sabato 30 gennaio 2016

Domani, non so

Domani non so. O meglio, preferisco non sapere.
Altrimenti cadrò sempre nel medesimo errore, quello di fantasticare su fragili illusioni.
Dovrò sforzarmi di non versare nemmeno una lacrima, perché lo devo a lei e perché è arrivata l'ora di reagire a quel tipo di sconfitta in maniera meno melodrammatica.
Scriverlo qui ed ora mi è utile per prepararmi a quel che di domani non so.

Contro l'egocentrismo

Ci sono stati anni in cui, da più parti, mi si accusava (col senno di poi, a ragione), d'egocentrismo.
Certo, aveva ragione chi m'imputava questo difetto; ma ora so anche che reagivo così perché, per la maggior parte del mio tempo, vivevo relazioni che non riuscivo ad affrontare con serenità e quindi, per cercare di difendermi, mi ponevo al centro di un'attenzione che in realtà non avevo, e della cui mancanza, certamente soffrivo.
Ora che invece vivo relazioni significative e completamente soddisfacenti, sento forte il dovere di mettere al primo posto gli altri.
Ma mi rendo perfettamente conto che non sarei mai arrivata ad avere questa consapevolezza, se non avessi vissuto quel periodo di relazioni complicate.

Ancora più nascosta

Provare a mettere in rete ciò che si scrive, per vedere l'effetto che fa, specie tra le persone che non ci hanno mai visto...
Alzi la mano chi, fra gli appassionati di scrittura, non l'ha mai fatto, almeno una volta.
Personalmente m'è capitato più d'una, specie nei siti che parlano di libri, ma raccolgono anche le idee dei lettori.
Se devo proprio essere sincera, non è che mi sia andata molto bene, almeno finora. Anzi.
Spesso i miei testi non sono stati nemmeno presi in considerazione.
Il motivo potrebbe essere molto semplice; così come è impensabile piacere a tutte le persone, allo stesso modo, può non piacere ciò che scriviamo. Specie a chi non conosce da vicino noi e la nostra storia.
A questo punto la soluzione potrebbe essere nascondersi ancora di più dietro le metafore, per rendere ancor più universali (ovvero applicabili a tutti), le mie parole.
Anche a questo può servire, l'indifferenza altrui per ciò che scriviamo. A migliorarci.

Elogio del gossip

Ormai credo che parlare bene del gossip non sia nemmeno più così controcorrente come poteva esserlo solo poco tempo fa.
Infatti, sono sempre più numerose le brillanti penne (personalmente però non ne conosco ancora le opere) che si sono schierate a favore del pettegolezzo, soprattutto quello sulla stampa.
Non credo sia solo una questione di tirature. Penso si tratti piuttosto della voglia di andare oltre il proprio giardino quotidiano.
Ok, qualcuno potrebbe obiettare che, se fosse solo per questo, sarebbe sufficiente andare a bagnare un po' più spesso le piante sul pianerottolo, per scoprire che la vicina di casa non è esattamente la Penelope del XXI secolo...salvo poi scoprire che l'uomo con cui s'incontra è il fratello, insieme al quale deve organizzare una festa a sorpresa per l'anniversario di matrimonio dei fedelissimi genitori...ma tanto noi abbiamo già deciso che lei è un'impenitente fedifraga! Se, invece, il nostro vicino di casa è un uomo, quand'anche scoprissimo che, di tanto in tanto, si concede qualche distrazione, non lo troviamo così divertente, probabilmente perché, grazie ad una potente dose di solidarietà femminile, c'immedesimeremmo subito nella vittima.
Per tutti questi motivi, la nostra finestra verso un mondo diverso dal nostro è una rivista sfogliata in un momento di totale relax.
Senza contare il fatto che non ci sembra di fare nulla di particolarmente maleducato perché quelle persone che s'accoppiano e scoppiano mica le conosciamo...
Infine, vuoi vedere che se capisco bene il meccanismo Coppia/Scoppia, quando la signora Pina verrà a piangere sulla mia spalla, per aver perso il suo Pino, fuggito con la giovane segretaria Matilde, saprò quali parole usare...

giovedì 28 gennaio 2016

Emily è sempre Emily

Anche leggere quella semplice frase confusa in mezzo alle tante che leggo ogni giorno, mi ha fatto riflettere molto sulla capacità che avete in comune, tu e lei, di proporvi spesso in maniera enigmatica agli occhi del Mondo, mantenendo comunque una grande capacità d'indurre alla riflessione.
Credo che questo capiti grazie alla vostra velata (ma non troppo, agli occhi di chi vuole fermarsi a conoscervi veramente) capacità di dire al Mondo, che non sempre la difficoltà delle parole cela un messaggio troppo complicato, per essere degno d'attenzione.
Inoltre, questo mi pare un grande atto di fiducia nei confronti delle persone, capaci, anche se forse dopo molto tempo, di capirvi ogni giorno un po',di più.
Perché tu sei sempre tu, Perché Emily è sempre Emily... 

Oltre i limiti

Non avrei mai pensato che il problema si riproponesse, tale e quale, a distanza di molto tempo.
Eppure, anche chi lo fa con estremo amore e buona fede, tende a chiedermi di spingermi oltre i miei limiti, forse nella convinzione che, così facendo, il Mondo sia più disposto ad accogliermi pregi, virtù e problemi, tutto compreso.
Credo invece che sarebbe più utile mi presentassi al Mondo, completamente sola, almeno nelle situazioni in cui poi dovrò, necessariamente, avere a che fare con esso, senza avere accanto nessuno.
Facendo questo, saremo io ed il Mondo, ad autorappresetarci come meglio crediamo, stabilendo limiti e sconfinamenti reciproci.

Via d'uscita

Cerco una via d'uscita, non solo quando non riesco a stare sola ma anche quando voglio coltivare al meglio i rapporti che danno un senso profondo alla mia vita.
Ora come ora, mi è abbastanza facile, mantenere questa importante promessa verso me stessa.
Il problema sorge quando il Mondo ci porta lontano dai rapporti e, presi dall'abitudine di dargli retta, crediamo che sia perfettamente normale fare questo.
Non ci rendiamo conto invece di quanto ciò ci provochi una solitudine cui c'illudiamo di poter agevolmente voltare le spalle, il giorno in cui potremmo permetterci il lusso di disobbedirgli.

Mai gli stessi errori

Mai gli stessi errori.
Questo dovrebbe guidare ogni nostro passo, quando ci confrontiamo con la quotidianità altrui.
Per due ragioni molto semplici; perché non possiamo rimproverare, a chi ci vive accanto, un comportamento fastidioso che noi stessi non riusciamo a correggere, nella nostra quotidianità: siamo allergici al disordine altrui? Allora cerchiamo, per quanto ci è umanamente possibile. di non lasciare evidenti segni del nostro passaggio in tutte le stanze.
Questo, non tanto per dare il buon esempio, quanto perché è più utile seguire gli altrui errori, per non commetterli nella nostra esistenza, piuttosto che stare perennemente a lamentarsi di quel che degli altri, proprio non digeriamo!

mercoledì 27 gennaio 2016

Ginnastica solitaria

Da più parti scrivono e ci dicono di bastare, prima di tutto, a noi stesse: specie prima di metterci alla ricerca di un uomo, con cui iniziare una relazione.
Considerato il fatto che vivere una storia ricambiata è uno dei miei più grandi desideri, rifletto ogni giorno, su questo consiglio.
Ma, più lo analizzo da ogni angolazione, più mi sembra impraticabile, almeno da me.
Credo infatti che bastare a se stesse corrisponda all'attitudine a stare (anche) da sole.
A questo punto mi chiedo: ci sarà un momento in cui finisce la ginnastica solitaria, per lasciare spazio alla ricerca della Vita di Coppia?

martedì 26 gennaio 2016

Favola

Pur essendo una bambina, quell'immagine mi colpì subito.
Era sommersa da un oceano di disegni infantili, dono di gratitudine alla dolce fisioterapista che, con il suo sorriso, dava un tocco leggero ai noiosi esercizi correttivi contro l'imperfezione dei nostri corpi.
All'epoca, anche quello mi sembrava un disegno tracciato da mano di un'artista poco più che in fasce.
Nella mia fantasia, esso era la rappresentazione grafica di una favola in cui un Principe si arrampica su un'altissima torre per raggiungere la sua Principessa Innamorata e baciarla con estrema tenerezza.
Ai miei occhi, il prato fiorito sottostante, era un'immensa folla che acclamava i Principi con grande entusiasmo...
Nonostante sia passato molto tempo da allora, ancora oggi guardo quella scena con rinnovata emozione, in attesa del giorno in cui anche un Bacio di Sirena (e, questa volta, non Sirenetta), meriti di essere circondato da una preziosa cornice.

giovedì 21 gennaio 2016

L'impermeabile

Non è per vecchi.
Non mi riferisco ad un Paese specifico (l'Italia, per esempio?), ma al modo in cui ci raccontano.
Se veniamo narrati come la solita gente del Sud (sì, perché forse ci è sfuggito, ma viviamo nel Meridione del Vecchio Continente...), un po' superficiale e fatalista, non ci sta bene; se ci dicono che è ora di sfruttare le nostre potenzialità, accusiamo che ci dipingano in maniera decisamente troppo vivace, solo per nascondere i nostri reali problemi; se usano parole comuni, diciamo che non meritiamo la Fiera delle Banalità; se utilizzano un vocabolario più ricercato, parte l'accusa di volerci confondere le idee, con un linguaggio incomprensibile.
Per non dire poi, di cosa capita quando vengono usate massicce dosi d'ironia; a quel punto si raggiunge il massimo grado dello sdegno e si grida alla manipolazione delle coscienze.
Ma in chi l'ironia suscita tutte queste reazioni negative?
In quella parte della società culturalmente vecchia e, quindi, decisamente impermeabile a qualsiasi cambiamento (di linguaggio, e non solo).

mercoledì 20 gennaio 2016

Menù

Un giorno tornerà la fame di Cultura Umanistica perché quella Tecnico-Scientifica dicono, ormai ha saziato mezzo Mondo e l'altro mezzo, davvero non ne capisce e, quindi, non sa apprezzarne il gusto.
A quel punto anche noi, che da sempre ci nutriamo con piatti Umanistico-Letterari, avremmo un posto nel Mondo.
Chi prevede che presto la tavola sarà imbandita con cibi diversi da quelli cui siamo abituati oggi, sostiene che ciò avverrà perché ci sono sempre più persone, che non ne possono più d'ingoiare bocconi sempre più grossi, il cui gusto cambia dal pranzo alla cena, per stare al passo con l'estro di uno chef stressato fino alla follia.
La gente avverte l'esigenza di stare alla Tavola della Conoscenza assaporando piatti forse più elaborati ma, proprio per questo, non banali.
Ma soprattutto, la gente ha bisogno di momenti di vera convivialità, fatta anche di parole e riflessioni, altrettanto gustose e nutrienti.

martedì 19 gennaio 2016

Il Parco Auto

Dovendo rinnovare la metà del mio Parco Auto, mi sorprende che sia proprio lui a farmi notare che, probabilmente, vale la pena di pensare ad una Vettura più performante, che sia in grado di condurmi anche in un luogo lontano da qui.
Perché mi stupisce che questa idea sia nata proprio da lui?
Perché, solitamente, è proprio lui a fare maggiormente fatica a pensarmi anche lontano da qui.
Questo suo passo avanti mi rende particolarmente felice, perché solo intraprendere un viaggio consente di valicare i propri limiti...
Ma poiché il mio viaggio interiore è quotidiano, sono già abituata a preparare le partenze ed i ritorni, mi manca solo d'imparare ad organizzarne almeno uno che mi faccia spostare (anche) fisicamente. 

Errori da sogno

Per la prima volta da quando la mia vita è cambiata per sempre, il mio sogno notturno ha assunto i contorni reali di ciò che mi sarà davvero possibile fare: cercare qualche sporadico contatto verbale con te, solo per sapere, genericamente, sapere come stai.
Certo ancora sono lontana dal Sogno Perfetto, quello realizzabile anche quando sorge il sole.
Esso non prevede che io usi la Rete che ci ha fatti incontrare per cercare di ottenere informazioni su di te, rintracciando tutte le persone che potrebbero sapere come te la passi in questo momento...
Tranquillo...all'alba ho capito che era solo un sogno, fortunatamente irrealizzabile, perché pieno di errori da incubo, che tradisce il rispetto che ti ho promesso fin dal momento in cui abbiamo deciso di chiudere il Capitolo Estivo e, semmai, iniziarne uno nuovo, voltando pagina.

Diversamente felice

Questa nuova opportunità mi ha portato ad essere diversamente felice.
Si tratta di una gioia che si mescola con l'incertezza tipica delle future opportunità di lavoro, quelle che dipendono, almeno per la metà, dai giudizi positivi o negativi, dati da altri.
Per tali motivi, tendo a nascondere il mio stato d'animo agli occhi degli altri.
Esattamente come ho fatto quando ero in trepidante attesa che tu mi rivelassi il tuo amore per me.
L'unica differenza fu che la Sconfitta del Cuore mi pesò molto di più rispetto ad un eventuale rifiuto professionale.

sabato 16 gennaio 2016

Perdere

Perdere un lavoro significa dover rinunciare alla possibilità di proseguire un progetto di vita, spesso già avviato da tempo.
Perdere un lavoro vuol dire non poter più garantire un futuro sereno a chi vive con noi. Solo in questa circostanza, la perdita getta davvero nello sconforto, spesso senza via d'uscita.
Perdere una relazione significa veder sgretolate l'immagine di noi stessi, come persone capaci di crescere, giorno dopo giorno.
Con un rapporto solido e forte, possiamo superare la perdita di un impiego ma, anche se proviamo ad affogare il dolore per la perdita di una relazione, in un Oceano Occupazionale, il dolore affiorerà sempre e comunque.

L'Arcipelago

Il peggior errore che possiamo commettere nelle relazioni interpersonali, è quello d'interpretare gli altrui stati d'animo, a nostra immagine.
Così, per esempio, capita di trovare banale la gioia di chi ci sta accanto oppure, il che è ancora peggio, scambiamo il dolore altrui, con dei tratti stravaganti del carattere di cui, siamo fermamente convinti, potrebbero benissimo fare a meno. Per il bene di tutti (ma, soprattutto, il nostro).
Così facendo però, non ci accorgiamo che li costringiamo a vivere in un'isola, irrimediabilmente lontana dal nostro Arcipelago.

venerdì 15 gennaio 2016

Reti preventive

Anche i drammi più duri si affrontano con relativa maggiore serenità. quando prima si siano preparate delle forte Reti di prevenzione di quella solitudine profonda che ci travolge quando una parte del nostro Mondo ci lascia e va a vivere altrove.
Oggi pomeriggio voglio proprio guardare di persona, ogni singolo filo e nodo, di queste Reti preventive, perché credo fermamente che, l'unico modo che abbiamo per non vivere nel buio timore, è preparare positivamente il nostro futuro, anche prendendo spunto da ciò che hanno intrecciato gli Altri.

Trappola terrazzata

Ricordo come fosse ieri, i miei anni di studi a Trieste,,,
La vita in quell'appartamento dove tutto era a portata di mano, in uno spazio in cui mi muovevo con facilità...
Un appartamento che, al termine del periodo di studi, ho guardato svuotarsi con le lacrime agli occhi...
A loro, invece, mancava la nostra casa; in particolar modo il nostro terrazzo...Quel terrazzo che per me, è spesso una trappola.
La sua assenza, infatti, mi costringeva a mescolarmi alla folla, quando volevo uscire, invece di guardarla, dalla mia Trappola terrazzata.

Scelte bloccate

Nonostante l'indubbia buona fede di quella parte di Mondo che vuole davvero il mio bene e la mia felicità. gradirei che comprendesse che, alcune scelte importanti per la mia vita (anche futura) dovrebbero essere solo mie e non compiute insieme ad altri.
Infatti, il doverle condividere implica, di fatto, il non poter scegliere davvero, perché né io, né loro, abbiamo il diritto di imporre il nostro stile di vita.
La conseguenza di tutto questo però è il blocco totale delle scelte di entrambe.

mercoledì 13 gennaio 2016

In caduta libera

L'indice di fiducia nel nostro Paese. sembra essere in pericolosa caduta libera.
La frase che si sente ancora spesso pronunciare è 'Peggio di così, non può andare!'.
Ci dicono che, l'unico modo che abbiamo per provare a risollevarci dalla profonda crisi che ci ha colpiti, dobbiamo ricominciare dall'innovazione tecnico-scientifico-industriale.
Perdonatemi, ma questa l'ho già sentita fin troppe volte e, se mi posso permettere, non mi sembra essere il nocciolo della questione.
Anzi, credo proprio che il tanto decantato tecnologismo, non sia affatto utile a recuperare ciò che abbiamo perso perché, la perdita riguarda il cammino di ognuno di noi, non già i nostri investimenti.
Ma non recupereremo mai, se ci sarà sempre qualcuno pronto a che i piccoli passi avanti che abbiamo compiuto fin qui, sono una pura illusione di chi vuol farci credere che, finalmente, va tutto bene.

lunedì 11 gennaio 2016

Fantasma, oppure no?

E' scientificamente provato il fatto che ci siano partner che interrompono di colpo la relazione che stanno vivendo, senza che l'altro/a ne sappia alcunché (ghosting)
Ok, la nostra non era una relazione di coppia, questo mi è chiarissimo ma, ogni volta che scopro qualcosa di nuovo, riguardante i rapporti Uomo/Donna, non posso far a meno di pensare a te e, ancora una volta, di provare a dare un senso ai tuoi silenzi, attraverso ciò che mi capita di leggere sull'argomento.
Se mai un giorno scoprirai tutto ciò, comprenderai che questo mio comportamento denota (anche) il rispetto che nutro nei tuoi confronti, perché non ti credo affatto capace di compiere azioni prive di senso.

sabato 9 gennaio 2016

Immaginando reti

L'unico modo che conosco per pensare serenamente al mio futuro, è quello d'immaginare delle reti di persone che potranno (o, per meglio dire, potrebbero) aiutarmi a vivere la mia quotidianità.
Il condizionale, in questo caso, è d'obbligo perché c'è un aspetto di cui assolutamente devo tenere conto: ho il dovere di non intaccare lo stile di vita di chi mi darà una mano.
Così, per esempio, non posso chiedere loro di rinunciare ai viaggi che sono diventati uno dei loro stili di vita.
Infatti, se il Mondo non mi permette di viaggiare serenamente con chi mi vuole e mi vorrà bene, è solo colpa sua (e non certo di chi ha scelto di viaggiare...).

venerdì 8 gennaio 2016

L'Isola felice

Ho riflettuto molto per capire se, il fatto che quel messaggio potesse essere tuo, potesse rendermi felice o meno,
Dopo parecchi minuti di dubbio, ho capito che sarebbe stato estremamente positivo se, ad esprimere tutta la gioia che traspariva tutta quelle parola, fossi tu.
Si sarebbe avverato il mio quotidiano desiderio di saperti finalmente giunto nella tua Isola felice in cui, dopo molta strada impervia nella tua vita, in questo luogo di pace interiore, tu possa mettere al centro ciò che ti fa stare davvero bene.













































































































































































Unghie finte & Amore

Qual è il minor inconveniente a cui si possa andare incontro?
A mio avviso quello di vedersi un'unghia finta spezzata. (E non mi si dica che è un problema solo femminile, perché mi è stato riferito che, anche alcuni uomini, usano gli stessi trattamenti estetici, per le loro).
Al polo opposto, qual è l'evento che più ci fa soffrire?
Sicuramente la perdita di qualcuno a cui teniamo molto. (Lo so che le circostanze delle perdite possono essere di vari tipi, ma ho deciso di concentrarmi su quella dell'amore (anche presunto) perché la conosco meglio.
Quando finisce anche solo la possibilità, di un sentimento corrisposto, ci si sente talmente invasi dal vuoto che lo caratterizza che, anche qualora si vogliano avere altre persone intorno, si chiede loro che siano in grado di mettersi in ascolto della nostra anima, considerando la nostra situazione per quella che realmente è: forse non tragica, ma neppure così banale come, ad esempio, un'unghia finta spezzata...
Attenzione poi anche al fatto che, anche quando la nostra situazione sentimentale veleggia verso lidi idilliaci, è probabile che la gente intorno, abbia comunque una certa difficoltà a rapportarsi con noi, perché magari, in ogni discorso che facciamo, infiliamo il nome od una o più caratteristiche della persona amata risultando, agli occhi altrui, insopportabilmente noiosi.
Ma quando si ama, si sa, è più facile chiudere fuori quella parte di Mondo che non ci comprende.
Tuttavia credo sia lecito chiederle di partecipare con trasporto, alla nostra gioa.
Infatti: si dice che condividere il dolore altrui sia penoso, e ci può anche stare, ma se addirittura diciamo che anche la gioia è noiosa, negli altri, allora c'è davvero qualcosa che non va.

mercoledì 6 gennaio 2016

Le date del cuore

Le date del cuore, credo non abbiano bisogno di calendari (digitali o cartacei che siano) perché esse rappresentano una tale scossa emotiva, da cui è impossibile tornare alla vita di prima.
Tutti ne abbiamo alcune, persino io che ho sempre avuto storie finite ancor prima d'iniziare.
Credo che nel mio cuore esse rimarranno scolpite fino al mio ultimo giorno, senza bisogno di alcun calendario.
Oppure esso è solo uno strumento che ogni cuore usa per nascondere al resto del Mondo, gli autentici battiti del cuore, troppo preziosi per essere uditi da tutti.

martedì 5 gennaio 2016

Prenditi cura di te

Per questo nuovo anno che è appena iniziato, le persone a cui tengo maggiormente, si prendessero cura di loro stesse, in particolare dedicando anche una piccola parte della loro quotidianità, a coltivare un interesse che, almeno per un po', le metta in ascolto esclusivo del loro Mondo Interiore.
Credo che questo sia il miglior augurio che una persona possa rivolgere a quanti le sono particolarmente vicini, nonostante il rischio che questo desiderio possa venir strumentalizzato da coloro che, cinicamente, chiedono accigliati: 'Chi sei tu per dirmi cos'è bene per me?'
La mia risposta è: 'Prendersi cura di sé è aiuta a stare meglio anche con gli altri. Non è solo un fatto personale'
Buon 2016 a tiutti

Compendio di ex

Per la serie, quando piccoli particolari, spesso insignificanti, inducono al ricordo...
Solito quiz preserale, soliti concorrenti accompagnati da amici o parenti.
Due nomi per me molto evocativi di una vita amorosa che ormai sapete tutti essere spaventosamente fallimentare (tanto da essermi proposta, per questo 2016, di partecipare a tutte le Lotterie possibili ed immaginabili perché, se la fortuna al gioco è direttamente proporzionale alla sfortuna in amore...beh, ho grandi possibilità!).
A parte questo dicevo che l'amico che accompagnava il concorrente, ricordava il mio primo amore, mentre il giocatore mi ha evocato il secondo e la nostra comune passione per la lettura.
A questo punto, una domanda sorge spontanea: è il Mondo esterno a rimandarci i nostri ricordi, o sono questi ultimi ad accordarsi con il Mondo esterno?

lunedì 4 gennaio 2016

Sentieri paralleli

Anche se non so come andrà, vorrei che da quel bivio a cui siamo giunti, si dipanasse un sentiero parallelo, che sia solo nostro...No, non ho cattive intenzioni.
Solo mi piacerebbe che qualche volta potessimo scriverci, semplicemente per dirci a che punto è il nostro cammino (ribadisco: parallelo, mai incrociato) verso la felicità.
Per rendere le nostre azioni ancor più limpide, ti suggerisco poi di leggerle ad alta voce ciò che ti scrivo ed infine, affinché la vista di quelle lettere non le risulti insopportabile, inficiando la vostra serena felicità, ti consiglio di strapparle e gettarle nel cestino.
E' il modo migliore per gettarsi tutto alle spalle...fino alla prossima lettera, naturalmente.

Sherzad aiutami, grazie!

Dallo Scoglio, 4 Gennaio 2016

Carissima Sherazad,

mi rivolgo a te per l'ennesima volta, perché sei l'unica che in questa situazione, può darmi un aiuto concreto. 
Come tu ben sai, parlarne mi aiuta molto ed anche questo posso farlo solo con te e con il medico,
Ma certo a lui non posso chiedere di rintracciarlo per me.
Perché vorrei comunque provare a (ri)trovarlo? 
Non certo perché m'illuda che tutto tra noi possa tornare come prima (ahimè, il nastro del tempo non si riavvolge mai, una volta che è stato srotolato...), ma semplicemente perché sono ancora convinta che le mancate risposte siano causate semplicemente da freddi problemi tecnici che gli impediscono di ricevere le mie domande. Del resto è già capitato con un'altra persona che non ha alcun motivo personale, per voler interrompere ogni comunicazione con me.
Ma c'è anche un altro motivo per cui vorrei concederci questa (ultima?) possibilità di serena comunicazione. Infatti, sono stanca di rapporti che, non solo non sono corrisposti, per la qual cosa non posso farci nulla ed è giusto che sia così, ci mancherebbe altro, ma che, oltre a ciò, rischiano di morire per mancate parole. Se tutto è destinato a finire per sempre, voglio che lo sia con la parola 'Fine', pronunciata all'unisono, se non proprio guardandoci negli occhi, almeno sentendo ognuno la voce dell'altro.
Il motivo per cui ho preferito scrivertelo, anziché dirtelo a voce, è che ci sono ancora persone che credono che se mi sforzassi di non parlarne, automaticamente smetterei di pensarci.
Ma, ancora una volta, se la situazione è questa, è solo colpa mia perché ho trascinato il resto del Mondo, nel Vortice della mia Assurda Rabbia...

Ora ti lascio perché ti ho già rubato troppo del tuo prezioso tempo, che più nessuno potrà mai restituirti; ma prima concedimi di mandarti un immenso abbraccio e un GRAZIE maiuscolo (quindi gridato!).

La Sirenetta

sabato 2 gennaio 2016

Danze di Capodanno

Ho ballato anch'io nonostante le mie 4 Ruote.
E' stata una scatenata danza di gruppo in cui mi sono fatta letteralmente trascinare dai passi altrui.
Così i loro piedi sono diventati anche i miei perché, i miei speciali compagni di ballo hanno voluto, anche in quest'occasione, in cui sarebbe stato facile per me, sentire tutto il peso della mia prigione,
Invece anch'io ho provato la piacevole sensazione della testa che gira...a tempo di musica!
Come sempre quando vivo emozioni forti, non posso fare a meno di pensare a come esse cambierebbero, se ci fossi (anche) tu a condividerle ed in particolar modo, vorrei vedere la tua reazione, di fronte al mio modo originale di vivere il ballo.