Edificio pericolante

Qualunque cosa accada, sento che dovrò cavarmela principalmente da sola.
Sembra spiazzante questa mia sicurezza, eppure è l'unica che mi concedo.
Forse perché, specie in passato, ho lasciato eccessivo spazio ad un ottimismo troppo pericolante perché non cadesse a terra.
Ora, ad andare in pezzi potrebbero essere le certezze di cui ho vissuto fin qui.
E non dico che adesso sarei pronta ad affrontare qualsiasi situazione.
Sicuramente però, sarei in grado di rimanere immobile, nella consapevolezza che muoversi all'interno di un edificio che sta per colasssare, sia molto (più) rischioso.

La tigre estinta

Mi esorti a tirare fuori la grinta di una tigre.
(Sor)ridendo, ti dico che mai nessuno prima d'ora mi aveva mai paragonato a questo animale.
Certo, la tigre sa difendersi, sa tirare fuori gli artigli al momento giusto, sembra non perdersi mai d'animo, combattiva fino all'ultimo.
Salvo però essere anche una specie a rischio estinzione (e, con essa, il suo spirito, immagino).
E così, non posso far a meno di pensare a come reagiresti se dovessi trovarti di fronte ad una versione di me tutt'altro che coraggiosa.
Certo, dubito che te ne andresti lasciandomi sola.
Ma perché, allora, esortarmi ad essere forte, quando so che saresti anche disposto a raccogliere le mie lacrime?

Giorni genericamente cortesi

Sarà una settimana difficile, quella che è appena iniziata.
Non so ancora su chi potrò davvero contare, per avere conforto.
Non certo su di te, che nemmeno sai cosa sto attraversando.
Lo so, sono stata io a non volertene parlare e non mi sono ancora pentita di non averlo fatto.
La verità è che non sta tornando tutto come prima; lo leggo tra le righe di ciò che mi scrivi.
Tu ti limiti ad usare parole genericamente cortesi, e a me sta passando la voglia di raccontarti come vivo questi giorni difficili.
No, la mia non è delusione per quel che siamo diventati.
Evidentemente, doveva capitare.
Così come deve capitare che io pensi a te, anche quando non ci sei.

Ti sto trascinando

Di solito, si è molto felici quando le nostre convinzioni vengono confermate da chi ci conosce quasi di più di quanto possiamo fare con noi stessi.
Ma per quanto mi riguarda, avviene proprio l'esatto contrario.
Io che ho un disperato bisogno di qualcuno che cacci via i miei dubbi infondati.
Io che altrimenti non posso avere la forza necessaria per vivere serenamente ciò che tu mi hai regalato e che, per fortuna, non hai ancora rivoluto indietro, nonostante il mio essere scostante.
Tu che sembri aspettare tempi migliori, fingendo di non accorgerti che ti sto trascinando nel mio tempo peggiore.

Ci fideremo?

Ti prego, dimmi che anche tu, come canta in Mi fiderò, il tuo cantante preferito, non ti fidi di me, allo stesso modo in cui io non riesco a fidarmi (ciecamente) di te.
E vivo tutto ciò con un profondo senso di colpa, perché so perfettamente che così non possiamo andare avanti.
Ma se anche tu provassi la mia stessa emozione, allora potremmo rimanere uniti, nonostante tutto.
Ma che senso avrebbe usare il nostro legame per imparare a fidarci l'una dell'altro?
Ma la fiducia reciproca, non dovrebbe essere la solida base di tutte le relazioni?
Tutto vero; ma se anche i protagonisti della canzone tentano comunque di non separarsi, chi siamo noi per dire che loro hanno torto (a rimanere) e noi abbiamo ragione (ad andarcene)?

Credere in noi

Almeno, mentre eri qui
ho ripreso a credere in noi e a ciò che eravamo.
Poi il nostro tempo è come sempre scaduto
ma io non ho fatto quasi nulla per impedirti di andare.
Forse perché ero impaziente di scoprire
cosa sarebbe capitato nella mia mente
dopo la tua partenza.
Ma, fortunatamente, tengo a bada congetture ed ipotesi.
Almeno così
quando ci rivedremo
non sarò costretta a parlarti a monosillabi
in attesa che i nostri silenzi
riacquistino il sapore di un tempo.

Antidoto

Forse, l'unico vero problema, è che sono molto stanca (e non già perché a quest'ora, devo ancora addormentarmi).
Sono stanca di aspettare, innanzitutto.
E la stanchezza (forse) annebbia i pensieri.
E vorrei poter pensare che ti vorrei qui, tra le mie braccia, ma la verità è che, oramai, non sono più sicura di nulla (che ci riguardi).
Una sensazione che aumenta ancora di più il mio smarrimento.
Eppure, continuo a viverti, cercando nei tuo occhi, nella tua voce, nel tuo esserci sempre nella mia vita, l'antidoto a ciò che sto attraversando.

Detriti

Ora (forse) l'ho capito.
Ho capito che il Dopo l'ho creato io
con le mie stesse mani
o, per meglio dire, con la mia stessa mente.
Ed allora
spetta solo a me
anche distruggerlo.
Ma tu non parteciperai
alle operazioni di demolizione.
Non sarebbe giusto.
E quando tornerai
non vedrai nemmeno i detriti
perché nel frattempo
la corrente dispersa
dal tempo sprecato tra noi
li avrà portati il più lontano possibile.

Niente occhi, solo mani

Di nuovo tensione fra noi.
Ed io che mi ero illusa che fosse finalmente tutto sistemato!
Ed invece no.
Tu parli ed io non ho nemmeno la possibilità di guardarti negli occhi
perché hai chinato la testa verso la mia gamba dolorante.
E così non ho nemmeno la possibilità di scoprire se hai mantenuto l'espressione rilassata del giorno prima.
Ed allora, abbasso lo sguardo sulle tue mani.
Le uniche che non mutano mai espressione.

Davanti a noi... il mare

Sono quasi sicura che troverò le parole adatte a descrivere la giornata appena trascorsa.
Avrei voluto il mare o tornare in quel luogo a te caro.
E non avrebbe avuto una grande importanza, il fatto che tu non ci saresti stato.
Mi sarei fatta bastare il semplice ascoltare la gente mentre parla(va) di te.
Ma nulla di tutto questo si è avverato.
Ed anzi, avrebbero voluto portarmi lontano (dal mare e da te).
Ma io sono stata più forte.
Ho ottenuto il permesso di rimanere qui, avvolta nel mio silenzio.
Interrotto solo dall'immagine di te che (mi) sorridi.
Lo so, siamo entrambi lontani dal mare.
Ma nella mia fantasia, esso è alle tue spalle.
Così aspetto che tutto sia finito.
Poi, ci lasceremo il Mondo alle spalle e saremo io, te e tutto il mare del Mondo davanti a noi.

Paura del sole

Raccontami il mare
che vedrai di fronte a te
fra poche ore.
Ed io?
Non ti preoccupare per me.
Tu raccontami il mare.
Fallo per me
ma soprattutto
per tutte quelle persone
che non credono tu ti possa rilassare
anche se non puoi stare al sole.
Raccontami il mare.
Fallo per me
che non ho paura del sole
perché il mio cuore
è abituato a sognarsi dove sei tu.

Tu sei proprio tu

Avevo già deciso da tempo che per averti nella mia vita, sarei stata disposta ad affrontare (anche) la mia parte più buia.
Lo so, è presto per dire che ci sia realmente riuscita, ma oggi mi ha fatto immensamente piacere notare che, anche chi non ti conosce come penso di conoscerti io, mi restituisce di te la stessa immagine di cui io mi sono innamorata.
Ed allora, ho capito che tu sei proprio tu e non una figura idealizzata dal sentimento che provo per te.

Qualunque luogo?

Non so se possa ancora dire che sono tornata da te ma, questa volta, mi sono sentita molto più sicura nell'affrontare il nostro tempo insieme.
Ed allora, ecco che anche il tuo volto si è disteso in un'espressione più rilassata e, quindi, trasparente.
E mi sembra già di sentirti:
Ma come, io sono sempre stato qui, sei tu che ti sei allontanata.
Ti prego, non ci facciamo intrappolare dalle colpe reciproche. Ora siamo di nuovo qui.
Cosa faremo quando tu te ne andrai di nuovo?
Inventati qualcosa e, quando tornerò, avremo tutto il tempo per parlarne con calma.
Ma io non voglio perdere (altro) tempo.
Va bene, allora buon viaggio. Divertiti
Anche tu. E cerca di prendere la gioia che trovi in qualunque posto.
Oramai dovresti saperlo: non mi piacciono i qualunque posto.
Luoghi presi d'assalto, ma che non offrono nulla.
Ed allora io aspetto il tuo ritorno. Lo farò in un luogo qualunque, perché l'importante sarà il tuo ritorno.

Pensieri Positivi? Sì, grazie

Mi obbligano ai Pensieri Positivi.
Questo nonostante il fatto che, da qualche settimana a questa parte, mi sia presa una pausa da essi.
È mancanza di empatia, la loro?
No, lo escludo nel modo più assoluto.
I Pensieri Positivi altro non sono se non ciò che queste persone si attendono da me.
E poco importa se tu ci sei
ma la tua presenza, ultimamente, è piuttosto complicata.
Andrò a cercarli altrove.
Per loro, questo ed altro.
Per te?
Perdonami, ma è ancora troppo presto perché io risponda a questa domanda.
E te lo dico con tutto il Pensiero Positivo di cui sono e spero sarò capace...

Di pari passo

L'ennesima occasione per ribadire che, in questo periodo, non riesco proprio ad apprezzare la lettura.
Leggo meccanicamente, così, senza quasi pensare.
Ed è esattamente ciò che ho scritto ieri, a proposito della scrittura.
Eppure, mi farebbe bene riprendere a leggere con maggior entusiasmo.
Ma poi finisco sempre a dirmi che è ancora troppo presto.
Che prima di tutto devo fare ordine e chiarezza dentro me stessa.
Oppure ci sono giorni in cui mi appare tutto più semplice e che, forse, dovrei ritrovare un po' di coraggio per darmi la possibilità di sperimentare concretamente che, molto spesso, il fare ciò che ci costa fatica, può andare di pari passo con la ricerca di una ritrovata serenità.

Fermarsi

Pagine ferme a quasi una settimana fa.
Perché, se scrivere è senz'altro fatica, lo è ancor di più condividere.
Eppure, fino a qualche giorno fa, mi divertivo a distribuire parole e mi facevo un punto d'onore pensando alla mia costanza.
Ma ora scrivo come spinta da una forma di automatismo.
No, non è vero che scrivo senza seguire alcuna logica.
Semplicemente, mi fa troppo male dare un nome specifico a questo pensiero.

Un minimo di slancio

Riprendo a leggere e, devo dire, che non è uno sforzo eccessivamente faticoso, come pensavo.
Certo, sono ancora lontana da quel senso di pace profonda che mi regalano di solito, le pagine scritte, ma lo considero già un discreto inizio.
Del resto, ho realizzato di non poter aspettare più a lungo, anche perché non so ancora con precisione quando potrò mettere un punto fermo alle mie insicurezze.
Per ora, mi limito a considerare una piccola fortuna il fatto di aver ritrovato, nella lettura, un minimo di slancio.

Invidia...ritrovata

Ancora una volta mi scopro invidiosa.
E forse è tutto qui il mio fastidioso malessere generale che mi affligge in questo periodo.
Solo così posso spiegarmi le emozioni degli ultimi giorni.
Già, le emozioni...
Lo so, non esistono emozioni positive ed emozioni negative; vanno tutte attraversate con la medesima fiducia ed energia.
Allora, mettiamola così: io sto facendo la mia parte, ma ora sono stanca, mi sto perdendo.
Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a ritrovarmi...

Sgretolare

Fino a pochi giorni fa, andava tutto bene.
Certo, avevo anch'io le mie fasi altalenanti, come tutti, mi dicevo.
Invece, non è da tutti sgretolare il proprio mondo emotivo, nel timore che siano gli Altri a farlo.
E così, mi chiudo nella mia rigidità; lo faccio perché so che, se iniziassi a trattare male le persone, solo per timore di essere ingannata, non me lo perdonerei mai.
Eppure, mi sento sempre peggio ogni giorno che passa.
Infatti, so già per esperienza che, finché non avrò l'opportunità (ed il coraggio) di affrontare tutto questo dolore, nulla tornerà come un tempo.

Bentornata a casa

Vorrei tanto essere racchiusa in un abbraccio protettivo di qualcuno che mi dica
Siediti qui, accanto a me.
Guardiamo insieme l'orizzonte lontano.
Poi, se lo vorrai, mi racconterai
dov'è stata la tua anima in tutto questo tempo in cui il corpo è sempre stato qui.
Dai tuoi occhi stanchi
si intuisce che hai fatto un luogo viaggio
spesso anche in zone oscure.
Ma ora tutto è finito.
Siediti qui.
Bentornata a casa.

Fine tempo

Se solo avessi voluto, stasera avrei avuto più di uno spunto di riflessione, seppur ricavato da letture frivole (le uniche che riesco ad affrontare in questo periodo).
Ma è finito il tempo in cui ogni minimo particolare, mi faceva pensare all'amore.
E credo che non tornerà facilmente, almeno non prima che io abbia fatto totale e, soprattutto, definitiva chiarezza dentro di me.
E questa volta devo farcela completamente da sola, perché non ci sarà nemmeno il mio Amico ad incoraggiarmi lungo il percorso.

Segni grafici

Anche oggi traccio ampi segni grafici nell'aria inconsistente.
Mi illudo così di poter tornare a scrivere al più presto.
Ma non voglio pensare che non ci riuscirò più; magari ci vorrà del tempo, forse non ce la farò in pochi giorni, ma di una cosa sono certa: io e te, cara scrittura, almeno abbiamo avuto il merito di rimanere sempre unite e complici.

Non sentire più nulla

Mi rivedrò in ciò scriv(ev)o e, se ciò non dovesse accadere, chiederò aiuto e scaverò ancora più in profondità nel mio cuore.
Avevo persino pensato di buttare via tutto, ma poi ho capito che non avrebbe avuto senso compiere azioni avventate, che di certo, non mi avrebbero aiutato a sentirmi meglio.
E così aspetto come, del resto ho fatto altre volte, ma lo faccio senza rileggermi, perché mi fa troppa impressione l'idea di non sentire più nulla.

Una volta per sempre

Carissima Mamma,
mi hai abbracciato quando mi sono affacciata alla vita,
perché sin da subito
imparassi a conoscere
la Donna speciale che saresti diventata per me.
A poco a poco
hai aperto le braccia
affinché il Mondo conoscesse me
ed io conoscessi il Mondo.
Ricordo che ho subito avvertito
un leggero brivido di freddo
ma il tuo sorriso avvolgente come un abbraccio
mi ha infuso di nuovo calore e fiducia.
Gli stessi che ritrovo ogni giorno
anche ora che sono una Donna.
Perché la magia dell'abbraccio materno
non è mai data una volta per sempre.

Quale futuro per il Mondo?

Ci sono momenti in cui i pensieri di questi ultimi giorni mi sembrano così assurdi, che quasi non mi capacito di come io possa pensarli.
Anche perché poi mi chiedo quale futuro avrebbe il Mondo, se tutti avessero paura di tutto come sta capitando a me.
Innanzitutto, non ci sarebbe la vita a due ma, credo, nemmeno la vita in comunità perché tutte le persone potrebbero essere fonte di problemi gli uni per gli altri.
E se il problema fossi proprio io?
Sì, perché credetemi, non è affatto semplice stare accanto ad una persona con un'eccessiva paura anche di ciò che dovrebbe renderla particolarmente sicura e, quindi spensierata!

Poter ricominciare

Sono stanca di vagare alla ricerca di una tranquillità che non so più trovare.
Ed è come se mi mancassero le forze.
E a nulla vale spegnere la luce, chiudere gli occhi e riposare.
Poi, infatti, arriva l'alba; l'inizio di una nuova giornata, con il solito carico di domande senza risposta.
Come dite?
Un buon riposo aiuta comunque ad affrontare meglio la giornata?
Certo ma, arrivata a questo punto, non mi basta più.
Vorrei poter ricominciare tutto daccapo.
Da quando ancora non sapevo che saremmo diventati Noi...

Accanto a voi

Di nuovo il mare, tra noi.
Ma, per la prima volta da quando ci conosciamo, non mi trasmette il consueto senso di serenità interiore che, di solito, provo di fronte al mare (se a descrivermelo sei tu).
Ma, ugualmente, mi sforzo di rilassarmi seguendo i tuoi racconti; in effetti, mentre parli, affiora una scena appartenente al passato.
Ed anche se si trattava di una situazione irreale, mi ha fatto bene scoprire che, nonostante tutto, tu e la tua vita, mi tenete ancora accanto a voi...

La bibita

Prendi posto al tavolino di un bar e non hai nemmeno bisogno di consultare il listino, perché sai già che ordinerai la tua bibita preferita.
Ma, quando vieni servito, ti accorgi che non ti hanno portato ciò che volevi.
Lanci uno sguardo accigliato alla cameriera, la quale, anziché scusarsi per l'errore commesso, ti apostrofa acida:
Poche storie, Signore! In fondo, trattasi sempre di bevanda analcolica, dal colore molto scuro, quasi nero, addizionata con anidride carbonica.
Tutto vero, ma non è ciò che vuoi e, per giunta, hai anche già pagato...
Ti auguro una vita in cui nessuno si permetta di darti qualcosa di diverso da ciò che desideri.
Infatti, a fronte di un impegno ed una tenacia autentici, il minimo che puoi pretendere dal Mondo è che ti dia quel che hai sempre desiderato, perché te lo meriti davvero!

Pesante consuetudine

Perché siamo arrivati a questo punto?
Quando ci siamo persi?
Quale punto?
Ci siamo persi?
E piantala una buona volta e sorridi alla Vita!
Domande senza risposta, le mie.
Perché va tutto bene.
Peccato non ci sia nessuno disposto a dimostrarmelo.
Ed io, come potrei crederci?
Poi arrivi tu e mi parli di come vivi nella tua compagnia che sa anche assaporare la solitudine.
Già, la solitudine.
Un gusto reso insipido
(quando non insopportabilmente amaro)
dalla pesante consuetudine.
Tanto da aver l'impressione di non essere nemmeno più capaci di stare con gli Altri.

Suddivisione in battute

Hai risolto le difficoltà con chi ti ruba le emozioni?
Mi guardi stupito, come se nemmeno  ricordassi quello che mi hai raccontato.
Io non mi comporterei mai in quel modo, con il mio Amico.
Non ti ricordi di chi ti ruba le emozioni, ma il mio Amico ce l'hai ben presente?
Ora sarebbe arrivato il mio turno, di mostrarmi perplessa, ma non lo faccio; molto meglio parlare del mio Amico.
Non ci saranno mai inviti a cena.
Tanto lo so già che non è interessato.
Fai bene. Devi imparare ad andare oltre; chiudere e guardare avanti.
Chiudere con te?
E perché mai dovrei farlo?
Guardare avanti?
Per ora vedo solo un grande vuoto.
Il Regno delle Possibilità?
No, il Regno di (tutto) ciò che, se l'avessi, darebbe un senso diverso alla mia vita.
Ma tu, che ne sai?
(Vedi, oggi siamo talmente confusi, da non riuscire nemmeno a dividerci le battute in modo coerente e, soprattutto, comprensibile...).

Folle certezza

Tranquillità.
Niente follie.
Niente eccessi.
Così descrivi il tuo weekend.
Ti ho scritto che anche il mio è stato così.
Eppure, avrei voluto scriverti che anch'io spesso ho voglia di follie (per ora, lascio stare gli eccessi).
La follia di una quotidianità in cui non sia costretta a vivere sempre e solo alla giornata, perché è perfettamente inutile immaginare un futuro.
Futuro che, almeno per ora, è rappresentato solo da te e dal nostro calendario, che scandisce le mie certezze.