Zona più mite

Ieri era anche la nostra festa
ma io ero troppo triste
e così non abbiamo parlato a lungo.
Non sono riuscita a dedicarti
che poche laconiche parole.
Non che oggi vada meglio.
Tuttavia, quella di oggi
è una tristezza molto più gestibile
Così ho deciso
che non posso aspettare
di star meglio per parlarti ancora.
Troppo lunga l'attesa.
Troppe pagine bianche.
E così ho deciso
che anche oggi
potevo avere un motivo valido
per scriverti.
O, per meglio dire
l'occasione era ieri.
Ieri infatti il Mondo celebrava l'Amicizia.
Quindi era anche la nostra festa.
Un'occasione per riportare il nostro legame
in una zona più mite della mia Anima.

Bere il mare

Sei volato lontano
mentre io rimango qui
su questa terra arida
avara di pioggia
dove nemmeno le lacrime
bastano più a spegnere la sete.
Le stesse che lascerei a terra
se solo potessi volare
verso il (tuo) mare
per poterlo bere goccia a goccia.
E così spegnere finalmente la sete.

Prima del previsto

Forse tornerai da me prima del previsto.
Mi hai chiesto di star bene in tua assenza ed io te l'ho promesso.
Cosa avrei potuto fare?
Tu non ci sarai.
Mi hai detto
Se hai bisogno, puoi scrivermi.
Non lo farei mai, lo sai benissimo.
(Non voglio nemmeno pensare tu me l'abbia detto proprio perché sai che non lo farò).
E poi, come potresti rispondere al Mondo che ti cerca?
Ma non ti viene mai la voglia di mollare tutto e pensare solo a te stesso?
No?
Allora anche in questo, io e te, siamo diversi.
Tu che hai deciso a stare nel Mondo sempre e comunque.
Io che dal Mondo
prenderei volentieri una lunga pausa.
Almeno fino a quando non tornerai.
Probabilmente prima del previsto.
Probabilmente da me prima che dagli Altri.
Gli Altri che non stanno fermi ad aspettare (te così come nessun'altro).
E così, forse, potrò permettermi
di occupare il tempo
che prima era degli Altri.
Chiedo troppo?
Non chiedo, non pretendo, aspetto in silenzio.
Un silenzio che non mi costa nulla.
Perché non è quello dettato dall'inutilità delle parole
che il Mondo non sa ascoltare.
Ma è quello che dice
Ti aspetto
per stare ancora in silenzio o per parlare.
Lo decideremo insieme.

Master in Solitudine Applicata

Se anche ci accorgessimo
di non avere più nulla da dirci
ti prego, non scappare subito via.
Regalarmi ancora del tempo.
Mi farà compagnia
quando il Mondo pretenderà
che io faccia ciò che non mi rende felice
che io vada laddove serena non lo sono mai stata
pur di non rimanere qui
a guardare la Vita che passa.
Sempre (troppo) poca, in realtà.
Ma, mi piace pensare
che quando tornerai
(ci) rideremo insieme.
Tu a proseguire il tuo serio lavoro di cura.
Io a vantarmi per aver superato a pieni voti
un brillantissimo Master in Solitudine Applicata.

Buone vacanze a te!

Riesco a fatica
a tenere a bada il mio corpo.
Quanto alla mia mente
lo sforzo si moltiplica.
Perché non posso sopportare
mente e corpo affaticati.
E se già oggi la situazione è così ingestibile
non oso pensare cosa accadrà nei prossimi giorni
quando inizierà l'inganno
di quel tempo vuoto
che il Mondo ci ha insegnato
a chiamare vacanze.
Ma non lo vedi che è solo un inganno?
E come potresti?
Tu che hai un tale bisogno di tempi vuoti!
Ed io? Ma lo vedi che quando parlo di te, poi finisco inevitabilmente
a parlare anche di me?
Lo so, non dovrei.
Siamo lontani; ma lo siamo esattamente come lo sono gli specchi.
Uno di fronte all'altro
ma mai troppo vicini
e comunque mai sovrapposti
perché il tuo tempo non è il mio.
Perché il mio tempo non è il tuo.

7 di cuori

7 di cuori.
La carta delle seconde opportunità.
Ne sai qualcosa?
No.
Eppure adori i giochi di carte
perché coinvolgono tutti
non lasciano indietro nessuno.
Vorrei poterti dire
che lo stesso fai tu
con chi entra nella tua vita.
La verità è che non lo so più.
Da qualche tempo infatti
sembra non ci sia molto spazio per me.
Ma a chi potrei raccontare tutto questo?
Forse al carissimo 7 di cuori?
E cosa mai potrebbe rispondermi?
Forse che abbiamo già avuto la nostra seconda possibilità?
Quella che ho fatto di tutto per meritarmi
e poco importa se non sempre ha tutto ciò che mi ero immaginata per noi.
La realtà è questa.
Prendere o lasciare.
Ed io non posso pren(ten)dere più nulla da te.
Ed io non posso lasciar(ti) andare troppo lontano da noi.

Cuore (in) sospeso

Dovrei chiudere.
Me lo dici sempre
quando parlo del mio Amico.
E così ho fatto.
E poco importa
se d'ora in poi
dovrò rivolgermi direttamente a te
per mettere ordine
nel mio cuore (in) sospeso.
Ma non ti preoccupare.
Ho già pensato a tutto
(o, almeno, spero):
userò i tuoi stessi argomenti,
ti farò alcune domande
e, da come risponderai,
io capirò.
Non ci saranno risposte giuste o sbagliate.
Solo risposte più chiare di altre.
Su queste, credo, tornerò a più riprese
finché non mi sarà tutto chiaro.
Ma non credo ti farai del male.
Hai l'amore a difenderti da me.
Ed io?
Io ho solo te nella mia vita
a farmi da scudo.
Ti ho scelto io
perché sapevo
che non mi avresti mai ferita.

Sogni accesi, stelle spente?

Il sonno
un miraggio lontano.
Eppure, per dormire
non pretendo molto.
Non pretendo che il Mondo
spenga le stelle
per fare spazio ai miei sogni.
E poi ci sei tu
ed il tuo essere costantemente in ritardo.
No, non è un rimprovero, stai tranquillo.
Piuttosto si tratta della curiosità di sapere
quale sogno hai spento
e quante stelle hai lasciato accese
prima di venire da me.

Mi sei accanto

Mi sei accanto 

ma non invadi i miei pensieri.

Non ne hai bisogno.

Per una volta

sono comunque in ottima compagnia.

Mi sei accanto

mentre tento di ballare a modo mio 

sulle note di una delle tue canzoni preferite.

Ed anche lì mi sei semplicemente accanto.

Senza la pretesa che la pista

intorno a noi si svuoti

per lasciarci soli

perché saremmo 

sempre e comunque

solo uno accanto all'altra.

Niente forse

Forse, un giorno, troverò il coraggio di raccontarti tutte le mie più grandi paure.
No, niente forse.
Infatti, più passano i giorni
e più mi convinco
che qualcosa dovrà pur voler dire
se è stata sufficiente una mia frase
per entrare così naturalmente
in quella parte del mio mondo
che ha sempre fatto paura
persino a me stessa.
No, non temere
Non approfitterò di noi
per alimentare inconsistenti fantasie.
Semmai lo farò quando tu sarai altrove
a vivere la tua vita reale.
Quella Vita che, se potessi vivere accanto a te sarebbe un sogno.

Titubare

Dopo tanti giorni passati in bilico tra il buio e la luce, evidentemente non sono completamente pronta ad assaporare la ritrovata serenità.
E, se devo essere sincera, un po' mi ha deluso, questo mio atteggiamento tiepido.
Mi sarei aspettata un'esplosione incontenibile di gioia; come del resto finora è sempre capitato, quando grazie a noi, superavo un mio timore.
Ed allora, cos'è questo mio titubare?
Forse la paura che la mia mente con i suoi inganni, possa dividerci nuovamente?

Sogni accesi, stelle spente?

Il sonno
un miraggio lontano.
Eppure, per dormire
non pretendo molto.
Non pretendo che il Mondo
spenga le stelle
per fare spazio ai miei sogni.
E poi ci sei tu
ed il tuo essere costantemente in ritardo.
No, non è un rimprovero, stai tranquillo.
Piuttosto si tratta della curiosità di sapere
quale sogno hai spento
e quante stelle hai lasciato accese
prima di venire da me.

Partenze... frenate

Le partenze sono sempre entusiasmanti.
Ed è così che dovrei essere: entusiasta, appunto.
Eppure, non riesco ad esserlo fino in fondo, perché con te
tutto sta frenando bruscamente.
Certo, potrei chiederti
Perché?
come ho fatto tutte le volte che ho avuto dei dubbi
e tu, devo essere sincera, me li hai sempre fatti sparire uno ad uno
ed in cuor mio
s(per)o che sia così anche questa volta.
Nel frattempo
impedisci al mio cuore
di schiantarsi contro le mie paure
pur lasciandolo correre a perdifiato
verso le (mie)
emozioni più forti
O, forse, solo più folli?

Capelli

Capelli?
Lunghi, grazie mille!
Questo è uno dei canoni di bellezza che ricerchi e preferisci.
Lo sapevo già.
Il tuo passato ed il tuo presente parlano per te.
Eppure, mi fa male sentirtelo dire.
Ma lo sai che anch'io odio i capelli corti?
Li tengo così, solo per chi se ne deve prendere cura ma, se fosse stato per me, li avrei lasciati liberi di andare incontro al vento.
Ed anche se fosse accaduto, nessuno potrà mai essere sicuro che anche tra noi si sarebbe insinuato il vento che, spesso, si diverte a rimescolare le carte.
Eppure, sentirti ancora più lontano, fa di nuovo male.
E cosi, ti volto le spalle, ancor prima che tu te ne vada.
E non ti mostro nulla, sia perché non c'è niente da mostrare, sia perché non voglio che tu veda ciò che (non) sono.

Passerella

Piacevolmente sorpresa dalle numerose passerelle che oggi ho incontrato lungo il mio cammino, non ho potuto non pensare a te che, invece, non annovveri quel luogo tra i tuoi preferiti.
Forse perché non ti piace stare al centro dell'attenzione come, invece, la passerella obbliga a fare.
Ma, a ben guardare, si tratta di una centralità dimezzata, in cui ci guadagnamo il centro della scena forse proprio perché, in altre occasioni, la società ci pone ai margini.
Ecco perché a te non piace.
Perché non mi hai mai messo ai margini.
(Anche se non ho certo un corpo da perfetta passerella...).

Sassi & Massi

Mare o Montagna?
Decisamente Mare!
Ormai, lo sanno anche i sassi.
Ma i sassi, lo sanno tutti, non s'interessano minimamente alle vicende umane.
Tuttavia,  anche se ormai non c'e nessuno che non sia al corrente dei miei gusti in fatto di vacanze e relax, ci tenevo a raccontarla nuovamente, nel caso ci sia qualcuno arrivato all'ultimo momento e si chiedesse che diavolo ci facciamo noi tutti, a quest'ora ancora svegli.
Ed allora, che la storia abbia inizio.
Tutto iniziò quando ero ancora piccola, ma già con il potere di dare una precisa direzione alle vacanze familiari: quella del mare.
Dovetti attendere l'adolescenza per scoprire il versante montano come meta delle mie vacanze; perché, se il gruppo di Amici va in montagna, chi me lo fa fare di tornare al mare?
Ma l'idillio delle cime durò poco più che  lo spazio di un mattino.
Poi arrivò quella Casa, abbarbicata in mezzo al nulla eterno.
E mi investì come una valanga in pieno petto, di cui ancora porto i segni del Giudizio.
Ed ancora vi stupite se vi dico che voglio i sassolini (spesso colorati), che giacciono immobili su una spiaggia e non quei massi mortali che si staccano all'improvviso, travolgendo tutto e tutti?

Gabbia

Oramai, le parole escono delle mie labbra spinte da una forza che non governo nemmeno più.
Oramai, non sento neanche più la forza che permette loro di uscire.
Escono da sole, mentre io me ne sto immobile, sia con il corpo che con il cuore.
Eppure, non credo si sentano prigioniere, perché oramai escono anche nei momenti meno opportuni ed io le lascio fare, perché sono stanca di vederle rinchiuse in una gabbia.

45 minuti

Se mi vedessi ora
di certo diresti che mento.
Eppure oggi
sono stata felice.
Per 45 minuti 

ho dimenticato la rabbia
che mi sta logorando.
Quella che oramai
esplode senza preavviso alcuno.
Ed io neanche te ne ho parlato
perché sono talmente vuota
che persino parlarne
è uno sforzo tremendo.
E così
ancora una volta
la soluzione è la tua:
non aver paura del proprio silenzio.
E così non (ti) dico una parola
mentre mi porti lontano da qui.

In quale cassonetto?

Le è bastato che io lanciassi un'ancora di salvezza, per sentirsi autorizzata a sparare a zero su come vivo le mie giornate.
Ed io che mi ero illusa che fosse tutto alle nostre spalle!
Ma, evidentemente, aveva ancora qualche freccia al suo arco, che le sarebbe dispiaciuto gettare via.
Ma voi lo sapete in quale cassonetto va gettata una freccia che non si ha avuto occasione di scoccare?
No? Quidi sarebbe stato un inutile spreco.
Ed allora, via con il tiro al bersaglio!
A questo punto, mi permetto di suggerire la possibilità di trascurare per un attimo la questione ambientale e concentrarsi sui benefici insiti nell'intrattenere rapporti umani improntati al rispetto reciproco e alla correttezza.
Ringrazio sin d'ora quanti vorranno seguire le indicazioni di cui sopra.
Per quanto riguarda tutti gli Altri, garantisco di non serbare rancore alcuno.
Si consiglia semplicemente di stare a debita distanza, al fine di evitare spiacevoli incidenti verbali, che possano sfociare in aperte ostilità.
Come, del resto, è già capitato...

Parole di ghiaccio

Credo proprio che mi sentirei meglio
se ti dedicassi parole di ghiaccio.
O forse no.
Non mi sentirei meglio.
Semplicemente, potrei smettere di farmi mille domande su di te.
(Domande a cui non mi risponderai).
Se ti dedicassi parole di ghiaccio
almeno potrei far valere la mia versione dei fatti: quella in cui tu te ne vai e non torni più, nemmeno quando sono proprio io a chiedertelo.
Ed anche le tue immagini sui social rimarrebbero senza commenti, perché le parole che scriverei, sarebbe di ghiaccio.
Ed invece no, nulla di tutto questo.
Ed anzi, le parole di un tempo, riemergono senza che io faccia niente per evocarle.
Come fossero coperte da un sottilissimo strato di ghiaccio, sempre pronto a frantumarsi.

A cuore e bocca chiusi

In genere, non mi piace molto parlare di Natura, preferisco concentrare le mie parole ed i miei pensieri sulle Persone.
Ma, come spesso capita quando sono con te, anche questa volta riscrivo l'elenco delle mie priorità.
E così, ti seguo nel vortice di un oceano che non esiti a definire misterioso, nel suo celarsi quasi completamente agli occhi (del Mondo Umano).
E poi ancora, le sconfinate distese di sabbia bianca che ti fanno sentire solo ma anche molto potente (nei confronti della Natura).
(E perdonami se) di fronte a questa nuova versione di te, rimango a cuore e bocca chiusi.

Fuso orario

Non so nemmeno trovare sul mappamondo
l'isola che ti accoglierà tra qualche settimana.
Allo stesso modo
non so se potrò accoglierti quando il sole sarà quasi a picco sulla giornata.
Ed allora, se solo tu lo volessi
potresti ripartire subito
senza nemmeno toccare terra 
senza nemmeno disfare le valigie
concedendoti solo un breve scalo tecnico
necessario perché lei possa raggiungerti
(se già non è con lì con te).
Infatti, per quanto il mio cuore lo trovi doloroso
non posso pensare che le vostre esistenze
non seguano il medesimo fuso orario.

Ma come si permette? Ed invece, io rido

Mare.
Distesa infinita ed accogliente.
Infinita sicuramente sì, accogliente non per tutti.
Nemmeno per me, se devo dirla tutta.
Infatti, l'ultima volta che mi sono azzardata ad avvicinarmi alla battigia, è andato tutto ridicolmente storto.
Già, al mare rido qualunque cosa accada.
Rido anche quando mi respinge, pur senza mostrarmi le sue onde minacciose.
Quasi a volermi intimare di rimanere al mio posto.
Ma come si permette? direte voi.
Non vi preoccupate.
Il mare ed io ci capiamo ai volo.
Anche quando non sembriamo parlare la stessa lingua.
Perché, dove non arrivano le parole, arriva il silenzio.
Un silenzio che non opprime accerchiando
ma che lascia parlare anche quando sembra poco disposto ad ascoltare.

(In bilico) tra due passioni

Mai avrei creduto possibile di trovarmi in bilico tra due passioni, quella civile e quella per te e la tua preziosa presenza nella mia vita.
E così penso proprio che, per una volta, rinuncerò a noi, per dare spazio alla riflessione civile.
No, non pretendo che tu venga con me; tu che, anche ora che ci conosciamo piuttosto bene, non riesci proprio a parlare del tuo essere impegnato anche in società.
Eppure, si vede perfettamente che che ti lasci coinvolgere da tutto quello che ti circonda.

Ed allora, mi piace pensare che, in quel giorno, tu possa dedicarti a ciò per cui di solito non hai mai tempo, anche a causa del mio costante bisogno di cure ed attenzioni.

... a volte è un cactus ...

Non avete un amore felice ti porta a sbeffeggiare l'amore romantico. Ma quando ce l'hai, capisci che quel cinismo verso l'amore era solo paura.

(Claudio Santamaria a Candida Morvillo sul "Corriere della Sera").

Mi ha colpito molto questa frase perché parla di ciò che non mi viene naturale fare di fronte alle storie d'amore altrui.
Infatti, io parto sempre dal presupposto che tutti gli amori siano romantici.
E, per questa mia convinzione, vengo spesso bonariamente derisa da quanti invece vivono quotidianamente un amore autentico e possono testimoniare che non è tutto rose e fiori.
Al che, ribatto divertita che, proprio per questo, vorrei avere l'opportunità di sperimentare la mia capacità di coltivare un un amore.
Ed allora, io e te, gridiamolo al Mondo che anche una pianta apparentemente senza particolari necessità, come ad esempio il cactus di cui tu sei un esperto, richiede un minimo di attenzioni.
Attenzioni che tu sai bilanciare perfettamente, senza correre il rischio né di soffocare, né di trascurare il fragile equilibrio su cui si poggia la vita sana (di una pianta e di un amore).

Fantasia di labbra

6 luglio.
Giornata Mondiale del Bacio
C'è posto per me?
Sembra proprio di no.
Eppure non mi arrendo.
Rimango qui
ancora una volta.
E non per contemplare  gallerie di altrui baci
ma per raccontarne uno tutto nostro.
Lo so, è solo pura fantasia.
Ma che male ti posso fare
se sogno di baciare le tue labbra
e tu le mie?

Cavalca(re) l'onda

Non capisco quale direzione abbiano preso i tuoi passi sulla sabbea, prima di arrivare al cospetto di quell'onda alta e grigia.
E non so dire se tu abbia paura oppure no; infatti, forse per la prima volta da quando ci conosciamo, volti le spalle a chi ti guarda e, quindi, non riesco a sintonizzare le mie emozioni sulla stessa lunghezza d'onda.
Qualcuno, ora storcerà il naso, e mi dirà che non è bene, per una Donna dipendere dalle emozioni di un Uomo.
Ma vi assicuro che non è così.
Spiegarglielo anche tu, per favore.
Sarei io la prima a scegliere di starti vicino, di fronte a quell'onda grigia.
Dimmi la verità
Vuoi cavalcarla?
Ti aspetterò qui, se lo desideri.
Perché ora lo so; quell'onda siamo io e te.
Sempre in bilico fra vicinanza e lontananza.

Crepe

Vedo crepe su superfici che mi vengono descritte come totalmente lisce o, al massimo, con qualche increspatura di poco conto che, quindi, non costituiscono affatto un pericolo per l'incolumità delle superfici stesse.
Eppure, più il tempo passa, più io vedo crepe.
Ma certo, io non posso dirtelo direttamente.
O forse, un giorno, vedrai tu stesso quello che c'era (o c'è?) al di là di queste crepe.

Niente inganni!

Finora, ho sempre guardato quelle foto con i miei occhi.
Occhi che, a forza di guardare anche i minimi dettagli, oramai non vedevano quasi più nulla.
Eppure, ero talmente convinta di aver colto tutto, che avrei saputo descrivere a memoria quelle immagini.
E così, mentre scorro la galleria fino ad arrivare a quella che più di ogni altra vi rappresenta, inizio a recitare la mia monotona cantilena.
Certo, per essere ancor più credibile, dovrei dire che guardare il tuo sorriso non dedicato a me, non mi provoca emozione alcuna.
Ma non riesco proprio ad ingannare me stessa; né tantomeno chi mi conosce fin troppo bene ed in quella foto vede tutt'altro da ciò che scorgono i miei occhi.

Etichette

Non solo per catalogare,
ma anche per ritrovare ricordi lontani sulla linea del tempo.
Anche a questo servono le etichette.
E sono certa che lei le usi proprio per questo.
Quanto a me, ne ho persino un certo timore, in generale, e specie se si tratta di te.
Lo so, tu non ami le etichette.
Ed è per questo motivo che non scrivo mai il tuo nome (anche se tu non mi hai mai chiesto esplicitamente di non farlo).
Ma come avresti potuto?
Tu che non sai nemmeno che scrivo di te.
Quanto a collocare i ricordi sulla linea del tempo, non credo di avere il diritto di compiere tale azione, considerato anche il fatto che i nostri ricordi hanno sempre seguito linee destinate a non incontrarsi (mai).
Linee che non possono essere certo tenute insieme da un'appiccicosa etichetta.

Miniclub

Credo che, arrivata a questo punto dell'estate, dovrei concedermi una vacanza per bambini.
Avete presente quando si prenota una vacanza con dei bambini al seguito?
Improvvisamente, tutto ruota intorno a loro.
Allora, via alla ricerca di attività che possano coinvolgerli (sia fisicamente che emotivamente).
Il tutto, preparato tenendo ben presente passioni ed indole del singolo Bambino.
Ecco perché vorrei che le mie giornate (e, ancor di più le mie vacanze) mi vedessero protagonista di una sorta di Miniclub.