venerdì 26 aprile 2024

Fondale

È tornato il dolore.
Lo stavo aspettando 
ma non così presto.
Naturalmente
un ondata di sconforto 
mi ha travolto.
Ma, da dove arriva quest'onda
se non dal fondo?
Quel fondo che 
mentre sospinge l'onda
che mi raggiunge in superficie 
cela e custodisce
ciò che di più prezioso il mare
ha per (soprav)vivere.
Così abbiamo 
imparato a fare 
io e te.
E un giorno vedrai 
che il Mondo capirà 
che il nostro legame 
(pur nato da un dolore)
non ha bisogno di esso
per vivere.

giovedì 25 aprile 2024

Schönbrunn

Vienna
era sempre stata il mio sogno
apppiattito in un viaggio 
deludente e banale.
Come banali e ripetitive
mi sembravano le sale 
di quell'immensa dimora reale
di cui trovo le foto
scattate da altri 
in questo giorno di festa.
E mi sorprendo a pensare
a quanto mi piacerebbe 
tornare sui miei passi
(nuovamente diretti) verso Vienna.
Solo così potrei far pace 
con le immagini appannate
che ancora abitano i miei ricordi
di quel viaggio ormai lontano.
E a farmi da guida
vorrei ci fossi proprio tu 
che da quelle stanze invece 
sei rimasto affascinato.
E se ci prendessimo nel parco 
dove macchie di colore fiorito
giocano con trasparenze d'acqua?
Perché noi siamo (anche) questo.
Una seconda occasione
per scoprire ciò che di te
merita di essere 
approfondito e rivis(su)to.

mercoledì 24 aprile 2024

Lago (non specchio)

Non (ti) do
quanto (tu mi) dai.
Nemmeno il rispetto 
crea ciò che (ci) unisce.
Rispetto (mo)l(t)e persone 
e (mo)l(t)e persone 
mi rispettano
ma non provo per loro 
ciò che provo per te.
È vero invece 
che (ci) ascoltiamo
perché entrambi sappiamo 
cosa vuol dire 
non sentirsi ascoltati.
È vero
che io ho scelto 
(di essere curata da)
te 
e tu 
hai scelto di nuovo 
(di prenderti cura di)
me.
È vero
che io provo per te
ciò che tu non provi per me.
Ma è anche vero
che sei libero
di andartene quando vuoi
così come io
sono libera di fare di tutto 
perché tu rimanga.
Perché non siamo 
precisi e nitidi 
(ma anche artificiali)
riflessi di specchio.
Perché siamo
riflessi di lago
increspati e naturali.






martedì 23 aprile 2024

Il setaccio

23 aprile.
Giornata Mondiale del Libro (e del Diritto d'Autore).
E io parlo di censura.
No.
Non sono impazzita.
Ma posso davvero
essere (considerata) fuori controllo 
se passo al setaccio
pagine e pagine di un libro 
prima di chiuderle in un pacco
e donartele?
No, non sono impazzita.
Al contrario.
Voglio essere sicura
di regalarti parole meditate.
Perché 
sento la grande responsabilità 
di avere il Diritto
di essere Autrice
(di una minuscola parte)
della tua felicità.

lunedì 22 aprile 2024

La semiretta

Di cosa potremmo mai parlare
io e te?
Non di scrittura
se proprio oggi 
mi si chiede espressamente 
di scrivere di te.
Non la scrittura 
perché non voglio rischiare 
di farti parlare del libro
che come una semiretta
ha (avuto) un inizio 
ma non (ha ancora) una fine.
Anche perché 
non so a che punto della semiretta
tu (non) sia (arrivato).
Già, la lettura.
È troppo presto 
per parlarti 
di quella corrente.
Così 
ti cedo volentieri la parola.
E così 
mi porti al mare 
e al cinema.
Ci siamo già stati altre volte 
è vero.
Ma solo ora 
mi accorgo 
che anche questa volta
mi mandi sola.
Ed è come se mi dicessi 
che posso essere felice 
anche senza di te.
Come una semiretta
che parte da un punto 
ma prosegue poi da sola.

domenica 21 aprile 2024

Fotocopia

Ci sono momenti complicati
che si ripetono nel tempo 
senza che possa fare nulla 
per evitarli.
C'è stato un tempo
in cui te li raccontavo tutti
producendo 
racconti fotocopia.
E tu mi ascoltavi sempre 
anche se oramai
li conoscevi a memoria.
Poi un giorno 
mi hai detto
che avrei fatto bene a smettere.
No.
Non ti eri stancato di ascoltarmi.
Semplicemente 
mi hai fatto notare
che raccontare a ripetizione
le nostre ferite 
significa dare eccessiva visibilità 
a chi ce le ha inferte.

sabato 20 aprile 2024

Siamo fantauniversali?

Avrei iniziato 
parlando di te.
(Come faccio spesso? Quasi sempre?)
e sono finita 
a parlare di un enigma 
(Che agli occhi del pubblico
sapeva di maggiore chiarezza?)
E proprio la chiarezza 
ha attirato più persone del solito.
Eppure 
quando parlo di te
spesso ognuno vede tutto 
tranne te.
E non mi dispiace affatto, sai?
(Forse) significa 
che io e te
siamo universali.
Semplicemente 
mi chiedo
se, quando non parlo di te
al Mondo pesi non usare la fantasia 
che invece lo accompagna 
quando legge 
di noi due.

venerdì 19 aprile 2024

La sfinge

Problema.
Personaggi intrappolati 
in una trama 
senza costruzione logica
senza sviluppo 
senza finale.
Che fare, allora?
Riscrivere tutto daccapo 
non è (mai) possibile.
Molto meglio introdurre 
una voce fuori campo
che prenda per mano 
i vari personaggi della storia
e li conduca 
verso lo scioglimento 
di un intreccio 
troppo intricato ed enigmatico
fino a raggiungere 
una soluzione.




giovedì 18 aprile 2024

Skyline in New York

Skyline in New York?
Già mi sembra di sentirli.
E non sarebbe nemmeno la prima volta.
Infatti
quante altre volte
ci hanno rimproverato 
perché ci auguriamo 
buon weekend 
anziché buon fine settimana?
Solo noi sappiamo
che le parole inglesi 
rappresentano in modo migliore 
il nostro bisogno 
di fulminea immediatezza
per non rischiare di sprecare 
il (pochissimo) tempo 
che abbiamo a disposizione.
Noi che abbiamo imparato
a sviluppare le nostre conversazioni
in altezza
affinché occupino
meno spazio possibile
ma arrivino comunque 
a sfiorare cuore e mente.
Esattamente 
come hanno fatto i grattacieli 
che hai alle spalle 
in quella foto.
Esattamente come farà 
lo skyline che contemplerai
fra qualche mese 
dopo esserti lasciato alle spalle 
le nostre conversazioni 
spesso (piacevolmente?) complicate.

mercoledì 17 aprile 2024

Messa all'angolo?

Nella tua mancanza d'ascolto 
il Mondo vede
la tua volontà 
di prenderti la scena 
mettendomi all'angolo
Del resto 
sono abituata a occupare quella posizione.
Inoltre 
non posso certo dire 
di non stare a mio agio
in quel luogo appartato e solitario.
Io che in fondo
sono troppo timida e accomodante 
per interromperti mentre parli.
Ma, a ben guardare 
anche il Mondo
non sa ascoltarmi.
Ma a qualcuno 
è mai venuto in mente 
di chiedermi chiaramente 
cosa penso di noi?
È vero.
A nessuno interessa 
cosa penso
della (nostra) situazione.
Ma io lo racconto ugualmente.
Ma soprattutto 
voglio gridare al Mondo 
che non mi sono mai sentita 
messa all'angolo.
Non da te, almeno.
Nemmeno quando (mi) dici
che non sono fatta per noi.
Capita spesso.
È vero.
Ma non usi mai 
parole aggressive.
Perché ti fidi di te
e sai che non hai bisogno 
di gridarmi in faccia 
il tuo rifiuto.
Perché ti fidi di me
e sai che ti ascolterò 
perché ho imparato
a donarti 
ciò che da troppo tempo 
il Mondo non (mi) offre più.

martedì 16 aprile 2024

Calo crescente

(Mi) dicono
che dovresti ascoltarmi 
con maggior attenzione e interesse
(gli stessi che io dedico a te, almeno).
Ma com'è possibile 
mi sia sfuggito 
questo crescente calo d'attenzione?
Cosa non ha funzionato
nel mio raffinato sistema di monitoraggio?
Sta di fatto che ieri 
ho parlato di analisi accurata.
Oggi 
parlo di calo crescente d'attenzione.
Ma come mi permetto 
di parlare di noi due 
in questi freddi termini?
Ma non è forse vero
che anche la Scienza
si permette di disquisire sull'Amore?
Ma non è forse vero 
che il suo calore interno 
impedisce alla freddezza
di alcune parole esterne
(ma non estranee)
di danneggiarlo?

domenica 14 aprile 2024

(Ac)curate analisi

Non esiste autentica cura
senza approfondite indagini.
E quindi eccomi qui 
a seguire attentamente 
tutto il percorso del lunedì
senza fermarmi al
(Con lui) mi sento felice 
lasciatemi vivere il (nostro?) rapporto 
come più mi pare e piace.
Se fosse questa 
la mia filosofia di vita (amorosa?) 
farei un torto a te
a me
a noi.
Molto meglio
mettersi in discussione.
Ma non posso non notare 
che la voce 
di ciò che siamo (sempre stati?)
è comunque la più forte 
anche in mezzo al frastuono
di una storia ridotta 
al (momentaneo?) silenzio 
necessario a consentire 
accurate analisi.

Il pettine

Arriverà il momento
di raccogliere tutte le idee
che compongono 
il mio mondo
visto attraverso i tuoi occhi.
Sarà anche il momento in cui
ti elencherò tutti i modi 
che hai usato 
per dirmi
che ti piacciono 
persone diverse da me.
E voglio proprio vedere 
se i tuoi occhi avranno
quell'espressione che oramai
conosco a memoria.
E se la tua voce assumerà 
quel tono incredulo
che non sono capace di imitare.
Voglio proprio vedere
se (insieme?)
saremmo in grado
di sciogliere i nodi
usando un pettine 
che non (ci) faccia (troppo) male.



sabato 13 aprile 2024

Stringere

Tieniti stretto il mio silenzio.
Finora
l'ho detto solo a te
quando mi chiedevi perché 
non parlavo
mentre (forse) ti saresti aspettato  
un cenno 
di assenso o dissenso?
(Forse) non avrebbe avuto 
grande importanza.
In ogni caso 
per evitare il rischio 
che dalle mie labbra 
uscissero parole inopportune 
ti chiedevo
di tenerti stretto il mio silenzio.
Poi arriva colei che
invece quel rischio lo ama.
Ma a quel punto 
sono io a scegliere 
di stringere le labbra 
prima 
che mi si stringa lo stomaco 
impedendomi di aprire le labbra 
per accogliere dell'incolpevole cibo.



venerdì 12 aprile 2024

Bisogno d'Amore(voli) Cure?

Un'intera vita
scandita dal Bisogno 
d'Amore(voli) Cure.
Anche se sono una Donna 
e non più un'Adolescente Bambina.
Ma può esistere  
Cura senza Amore?
Sì, è (stata) la Cura 
ricevuta da Uomini 
verso cui non provavo null'altro 
se non profonda gratitudine.
Poi sei arrivato tu
con la tua Cura a una Donna 
(tra centinaia di altre Donne).
Ecco perché 
il Bisogno e la Cura
hanno oscurato l'Amore
che non potrebbe 
comunque sopravvivere al Bisogno.
Ma anzi
da esso ne verrebbe 
certamente schiacciato
senza poter volare 
come invece fa l'Amore vero.
Quello che basta a sé stesso.
Quello che non ha bisogno di nulla.

giovedì 11 aprile 2024

Il ginepraio

Meglio avere rimorsi
che rimpianti.
Te l'ha insegnato la Vita.
Quante occasioni 
hai sprecato?
Occasioni in cui 
avresti potuto essere più sereno
se solo avessi avuto 
il coraggio di dare voce
ai tuoi stati emotivi.
Tutto vero.
Mai mi permetterei 
di dire il contrario.
Anche perché 
stai parlando
della tua vita.
La mia evidentemente 
ha vissuto opposte esperienze.
E così 
quando ho dato voce 
ai miei stati emotivi
ho distrutto tutto.
Ecco perché 
ora me ne sto
zitta tranquilla al mio posto.
E mentre tu continui 
a raccontare di te 
mi rendo conto 
che rischio di rimanere 
impigliata in parole non dette 
e sguardi perplessi.
E cosi abbasso la voce 
fino ad azzerarla.
E tu sembri 
accettare il mio silenzio 
che ora (forse?)
non trovi più cosi imbarazzante.



mercoledì 10 aprile 2024

Chi prenderà il tuo posto?

Chi prenderà il tuo posto?
Perché dovrei rispondere 
proprio ora
a questa domanda?
In fondo 
non so ancora 
se e quando te ne andrai.
(Perché, nel caso, 
sarai tu ad andartene.
Altrove 
non c'è posto per me.
Oramai, dovresti saperlo).
Così
nonostante la tua partenza 
non sia al momento in agenda 
mi costringo a trovare una risposta.
Ma credo sia 
Nessuno.
E non darmi
della patetica possessiva.
Nessuno potrà sostituirti
perché 
una quotidianità 
ricca di significato 
non possa assolutamente reggersi
su colonne intercambiabili.



martedì 9 aprile 2024

Il Grillo Parlante

Quante volte
ho fatto il Grillo Parlante 
di me stessa
raccontando(mi) la nostra storia?
E nel farlo
st(av)o ben attenta
a schivare le bugie 
che mi racco(ntav)o.
In fondo
qual è il ruolo del Grillo Parlante 
se non questo?
Certo 
potresti obiettare 
che essendo sempre io
il Grillo Parlante 
potrei farmi degli sconti eccessivi.
Ma lo sai meglio di me 
che la nostra storia (d'amore?)
(forse) tutto avrà 
tranne un finale scontato.

lunedì 8 aprile 2024

Schermidori

Non so ancora 
se ti allontanerai.
Non so ancora
se mi allontanerò.
Nel frattempo 
rimaniamo ognuno al posto 
che ci ha assegnato la Vita.
E se qualcuno 
prova a spostarci
dalle nostre rispettive caselle
mi sento smarrita.
Tu no.
Per te è diverso.
Tu 
hai moltissime vie di fuga.
Eppure 
torni sempre.
Eppure 
rimani ancora una volta
di fronte a me.
Alle nostre spalle
due opposte fazioni 
pronte a scommettere 
su chi di noi due 
assalirà per primo 
l'emotività dell'altro
lasciandola accasciata a terra.


domenica 7 aprile 2024

Come ninfee

Musica.
È il mio mondo
mentre scrivo.
Musica senza parole.
Decisamente 
non è il mio mondo
né immersa nella scrittura
né sulla terraferma
mentre faccio altro.
Ma la scrittura è anche
un'avventura sconosciuta.
Scelgo una musica
che non conosco.
Voglio una tela bianca.
Le immagini
devo crearle io.
È più semplice 
di quanto pensassi.
La scena la conosco.
I protagonisti, anche.
Le parole non servono.
Il nostro amore è più che sufficiente
a creare tutto il resto.
E non accusatemi di monotonia.
Lasciateci essere ninfee
al centro di un lago.
Cambia solo l'intensità della luce 
per loro.
Per noi
solo l'intensità della musica.
Ma siamo sempre noi
anche se mai copie sbiadite.
Esattamente come le ninfee.
Mai logorate dal tempo che passa.


sabato 6 aprile 2024

Flamingo

Una macchia di colore 
non troppo definita
al centro di un foglio
e sulla sua sommità 
un tratto sottile
a formare un punto di domanda.
Questo siamo anche io e te.
Una forma indefinita
sovrastata da un dubbio.
A volte enorme
altre più piccolo e discreto
pur sempre (ben) definito
nella sua (quasi costante) incertezza.
E, nonostante tutto
siamo ancora qui
siamo ancora noi
di fronte al mio dolore
incerto e imprevedibile
che spesso mi costringe 
a stare in equilibrio 
su una gamba sola.

venerdì 5 aprile 2024

Dal pentimento al sentimento

Innamoramento 
ha ottuso anche i miei sensi
perché bramava
di essere stanato 
dal suo rifugio nascosto.
E, una volta stanato
ha dato il ben servito 
a qualsiasi tipo di ragionamento 
Finché, lentamente 
ma inesorabilmente 
i sensi hanno fatto ritorno 
accompagnati dalla paura
di non sapere più 
cosa avessi vissuto veramente.
A poco a poco
Paura si è trasformata 
in Pentimento
per aver dubitato
di me stessa 
ma soprattutto dell'emozione provata.
Poi un giorno, finalmente
anche la paura 
mi ha abbandonato
lasciandomi ciò 
che da quel momento in poi
non ho avuto più paura 
di chiamare con il nome
che il cuore aveva sempre saputo.
Sentimento.


giovedì 4 aprile 2024

Oblò

Io metto al centro te
tu metti al centro me.
Ci manteniamo in parità
scambiandoci spesso i ruoli.
In questo periodo però 
mi fa bene cederti
almeno un po' del mio spazio.
Perché tu possa portarmi
quanti più racconti possibili
del tuo mondo
mettendo così a tacere 
le noiose repliche del mio
che fanno da invadente contorno
ai pochi (seppur preziosi) incontri gioiosi.
Sempre che 
tu non voglia parlare
del mio arcipelago felice 
che è la (mia) scrittura.
Ma tu sembri aver già visitato 
le località più interessanti per te
e quindi
non mi sembri interessato 
a intraprendere un nuovo viaggio.
Non ci rimane allora altro da fare 
se non guardare il Mondo 
dal nostro oblò.
Ed è proprio da questa posizione 
che anche stamattina 
ho potuto sorridere insieme a te 
dell'inadeguatezza del Mondo
al di là dell'oblò.




mercoledì 3 aprile 2024

(Stra)divari

Quando qualcuno
si mette in ascolto 
dei miei racconti orali
è così tanto 
il bisogno di narrare
da trasformarmi in un fiume in piena
senza che quasi me ne renda conto.
Ma ciò non vuol dire
che questo impetuoso corso d'acqua 
non abbia argine alcuno.
L'argine 
è l'ascolto stesso 
che altrimenti diverrebbe 
null'altro che arida condiscendenza.
E a chi 
dopo avermi donato 
il suo prezioso ascolto 
teme di avermi mostrato troppo duramente il divario 
tra la sua e la mia visione della Vita
rispondo che non si deve minimamente preoccupare.
E nel dirlo
sono profondamente sincera 
perché non temo i divari 
(se ben argomentati).
Perché non so dare voce
a uno Stradivari.

martedì 2 aprile 2024

Specchi appannati

A tutte (quel)le persone 
che vivono dentro specchi opachi
che appannano 
azioni 
emozioni 
sentimenti
rendendoli indecifrabili.
A tutte quel(le) persone 
vorrei donare 
un raggio di sole 
che trafigga le acque
senza suoni né parole
fino a portarle in superficie 
dove possano specchiarsi 
in un blu cristallino 
e così finalmente riconoscersi
e riconoscere il Mondo.



lunedì 1 aprile 2024

Gli autoinviti (non) sono un gioco(?)

In questo periodo 
sto bene da sola
lo dico spesso 
e certo non (ho) cambi(at)o idea.
Ma oggi
era pur sempre il giorno 
dedicato alla compagnia.
Infatti 
non posso dire 
di essere (rimasta) sola.
Avrei semplicemente gradito
un'altra compagnia.
No, carissimi Amici 
non affrettatevi a chiedere perdono
per aver ignorato il mio desiderio.
Del resto
non potevate conoscerlo.
Ciò che invece conoscete di me
è la mia profonda avversione
per gli autoinviti.
Un'entrata a gamba tesa
nella vita altrui 
che costringe a stare al gioco
perché chi si autoinvita 
sa di poter dettare 
le regole (del gioco)?

sabato 30 marzo 2024

Il guscio

Anch'io 
esattamente come un uovo
mi sento avvolta in un guscio
che, a poco a poco
ho fatto mio.
Qui dentro 
mi sento libera 
di prepararmi al meglio 
al momento in cui
sarò di nuovo pronta
a incontrare il Mondo
e chissà 
a farmi sorprendere.
Ma per ora 
preferisco rimanere qui
e accogliere solo chi
sa bussare con delicatezza 
al mio guscio 
che presto o tardi, ne sono certa
si schiuderà.
BUONA PASQUA DI VERO CUORE!

Farmaco equivalente?

Mentre 
parlo di quanto 
mi fai (stare) bene
non c'è (quasi) parte del Mondo
che non mi metta in guardia 
dal rischio di assuefazione.
Perché 
agli occhi degli Altri 
sei semplicemente un farmaco 
che tiene a bada il dolore.
O, per meglio dire 
sei uno dei tanti farmaci 
con cui potrei curarmi.
Esistono persino dei protocolli
che sconsigliano l'uso prolungato 
del medesimo farmaco.
Ma 
a ripensarci bene 
c'è stato un tempo in cui
ho provato a dare retta 
a questi protocolli
ma la cura ha fallito.
Saputo questo 
il Mondo capirà 
che tu non sei 
(mai stato per me)
un farmaco.
Tantomeno equivalente.

venerdì 29 marzo 2024

Alfabeti sconosciuti

Ho passato ore e ore
ad analizzare ogni parola 
che componeva quella frase.
E, nel timore di non averla compresa 
ho passato ore e ore
a cercare il significato
letterale e metaforico
di ogni sua singola parola.
E mi sentivo straniera 
di fronte a una lingua
scritta in un alfabeto 
a me sconosciuto.
Poi, improvvisamente 
chiudo i libri 
e mi concedo di rivedere
le scene migliori 
di ciò che siamo.
Quelle che ritrovo sempre 
e nonostante tutto.





giovedì 28 marzo 2024

L'ancora(ggio) spezzato

Tu sei
il mio pensiero ancora(ggio)
a cui mi aggrappo 
in questi giorni difficili.
Non dovrei aggrapparmi 
a niente e a nessuno 
ma dovrei semplicemente
rendermi la sola protagonista 
del mio futuro
lo so molto bene.
Eppure
traggo forza solo 
dal mio pensiero ancoraggio
perché mi manca il coraggio
di levare l'ancora 
per allontanarmi da te.
E allora, ne sono certa
non sarà più così lontano 
il tempo in cui qualcuno 
si insinuerà 
tra i bassi fondali del (mio) cuore
spezzando di netto la mia ancora
costringendomi a salpare 
(il più possibile)
lontano da te.

mercoledì 27 marzo 2024

Io sono ferro (perché) tu sei calamita

Mi chiedono di nuovo
di cambiare definitivamente strada.
Come sempre capita
sono combattuta 
tra il prestare ascolto 
e ignorare 
tirando dritto nella mia immobilità 
accanto a te.
Ma questa volta 
c'è anche dell'altro.
Dicono 
che se siamo arrivati a questo punto 
è colpa tua.
Tu 
che avresti dovuto andartene 
non appena ti fossi accorto 
che la situazione 
non era molto chiara.
No.
Questo non lo posso accettare!
Che colpa avresti mai
nel sapermi ascoltare?
Che colpa avresti mai
se attiri le persone
che vogliono raccontarsi?
La calamita 
non ha nessuna colpa
nell'attirare il ferro.
E il ferro 
che colpa ne ha 
se viene attirato dalla calamita?
Ferro? Calamita?
Ma cosa sta dicendo?
Sto dicendo
che tu non puoi far a meno 
di essere calamita.
Ma soprattutto 
sto dicendo 
che non avrei mai scelto 
di essere ferro
se non fossi stata certa
di trovarmi di fronte 
a una vera e propria calamita.

martedì 26 marzo 2024

Le due Torri

Siamo famosi in tutto il Mondo
per la Torre Pendente.
(Perché, chiamarla storta, pareva brutto?).
Pendente, in effetti 
rende meglio l'idea che
per quanto precaria 
sia la situazione
rimane comunque in equilibrio
anche se il terreno sotto di lei
sta pericolosamente franando.
Questa sono io.
Tu invece 
sei più simile alla Torre Parigina.
Solida e fiera, certo.
Ma anche timida e romantica.
Se così non fosse
gli Innamorati 
non le affiderebbero
ciò che hanno di più prezioso.
Le loro storie d'amore.




lunedì 25 marzo 2024

Profumo di grigliata?

Cosa farai in questi giorni?
Domanda di rito
a cui tu hai risposto da tempo 
e ora sembra 
sia arrivato il mio turno di risposta.
Non lo so ancora.
Grigliata (in compagnia?).
In compagnia di chi?
Domanda da evitare 
specie da quando
ho chiuso lo Sportello Lamentele 
per cessata attività.
(Ricordi?).
Il Mondo è lì 
pronto a indignarsi 
per queste domande 
fortemente inopportune.
Ma come si permette?
Ma non vede la (tua) situazione?
Certo che la vedi.
Ma preferisci portarmi 
il profumo di una lontana grigliata 
di pura fantasia 
piuttosto che lasciarmi
nel mio presente 
senza gusto.

domenica 24 marzo 2024

Ultima+Prima=Fine

È curiosa la parola pazienza.
Finisce con l'ultima 
seguita dalla prima.
Credo non sia un caso se
La mia pazienza è finita.
La tua (forse) deve ancora iniziare.
Tieni a mente tutto questo
prima di dirmi 
come mi dovrei comportare.
Non ti aspettavi tanta durezza, vero?
Hai perfettamente ragione.
È la prima volta 
che uso questo tono con te.
Ma non ti preoccupare.
Non ti chiederò
di prendere il mio posto.
Non capirebbero (te)
cosi come 
non capiscono (me).
Lascia(mo) perdere.
Lascia(mo) andare.
Lascia(mi) guardare 
dall'alto al basso.
Ti sembro presuntuosa?
Allora dimmi
cosa significa per te evitare 
ciò che non voglio (più) fare
ciò che non voglio (più) essere?
Non vuol dire forse crescere?

sabato 23 marzo 2024

Senza titolo

Ma come?
Se sono proprio i titoli 
quelli che ti vengono meglio!
E ti azzardi 
a scrivere un Pensiero Senza Titolo?
Ma chi l'ha detto 
che è il Pensiero 
a essere Senza Titolo?
Senza Titolo
è il mio desiderio 
di vivere una vita altrove.
Senza Titolo 
ovvero 
senza il permesso della Vita
che non a caso
spesso non offre nemmeno la possibilità
di acquistare un biglietto.
(O titolo di viaggio, che dir si voglia).

venerdì 22 marzo 2024

Marmonte

Immobile monolite.
Se innevato
anche muto
di un mutismo indifferente
come marmo non ancora scolpito 
e poi comunque scivoloso e freddo.
Infatti
non trattiene nemmeno
il calore delle mani
di chi vorrebbe
dargli una forma diversa 
da quella che la natura gli impone.
Natura che invece
lascia il mare libero
di sussurrare 
parlare
cantare
gridare.
E poi ci sono io 
che mi circondo
di un eccessivo silenzio
che (mi) impedisce di (de)scrivere
ciò che lascia andare
e ciò che vorrebbe 
(trat)tenere per sé.

giovedì 21 marzo 2024

Chiuso per cessata attività

Chiuso per cessata attività.
Sono queste le parole 
che vorrei scrivere 
sul cartello 
che vorrei farti trovare
quando tornerai.
A chiudere sarà 
lo sportello lamentele.
Solo così 
potrò regalarti 
la mia assenza di parole.
Quel silenzio
che stai cercando in questi giorni.
Un silenzio 
che ascolterei volentieri con te.
Perché non sarebbe imposto
dalla mancanza di ascolto.
Ma ascolto 
come momento di pausa.
Ma non di ricreazione.
La ricreazione è chiassosa.
Invece tu
mi hai insegnato 
ad apprezzare
anche il silenzio.
Forse interrotto 
dalle note lontane 
di un clarinetto?

mercoledì 20 marzo 2024

Fuoribusta

Tra noi 
il tempo è anche denaro
Il Mondo spesso
pensa che sia un ostacolo.
Invece io
non (ci) penso (mai).
O forse no.
Forse è un dettaglio 
che semplicemente 
non voglio vedere.
Certo non lo vedevo
quando ti ho fatto 
quel primo (e ultimo) regalo.
(Non ci saremmo più rivisti!)
Passò del tempo.
Un intervallo.
Ma ancora non lo sapevo.
Ora siamo nel pieno 
del (nostro) tempo
ma non del nostro spazio.
Avremmo bisogno
di un altro(ve)
ma soprattutto di un altro tempo.
Un tempo 
che non sia compre(s)so
in quella busta 
che ricevo una volta al mese.

martedì 19 marzo 2024

Progetto senza firma

Te li ricordi, Papà?
I nostri erano più grandi 
perché le mie mani
erano troppo piccole per 
per afferrarli.
Eppure 
è con loro
che mi hai insegnato 
a costruire la mia vita.
È con loro 
che mi hai insegnato 
che la mia vita 
non sarebbe mai
stata una casa progettata in anticipo 
nei minimi dettagli.
Perché?
Perché non ci sarà mai
ingegnere alcuno che 
per quanto bravo potrà firmare 
un progetto così incerto 
come (quello del)la vita altrui.
E così 
un progetto non firmato 
non è nemmeno un progetto.
Ma è piuttosto una casa in balia 
di paurosi uragani 
che tu
carissimo Papà 
mi hai insegnato a gestire 
facendo della mia vita 
una casa costruita 
su solide fondamenta.

AUGURI DI VERO CUORE A TUTTI I PAPÀ!

lunedì 18 marzo 2024

Il lampamondo

Vedi come sei?
Anche oggi mi costringi a inventare un'altra parola
per descrivere ciò che c'è (stato) tra noi.
Anche oggi
mi hai portato in viaggio con te.
Questa volta 
la meta era il salotto di casa tua.
L'unico oggetto che vedo
è un mappamondo che accendi 
ancor prima che io possa entrare.
Rimango a osservarlo.
Qualsiasi parola 
potrebbe mandare tutto in frantumi.
E mi sento come quando
stando in silenzio 
mi dici che sei troppo stanco per parlare.
Così mi guardo intorno 
mentre terre mari città e confini 
si proiettano sulle pareti buie 
come ombre cinesi.
E nell'oscurità che (ci) avvolge
io sono Aladino 
che sfrega la lampada.
Tu sei il Genio che 
senza chiedermi nulla
hai esaudito uno dei tre desideri.
E gli altri due?
Li terrò se vorrai 
portarmi di nuovo con te.
Li esprimerò seguendo le emozioni 
che mi attraverseranno
in quell'istante.





domenica 17 marzo 2024

Fuori dalla mia vita!

Fuori dalla mia vita!
No, non lo dico a te.
Anche se, a volte, penso 
che (forse) non ti dispiacerebbe 
se ti cacciassi
Fuori dalla mia vita!
Niente di tutto questo 
(almeno finché deciderai di rimanere
nella mia vita).
Ma se dovessi sentire 
che il tempo
(che hai deciso di dedicarmi)
sta per stringersi 
fino a scomparire
affrettati, per favore 
a insegnarmi
a lottare contro i compromessi.
Attento
Non voglio eliminarli completamente 
dalla mia vita.
Vorrei solo che non fossero
l'unico modo per immaginare il mio futuro.
Certo
so benissimo 
di doverli accettare 
se non riuscirò a trovare delle alternative.
Allora, mettiamola così
Insegnami 
a non stancarmi mai 
di costruire soluzioni talmente solide 
da lasciare automaticamente fuori
i compromessi dalla mia vita.

sabato 16 marzo 2024

Il plurale di altrove

Qual è il plurale di altrove?
Non esiste.
E sai perché?
Perché 
alla fine
anch'io 
ha un solo posto
dove vivo in pienezza 
la mia idea di felicità.
Ed è il posto dove ho incontrato 
le persone
che mi hanno permesso 
di stare in piedi
quando io avrei voluto 
stare stesa
ferma
immobile in attesa 
che la Vita facesse di me
ciò che voleva.
E anche ora
che vorrei un altro altrove
so che comunque
non può essere lontano 
da coloro 
che afferrano al volo il mio cuore
quando (sta per) cade(re).
(E che, anche quando sono arrivati troppo tardi, lo hanno sempre soccorso al meglio.

venerdì 15 marzo 2024

Divieto di scuse

Mi hai detto parole 
che mai avrei voluto sentire da te
mentre io cercavo solo
muta condiscendenza.
Avrei potuto rintanarmi 
nel mio sdegnoso dolore
di animale ferito.
Invece
ho aspettato immobile 
che tu tornassi
senza richieste di perdono
(non le avrei accettate).
Senza ammissione di colpa alcuna 
(sarebbe stato troppo poco).
Infatti
sei tornato portando con te 
nuovi argomenti di conversazione 
capaci di portarmi davvero 
oltre il dolore.


giovedì 14 marzo 2024

Castelli

Lo so.
È pericoloso immaginare il futuro.
Si costruiscono troppi castelli.
In aria?
In acqua?
Sulla sabbia portata via
da un'onda lenta ma inesorabile?
Ma che ci posso fare
se ora tutti mi chiedono 
di far parlare le emozioni?
E cosa c'è di male 
se le emozioni 
hanno il volto
la voce
il corpo
di un abitante di un castello?
Ma attenzione.
Non di un Principe
venuto a salvare un Principessa.
Ma di un uomo che ti dice
Impara a immaginare il (tuo) futuro
perché se ti ostini a vivere 
nel (tuo) presente 
vivrai sempre in un limbo incerto e irrisolto.



mercoledì 13 marzo 2024

1996

1996.
L'anno di cui ho scritto tutto il giorno 
fino a qualche ora fa.
Una scrittura lenta
ma sempre e comunque 
fluente e leggera.
Forse la più leggera 
di quelle affrontate fin qui
lungo questo percorso
comunque ancora agli inizi.
Eppure anche oggi
uno sguardo ravvicinata 
coglierebbe delle cicatrici
certamente superficiali
sicuramente antenate 
ma pur sempre ferite.
Seppur circondate da leggerezza.

martedì 12 marzo 2024

Mercanti di tempo

Pensaci.
Siamo tutti mercanti del nostro tempo.
Se abbiamo un lavoro
lo vendiamo in cambio di uno stipendio.
Se non abbiamo un'occupazione retribuita 
lo barattiamo
in cambio di cure e attenzioni.
Ed è proprio ciò che capita a noi.
Tu che non accetti compromessi
quando vivi un tempo libero e privato.
Io che ti dico che posso fare 
tutto ciò che faccio
perché non devo vendere
il mio tempo a nessuno.
(È anche vero però che 
almeno finora 
nessuno s'è dimostrato interessato
a comprarlo).
Tu che dici 
di non accettare compromessi 
nel tuo tempo libero e privato
salvo poi scoprire 
che ti adatti a tutto e a tutti.
Io che invece
stanca di acconsentire sempre e comunque
sto rinunciando a un tempo vuoto e mio
per riempirlo 
di ciò che volentieri venderei
se solo trovassi qualcuno 
interessato a comprare.

lunedì 11 marzo 2024

Bauli

Ho steso il (mio) passato
sul foglio più che attuale 
della mia vita.
No.
Non dovevo asciugarlo da lacrime 
improbabili per tutto il tempo che è passato.
E non ho neppure fatto troppa fatica
a sollevare il coperchio del baule
che lo conteneva.
Certo
c'è voluto del tempo 
a estrarlo proprio tutto
E quando stasera ho scorto il fondo
mi sono ritrovata avvolta 
da un velo di dispiacere
quasi una ragnatela polverosa.
Ma è durato solo un attimo.
Infatti
sapevo che avrei fatto un torto
a quei bauli non ancora aperti
se avessi dedicato troppo tempo
all'esplorazione del baule
che la Vita mi ha chiesto 
di aprire oggi.

domenica 10 marzo 2024

Labbra... oceaniche

Che cosa avrei raccontato domani?
Non lo so 
e, almeno per ora
non ha molta importanza.
(Da) domani 
ci sarai solo tu
a prenderti cura di me.
Che tipo di cura sarà?
Sarà silenziosa
come vuoi tu?
(Con te mi trovo bene
perché non fai mai domande.
Parole che ricordo ancora
nonostante il tempo passi).
Cosa significa(va)?
Lascio a te decidere 
cosa raccontare 
e cosa omettere.
Ma anche
Mi trovo bene con te
perché non fai domande 
di un certo tipo.
Allora 
perché aver paura 
della mia presenza 
nella tua vita?
Ma ti sembrano domande 
da postare sui social?
(Dove tutti scrivono e leggono?).
Tranquillo.
Coloro che (mi) leggono
non sono una folla oceanica.
Ma soprattutto
se in quell'oceano
ci fossi anche tu
le (mie) domande 
se ne andrebbero da qui
per raggiungere
le nostre labbra.

sabato 9 marzo 2024

Elogio della pioggia

L'estate è ancora troppo lontana 
per sapere se sarà 
avara o prodigo d'acqua.
Eppure 
già tu invochi la pioggia.
Tua compagna ideale
quando il Mondo pretende(rebbe)
tu esca per forza 
anche se (sa perfettamente che))
la fatica ti ha lasciato addosso 
una spessa coltre di nubi
con cui sei indeciso 
se coprire il (tuo) corpo e la (tua) anima 
oppure gettarti tutto alle spalle 
per vivere finalmente 
in un altrove 
che (è vero) 
non hai ancora trovato.
Ma che non hai nemmeno 
provato a cercare
trascinato come sei (stato) 
da un'inondazione 
che invece di dissetare dall'arsura
di una vita sempre uguale a se stessa 
ti ha imprigionato nel vortice
delle scelte altrui.

venerdì 8 marzo 2024

Lo smoking giallo

Non ti sei presentato 
con le classiche mimose.
Lo so.
Avresti dovuto farlo in anticipo 
ma avrei comunque gradito, credimi.
Non mi hai nemmeno augurato 
Buona Festa della Donna 
che poi mi sarei pure arrabbiata 
a voler essere gentile.
Perché è impossibile tu non sappia 
che oggi non è 
la Festa della Donna.
È la Giornata Internazionale della Donna.
E allora 
sai che ti dico carissimo?
Sono felice 
tu non mi abbia regalato mimosa alcuna.
Sono felice 
tu non abbia fatto alcun augurio.
Perché di te 
ho sempre apprezzato 
il tuo indossare il miglior smoking 
(per oggi, rigorosamente giallo, per favore).
a vestire l'eleganza di un confronto
sempre e solo alla pari
anche nei nostri momenti più difficili.
Grazie mille per esserci sempre,
mio caro Uomo elegante per Amico.

giovedì 7 marzo 2024

Il fazzoletto

Lasciat(ev)i andare.
Racconta(te) 
tutto ciò che senti(te).
Nessuno leggerà.
Anch'io scrivo tutto
Tutto tranne il (tuo) nome.
Eppure 
tu sei l'altro protagonista.
Ma s'è mai visto una storia 
con un protagonista 
provvisto di tutto
tranne il nome?
Sì.
Ma s'è mai vista una storia 
in cui tutti i personaggi 
hanno un nome 
tranne te
nonostante tu sia in primo piano?
No.
Per rimediare alla stranezza
ho persimo pensato 
a scrivere di te
almeno (con) le iniziali.
Forse 
avrei persino potuto 
nominare le (tue) vere iniziali.
Come (in) un fazzoletto abbandonato
che aiuta il caso 
a ritrovarti
anche a distanza di migliaia di pagine
da questa (nostra) storia.
Soluzione forse più affascinante 
del comune Tu 
con cui ti faccio stare in scena.
E quel fazzoletto
non potrebbe nemmeno 
asciugare le mie lacrime 
per evitare che l'inchiostro 
macchi le parole 
rendendole incomprensibili.
Infatti
da tempo
il foglio 
ha sostituito 
il fazzoletto.

mercoledì 6 marzo 2024

L'incrocura

Lo so.
Io dispongo liberamente del mio tempo.
A disporre del tuo 
sono sempre e solo gli altri.
Ma ormai non (si) con(tan)o più 
le volte in cui
ti ho raccomandato 
di prenderti cura di te.
E nemmeno voglio contarle.
Cio che voglio (rac)contare (a te)
è quanto avrei voluto regalarti
un viaggio dentro te.
Lo stesso che dentro me
sto facendo io.
E avrei voluto incrociarti
lungo questo nostro cammino parallelo
per confrontare le rispettive risposte
e (forse?) scoprirci diversamente affini.

martedì 5 marzo 2024

L'inganno della capanna

Quanto spazio occupa 
il mio spazio vitale?
Infinito.
Ma chi voglio ingannare?
Inganno sempre e solo me stessa.
Eppure
nom posso far a meno sognare 
con quella mappa
che non avrebbe mai dovuto 
avere fine.
Non manca nulla
in quel disegno.
Semplicemente 
la casa e il cuore trafitti
avrebbero dovuto
essere molto più immensi
fino a sovrastare 
gli altri soggetti.
E invece no.
In quel disegno
è tutto maledettamente 
troppo piccolo.
Ma come ho potuto
soccombere all'inganno
della felicità rinchiusa in una capanna?


lunedì 4 marzo 2024

Triangolo

Potete anche chiedere a qualcuno 
che vi conosce ben
quali sono le vostre tre principali caratteristiche emotive.
Qualcuno che vi conosce bene.
Quante sono le persone 
che mi conoscono nel profondo?
Il suono del campanello 
annuncia il tuo arrivo.
Chiudo il quaderno 
ma le domande 
mi seguono in soggiorno.
Non ho più dubbi.
Devo solo aspettare
il momento giusto.
O forse devo crearlo?
No, so già che non funzionerebbe.
Ma davvero ho dimenticato 
tutte le occasioni in cui 
ho provato a immaginare 
le nostre conversazioni 
per poi puntualmente accorgermi
che nulla
sarebbe andato
come avevo fantasticato?
E se ora
tu ti distraessi
e io facessi partire il messaggio vocale
con le domande (anche) per te?
No.
Molto meglio la mia viva voce.
Quella che non lascia traccia.
Quella che non pretende 
di essere riascoltata.
Alla fine
la tue risposte arrivano.
Quali sono?
Non risponderò.
Voglio che rimangano 
un triangolo.
Tra me, te e un quaderno 
che solo io aprirò.







domenica 3 marzo 2024

Permesso? Promesso!

Stasera 
mente e corpo sono troppo stanchi 
per inventare avvincenti fantasie.
Quanto al cuore 
sembra si sia preso 
una settimana di...
Vacanza?
Impossibile.
In vacanza si è felici.
Quanto alla felicità del (mio) cuore...
nutro seri dubbi.
Ferie?
Non ha mai smesso di compiere 
il suo dovere.
Permesso?
Sì, permesso mi sembra la parola giusta!
Il permesso 
di non avere sempre 
la risposta pronta
(e, naturalmente, corretta)
per risolvere le estenuanti contese
tra razionalità ed emotività.
Ma già da domani 
il cuore mi ha promesso 
di tornare pienamente operativo.
È consapevole infatti
che sarebbe piuttosto rischioso 
lasciare che anche domani 
la mente se la cavi da sola.
E poi
una settimana di permesso 
è davvero più che sufficiente.


sabato 2 marzo 2024

Cardin(al)i

Cosa puoi fare
per cambiare la tua situazione?
Ci sono domande
che ricorrono 
(tra noi)
(mentre qualcun altro si prende cura della mia anima).
Anche tu
sei questo qualcun'altro?
Spesso, ti confesso
mi piace pensarlo.
Ma altrettanto spesso
mi dico che no
non è possibile.
Sei troppo impegnato
a forzare i cardini di una porta
che non riesci ad aprire
ma che lo sappiamo entrambi 
ti porterebbe a esplorare
il nord
il sud
l'est 
l'ovest 
di una felicità 
che (ancora) non conosci.

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venerdì 1 marzo 2024

Prigion(i)e(ra) a pagamento

Inadatta a vivere
in un Mondo che non ne vuole sapere
di darmi un posto nel Mondo
sono io che ho deciso
di rinchiudermi dietro le sbarre.
Il Mondo mi nega i contatti sociali?
E io grido scrivendo e leggendo
E arriverà un giorno in cui
avrò scritto e letto
talmente tanto
da non saper più che farne
di tutte queste pagine.
E allora
griderò a gran voce
che ho diritto
a ricevere un lauto compenso
per ciò che ho scritto
mentre il Mondo
non era disposto
a puntare su di me
nemmeno un misero centesimo.


giovedì 29 febbraio 2024

La sciarpa

Lasci
che sia solo il (tuo) corpo malato 
a motivare la (tua) assenza
(Forse) il dolore fisico
avvolge quello dell'anima.
per offrirle riparo?
Una sciarpa
attorno a una voce
ormai quasi afona.
Eppure sento che quel quasi
non fa altro 
che provare a uscire allo scoperto.
Ascoltalo, ti prego.
Non gettarlo contro un muro
come fosse solo un'eco inutile.
Ma soprattutto 
portalo con te
quando tornerai.
Troverai anche qui una sciarpa 
in cui potrai avvolgerlo
se l'atmosfera intorno a noi
ti sembrerà troppo rigida
per una voce
ancora troppo debole
per sentirsi completamente guarita.



mercoledì 28 febbraio 2024

Frutto o frutta?

(Temo o, semplicemente, immagino?)
che persino l'ultima virgola 
dei racconti
che mi hai regalato finora
sia solo frutto della (tua) fantasia.
È vero.
Mi hai mentito
ma non ferito.
Mentiamo 
per proteggere noi stessi.
Mentiamo
per proteggere gli Altri.
Tu hai mentito 
per entrambi.
Ti stai inventando tutto?
Che sollievo 
(sentirtelo dire!).
E se sollievo sarà 
potremmo festeggiare.
Certo non avrò timore
di arrivare alla frutta
perché tra noi
tutto inizierebbe e finirebbe
con un semplice caffè.

martedì 27 febbraio 2024

Annaspare

Ti sento annaspare
ma ho imparato
che devo mantenere la calma.
Infatti
anche fosse vero che
(momentaneamente)
hai smarrito il tuo cuore 
nelle profondità più vischiosa
di un'anima che (forse) 
fatichi a riconoscere 
continua a gridare senza timore.
Le tue grida 
saranno (per me) il segnale 
che puoi e vuoi riemergere.
Solo allora mi permetterò 
di tendere le braccia 
verso il nuovo te stesso.
Ma non dimenticare 
che sarai sempre e solo tu
a decidere 
la lunghezza e l'intensità 
di quell'abbraccio.

lunedì 26 febbraio 2024

Tamburellare

Troppo stanco per parlare
sembri apprezzare il silenzio.
Ancora non sai
che tra qualche ora
i miei pensieri tamburelleranno
da una parte all'altra
del mio cervello.
Una pallina da tennis
tenuta in gioco
in una partita estenuante.
(che non accenna a finire?)
Ho persino timore a scriverlo.
O (forse) no.
(Forse) la partita finirà
quando i miei pensieri
diverranno musiche di tamburi tribali
nel (mio) cuore della (mia) notte.

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domenica 25 febbraio 2024

Fra tempesta e alba

Provo 
a immaginare
quale tempesta
tu stia attraversando.
Provo
a darle un nome.
(Perdonami
è solo la mia pessina abitudine
di dare un volto 
a ogni azione).
Ma provo anche 
a dare un nome 
all'alba luminosa 
che, ne sono certa 
ti strapperà dalla tempesta.
Tra tempesta e alba
ci sono io
con cui, se vorrai 
potrai asciugare il cuore
ancora inondato di tempesta
e prepararti così
ad andare verso quell'alba
che l'ho sempre saputo 
ti aspetta da sempre.

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sabato 24 febbraio 2024

(Mai) oltre il 90°

90 minuti.
Triplo fischio.
Niente supplementari.
Finisce sempre così 
(anche) tra noi.
Il tempo
un arbitro maledettamente egoista.
che toglie la batteria
al lento procedere 
delle lancette sentimentali
per inserirla nel suo insensibile cronometro
che pretende di spaccare il secondo
senza curarsi
di ciò che ad ogni fischio 
(si) spezza tra noi.

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venerdì 23 febbraio 2024

La fine delle parole

Banale definizione da gioco enigmistico?
Autentica preoccupazione?
La seconda, naturalmente.
Alcune di quelle scritte da altri 
mi seguiranno
ovunque io andrò 
e quando il mio viaggio sarà finito 
loro non si fermeranno 
ma troveranno semplicemente
altri luoghi da abitare.
Per quelle scritte su uno schermo 
dovrò decidermi a scrivere 
un testamento 
in cui indico una persona speciale 
a cui voglio lasciarle
affinché rimangano in mani sicure.
E per quelle scritte su carta?
Dicono
che esse siano più salutari 
di tutte le altre 
perché, spesso, curative.
Eppure
arriva un momento nella Vita 
in cui la loro sorte preoccupa 
esattamente come la salute di una persona cara.
E allora
mi gettoi nell'impotente sconforto.
Esattamente come forse 
andrebbero gettate loro stesse 
dal momento che
la maggior parte di esse
non potrebbero essere rese pubbliche.
Troppo sgualcite, a volte 
Troppo intime, più spesso.
Eppure 
so quale mi piacerebbe fosse
la loro fine.
Le vorrei ospiti di una teca.
Ma che ci farebbero
se non è proprio il caso 
che siano rese pubbliche?
E se fosse solo un modo
per non far loro subire 
la stessa sorte di chi le ha scritte?

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giovedì 22 febbraio 2024

Soluzione dissolta

Presa da stanchezza fallimentare
la mente vaga
vagamente intorpidita.
Mastico amaro
mentre vedo sfuggire dalle mani
l'orizzonte del mio domani.
E non posso nemmeno seguire 
le tracce della tua quotidianità.
Anche tu
sei troppo stanco
e pur conversando
mi chiedi un tempo di silenzio.
E scopro che lo trovo
piacevolmente naturale.
Pur se vivessimo (più) vicini
non potremmo saturare la prossimità
di parole prive
di soluzione di continuità.
Certo
tu avrai la forza e il coraggio
di trovare una soluzione.
Io, invece
dissolvo il mio futuro 
in un presente immobile.


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mercoledì 21 febbraio 2024

(A) silenzi alternati

Troppo stanca per raccontare
l'insolito circondato dal solito
che è stato questo giorno.
Sento
che anche mi sforzassi 
di raccogliere i pensieri e mettervi ordine
non ne verrebbe nulla 
che possa accendere l'entusiasmo 
di chi cerca parole nuove.
E allora molto meglio 
abbandonarsi al silenzio
purché non sia un silenzio solitario.
E ti prego 
non chiedermi come farei 
a stare in silenzio
avendo accanto qualcuno.
Se fossi tu
di certo sapremmo come dividerci il tempo
nei nostri silenzi alternati
fino a far nascere un dialogo.


martedì 20 febbraio 2024

Bloccata

Non so 
se ti stai allontanando da me.
(Dici di non saperlo nemmeno tu, almeno per ora).
Non so
che senso avrebbe seguirti.
Forse penserai 
che dovrei avere le idee più chiare
e smetterla di adattarmi a tutto.
Di sicuro mi dici
che dovrei avere più coraggio
e non rimanere
così bloccata e (quasi) inerme.
Ma questo è il dolore dell'anima
il corpo non c'entra!
vorrei gridarti.
Ma non guiderò 
là fuori mi sentirebbero
e poi dovrei spiegare.
Ma io sono stanca di parlare.
Piuttosto 
guardami negli occhi.
Sono certa 
tu lo sappia ancora fare.
Guardami negli occhi
e la mia anima saprà decidere
se potremmo ancora guardarci dentro 
o se sarà meglio abbassare lo sguardo
come se non ci fossimo mai visti.

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lunedì 19 febbraio 2024

Ultime righe?

Non so 
se queste saranno 
le ultime righe.
Certo
altre ne seguiranno
ma non è assolutamente scontato 
che trovino (ancora) posto qui.
Ciò di cui
non vorrei fare a meno
è il nostro dialogo quasi quotidiano.
Certo 
così come continuerò 
a scrivere per me
anche lontano da qui
dallo stesso luogo 
potrei scrivere a te.
Ma sono quasi sicura 
che non riuscirei 
a prendermi così tanta cura 
delle parole che ti rivolgerei.
Quando invece 
le stesse parole che curano me
dovrebbero aver cura 
di non farti del male.

domenica 18 febbraio 2024

Magneti

Magneti.
Attaccati al frigo
a ricordarti
che ti rimane solo
la metà del mondo intero.
Magneti.
Ad attrarre il (mio) dolore 
e portarlo via
lontano da me.
Ma quando domani tornerai
sarò io
ad attaccarmi a una parete 
per guardarti da lontano 
anche mentre cercherai
di lenire il mio dolore 
stando(mi) vicino.
E il Mondo?
Che farà, nel frattempo?
Parte di esso
attraverserà la (nostra) stanza.
Ma il resto 
entrerà e uscirà con te
prima ancora che io decida
se avrò la forza 
di ascoltar(n)e la (tua) voce
oppure no.

sabato 17 febbraio 2024

Breccia per braccia

La tua vita
un racconto che per me
è iniziato qualche anno fa
e (non) si è (ancora) concluso.
Qualcuno mi ha detto 
che sarò io
a mettere fine 
a questo racconto perpetuo.
Lo farò 
quando non mi sarà (più) possibile 
reggere il peso
delle parti più faticose 
dl questo racconto.
Probabilmente 
andrà davvero così.
Ma per ora
sono più impegnata a scorgere 
brecce attraverso cui
tendere le (mie) braccia
per sorreggere il tuo cuore che
lo sento
vuole (ri)uscire
alla luce del sole.

venerdì 16 febbraio 2024

Ore pasti

Mi dicono
Verrà un giorno 
in cui
gli volterai le spalle
e non lo incontrerai più.
(Fidati).
Capita sempre così 
in situazioni cone la tua
(di vostro, non avete (mai avuto) nulla).
Mi dicono
Gli mandi mai ciò che scrivi?
Fossi matta.
Sono diversa da tutte le altre, io.
Con me 
deve poter essere libero 
di accorgersi di me
(oppure no).
Ma
solo se si accorgerà di me
potremmo vivere
caffè (pomeridiani)
pranzi
aperitivi
cene
(insieme, pur non stando insieme).

giovedì 15 febbraio 2024

Troncare

Troncare.
Togliere il tronco
e lasciare le radici.
Ma cosa me ne faccio
dell'inizio di noi
se dev'essere solo un ricordo
piantato a terra
che non può seguirmi ovunque vada?
E poi il tronco
caduto a peso morto e abbandonato 
aspettando anni o secoli
prima che ridiventi ancora una volta 
terra indistinta.
Oppure raccolto
per alimentare un fuoco 
con cui scaldare.
(Solo una stanza
non il cuore).

mercoledì 14 febbraio 2024

Volo d'aria

Mi dicono
Non ci sei nella sua vita.
Vero.
Non ci sono.
E non posso aggiungere 
Come vorrei esserci.
Infatti
non posso fingere 
di non aver capito 
il vero e profondo significato della frase 
Non ci sei nella sua vita.
Mi dicono
Devi prenderti maggiore cura 
della tua emotività.
Ma essa 
rimane sospesa a mezz'aria
come polvere che annebbia gli occhi.
Polvere sollevata da un aereo 
che non mi porta laddove 
ha senso solo vivere.
Oltre la razionalità 
che polverizza sentimenti ed emozioni.

martedì 13 febbraio 2024

(In alto i) calici(!)

Lo sto imparando.
(Io e te) siamo fragili.
come steli di calici.
Eppure 
senza i loro steli
i calici
non si reggerebbero in piedi.
Non potrebbero sorreggere
le capienti coppe
sulla loro cima.
Ora che lo sai
(forse)
verrai a cena con me.
Ora che lo sai
(forse)
accetterai il brindisi
alla fine della (nostra) cena.
Brinderemo
alla (nostra) fragilità.
che, a volte 
ha solo bisogno 
di un invito a cena
per capire
che la felicità 
si trova lontano da noi.


lunedì 12 febbraio 2024

Brutta bozza

Ancora una volta 
non so dove sto andando.
Ancora una volta 
credevo di aver capito tutto
ma (probabilmente?)
non sto capendo nulla.
Non ti sto ingannando.
Vorrei davvero 
tu fossi felice.
Poi è vero anche 
che mi sono chiesta
che fine faremo
quando tu avrai finalmente capito 
dove trovare davvero 
la tua felicità.
Ma è stato solo un attimo.
Poi
anch'io ho capito 
che non ti perderò mai
perché non ci siamo mai (ri)trovati.
P.S.: Lo so
non (ti) ho mai scritto parole
così banali (parlando di te).
Ma è tardi.
Sono stanca.
Ma ho voluto scriverti lo stesso
Anche solo
per dirti
so che abbiamo tanti nodi
(da sciogliere)
ma ho bisogno
del buio si della notte 
per illuminarlo
e dargli voce.

domenica 11 febbraio 2024

Lunedì domenicale

Domenica è domani
il giorno in cui
più di ogni altro 
mi prendo cura di me.
La giornata inizia con la cura del Corpo
(ma la Mente non sta certo a guardare)
e prosegue
con la cura della Mente.
E il Corpo
dov'è 
mentre la Mente riceve 
la sua parte 
di attenzioni e cure?
Naturalmente 
è lì con me
ma se ne sta in disparte
senza esibirsi 
nella sua consueta prepotenza.
Domenica è domani 
ma già da stasera 
mi immergo nell'attesa
di quel bagno rigenerante 
che è il mio lunedì domenicale.

sabato 10 febbraio 2024

Sapo(Neutro)?

Non parli(amo) mai
di ciò che provo (per te).
Eppure 
ormai è chiaro.
(Trasparente-come-una-bolla-di-sapone)
Tu sai di noi.
(Ma-senza-riflessi-colorati).
Perché tu sai di noi
con l'indifferenziata neutralità di un sapone
che scivolando dalle mani
si mescola indistintamente all'acqua.
Tu sai di noi
ma rimani al tuo posto
alternando parole e silenzi
in modo del tutto casuale.
E non posso far a meno di pensare
che appena torni 
alla vita di sempre 
ti affretti a strofinare 
energicamente il tuo cuore
per cancellare
ogni possibile piccolo alone
di ciò che vorrei 
(vivere con te).

venerdì 9 febbraio 2024

Titolo Spazio bianco Testo

Quando decidi 
che la prima battuta sarà tua
non manchi mai 
di dare un titolo 
alla nostra conversazione.
Segue qualche secondo eterno 
di silenzio.
Lo spazio
che dovrei riempire
per invitarti a proseguire?
Lo spazio 
che dovrei riempire 
per chiederti 
se vuoi proseguire?
Lo spazio
che lascio bianco
per lasciarti libero 
di parlare oppure no?
Fin qui 
non ho commesso errore alcuno 
(Regole tratte del Manuale della Perfetta Ascoltatrice).
Poi, finalmente 
ha inizio il tuo racconto.
L'attacco 
non sembra così entusiasmante.
(Eppure, nella prima frase 
il racconto si gioca tutta la sua fortuna).
Ma decido di aspettare.
Il titolo promette bene.
Mi preannunci
che il racconto sarà un riassunto 
di fatti (che ti sono) realmente accaduti.
(Ci sarà l'omissione di alcuni dettagli a tua insindacabile scelta).
[Racconto].
E ora che sei giunto alla fine
c'è l'ultimo spazio
che devo decidere se lasciare bianco 
o riempire con note a margine.
Piccole
per non invadere il tuo racconto.
Grandi
per non mostrare da esso 
eccessivo distacco.

giovedì 8 febbraio 2024

Inc(i)a(m)p(p)are

Ti immagino
mente ti lanci in (una) discesa
senza porte
che ti costringerebbero
a rallentare e deviare 
il (per)corso
della tua vita.
Ed è una fortuna 
che io non sia lì a fondo pista.
Rischiando 
di cedere alla tentazione 
di guidarti
Rallenta o ti farai male!
Allora sarei io 
la porta in cui 
non vorresti incappare.
Non già 
inciampare.
Inciampa (e cade)
chi non conosce il percorso
chi non guarda dove mette i piedi.
Tu, invece 
sai perfettamente dove vuoi andare.
Sei solo stanco.
E la stanchezza 
costringe a una brusca frenata 
o a una fuga senza porte.

mercoledì 7 febbraio 2024

Anima bendata

Non mi guardi negli occhi.
Troppo forte il dolore
(che comunque 
hai scelto di raccontarmi).
Non mi guardi negli occhi 
ma vedo il disagio 
che attraversa la tua voce
insolitamente alterata.
Non mi guardi negli occhi
ma non puoi raccontare
e poi pretendere
che io non tolga la benda
alla tua anima tormentata.

martedì 6 febbraio 2024

(Senza) tela cerata

Non mai indossato 
una tela cerata
per lasciarmi 
scivolare addosso
le storie degli altri.
Infatti tutte
hanno lasciato dei segni
sulla pelle del (mio) cuore.
Tuttavia, trascorso del tempo
le tracce di questi segni
si cancellano
(seppur molto lentamente).
Ma non lo fanno
i segni lasciati 
dalle tue storie.
O, per meglio dire 
dalle parole che scegli per costruirle.
Parole che 
circondate dal silenzio che le segue e le precede
risuonano in me in modo distorto
come pioggia scrosciante
che sovrasta i suoni
e inonda la pelle del (mio) cuore
non protetto 
da alcuna tela cerata.

lunedì 5 febbraio 2024

Muro mobile

(Riba)di(s)ci
che si costruiscono muri per difendersi.
Lo so già.
Perché (riba)dirlo?
Perché 
te ne vai in giro
portandoti appresso un muro mobile
che costruisci in gran fretta 
per difenderti (da me?).
Posso farti un'ultima domanda 
(Anche se so già che non risponderai).
Perché 
da dietro quel muro
continui a raccontarti
ben sapendo 
che dall'altra parte
ci sono solo io?

domenica 4 febbraio 2024

Il sogno (aperto) nel cassetto

Qual è il sogno più grande 
che coltivi nella tua Vita?
Ora che sei giunto alla fine del labirinto...
Dici che potrei rispondere alla domanda?
No, non lo farò.
Mi chiedi perché?
Perché sono certa 
che tu conosca già la risposta.
Una risposta che tale non sarà mai.
Mi chiedi
Cosa te ne fai 
di una domanda senza risposta?
Rimane un sogno
in un cassetto aperto
affinché possa osservare 
e custodire da lontano
i (miei) futuri passi
(verso altri labirinti?).

sabato 3 febbraio 2024

Confondere la Corte

Ho scelto 
di sottoporre un nostro dialogo 
al giudizio della corte.
Se devo essere sincera 
speravo in un risultato migliore.
Pensavo fosse solo presunzione.
Poi ho capito.
Era solo il desiderio 
di parlare di noi
a chi non (ci) conosce.
Ed effettivamente 
è emersa tutta
la nostra confusa vicinanza.
Ma le parole scritte 
hanno le loro regole.
E per quanto la corte 
sia (stata) benevola
non ha potuto far a meno 
di sottolineare 
che un po' d'ordine andava fatto.
I lettori infatti 
sono spettatori in differita
che devono poter capire 
nonostante la distanza.

venerdì 2 febbraio 2024

Tennis

Una tua passione da sempre.
Un gioco che mi affascina 
ma che non ho mai capito.
Regole troppo complicate 
che (anche secondo te)
potrebbero essere molto più semplici.
Ma davvero?
Ma non sarà invece 
che la complessità ti affascina.
Anche tra noi
tutto potrebbe essere più semplice.
Eppure 
anche noi
seguiamo regole complicate
usiamo parole 
che non sempre ci sono chiarissime.
Eppure 
il gioco ci affascina
con le sue partite interminabili.
dove (ci) lanciamo alternativamente 
scherzi
provocazioni
dialoghi.
Dove anche quando perdiamo la palla
riusciamo sempre a racccatarla
e rimetterla in gioco.
A servizio del nostro esserci 
con battute e risate.

giovedì 1 febbraio 2024

Telecomando

Anche oggi mi avresti ascoltato.
Ne sono sicura.
È il tuo lavoro.
Almeno così sempre mi dici.
E a nulla vale
dirti che sarebbe meglio selezionare 
a chi dare ascolto.
Se lo facessi 
probabilmente perderei il privilegio 
di vedere le mie lamentele 
raccolte da te.
E allora
imparerei a stare in silenzio 
abbracciata comunque dalla certezza 
che tu ci sei
anche quando 
non ce la fai più 
ad ascoltarmi.
E allora 
anche se non potrai cambiare canale 
nessuno potrà mai negarti il diritto 
di afferrare il telecomando 
e toglierai l'audio.

mercoledì 31 gennaio 2024

Carta bollata

Non c'è nulla 
di ufficiale tra noi.
Eppure 
sento la necessità 
di chiederti il permesso 
di provare emozioni
come tu fossi un ufficiale
attento a riti e formali cerimonie.
Nessuna cerimonia tra noi
perché quel che non è ufficiale 
per il Mondo non esiste.
Saremmo allora più liberi?
Assolutamente no
se tu sei
sia colui che accorda il permesso
sia colui che non sa cosa concedere.

martedì 30 gennaio 2024

Ics

Ics.
Pareggio.
La posta in palio
distribuita equamente 
tra i contendenti.
Ics.
Casella barrata
a esprimere consenso.
Ics.
Casella barrata
a esprimere dissenso 
verso un errore commesso.
Ics.
Lettera che non ci appartiene.
Non ho ottenuto nulla 
(Tranne ciò che non sapevo 
nemmeno di avere).
Ics.
(Lettera che non ci appartiene).
Non (mi) hai (mai) detto sì.
Ics.
(Lettera che non ci appartiene).
Non (mi) hai (mai) detto
che ciò che provo per te
è un errore.

lunedì 29 gennaio 2024

L'arca dell'alleanza


Arca.
Mezzo costruito per salvare uomini, donne e animali.
Alleanza.
Patto tra due o più persone
per raggiungere un obiettivo comune.
E noi?
Cosa c'entriamo con queste fredde definizioni da vocabolario?
Hai ragione
saranno pure fredde.
Ma conosci un altro modo
per prendere le distanze 
(dalla nostra relazione?)
se non raffreddare le emozioni 
in cui essa è immersa?
E l'arca, allora?
Conosci un altro mezzo 
che (ci) metta al riparo 
dalle tempeste della Vita?
E che differenza c'è tra l'arca
e i (nostri) dialoghi 
con cui riempiamo
il (nostro) tempo insieme?

domenica 28 gennaio 2024

Cuffie(tte)

Obbligo 
di indossare le cuffie.
Non verranno tollerati 
spargimenti di capelli privati
in luogo pubblico.
Si consiglia 
di indossare le cuffiette.
Si sconsiglia 
di dare per scontato
che chi ci circonda
gradisca lo spargimento casuale
delle nostre parole musicali preferite.

sabato 27 gennaio 2024

Tra le braccia di Morfeo

Sono caduta troppo presto
tra le braccia di Morfeo.
Niente spazio 
per la scrittura della sera.
Stamani tutto mi è tornato in mente.
pensando a te
e alle tue notti insonni.
Ognuno di noi
ha un suo modo 
per occupare il tempo 
che ci separa
dal momento in cui
Morfeo verrà comunque a prenderci.
Un tempo
mi divincolavo lentamente 
dalle (sue) braccia
quando le (nostre) parole
non potevano più aspettare.
Ora no.
Aspetto l'alba
scrivendo oggi
le parole di ieri
e facendo scorrere a mio piacimento 
sulla linea del tempo.
Perché 
quando le parole parlano (di te)
possono essere collocate ovunque.

venerdì 26 gennaio 2024

Il contenitore

È vero.
Ti ho sempre esortato 
a scegliere liberamente.
Ma solo ora 
ho capito che 
scegliere le persone 
con cui condividere 
la Vita
il tempo
le emozioni 
contiene tutte le altre scelte.
(Forse) anche e soprattutto 
quelle che decidiamo 
di non compiere.

giovedì 25 gennaio 2024

Classi(fi)ca

Sicuramente
non occupo il primo posto.
Anzi
ho sempre pensato 
che la mia posizione 
fosse proprio l'ultima.
Di certo 
non potevo immaginare 
che quella classifica esistesse veramente.
E ora che lo so?
Cosa dovrei fare?
Agire?
Reagire?
Nulla di tutto ciò.
(O forse)
potrei agire
per non finire 
(troppo) in fondo classifica.
Ma che diritto ne avrei?
E se reagissi poi
sarebbe pure peggio.
Ti toglierei la libertà 
di dire di me
ciò che davvero pensi.
E mi piace pensare
che questo sia proprio questo
il motivo per cui
non mi hai (ancora?) svelato
il tuo criterio di classificazione.
Tuttavia (credo immaginarai che)
ho capito che la tua 
non è una classifica classica.






mercoledì 24 gennaio 2024

Margherita (non) sfogliata


Ti riconoscerai 
nelle parole che scrivo?
Me lo chiedo tante volte.
Ogni volta in me
si alternano le uniche 
due risposte possibili.
(No, ti prego
non pensare a una margherita sfogliata).
O forse
non sfoglierai nemmeno le pagine 
di quel libro.
E se invece 
tu ti riconoscessi perfettamente 
e decidessi di restituirmi quelle pagine
fra le quali
avrai imprigionato
una margherita
non ancora sfogliata?

martedì 23 gennaio 2024

I Nasco(te)sti

Vorrei disseminare

la tua vita

di parole scritte con la mia Intelligenza Animata.

Invece devo limitarmi 

a digitare parole anonime

(E, per tua fortuna cancellabili 

quando le trovi troppo fastidiose).

Certo 

anche della (mia) Scrittura Animata

potresti sbarazzarti nel tempo di uno strappo.

Ma se poi il vento 

portasse lontano 

questa miriade di strappi?

E se poi una mano invadente

li ricomponesse senza cura e passione 

ma con gesti rancorosi?

Molto meglio affidarsi

a parole cancellabili?

Detesto ammetterlo

ma è proprio così.

Ma non ti preoccupare 

tengo sempre copia

dei (nostri) testi nascosti

che nascono su carta con penna.

Li tengo con me 

ma sappi che sono per te.


lunedì 22 gennaio 2024

Fine (del) filtro

Pensavo 
tu mi volessi raccontare tutto 
di quella serata 
stupendamente difficile.
Invece 
abbiamo parlato di tutto
tranne che di te
e tanto meno di noi.
Ho lasciato fossi tu 
a scegliere l'argomento di conversazione.
Io come sempre 
mi sarei adeguata.
Ma solo stasera 
ho capito il motivo della tua scelta.
Forse temevi
ti avrei dato le medesime risposte
senza ci fosse domanda alcuna 
da parte tua.
Perdonami.
Ora sono io 
a non sopportare 
i tuoi silenzi sospesi nel vuoto.
Quel vuoto oltre il quale 
getti i tuoi racconti.
Ma non ti preoccupare.
Non ho (più) paura 
che mi colpiscano in pieno viso.
Se te li rimando indietro 
è perché vorrei tu capisca
che (ti) sarebbe più utile
non filtrare così finemente 
le (tue) parole
gettando via
le (tue) emozioni.

domenica 21 gennaio 2024

Esercizi di aridità

Non sono (più) in grado 
di leggere la nostra storia.
Ma si può chiamare storia 
un insieme di frasi
che emergono senza preavviso
da un passato 
che non ha (più) 
nulla a che vedere 
con il presente?
Certo che no.
Ma si può chiamare storia
un insieme di frasi 
che descrivono 
un confuso presente
che vorrebbe andare incontro 
a un passato 
molto più sicuro di sé?
Certo che no.
A un passato 
così sicuro di sé 
perché si nutriva di quella fantasia 
dove l'impossibile
riesce a scherzare gioiosamente con il possibile.
Ed è così 
che le frasi sbiadiscono 
davanti ai miei occhi
che pure rimangono asciutti 
grazie agli esercizi di aridità razionale 
che mi prescrivi
con i tuoi ostinati silenzi 
su (quel)le parole 
su di noi.

sabato 20 gennaio 2024

Polinesia

Torna in te
la voglia di viaggiare 
che non se n'è mai andata.
Ritorna come un cerchio
dall'inizio alla fine
chiuso in se stesso
a racchiuderti
in abbraccio liberatorio
da tutti gli obblighi 
che la Vita ti ha imposto
(anche nei miei confronti).
Così 
per la prima volta 
(da quando ci conosciamo)
ti lascio solo a tuffarti
al centro di quel mondo 
che circonderà solo te
in un abbraccio.
Lo stesso 
che oramai fatichiamo 
a scambiarci sulla Terraferma.
Certo
la tua isola
non sarà poi così isolata come vorresti.
(Lo dice il nome, non io).
Forse potrei partire anch'io
destinazione: un'isola diversa dalla tua?
Forse
ma non lo farò.
Meglio nessun abbraccio 
che un abbraccio deserto e solitario.

venerdì 19 gennaio 2024

Paravento

Ho ricominciato 
ad aspettare 
anche se proprio 
non so che cosa.
Infatti 
so che quando tornerai 
nulla sarà cambiato.
La nostra vicinanza
sarà sempre separata
da un'equa lontananza.
E (forse) nemmeno 
sarà più il caso
di alimentare illusioni 
dietro i nostri racconti
che non sanno stare
l'uno di fronte all'altro
senza il riparo 
di un paravento.



mercoledì 17 gennaio 2024

Farmaco

Sai
(anch'io) sto attraversando
un momento di crisi.
Ma non è il peggiore.
Almeno questa volta 
so che devo prendere una decisione.
So che farà male
ma so anche che
è l'unica possibile.
Perché questo ha previsto per me
il mio percorso di cura.
Fidati 
avrai solo l'impressione
che ti faccia male
ma poi starai meglio.
Come prendere 
una medicina amara?
Esattamente.
Ma io non sopporto il gusto amaro.
Eppure so che 
più in fretta la ingerisce 
e meno tempo avrò per ripensarci.
Non avere troppa fretta.
Forse sei ancora in tempo
per farti dare un farmaco 
non proprio così insopportabile.
Senza contare che 
la medicina più efficace
è l'Amore.
Ma a quel punto
non sarebbe necessario 
farmaco alcuno.

Analisi lucidologica

Mai avuta un'analisi
(di noi) così lucida.
Talmente lucida
da rendere lucidi 
anche gli occhi.
Occhi che finora 
non lo sono (quasi mai) 
diventati per te.
Del resto 
questo è il luogo delle analisi.
Quelle mediche 
senza appello 
(anche se non precise al millimetro).
Che fare, allora?
Sparire dalla circolazione?
E poi
fino a quando?
Che senso avrebbe?
Nessuno.
Continuerò a rispondere all'appello
(anche quando sarai tu
a pronunciare il mio nome).
Per la lucidità degli occhi analitici
ci saranno sempre altri luoghi.

martedì 16 gennaio 2024

Sintonia

Entro nella stanza.
Mi avvicino al tavolo.
Racconto di te.
Ma questa volta
le emozioni rimangono alla porta...
Sintonia tra noi?
(Probabilmente) non c'è (mai stata).
Ennesimo equivoco?
No, non voglio chiamarlo equivoco.
Seduta a quel tavolo
mi sforzo 
di dare un significato diverso 
a questa parola.
Ma il tempo finito.
Esco nell'aria buia della sera
ma tutto si fa chiaro.
Ho dimenticato 
una parte della storia...
(Forse) c'è (ancora) spazio
per la (nostra) sintonia

lunedì 15 gennaio 2024

Impasto

Non pronuncio mai il tuo nome
mentre parlo di te.
Con lei
non ce n'è bisogno.
La mia voce 
impastata di sorriso 
parla di te per me.
Eppure 
anche lei mi mette in guardia 
(non da te ma) da me stessa.
Dice 
di conoscermi troppo 
per non avere paura per me.
In fondo mi dice 
Non sarebbe la prima volta
che ti ferisci 
mentre dici di essere felice.
Non sarebbe la prima volta
che non reggi il dolore
da sola.
Tutto vero.
Ma lei ancora non sa
che le sue parole
non sono poi così diverse dalle tue.
E se entrambi 
siete barriere di protezione
contro il mio (im)probabile dolore
continuerò a (far) parlare di te per me 
un impasto di sorriso e voce.

domenica 14 gennaio 2024

Stagno e pietra

Scrivere.
Lanciare un sasso in uno stagno
e rimanere immobile
a guardare 
i cerchi diventare sempre più grandi 
fino a scomparire 
inghiottiti dal resto dell'acqua.
Il Mondo vorrebbe questo?
Continuerò 
a tenere tra le mani
la pietra preziosa 
che siano io e te.
Che siamo noi.
Noi.
Questa parola 
che il Mondo non vuole sentire
alla smodata ricerca
di sguardi sempre più ampi.
Ma non ti preoccupare.
La (nostra) pietra preziosa 
andrebbe a fondo
se lanciata in uno stagno 
per nascondersi al Mondo
rimanendo se stessa.

sabato 13 gennaio 2024

Cucina nascosta

Cucinare è un atto d'amore.
Per mia fortuna 
ce ne sono tanti altri
altrimenti io non saprei amare.
Invece
sono sicura 
che per te 
anche cucinare
voglia dire prenderti cura
e prenderti cura 
significhi amare 
in quel circolo virtuoso di parole 
che non lascia spazio a equivoci.
E così 
ti immagino
mentre cucini (anche) per me.
Mi piace pensare 
che lo faresti 
non solo perché io non ne sono capace
e nemmeno ho mai voluto imparare.
Mi piace pensare
che sarebbe l'ennesima forma di cura 
che riservi a me.
(ma non solo a me).
E sono proprio i gesti che rivolgi a tutti
a nascondere
ciò che io invece 
provo solo per te.

giovedì 11 gennaio 2024

A tu per tu

Mi diverto a immaginare 
la tua felicità 
lontano da qui.
No, non voglio 
mandarti via.
Ma voglio che tu sia felice.
Certo 
dovrei usare il verbo vorrei
perché la tua felicità 
non dipende certo da me.
Ma stasera
vorrei prendermi la libertà 
di parlare a tu per tu
con la tua felicità 
per dirle 
che non sta a me decidere
cosa deve fare 
ma credo sia giusto il tempo 
che si prenda
maggiore cura di te.

Ripetizione vocale

Consiglio di oggi
Resisti
pensando ai tuoi pensieri.
Ma poi 
chi l'ha detto 
che io non possa ripetere
la stessa parola nella stessa frase?
Eppure 
anche oggi
non siamo rimasti certo 
a corto di parole.
Tuttavia 
ho scoperto 
che mi piace ripeterle.
(Forse anche) 
per (ri)trovare il suono della tua voce
che ormai mi è così familiare 
proprio perché
l'ho sentita ripetere cosi tante volte
da averla imparata a memoria.
Niente più sorprese, allora?
Tutt'altro.
Sono certa che anche quelle
si ripeteranno all'infinito
e saprò che me le stai donando tu
proprio perché
conosco a memoria 
il modo che solo tu 
hai di sorprendermi.

mercoledì 10 gennaio 2024

Ora d'aria

Probabilmente 
domani sceglierò 
di rinunciare a trascinare
il mio dolore 
all'aperto.
Ovvero in quei luoghi
in cui un tempo 
alzavo al massimo la suoneria 
per assicurarmi di essere
sempre reperibile.
Mentre più passa il tempo 
più mi rendo conto
che non serve a nulla
ingannare il (mio) dolore 
concedendogli un'ora d'aria.
L'importante 
è che tu continui a essere reperibile.
(Non solo per me
ma anche) per (lenire) il mio dolore.