni che non ti vedessero protagonista insieme a me.
E' vero, forse avremmo potuto provare a scrivere qualcosa a quattro mani, ma con te ho sempre preferito il racconto orale, piuttosto che la muta scrittura.

giovedì 3 dicembre 2015

Il regalo immaginario

Non sarò certo io a somministrarti a forza la cura che, già all'epoca. dicesti di non volere.
Il motivo stava nel fatto che, pur amando come me, gli Amici di Carta, non hai mai creduto che essi potessero rappresentare delle medicine efficaci contro dolori e sofferenze.
Lungi dal volerti imporre alcunché. ormai credo che di questo tu possa esserne certo, non posso però fare a meno di pensare, davanti agli scaffali che ospitano numerosissimi Amici di Carta, che mi piacerebbe poter sceglierne uno da donarti, sicura di poterti dare il regalo di persona.
Eppure, mi fa meno male pensare che nemmeno quest'anno sarà così (visto che non oso credere ai miracoli...), ma nessuno potrà mai impedirmi di farti un regalo immaginario.


mercoledì 2 dicembre 2015

Illusioni & Delusioni

Ormai mi è chiaro da tempo che non riuscirò a trovare uno straccio di lavoro, almeno di qui a breve.
Non è né pessimismo dilagante né, tanto meno, sterile lamentela tutta italica.
Ma è la verità pura e semplice. Parlo, soprattutto, a chi mi dice che non devo mollare, che devo continuare a cercare, che prima o poi, si sistemerà tutto.
Invece io non voglio più dipendere dagli umori del Mondo.
Così non chiedo più nulla, resto qui e aspetto.
Non è passività. E' voglia di un po' di serenità, senza una ricerca che ha ormai il ritmo dell'affanno.
Perdonatemi, ma preferisco evitare Illusioni e le loro amare amiche Delusioni.

martedì 1 dicembre 2015

Con i piedi per terra

Pur di rimanere con i piedi ben piantati a terra, continuo ad accettare ciò che il Mondo (ormai raramente), mi propone.
Lo faccio per non dare l'impressione di voler perdere il contatto con la Realtà in cui sono immersa.
Ciò non vuol dire, però, che io lo faccia esclusivamente per gli altri o, al contrario, solo per me stessa; lo faccio per entrambi; per gli altri perché capiscano che ho ancora voglia di confrontarmi con loro e per me stessa perché, forse, ho bisogno di non sentirmi in colpa, se continuo ad inseguire i miei sogni...