mercoledì 30 dicembre 2015

Giro di giostra

Chi non ha gambe...ha testa!
Un proverbio 'al contrario' che descrive proprio bene ciò che vivo quotidianamente.
Non solo perché, come ho già avuto modo di scrivere forse più d'una volta, io cammino col pensiero, ma soprattutto perché molto probabilmente, se non fossi costretta da cause di forza maggiore a fermarmi a pensare, sarei fagocitata da una feroce Ruota che, lungi procedere lentamente come le mie, impongono alle Vite uno stressante moto perpetuo in cui si è portati a fare solo ciò che consente alle persone di arrivare alla fine del mese. Per poi ricominciare con un altro, estenuante, giro di giostra.
Solo chi ha il coraggio di fermarla, invece di ostinarsi a gridare: 'Voglio scendere!', dimostra di avere gambe per salire (e, soprattutto, scendere) dalla giostra, ma anche testa per godersi la vita a terra.

Circolare, circolare!

Non vi preoccupate, cari amici!
Non sto abbandonando i miei panni di Sirenetta, per indossare quelli di una Vigilessa (pure sexy magari, figuriamoci!).
Il titolo nasce da uno dei più bei apprezzamenti che ho ricevuto per il mio Lo Specchio di carta.
Cioè il fatto che dovrei trovare un modo per far circolare, appunto, la mia scrittura.
Mi ha fatto molto piacere sentire queste parole, sia per il profondo e sincero affetto che nutro per la persona che le ha pronunciate, sia perché ho visto in esse, legittimato, un sogno che accarezzo da parecchio tempo: quello di dedicare la mia vita alla scrittura.
Se ci riuscirò sarà un altro quarto di giro per il Cerchio della mia Vita...
...sempre in attesa di ciò che manca per completare il giro...

martedì 29 dicembre 2015

A parti invertite

Poiché ancora non sento che i tuoi rumorosi silenzi, non mi resta altro da fare se non riempirli con le mie congetture. Alcune delle quali più rassicuranti, altre decisamente meno.
L'ultima in modo particolare, fa parte della seconda categoria, Purtroppo.
Da tempo non ci sentiamo più. L'ipotesi peggiore per giustificare questo silenzio è che tu non voglia più parlarmi, per motivi che, temo non mi dirai mai.
Ma forse non è nemmeno questo, il punto più triste.
Temo infatti di aver commesso un altro grave errore con te, l'ennesimo: non aver capito che, a parti invertite, stai facendo con me esattamente ciò che ho fatto con lui: il mio silenzio era dovuto alla mia ferma volontà d'allontanarci definitivamente.
Certo, lui per me non è mai stato ciò che tu sei stato, sei e sarai sempre per me.
E questo non è poco, credimi.
Detto questo, a te la scelta se rompere o meno, il silenzio tra noi.

Il regalo della svolta

Donne speciali che danno il cuore per gli altri, hanno sempre un messaggio indimenticabile, da portare nel Mondo.
Lo fanno ogni giorno, in ogni gesto che compiono, con (e per) ogni singola persona che incontrano.
L'hanno fatto quando mi hanno regalato quel delicato e poetico set di trucchi, per invitarmi, oltre che a rendere quotidianamente brillante la mia mente (con un libro), a rendere più femminile il mio corpo, invitandomi ad imparare a fare qualcosa di faticoso come l'azione del truccarmi. appunto.
Facendo tutto questo hanno rivelato, ancora una volta l'essenza della vera amicizia: migliorarsi ogni giorno.
Certo, oltre a tutta questa positività c'è anche il fatto che mai potrò truccarmi per te...

Mi dispiace molto

Mi dispiace molto che lei, proprio lei che è così attenta ai desideri degli altri, da tempo abbia deciso di stare sola proprio nelle occasioni in cui tutti cercano la compagnia delle persone che durante l'anno non si ha l'occasione di frequentare.
Eppure, molti anni fa, durante la mia adolescenza, ricordo la sua felicità partecipata, quando i miei amici c'invitavano a trascorrere del tempo con loro.
Loro non ci sono più da molto tempo, ma io ho continuato a lottare per non rimanere sola, nonostante tutto. E quando crollavo, lei era lì. a tentare di arginare il mio fiume di lacrime.
Quest'anno, per la prima volta dopo molto tempo, io ho ritrovato il piacere di festeggiare con degli amici veri, lei, invece, se ne starà qui.
Spero che sia una sua decisione e non una costrizione.
Sarebbe un vero peccato se fosse invece una scelta obbligata. Lei si merita decisamente di più dalla Vita. 

lunedì 28 dicembre 2015

Confronti musicali

Ascoltando il CD della mia cantante preferita che ho ricevuto in dono per Natale, mi sorprendo a pensare che, nonostante trovi molto piacevoli le sue canzoni, non riesco a concentrarmi sui testi, come invece mi capita spesso di fare, specie in questo ultimo periodo, con le parole di altre canzoni.
Nonostante tutto, non dispero di trovare, ascoltandolo più volte e, soprattutto con maggiore attenzione, qualche canzone che parli anche a noi.

I Monaci di Monza

In questi giorni di festa i pensieri dovrebbero essere solo positivi e, soprattutto, amichevoli e comprensivi,
Eppure, io scelgo un po' di sano realismo.
Lo faccio rivolgendomi a tutti coloro che, pur vivendo una quotidianità mediamente felice e senza particolari traumi e scossoni, in questi giorni vorrebbero ritirarsi in un'insensata solitudine, dettata dalla scarsa volontà di mettersi in gioco, nell'incontro e, soprattutto, nell'ascolto, degli altri.
A questi tristi Monaci di Monza, auguro d'incontrare qualcuno che, invece d'incupirsi accanto alla loro tristezza, esca nel Mondo, lasciando la porta aperta...

Elogio dei regali

Non è sempre e solo puro consumismo, ma più spesso si tratta di un modo per stare vicino alle persone che ci amano, con un dono scelto con cura, appositamente per loro.
Un modo per entrare nel loro mondo, portando anche un po' del nostro.

domenica 27 dicembre 2015

Un regalo sotto l'albero

Non lo posso pretendere, ci mancherebbe altro.
Ma certo aspettare lei è molto più semplice che attendere te.
Perché, mentre lei c'è sempre, tu non ci sei mai, se non nei miei pensieri.
Lì ci sei (quasi) sempre. 
Ci sei a modo mio, perché il tuo, non oso più immaginarlo.
Non pensare comunque che non voglia il bene di entrambi.
L'unica differenza sta nel fatto che, mentre l'affetto che nutro per lei, è alimentato dalla sua presenza, con te, tutto s'alimenta d'assenza.
Ciò non toglie che sotto il mio albero, ci sia posto per entrambe le vostre presenze.

martedì 22 dicembre 2015

Il Non Pensiero

E se l'intera questione fosse decisamente più complicata?
Se questo realismo desse un corso alla mia vita, che ora non sono in grado d'immaginare?
Eppure non riesco a non costruire scenari, con il pensiero.
Non solo perché, di fatto, il Non Pensiero non esiste (perché, se siamo vivi, non possiamo non pensare a qualcosa), ma soprattutto perché il mio pensiero è ciò che mantiene in equilibrio la mia anima dentro di me.

Realismo

Anche se oggi più che in altri giorni, la gente che incontro sembra parlare delle Gioie di Coppia, riesco a dire la mia, usando quel sano realismo che, quando mi sento davvero serena con me stessa, riesco a tirare fuori.
Quello che mi fa dire: 'Forse sono io, a non essere fatta per la vita di coppia'.
Eppure mi resta in fondo alla mente (ed anche al cuore) quella sottile paura che questo realismo si realizzi, impedendomi di essere felice.

Strisce pedonali

Lei vuole tenermi con sé, questo sarebbe il motivo per cui non ho ancora una vita tutta mia.
Niente di più falso, lo so.
Ma, a pensarci bene, chi ci ha detto questo, vedendoci (come sempre) insieme, ci ha fatto anche un grande complimento.
Il rapporto che ci lega, infatti, è davvero speciale, così speciale da rendermi fiera di assomigliare a lei, persino nei piccoli difetti. Quelli che, anche quando ci fanno litigare, non ci tolgono mai la voglia di un confronto sereno.
Per tutti questi motivi, non è certo colpa sua, se ancora non ho trovato la mia strada nella vita.
Anzi, è proprio questa nostra complicità unica, che mi ha tante volte impedito di essere travolta dalla Vita, anche quando mi sembrava di essere al sicuro, sulle strisce pedonali.

(Ac)cogliere le occasioni

Ormai lo so. Tu molto probabilmente non ci sarai nelle mie Feste.
Ma, nonostante ciò, quest'anno ho deciso di (ac)cogliere tutte le occasioni di gioia che mi si presentano, a cominciare da quella di festeggiare l'arrivo del nuovo anno, in compagnia di alcune amiche.
Lo faccio perché, nel loro invito, ho trovato dell'autentico affetto, nei miei confronti e, soprattutto, vera voglia di stare insieme.
Inoltre, non ho timore di aver travisato parole ed intenzioni perché, l'Alfabeto dell'Amicizia lo conosco e lo pratico piuttosto bene, per mia fortuna. Almeno quello.

venerdì 18 dicembre 2015

Il gesto intimo

No, vi prego! Non fatevi strane idee...
Ormai sapete tutto di me e soprattutto che mi diverto molto a (dis)simulare la realtà specie dietro alcune parole. Non crediate però che sia un semplice gioco di doppi sensi...
Il gesto intimo di cui parlo si compie in un luogo dove c'è sempre altra gente (anche se, ahimè, non si tratta quasi mai di una folla oceanica!)
Dico 'ahimé' perché se questi luoghi fossero frequentati maggiormente, credo che le Cronache sarebbero meno Nere.
A chi mi dice che è una pura esagerazione da bibliomaniaca. rispondo che l'intimità della lettura non è farina del mio sacco, ma di un articolo che invita alla lettura e, in particolar modo, a regalare un libro a coloro a cui teniamo in modo speciale...
E tu sei una di queste persone. E tu mi regalasti un libro

Nonostante attenta analisi

Nonostante attenta analisi, proprio non riesco a scordarmi di te o, per meglio dire, a far finta che tutto sia ancora come quel giorno in cui tutto è crollato in meno di un secondo.
Eppure, a voler ancora prestare ascolto alle Sirene del Mondo, nulla di più semplice che voltare pagina.
Nel frattempo, non mi resta che continuare con la mia attenta analisi. per non lasciare nulla di non considerato a dovere perché il Mondo mi dice, ed almeno in questo non posso dargli torto, che non bisogna mai accontentarsi della superficie, spesso calma ed innocua solo all'apparenza, ma è molto più saggio andare sempre e comunque in profondità.
Ecco, io con te l'ho fatto e l'ho sto facendo tutt'ora e, nonostante continui a tenere gli occhi ben aperti (mai comunque li chiuderò, specie sulle relazioni), non ho visto nulla che induca ad una precipitosa fuga verso Terra.

mercoledì 16 dicembre 2015

Pura teoria

Non credere che io sia superficiale!
Perché dici questo?
Perché il Mondo spesso dà delle istruzioni per mantenere in forma e salute il corpo, che noi Sirenette non potremmo mai seguire!
Tipo?
Tipo camminare almeno un'ora al giorno all'aria aperta.
E farlo al chiuso, non è lo stesso?
Assolutamente no! Anzitutto perché non ha la stessa efficacia,per esempio, sull'umore in generale, e poi perché, di conseguenza, assomiglia di più ad un esercizio forzato, piuttosto che a qualcosa che aumenta davvero il benessere!
E allora, concentrati sulla cura delle tue facoltà mentali, visto che adori leggere e scrivere!
Hai perfettamente ragione! Anche se, purtroppo, temo che il corpo non funzioni esattamente come la vista...
Che cosa intendi dire?
Hai presente che le persone non vedenti hanno gli altri sensi più sviluppati, per sopperire alla mancanza della vista?
Sì. e allora?
Allora non credo che un cervello maggiormente attivo, possa sostituire degnamente delle gambe piuttosto passive... insomma, saper cosa fare per stare meglio, non serve a molto se ci si deve limitare alla pura teoria!

MareMoto

Perché il mare (ri)torna spesso?
Perché per me, non è semplicemente mare, ma bensì MareMoto.
Cioè?
Il mare è l'unico elemento che crea un ambiente in cui le emozioni degli uomini trovano casa. Quindi, accoglienza e comprensione.
Qualche esempio concreto?
Se cammini sull'asfalto, i tuoi passi non lasciano alcuna traccia invece, i tuoi passi sulla sabbia, lasciano impronte ben visibili,
Affascinante!
Ma non solo: spesso, la nostra anima, non sopporta il silenzio indifferente intorno a sé ed è per questo che trova comprensione e conforto, nel canto del mare.
Hai proprio ragione solo le onde sono (pre)disposte ad assecondare i Moti dell'Anima...
































lunedì 14 dicembre 2015

Senza mezzo di trasporto

Quando si parla di musica, incontro maggiori difficoltà.
Essa infatti, mi emoziona veramente solo se, mentre l'ascolto, riesce a trasportarmi in Mondi che sento davvero miei.
Forse è per questo motivo che non sono riuscita ad apprezzare quel concerto di musica classica sicuramente perfetto dal punto di vista tecnico, ma povero emotivamente.
Credo che tutto ciò avvenga in realtà perché la musica classica è priva di parole.
E per me, così abituata a viaggiare con esse, è stato come ritrovarmi senza mezzo di trasporto.

Scrittura passiva

La scrittura, così come sono abituata a frequentarla io, è sicuramente il mezzo migliore che conosca, per sentirmi davvero libera.
Mi è capitato di recente però, di trovarmi a riflettere sul fatto che essa, a volte, può assumere anche un'accezione passiva, specie nel mondo del cinema in cui essa è sinonimo di 'ricevere una parte'.
Per raggiungere questo risultato è necessario che altri (il regista, nel caso specifico) siano disposti a scommettere sulle nostre capacità ed anche così, alla fine ci assegneranno un ruolo creato precedentemente, ancora una volta, da un'altra persona, ovvero lo sceneggiatore.
Per questi motivi, preferisco la let(tera)tura al cinema: perché permette al pubblico di usare attivamente la propria immaginazione, perché, sin dalla nascita, si è nutrita di una fantasia in movimento.

sabato 12 dicembre 2015

Non posso credere

A che cosa?
Non posso credere al fatto che tu non voglia sfruttare la possibilità che ti offro, di spiegare.
Perché non posso credere?
Non perché io ti abbia idealizzato, ma semplicemente perché tutto ciò che ho pensato di negativo, non c'entra affatto con te.
Solo per questo?
No, anche perché, in cuor mio, so che le tue passioni delicate, che in quell'estate abbiamo pure condiviso, devono averti lasciato qualcosa di particolare, che credo tu abbia ancora la capacità di spendere nelle tue relazioni.
Cosa rispondere, infine, a chi dice che le tue parole sono false?
Non posso crederlo perché esse provengono comunque da un'indole, certamente sofferente, ma che ha saputo, nel corso del tempo, lavorare molto su di sé.
E allora?
Allora, l'ipotesi più vicina alla realtà sarebbe quella secondo cui, poiché travisai molte delle tue parole, ora tu abbia deciso di dedicarmi solo i tuoi silenzi.
Sarà così?
A te la parola.

Nastro

Cosa posso incidervi?
La mia voce. ancora una volta. Ho giurato a me stessa ma, soprattutto, a quanti, a ragion veduta, non sopportano più le mie lacrime, che questa è l'ultima, Dopodiché, proseguirò la mia vita, lontano da te.
E allora, a cosa serve il nastro?
Faro quanto ho detto, non prima di averti lasciato un ultimo messaggio, per darti la possibilità di spiegare cosa t'impedisce di parlare con me.
Mi dispiace però doverti anche dire che i miei sentimenti nei confronti di questa situazione, è venata di un sottile disappunto, che oramai non riesco più a non far trapelare nella mia voce.
Nonostante tutto ciò, contrariamente ad altre volte, riesco ad incidere sul tuo nastro, uno sfogo più lungo del solito e persino più disarticolato e, quindi, sofferente.
Potrà sembrarti strano, ma per me questa è una grande vittoria.
Anche se, almeno per ora, resta ancora un monologo inciso su un nastro muto.

giovedì 10 dicembre 2015

Fosse anche l'ultima parola

Fosse anche l'ultima parola, ti prometto che capirei.
Ma ti chiedo, per favore di essere chiaro.
Se non vuoi farlo per me, almeno fallo per te e per ciò che stai vivendo.
Hai tutto il diritto di essere libero, ma il tuo silenzio non ti rende affatto tale.
In questo caso, saranno le parole a porre fine a dubbi e perplessità. A semplificare le nostre esistenze,
Una volta fatto ciò, potrai riprendere il tuo cammino nel silenzio.

La scatola vuota

Da qualche giorno a questa parte cerco con gli occhi del cuore una scatola di legno scolpito in modo unico e particolare.
Vorrei poterla riempire con le tue lettere o, per essere più precisi. con delle buste contenenti innumerevoli fogli riempiti dei tuoi pensieri.
Non pretendo che essi siano esplicitamente rivolti a me,
Potrebbe anche trattarsi del frutto della tua immaginazione, ma rappresenterebbero comunque per me, un modo per restare in contatto con il tuo.
Ciò mi sarebbe utile, non già per esprimere dei giudizi su di esso, ma semplicemente per mettermi in suo (e quindi tuo) ascolto, rimanendo in rispettoso silenzio.
Ma sono consapevole del fatto che esso è destinato a rimanere un desiderio, perché non ho mai ricevuto queste tue parole e la scatola rimarrà vuota.

martedì 8 dicembre 2015

Lo so da tempo

Anche se lo so da tempo, il sentirlo dalla voce di tua madre, mi ha provocato un disagio, certo inopportuno, ma non per questo, meno profondo.
Sono consapevole del fatto che, comportandomi in tal modo, non agevolo certo gli eventi, anzi.
Ma questo, ahimé, non cambia il mio stato d'animo.
Così forse dovrei dare sfogo e voce a quel che sento, ma non lo faccio perché sono stanca di non avere un interlocutore e, soprattutto perché coloro che mi stanno ad ascoltare, quando sento l'esigenza di parlare di te, credo che ormai abbiano fatto tutto (e persino più) di quanto potevano.
Ora toccherebbe a te, dirmi anche solo una parola...Te ne sarei eternamente grata!

lunedì 7 dicembre 2015

Il movimento della penna

Amore, amore, sempre amore.
Non amore universale ma, quasi sempre, amore di coppia.
Quel sentimento che muove le penne di tutto il Mondo.
E che nessuno, vi prego, mi venga a dire che tutto ciò è semplicemente 'ciò che passa il convento'; quel che tutte le persone, volenti o nolenti, si devono sorbire, se vogliono leggere.
Secondo me, l'argomento è molto più complesso o, per meglio dire, lo sono i motivi che muovono le punte sui fogli.
A voler riassumerli tutti, credo si possa dire che l'Amore è l'unico sentimento in grado di far emergere tutta la gamma di sfumature dell'emotività umana. Questo perché la coinvolge in modo davvero totalizzante, specie quando si tratta di trovare il giusto equilibrio tra l'esigenza di essere amati e quella di lasciare libero il nostro Amore.

Significato insignificante

Quando decidiamo di inseguire le nostre passioni, dobbiamo evitare accuratamente di cadere nella tentazione di parlare in nome di qualcuno, nel tentativo di far apparire la nostra arte più preziosa agli occhi altrui.
L'operazione risulta particolarmente rischiosa perché, in realtà, non sappiamo che cosa dire.
O, per meglio dire, abbiamo la pretesa di imporre le nostre parole.
Così facendo, rischiamo di perdere di vista il fatto che quando pratichiamo la nostra arte, quasi sempre, non sappiamo in anticipo chi sia il fruitore.
A questo punto, qualcuno potrebbe obiettare che, qualora sapessimo tutto in anticipo, costringeremmo la nostra arte entro labirinti ottusamente angusti.
Ma chi è colui che s'infila volontariamente in un vicolo cieco, creato da altri, al solo scopo di obbligarci ad incontrare una serie di parole dal significato insignificante?

Caos ordinato

L'arte può essere considerata l'espressione più profonda del Caos ordinato che spesso domina l'interiorità dell'artista. 
Niente di più banale, qualcuno potrebbe dire. Ed invece no. Ciò che affascina, è la capacità di riempire questo concetto, di una narrazione affascinante e assolutamente personale ed irripetibile, come ho sentito fare in questi giorni, ascoltando le sue parole.
Vi assicuro che non dev'essere stata un'impresa facile, accostare i numerosi tecnicismi che caratterizzano la sua arte, con un racconto che sappia davvero coinvolgere ed emozionare chiunque, anche coloro che non sono sempre stati lontani dall'universo del legno e dalla magia del vetro.
Due mondi che i grandi artisti che ho incontrato in questi giorni, hanno dimostrato di saper far dialogare, ad esempio con la musica rock.
Il tutto con il tono pacato di chi si accosta agli altri con delicatezza e gentilezza.

venerdì 4 dicembre 2015

Inno all'Ottimismo

Dalla Terraferma, specie da coloro che conoscono ciò che scrivo, ma che non mi hanno mai incontrato di persona, mi giungono voci circa il fatto che i miei testi non sono esattamente un Inno all'Ottimismo.
Come dare loro torto, in proposito?
Eppure, un'occasione l'avrei avuta, per colorare a tinte più vivaci le mie parole, ma me la sono lasciata sfuggire, per giunta, accorgendomene solo ora, che ormai è decisamente troppo tardi per cambiare il corso degli eventi.
Ma forse, all'epoca, una giustificazione ce l'avevo: non volevo "perdere" il nostro tempo, in azioni che non ti vedessero protagonista insieme a me.
E' vero, forse avremmo potuto provare a scrivere qualcosa a quattro mani, ma con te ho sempre preferito il racconto orale, piuttosto che la muta scrittura.

giovedì 3 dicembre 2015

Il regalo immaginario

Non sarò certo io a somministrarti a forza la cura che, già all'epoca. dicesti di non volere.
Il motivo stava nel fatto che, pur amando come me, gli Amici di Carta, non hai mai creduto che essi potessero rappresentare delle medicine efficaci contro dolori e sofferenze.
Lungi dal volerti imporre alcunché. ormai credo che di questo tu possa esserne certo, non posso però fare a meno di pensare, davanti agli scaffali che ospitano numerosissimi Amici di Carta, che mi piacerebbe poter sceglierne uno da donarti, sicura di poterti dare il regalo di persona.
Eppure, mi fa meno male pensare che nemmeno quest'anno sarà così (visto che non oso credere ai miracoli...), ma nessuno potrà mai impedirmi di farti un regalo immaginario.


mercoledì 2 dicembre 2015

Illusioni & Delusioni

Ormai mi è chiaro da tempo che non riuscirò a trovare uno straccio di lavoro, almeno di qui a breve.
Non è né pessimismo dilagante né, tanto meno, sterile lamentela tutta italica.
Ma è la verità pura e semplice. Parlo, soprattutto, a chi mi dice che non devo mollare, che devo continuare a cercare, che prima o poi, si sistemerà tutto.
Invece io non voglio più dipendere dagli umori del Mondo.
Così non chiedo più nulla, resto qui e aspetto.
Non è passività. E' voglia di un po' di serenità, senza una ricerca che ha ormai il ritmo dell'affanno.
Perdonatemi, ma preferisco evitare Illusioni e le loro amare amiche Delusioni.

martedì 1 dicembre 2015

Con i piedi per terra

Pur di rimanere con i piedi ben piantati a terra, continuo ad accettare ciò che il Mondo (ormai raramente), mi propone.
Lo faccio per non dare l'impressione di voler perdere il contatto con la Realtà in cui sono immersa.
Ciò non vuol dire, però, che io lo faccia esclusivamente per gli altri o, al contrario, solo per me stessa; lo faccio per entrambi; per gli altri perché capiscano che ho ancora voglia di confrontarmi con loro e per me stessa perché, forse, ho bisogno di non sentirmi in colpa, se continuo ad inseguire i miei sogni...



lunedì 30 novembre 2015

Ancora in pista

Un altro giro di danza. Questa volta inaspettato.
Esso mi è venuto in soccorso, proprio quando le parole sembravano non voler fluire.
Eppure, la Danza non t'è mai piaciuta, me l'hai detto tu stesso, in quella nostra estate.
Nonostante tutto, credo essa sia una delle medicine più efficaci contro un dolore (od un malessere, sta a te deciderlo), che sembra non volerci abbandonare.
E' vero, noi abbiamo anche i nostri amati libri, ad aiutarci. Il problema è che con essi, siamo (quasi) sempre soli.
La Danza invece, ci "costringe" all'incontro con l'Altro e, contemporaneamente, obbliga lui stesso a guardare dritti negli occhi, i nostri moti dell'animo.

domenica 29 novembre 2015

Con la sua anima

Devo fare da sola?
Non lo so ancora e vorrei scoprirlo presto ma, allo stesso tempo, ne ho paura.
Una paura assurda, perché non causata da alcun evento esterno, ma bensì da ciò che so che dovrei fare, ma che non riesco. O, per meglio dire, che non riesco a fare nel modo giusto.
Eppure, sono sicura che, se imparassi a seguire più alla lettera, i consigli che pure le chiedo spesso, tutto andrebbe in modo migliore o almeno, mi risparmierei questo carico di tensione.
D'altra parte, sono sicura che, lei comprenderebbe appieno il motivo per cui non sempre mi è possibile seguire i suoi consigli: ancora non riesco a comportarmi con te esattamente come lei mi suggerisce, perché non mi è ancora possibile vedere il nostro rapporto attraverso lo specchio obiettivo della sua anima.

sabato 28 novembre 2015

Tradimento

Lo so, non avrei dovuto parlare con così scarso entusiasmo di una delle mie più grandi passioni: la scrittura. Eppure l'ho fatto, non so nemmeno io per quale motivo.
Forse perché volevo dimostrarmi realista, nei confronti del Mondo o, più banalmente della persona con cui stavo parlando in quel momento.
E pensare che la scrittura, da molto tempo a questa parte, è la mia arma di difesa contro un Mondo che ormai ha smesso persino di sforzarsi di capirmi.
Così, ho tradito la sua fiducia e ora, debole come sono diventata non posso più pretendere che specie quella parte del Mondo che da sempre mi è particolarmente ostile, stia ancora ad ascoltare il mio vissuto.

venerdì 27 novembre 2015

Non sono un funambulo

Mi costringi a lavorare di fantasia.
O meglio, non tu, ma i tuoi silenzi da cui non capisco più nulla.
Ti sembrerà strano, ma il tuo comportamento fa male principalmente a te.
Perché?
Perché fino a quando non ti deciderai ad affrontare ciò che siamo (o non siamo più?), io continuerò a cercarti, perché l'unica cosa che non voglio è che tutto tra noi resti in sospeso, su di un sottile filo teso tra passato e presente (il futuro non è nemmeno nominabile...).
Sai, davvero in equilibrio non ci so stare...
Anche se ti può far male, ricordati che sono pur sempre una Sirenetta!
Con affetto!

giovedì 26 novembre 2015

Senza più sorpresa

Attendo e non poter esprimere questo clima a parole, mi provoca un peso allo stomaco, che mi sforzo di sopportare.
Attendo, anche se so che non dovrei farlo; non già perché ne abbia perso il diritto, ma semplicemente perché ciò mi provoca un peso allo stomaco, con cui fatico a fare i conti.
Non sapendo se e quando, l'attesa avrà fine, sarebbe auspicabile trovassi un equilibrio interiore.
Sono consapevole del fatto, che aspettare in questo modo, non ha alcun senso.
E non si tratta solo del fatto che, in queste condizioni, non ci sarebbe (o, per meglio dire, non ci sarà) alcuna sorpresa, qualunque sia il modo con cui si concluda la mia attesa.

mercoledì 25 novembre 2015

Il Mondo in movimento

Da ogni angolo del Mondo, ci ripetono quotidianamente che il benessere psicofisico passa attraverso il movimento del Corpo.
Allora tutti a consigliare esercizi accattivanti, spesso accompagnati dalla musica, dai suoni della Natura, e via dicendo.
Altra parola d'ordine; mai da soli! Quindi, bando alle noiosissime cyclette domestiche!
Via libera invece a passeggiate in compagnia, ai corsi di aerobica nella palestra di turno oppure a scatenate sessioni di ballo serale (e se poi ci si mette anche Cupido, oltre al benessere fisico, si realizza anche quello psichico...).
E noi Sirenette? Il nostro benessere fisico è affidato ad esercizi da fare (quasi) sempre in solitudine e, soprattutto, in casa.
Per noi, invece, uscire all'aria aperta, significa stare in carrozzina (emblema d'immobilità per eccellenza).

martedì 24 novembre 2015

Abdicazione

Vorrebbero farci credere di essere obbligati ad acconsentire a qualsiasi proposta ci arrivi e, soprattutto, da qualunque parte giunga.
Ecco che allora ci scagliamo contro chi ci fa offerte che giudichiamo inopportune e, quindi, irricevibili.
A questo punto, non ci resta altro da fare se non gridare tutto il nostro sdegno contro coloro che si sono permessi di trattarci a questo modo; che non hanno un briciolo di vergogna e via elencando.
Mentre siamo così impegnati a compilare il nostro registro d'accuse, perdiamo completamente di vista il fatto che siamo noi ad aver abdicato alla nostra capacità di decidere che cosa accettare e cosa rifiutare.
E se il Mondo ne approfitta, tanto peggio per noi!







































lunedì 23 novembre 2015

Solo alcune pagine

Mai come in questo periodo ci sarebbe bisogno di maggiore senso critico.
Lo so, potrebbe sembrare una banalità trita e ritrita, ma se qualcuno sente la necessità di ribadirlo ancora una volta, forse significa che c'è ancora parecchio da fare, sul punto.
Questa situazione credo sia causata dal fatto che ci sono ancora troppe persone che leggono solo alcune Pagine, del Mondo circostante. E sempre le pagine che Esso propone più spesso solo alcune di esse e, per giunta, sempre accompagnati dalle medesime didascalie.
Ma, fortunatamente, c'è un nutrito gruppo di persone che, non solo legge, ma si lascia cambiare da ciò che legge.
Ciò avviene, non tanto perché siano dei Supereroi dalle doti ineguagliabili, quanto perché, con l'andare del tempo, hanno compreso che i Libri, per essere veramente apprezzati, hanno bisogno di una lettura integrale.

domenica 22 novembre 2015

Le due Voci

Mi trovo costretta a togliergli la Voce.
Anche senza rendersene conto (?), l'ha voluto lui.
Lui che non è capace di comunicare in maniera adeguata.
No, non serve arrivare agli insulti. Si può non saper comunicare, anche usando parole adatte persino a dei bambini.
Ok, lui non sa nulla di noi; non gliel'ho mai detto e meno ancora glielo dirò ora, che il tempo per guadagnarsi la mia fiducia, è ampiamente scaduto.
Mi fa troppo male sentire che lui usa la stessa Voce grazie al quale ho conosciuto te.
E' come se la sua Voce carica di Ombra a cui non interessa minimamente incontrare la Voce della Luce, volesse ancora parlarmi.
Per questo motivo, ho deciso di non ascoltarla più.
Mentre resto in attenta e paziente attesa anche del più piccolo bisbiglio che provenga dalla Voce della Luce.

sabato 21 novembre 2015

Non sempre si può fare ciò che si vuole

Parole sante, direbbe qualcuno.
Parole scontate e banali, farebbe eco un altro.
Spesso, un grande alibi, dico io.
Strano che a sostenerlo sia proprio una Sirenetta come me, che qualche anno fa, si scagliò contro la storia di Heidi, il cui adagio di fondo sembra essere 'Volere è potere' Almeno nelle sue versioni più conosciute.
All'epoca dicevo: 'Ma com'è possibile che si sostenga una simile?'
'Prendete una Sirenetta come me, per esempio. Certo che vorrei tanto poter camminare da sola! Ma, ahimè, non posso. E per questo dovrei sentirmi in colpa? Ma stiamo scherzando? Sia mai!'
Ci sono invece situazioni in cui, fare appello al fatto che non sempre si può fare ciò che si vuole, diventa un alibi per adagiarsi sulle proprie difficoltà.
In particolar modo credo ciò avvenga abbastanza di frequente, nel mondo del lavoro.
Mi permetto di dire che ne sono profondamente convinta, anche se non ci sono (ancora?) entrata in prima persona.
In tutti i contesti ci sono doveri e mansioni da rispettare, e queste sono le consuete e soprattutto, corrette, regole del gioco.
Spesso però, intorno a queste regole, sorgono comportamenti scorretti che, anche se per colpa di pochi, inducono altri a vivere con un costante sovraccarico di lavoro, che genera forte stress e, conseguenza a mio avviso ancor più grave, l'impossibilità (che presto diviene incapacità?) di coltivare relazioni umane ricche e soddisfacenti.
A questo punto credo vincano coloro che hanno il coraggio dì dire (agli altri ma anche a se stessi):
'Continuo a lavorare, ma non posso permetter(mi) perdere la mia salute affettivo-relazionale.'

venerdì 20 novembre 2015

Come schegge di vetro

Esattamente come durante un'esplosione, la miriade d'informazioni che vediamo e sentiamo ogni giorno, rischia di travolgerci al pari di schegge impazzite.
Allora qualcuno accusa i mezzi d'informazione che spettacolarizzano ogni minimo dettaglio di una tragedia spesso il più banale ed insignificante.
Qualcun altro aggiunge che parlarne troppo farebbe male al Mondo, che rischia di rimanere vittima di emulazioni.
Personalmente credo che non tutte storie siano puro spettacolo, come ho avuto già modo di scrivere qualche giorno fa.
Ma soprattutto ritengo che evocare il pericolo di schegge impazzite, equivalga, in fondo, a rinunciare alla propria capacità critica, perché spesso è più facile scappare dalle nostre responsabilità, piuttosto che prendersi il tempo per interpretare in modo costruttivo, anche ciò che ci sembra pura spettacolarizzazione del Dolore.

giovedì 19 novembre 2015

Oltre i confini

Mi sono spinta oltre i miei confini.
Lo so, non lo faccio mai, presa come sono dallo speranzoso timore che un giorno (o anche quotidianamente, ma è molto più di ciò che mi sia lecito credere), tornerai.
Eppure oggi sono uscita dal mio spazio e ho condiviso con chi non conosco, un mio stato d'animo legato ad un libro che ho letto grazie a te e che, di riflesso, è diventato uno dei nostri libri.
Ma tu non ti preoccupare perché nessuno verrà mai a saperlo.
Anche se mi sono spinta oltre i confini, ho avuto cura di proteggere le nostre identità. dagli sguardi del Mondo.

mercoledì 18 novembre 2015

Un mosaico di storie

Concordo con chi sostiene che tragedie come quelle di Parigi si prestano, purtroppo, alla sovraesposizione d'informazioni spesso troppo particolareggiate e, per questo, al limite del più bieco voyagerismo.
Ma non penso che tutto lo sia: in particolare, non credo rientrino nella morbosità le storie di vita delle vittime, che pure i vari Tg continuano a proporci in questi giorni.
Questo perché ho sempre ritenuto che la Storia più interessante sia un mosaico di storie di gente comune, quella che non hanno voce.
Una questione invece irrisolta che suscita (a ragione) molte perplessità è il motivo per cui molte altre stragi non hanno un racconto.
Credo che comunque, l'idea di esprimere semplicemente dei dubbi, sia già aprire un terreno di confronto.

martedì 17 novembre 2015

Leggere in controluce

Scusate, forse rischierò di essere impopolare, specie in questi giorni di dubbi profondi.
Tuttavia, mi rifiuto di credere che la violenza (di qualunque genere essa sia), sia un fulmine a ciel sereno capace di squassare l'esistenza delle vittima, senza dare alcun preavviso.
Quante sono state le volte in cui, anche senza arrivare ad atti atroci, ciascuno di noi può dire che avrebbe potuto evitare di far(si) tanto male, se solo avesse saputo leggere più in profondità le situazioni vissute?
Vinceremo solo se sapremmo leggere in controluce ma soprattutto, senza cedere alla tentazione di dire: 'Inutile leggere. Ripetono sempre le stesse cose!'
Ciò che noi definiamo le stesse cose saranno sempre diverse se sapremmo leggerle con i nostri occhi.

lunedì 16 novembre 2015

Questione di stiling

L'amore è questione di stiling. ovvero non solo feeling ma anche e soprattutto stile.
Certo non quello frivolo e modaiolo, ma il ben più serio ed impegnativo stile di vita, su cui due persone che si amano decidono d'impostare la loro vita di coppia ed anche come vogliono presentarsi al Mondo.
Esattamente questo ho creduto di poter fare con te, quando ancora mi era lecito nutrire qualche speranza su di noi.
Ecco un'altra mia prima volta con te. La mia fantasia si era spinta fino ad immaginare delle stanze in cui il posto della dilagante tecnologia, veniva preso da una miriade di lunghe e basse librerie (per consentire anche a me di frequentarle anche quando tu non saresti stato in casa) cariche di quei libri che tanta parte hanno avuto nella nostra storia.
Perché, anche se ormai tutto ha preso una strada diversa, nessuno mi potrà mai togliere dalla mente la scena di noi due mentre la sera, leggiamo abbracciati lo stesso libro.

domenica 15 novembre 2015

Verso il veganesimo

Anch'io come molte persone negli ultimi tempi, mi sto avviando a passo sempre più spedito, verso il veganesimo.
Non faccio, come loro, per motivi etici, né per ragioni ambientali.
La mia scelta è dettata dalla volontà di vivere meglio con me stessa e con chi mi sta accanto.
Forse, qualcosa in comune con gli altri vegani ce l'ho: mi nutro di cibi alternativi, senza che per questo la mia dieta sia pericolosamente carente.
Mantengo il contatto con il resto del Mondo, utilizzando i mezzi di comunicazione tradizionali cercando, per quanto mi è possibile, di imprimere in essi la mia impronta personale, di cui questo blog è un esempio che cerco di seguire con particolare impegno e cura.
Avrete sicuramente capito che il veganesimo a cui sto progressivamente andando incontro, non è Alimentare, ma bensì Televisivo.

sabato 14 novembre 2015

Oltre l'aggressività

Quando sono triste divento aggressiva e mi chiudo in me stessa.
Reagisco così per timore di non essere compresa e quindi di essere ferita dal Mondo intorno a me.
Almeno da quella parte del Mondo che non sempre riesce a stare accanto alle mie lacrime.
E poi invece, c'è un'altra parte di Mondo a cui non mostro mai il mio lato aggressivo perché davvero non se lo merita perché non sottovaluta mai le mie lacrime ma anzi, ha sempre la pazienza e la dolcezza di attendere che esse scorrano lente, senza mettere loro alcuna fretta.
Solo quando sulle mie guance restano solo tracce di sale, comincia a parlarmi anche di altro, oltre che della ragione che le ha fatte sgorgare dai miei occhi.
Così tutto segue il corso naturale degli eventi, in netto contrasto con l'esigenza di mostrare aggressività, tipica manifestazione del disappunto umano quando la storia prende una strada che sentiamo lontana da noi.

venerdì 13 novembre 2015

La Regola della Rete

Dissenso Consenziente o Consenso Dissenziente?
Sembrerebbe un semplice slogan ed invece è molto di più.
E' la Regola della Rete. Quella secondo cui, se qualcuno posta un contenuto sulla propria bacheca, per una sorta di tacito accordo, valgono solo i pollici in su, mentre i pollici versi sono invitati al silenzio.
Questo è sacrosanto qualora si tratti di contenuti strettamente inerenti alla persona che posta (per capirci, è di pessimo gusto commentare in modo negativo una sua foto o quella dei pargoli o ancora le battute spiritose o dai significati profondi. Se proprio non ti piace, evita di commentare, che fai più bella figura).
Un discorso totalmente diverso meritano i contenuti che esprimono un dissenso senza appello nei confronti di determinate categorie sociali.
In queste situazioni, di solito, coloro che vogliono mostrare, con le loro opinioni, anche il lato grigio (cioè non così netto) delle situazioni, tende a glissare sui post e a tenersi ben stretti, i propri punti di vista.
Confesso di averlo fatto anch'io per molto tempo, ma ora voglio cambiare strategia solo per il gusto di vedere l'effetto che fa, infrangere la Regola della Rete.

giovedì 12 novembre 2015

Il Fiume Quotidiano

Cosa vi viene in mente quando vedete un artista di strada?
Fino a poco tempo fa, personalmente, pensavo semplicemente che fosse una persona eccessivamente ego- o ec-centrica.
Poi, come spesso mi capita, grazie alle mie due grandi amiche (quelle di Cupido, per intenderci), ho  dovuto ricredermi. Infatti, ho conosciuto un artista, per la precisione, uno scultore, che crea, mentre il Fiume Quotidiano di Uomini e Donne, scorre lungo le nostre città, a volte distratto, a volte più incuriosito dalla sua Opera.
E poi, ci sono gli Artisti di Strada più "classici" (per esempio, saltimbanchi, acrobati, madonnari, giocolieri, mangiafuoco, statue viventi).
Ora, sia questi, sia lo scultore, attirano l'attenzione grazie ad arti che si servono della vista, per arrivare al cuore.
Mai avrei pensato che esistesse un Uomo creativo che, per catturare l'interiorità della folla, usa il ritmo della parola scritta: insomma, sin tratta di uno scrittore che improvvisa brevi racconti battuti con una vecchia macchina da scrivere.
Anche i mezzi che scegliamo per stupire il Fiume Quotidiano racconta molto di noi ma, soprattutto, insegna che il nostro raccontarci, non ha nulla a che vedere con l'Egocentrismo.
Al contrario, ha molto più a che fare con la Generosità di chi offre qualcosa agli Altri, in un luogo,  la strada appunto, dove, solitamente, ci viene offerto un caffè.

mercoledì 11 novembre 2015

Insults' Square

Lo so, l'avevo promesso molto tempo fa e ora mi direte che mi sto rimangiando tutto (e qui già mi sembra di sentire il coro da stadi che urla: ESATTAMENTE COME I POLITICI!).
Ecco, appunto. La promessa che sto per disattendere è quella di non parlare mai, nel blog di quella cosa sporca che è la politica.
Primo: perché ognuno deve essere libero di avere una propria opinione; secondo perché ognuno deve poter sentirsi libero di esprimerla liberamente; terzo perché sono anche troppi i blog che ne parlano.
Detto questo, infrango il mio Codice Tacito di Autoregolamentazione, per dire che si può essere sfavorevoli alla politica di oggi, ma sarebbe molto più costruttivo ed efficacie, non cedere al Canto Sireneo che proviene dalla Piazza degli Insulti e provare invece a spiegare, con parole proprie, i motivi del dissenso,
Banale Ovvietà, direte voi! Non credo proprio, invece. Perché quando la Piazza Degli Insulti cammina tutta nella stessa direzione. è più interessante andare contromano.
P.S.: Anche ammettendo che l'insulto sia l'unica espressione possibile, esso sarebbe più terapeutico se fosse inventato dagli Indignati, anziché copiato dalla Piazza degli Insulti.

martedì 10 novembre 2015

La prima volta

No, non cominciate a fantasticare...sono sempre SPAS (non Spassosa, ma Single per Altrui Scelta) e, altro favore che vi chiedo, non (ri)cominciate ad incolpare per questo, l'Uomo che adora Emily Dickinson.
Fatte queste doverose premesse, la prima volta c'entra, in qualche modo, con l'Uomo appena nominato.
Il motivo è molto semplice. Più passa il tempo, più rifletto su di noi e più mi rendo conto che, grazie a lui, per la prima volta in vita mia, appunto, mi sono innamorata di una persona in carne ed ossa con i pregi da subito intuibili e con i difetti con cui sarei stata pronta a fare seriamente i conti, (se la nostra storia fosse decollata, ovviamente).
Ritengo questo mio progresso affettivo estremamente importante perché, fino a poco tempo fa, costruivo le mie Storie d'Amore a Senso Unico, sulla base di ciò immaginavo dovessero essere i miei più-che-amici.
Quindi, nonostante tutto, come non ringraziare l'Uomo che adora Emily Dickinson, anche per questo?

lunedì 9 novembre 2015

La luna di miele di Banana

Honeymoon, luna di miele.
Cosa ne posso sapere io, che non l'ho mai vissuta e nemmeno letta?
Regola aurea di un'amante dei libri doc. imporrebbe che non si nominasse invano alcun libro che non si sia prima assaporato.
Ma oggi siate indulgenti con me, per favore.
Ve lo chiedo per un solo motivo. Pur non avendo conosciuto questo libro di persona, qualcosa della sua Autrice spiluccai in quella mia estate.
E poi, c'è un piccolo grande particolare che non scorderò e che giustifica la mia citazione: il tratto distintivo dei romanzi di Banana è che, nelle sue pagine, (quasi) nulla è come sembra.
Quindi, come sarà la luna di Banana?
E soprattutto:
Mi avresti mai prestato quel libro?
In fondo, anche tra noi nulla era ciò che (mi) sembrava.
Ma anche quell'estate, esattamente come i romanzi di Banana, mi ha colto di sorpresa.

domenica 8 novembre 2015

Ce la faccio da sola

'Ce la faccio da sola.'
Quante volte sentiamo pronunciare questa frase dalle persone che attraversano momenti di malessere e difficoltà varie?
E cosa ci sentiamo rispondere, quando proviamo a consigliare loro che farebbero meglio a rallentare il ritmo di vita (quando non addirittura a fermarsi) e, soprattutto, a chiedere un aiuto?
Spesso la risposta è: 'Non farla tanto lunga! Sono solo un po' stanca. Passerà!'
Nel frattempo però, ciò che si vede dall'esterno, è una difficoltà sempre crescente nel vivere una quotidianità ricca, appagante e, soprattutto, con spazi dedicati esclusivamente alla cura di sé e di ciò che ci fa stare bene come singole persone.
Ed è proprio questa grave mancanza di tempo autogestito che mi fa pensare che sì, forse è vero che, perlomeno di fronte ad alcune difficoltà della vita, le Donne hanno una maggior capacità di elaborazione del proprio vissuto, ma sono gli Uomini con la tua sensibilità a poterci insegnare la necessità, soprattutto nei momenti bui della vita, di fermarci ed ascoltare la nostra Anima. 

sabato 7 novembre 2015

Leggi ed ama!

Non lo dico io, ma bensì lo scrittore francese Daniele Pennac che ancora non conosco per ciò che ha scritto, ma solo per la sua convinzione secondo cui Leggere ed Amare sono gli unici due verbi che non sopportano l'imperativo.
Proprio per questo, lei non può obbligarlo a leggere (pur amandolo con tutta se stessa) ed, esattamente allo stesso modo, io non posso costringerti ad amar(mi).
Questa è l'ennesima prova del fatto che Lettura ed Amore saranno sempre legate a doppio filo, almeno nella mia fantasia a cui niente e nessuno potrà mai impedire d'immaginarti accanto a me, mentre leggiamo la stessa Riga, della stessa Pagina dal medesimo Libro...

venerdì 6 novembre 2015

Incubi

Dite la verità, di chi pensa che gli incubi siano anche positivi, si tende a pensare che abbia, quanto meno, delle idee bizzarre.
Ok, in realtà qualcosa di simile lo diceva anche Freud ma, se proprio dobbiamo dirla tutta, il padre della Psicanalisi si ricorda maggiormente per altre teorie.
Detto questo anch'io, pur non essendo madre di nessuno ma, più semplicemente, una Sirenetta come al Mondo ce ne sono tante, concordo con la funzione positiva degli incubi.
Grazie a loro infatti, le nostre paure più profonde lasciano la nostra anima e si dissolvono nella luce del mattino. 
Non prima però di averci avvisato, per esempio con una potente emicrania, che è ora di aprire la finestra per lasciarli volare via.

giovedì 5 novembre 2015

Incontri

Potrebbe sembrare una giornata povera di eventi che possano rivitalizzare il mio percorso di scrittura che voglio sia quotidiana.
Ma le parole ricevute e dette ieri, non possono non aver lasciato in me qualche traccia che sicuramente emergeranno in futuro.
Anche perché se, come ho sempre sostenuto, a lasciare il segno in me, sono soprattutto le persone, non si può certo dire che la giornata di ieri, non sia stata ricca.
La sua particolarità poi, sta nel fatto che le  parole che mi sono state dette sono state spesso in contrasto con quanto sto pensando della realtà che mi circonda.
Infine, il fatto che io abbia di loro una stima profonda, farà il resto.

mercoledì 4 novembre 2015

Calendario

Quando la situazione è delicata com'è tra noi e tu non riesci proprio a scandire il tuo tempo, in modo da non essere disturbato, mi permetto di farlo io.
Lo faccio perché davvero non ti voglio lasciare solo con il tuo dolore.
Almeno voglio (proprio voglio e non vorrei) poter farti sentire la mia presenza.
Anche questo, per me, è un grande regalo che mi fai, perché mi dai l'opportunità di provare a superare una delle mie più grandi paure: quella del dolore altrui e, facendo questo, mi fai venire voglia di essere una persona migliore. Quindi, sei un vero amico!

martedì 3 novembre 2015

Non posso chiamarla Nostalgia

Non posso (e non voglio) chiamarla nostalgia.
Non può essere Nostalgia perché essa prende il posto di ciò che si è vissuto.
Invece io, non ho vissuto proprio nulla.
Eppure non posso nascondere che provo grande nostalgia per ciò che le altre persone vivono e spesso condividono, in quest'era digitale, anche con le persone che conoscono.
Ci sono racconti che non mi trasmettono nulla, forse perché narrate in modo diverso, rispetto il mio cuore estremante romantico.
E poi ce ne sono altre invece, che sanno parlargli e cambiarlo nel profondo.
Ed è proprio di queste storie d'amore narrate, che ho nostalgia,
Il mio cuore piange perché la mia mano non può far altro che narrare storie d'amore di fantasia...

lunedì 2 novembre 2015

Scandisci il tuo tempo!

Scandisci il tuo tempo! Fallo, prima di tutto per rispettare te stesso, e poi vedrai che ne beneficeranno anche gli altri.
Infatti, sapranno quando possono cercarti e quando invece, è il caso di lasciarti tranquillo.
Questo è molto importante perché molto dipenderà da quanto e come riuscirai a prenderti cura di te.
Ciò significa, soprattutto, avere la forza di prendere in mano la tua vita e provare a renderla ogni giorno, un po' più simile a come l'hai sempre immaginata.
Riappropriati, pian piano del tuo tempo, perché tu non sia mai costretto a chiuderti in una stanza di dolore, nel timore che il Mondo non presti attenzione al tempo della tua vita.

domenica 1 novembre 2015

Bisogno di profondità

Anche se vivo bene sul mio Scoglio, ho bisogno di profondità.
Specie nei rapporti umani.
Non concepisco le relazioni che finiscono senza un vero motivo. La lontananza può rendere tutto più complicato, è vero.
Ma se si è trattato di qualcosa di profondo, deve funzionare anche a distanza.
Fosse anche solo per un saluto ogni tanto, o dei semplici auguri.
E, quando c'è troppa lontananza, è doveroso cercarne i motivi e, se non li si trova, almeno provare ad immaginare una risposta plausibile.

sabato 31 ottobre 2015

La naturalezza della scrittura

Parlare di sé è davvero affascinante ma, al tempo stesso, può essere anche complicato.
In una conversazione, infatti, dobbiamo mediare fra il nostro tempo del racconto, ed il tempo della persona che abbiamo di fronte.
In alcune occasioni, invece, sentiamo l'esigenza di prendere per mano il nostro tempo e riempirlo con le nostre parole, lasciando in attesa il lettore che, solo in un secondo momento, avrà accesso alla nostra storia.

venerdì 30 ottobre 2015

Operazione delicata

La corazza implica però che il falso Cinico sia comunque lontano da noi e, proprio per questo, sia una persona che il Mondo ci chiede sì di rispettare, ma non di accogliere nella nostra vita. A volte, semplicemente perché in realtà non siamo mai state chiamate a ricoprire quel ruolo.
Un caso totalmente diverso è quello in cui siamo state proprio noi, con il nostro comportamento, a favorire la creazione della corazza, salvo poi pentircene amaramente.
Cosa fare, allora? A quel punto non resta null'altro se non provare a scalfirla, stando ben attente a non provocare, durante la delicata operazione, ferite che, questa volta, sarebbero insanabili.

La corazza

Ci sono persone che ci appaiono ciniche. 
Per noi Sirenette che, in genere, amiamo l'ironia, ciò spesso rappresenta motivo d'immediato allontanamento, senza possibilità d'appello, specie se i cinici in questione sono, appunto, Uomini.
Poi invece, ci sono le volte in cui, dietro questo respingente cinismo. scorgiamo la corazza che queste persone si sono create con il tempo, per parare i troppi colpi ricevuti dalla vita,
Quindi, prima di emettere sentenze definitive, a volte dovremmo armarci noi di pazienza ed attendere che queste persone incrinino la corazza che le imprigiona,
Il tutto senza dimenticare che il Mondo che le ha rese così insopportabilmente ciniche, è popolato sia da Uomini che da Donne.

mercoledì 28 ottobre 2015

I fili del Tempo

Fili a creare un disegno che esprime una passione e, soprattutto, un modo personale di riempire il proprio tempo. 
Tempo che le rimane dopo essersi presa cura di noi (ma, in particolar modo, di me).
Di me che invece posso concedermi il lusso, di governare il mio tempo perché il Mondo me l'ha svuotato a poco a poco, perché fa mostra di non averne forse mai avuto bisogno.
Sembra infatti, che il Tempo di una Sirenetta sia, per definizione quasi, ripiegato su se stesso e, per questo, poco disposto ad incrociarsi con quello del Mondo, fino a formare una figura coerente e piacevole alla vista.
Il Tempo delle Sirenette è decisamente troppo lento (nonostante le loro Ruote). Un Tempo inutile e, quindi, da marginalizzare.
Ma a volte capita che le Sirenette riescano a reagire e tendano i Fili della Scrittura, magari non per raggiungere proprio il Centro del Mondo, ma comunque per avvicinarsi un po' ad esso.

martedì 27 ottobre 2015

Brindisi solitario

Come ogni domenica, ho fatto di tutto pur di uscire di casa.
Sin da subito, ho approvato fin da subito la meta.
Eppure, una volta giunti a destinazione, mi colse un senso di profondo disagio, invasa com'ero da una musica assordante che mi costringeva al silenzio e dal profumo terribilmente dolciastro di zucca: uno dei pochi cibi che davvero non sopporto, forse perché quasi sempre legato, a momenti particolarmente difficili della mia vita.
Unico attimo di freschezza rigenerante, quel brindisi calmo seppur solitario, con la tua bibita preferita.

lunedì 26 ottobre 2015

Verso e dentro il Mondo

Oggi inizia la settimana nazionale di promozione della lettura nelle scuole, promossa del Ministero dell'Istruzione. 
Un tempo, credo, dedicato a favorire l'osservazione del Mondo attraverso l'introspezione di noi stessi.
Anche se non so, concretamente, come essa si svolga, mi piace immaginarla così:
ogni alunno/studente, viene invitato a portare in aula un brano per lui significativo, tratto da un libro, un quotidiano o una rivista e prova a spiegare, al resto della classe, i motivi per i quali il passo in questione lo ha colpito.
Credo sia questo l'unico modo per far parlare, rispettandola e, soprattutto, prestandovi autentico ascolto, tutte le variegate interiorità che compongono una classe; a beneficio di tutte e specie di quelle che durante le canoniche lezioni frontali, si sentono (o si collocano volontariamente) ai silenziosi margini.



































Estremizzazione

Da qualche tempo a questa parte, sicuramente lo avrete capito, la scrittura è diventata per me sinonimo di condivisione, Ed anche questo blog ne è una dimostrazione.
Tuttavia, non sempre posso condividere ciò che scrivo. Mi capita, in particolar modo, quando ho bisogno di trasferire su carta i miei timori più profondi.
Ma credo che ciò sia, in fondo abbastanza normale, perché essi altro non sono se non difficoltà non ancora del tutti elaborate e, quindi, non ancora pronte per essere offerte a dei potenziali lettori.
E, in fondo, credo non lo saranno mai perché quando si estremizza ciò che si vive, non si è in grado di curare al meglio la forma e soprattutto, la sostanza, della scrittura.

sabato 24 ottobre 2015

Elogio dell'Indignazione

Mi rendo perfettamente conto del fatto che mi accingo a difendere una posizione apparentemente indifendibile, ma abbiate pazienza, non credete anche voi che, alcune storture sociali siano causate proprio dall'incapacità di provare un senso d'Indignazione, di fronte ad esse?
E non faccio riferimento alla situazione politica del nostro Paese, di cui qui non parlo mai.
Mi riferisco, piuttosto, al alcuni comportamenti quotidiani di certa gente che, a mio modesto avviso, agisce con troppa leggerezza, senza prestare attenzione alle conseguenze.
Così capita che, ad esempio. bambini apparentemente capricciosi, viziati ed incontentabili, vivano in realtà in un contesto famigliare in cui nessuno chiede loro di partecipare attivamente alle decisioni che, in qualche modo, li riguardano.
Non sarò mai madre e sono perfettamente consapevole del fatto che il ruolo di genitore è il più difficile, ma per favore, indignamoci, a nome di questi bambini, perché non siano costretti ad interpretare, nella loro vita futura, un ruolo di semplici comparse!

venerdì 23 ottobre 2015

Non cercherò più

Non cercherò più l'amore di coppia. Non già e non solo perché mi sembra decisamente troppo tardi.
Semplicemente perché, anche lo trovassi, sarei costretta a mentigli.
No, non perché nutra qualche speranza su di noi, ma perché ti promesso di volerti un mondo di bene e di continuare a starti vicino, e considero questo già un impegno che può davvero riempirmi la vita di autentica gioia.
Ma non è tutto: forse, il motivo principale per cui non cercherò più, sarà che sei tu la persona che ha tutte le caratteristiche che reputo importanti in un uomo. Anche in un amico...

giovedì 22 ottobre 2015

Io, tu ed Emily

Hanno paragonato il mio modo di scrivere a quello della tua eroina letteraria.
Quella donna fragile ed isolata dal Mondo che ha deciso di parlargli, anche se dalla sua posizione di marginalità tutta domestica.
Non sembra del tutto chiaro se questo isolamento fosse voluto o subito da Emily.
Ciò su cui, invece, non nutro alcun dubbio è il fatto che anche tu hai molto da dire con quella tua voce poetica e delicata.
Ora che ho avuto l'ennesima conferma del fatto che io, tu ed Emily siamo più simili di quanto noi stessi siamo disposti ad ammettere, non mi resta di augurarti di trovare presto la forza di uscire dal tuo giardino.

mercoledì 21 ottobre 2015

Problematizzare il corpo?

Può sembrare strano, lo so. Ma proprio ciò che considero maggiormente naturale quando immagino la possibilità di un cammino di coppia anche per me (cioè quale rapporto si dovrebbe instaurare con i nostri corpi), in realtà emerge con più chiarezza durante il mio percorso di cura che sto compiendo da quattro anni a questa parte.
Quindi, a ben guardare, in un contesto non proprio comune a tutti (nella misura in cui, non tutte le persone hanno bisogno di un medico che si occupi della loro interiorità).
A questo punto, sorge una domanda: se persino io stessa, problematizzo il mio corpo, come posso far capire all'altra persona, che esso, lungi dall'essere un'insormontabile problema, farebbe semplicemente parte del nostro cammino di coppia?

martedì 20 ottobre 2015

Amore & Scrittura

Amore e Scrittura: una coppia perfetta, oppure una coppia già scoppiata in partenza?
Né uno né l'altro, credo. Piuttosto si tratta di una coppia instabile, in cui è lei a nutrirsi di lui, ma se lui è vero, la respinge con forza, perché preferisce vivere nella concretezza fatta di gesti.
Lui accoglie anche le parole purché siano frutto della vibrazione delle corde vocali (quindi, estremamente fisiche) e non già semplici segni su un pezzo di carta.
Essi infatti verrebbero interpretati come insopportabile lontananza, che prelude alla fine di tutto.

lunedì 19 ottobre 2015

Il cerchio interrotto

La mia vita è un cerchio interrotto già di per sé, a causa delle numerose esperienze che non mi sono state (ancora?) regalate.
Tuttavia ho trovato un modo efficacie per sopportare l'interruzione del mio cerchio, fino quasi a riuscire, almeno idealmente, a chiuderlo con quotidiani tratti di penna.
A volte però, come oggi per esempio, mi pervade il timore che l'inchiostro della mia fantasia si secchi, costringendomi a gettare la mia penna.
Sì, perché non basta avere la ferma volontà di usarla, questa penna.
È indispensabile avere sempre un valido disegnatore di cui seguire le lezioni di vita.

Non intristite le favole!

Per favore, non intristite le favole!
Specie la mia, ben si presta a questa stupida operazione.
È un attimo, infatti, pensare che la Sirenetta sia solo quella di Andersen; quella che lo scrittore danese fa morire, imprigionata in una statua di sale, come monito alle ragazze che vorrebbero difendere la storia d'amore dai pregiudizi del Mondo.
Insomma, un monito a non inseguire i propri sogni, ma bensì a stare con i piedi ben piantati a terra.
La medesima reazione voleva ottenere quella coppia di genitori di una bambina di soli tre anni che, per farla riflettere sulla povertà dei suoi coetanei nel Mondo, non le hanno fatto alcun regalo per il suo compleanno.
Il particolare davvero strano dell'intera vicenda è che mi è stata narrata dal padre stesso.
A questo punto, mi chiedo: 'Ma c'era proprio bisogno di pubblicizzare questo atto di sensibilizzazione?' E ancora: 'Siamo proprio sicuri che questa azione sia efficacia, data la tenera età della bimba? Non sarebbe meglio lasciarle i sogni ed attendere che la bambina cresca?'.





La delicatezza della cura

Decidere di provare a prendersi cura di qualcuno, è solo il primo passo.
In seguito sarà necessario chiedersi se siamo in grado, o meno di farlo in modo rispettoso della sensibilità delle persone che hanno bisogno del nostro aiuto.
Per fare questo dobbiamo assolutamente evitare di guardare la vita altrui, da un esterno troppo lontano, dando la sensazione di voler imporre il proprio ordine alla vita altrui.
Molto meglio entrare nella vita della persona in punta di piedi, sedersi accanto alla sua vita ed avviare un confronto su ciò che, insieme, vogliamo cambiare.
Concretamente, ciò significa farsi cambiare dalla nostra azione d'aiuto.


venerdì 16 ottobre 2015

L'Armonizzatrice

Un giorno conobbi una donna che svolgeva una professione a me fino a quel momento sconosciuta.
Era un'Armonizzatrice di corpi.
In pratica, lei riesce a fondere le due passioni che guidano la sua vita (la musica e la ginnastica), per aiutare i corpi delle Sirenette come me, a partecipare all'Armonia del Mondo.
Qualcuno obietta dicendo che, in fondo, questa pretesa Armonia, non è davvero tale perché, più che essere qualcosa di spontaneo, è semplicemente ciò che regola la maggior parte del Mondo.
Quindi, quale vantaggio avrebbero, i nostri corpi, a compiere mille sforzi per cercare faticosamente di seguire un ritmo imposto?
La ragione sta nel fatto che, se lasciassimo i nostri corpi il balia della loro (Dis)Armonia, essi sarebbero vittime di atroci dolori.
Affidandoci alle cure di una premurosa ed esperta Armonizzatrice, possiamo partecipare alla Danza del Mondo, pur non potendo aspirare a divenire delle Etoiles.

giovedì 15 ottobre 2015

Rosa al bando

Ho deciso di mettere al bando, almeno per ora, il colore rosa.
Non dal mio armadio, ma dalla mia libreria.
Non mi sento ancora attirata da quel colore, come lo ero solo qualche tempo fa.
Almeno quando leggo, preferisco che la mia mente sia invasa da altri colori, non necessariamente di genere.

mercoledì 14 ottobre 2015

Patto d'amicizia

La mia condizione di Sirenetta mi costringe, molto spesso, a chiedere aiuto alle altre persone,
Ma non è sempre facile. Perché, chiedere aiuto, è un'azione estremamente delicata.
Implica infatti la necessità di avere profondo rispetto per la quotidianità e lo stile di vita delle persone che noi chiamiamo ad aiutarci.
Con lei valgono tutte queste regole, ovviamente.
Ma c'è di più: con lei mi sento particolarmente libera di proporre anche uscite più lunghe da organizzare e vivere insieme, nella sicurezza che non si sentirà mai obbligata ad accettare.
Ciò e stato possibile perché, sin dall'inizio della nostra amicizia, c'è stata estrema chiarezza, su questo punto, come a dire: 'Tu proponi liberamente ed io, con altrettanta libertà, ti dirò se mi sarà possibile, accompagnarti o meno'.
Questo fa di lei un prezioso nodo di quella Rete di protezione che sto cercando di costruire intorno a me, per evitare di dover dire un giorno: 'Non ho fatto abbastanza per migliorare il mio futuro, fin d'ora'.

martedì 13 ottobre 2015

In libreria

Almeno avessi potuto andare in libreria.
Solo così, credo, sarei riuscita ad entrare nel mondo del nutrimento del Pianeta che ha bisogno di energia, a modo mio. Nella maniera che mi è più congeniale per guardare il Mondo che mi circonda: la lettura.
Perché l'immagine, da sempre, mi distrae inutilmente.
Ma in quella libreria, non sono mai entrata perché, mi è stato detto, non ci avrei trovato nulla di così interessante.
Ho finto di crederci. Tanto, comunque, davvero non ne avrei avuto il tempo.
Nessuno però, mi potrà mai togliere dalla testa l'idea di aver perso l'unica occasione per sentir narrare una storia più convincente.

lunedì 12 ottobre 2015

Contro i falsi problemi

Contro i falsi problemi che il Mondo si pone, mi allontano di qualche passo e cerco te.
Perché, per quanto possiamo essere oggetto di critiche, non possono non riconoscere che le esistenze che conduciamo io e te, seppur così diverse tra loro, ci hanno insegnato a lasciare indietro i piccoli inconvenienti della vita, per dare spazio all'incontro con le altre persone ed allo sviluppo della nostra interiorità.

(In)capacità narrative

La mancata narrazione di alcuni Paesi, si notava ancora di più se confrontati con i racconti sconclusionati di altri Paesi (tra cui, ahinoi, anche l'Italia), che forse avrebbero molto da dire, ma scelgono modalità talmente poco incisive, da risultare banali.
Tanto più se si pensa al fatto che il messaggio doveva essere rivolto, in particolare, alle giovani generazioni che di tutto hanno bisogno tranne che di superficialità mascherata da abbagliante tecnologia.
Un plauso invece a quegli Stati (per esempio Israele) che sono stati capaci d'intrecciare la tecnologia con l'efficacia di una narrazione viva, perché fatta da persone un carne ed ossa,con il risultato che il messaggio passa davvero.

Le grandi assenti

Dove sono qui dentro la Danimarca e la Scandinavia?
Eppure credo che avrebbero avuto anche loro, qualcosa d'importante da narrare sul tema 'Nutrire il Pianeta, energia per la vita'.
Perché la Vita non è solo l'aspetto strettamente biologico dell'esistenza, ma anche la cultura che, per il futuro, sarebbe auspicabile fosse il più possibile inclusiva.
Così, per esempio, come non pensare che la Danimarca promuove da tempo numerosi progetti di autonomia abitativa e che, questa volta dal lato ambientale, in Finlandia esiste una discoteca in cui, mentre si balla, si produce energia pura ed inesauribile?
Il fatto che abbiano rinunciato a narrarsi credo sia una grande opportunità mancata per noi tutti!

venerdì 9 ottobre 2015

'Ma che bella giornata!'

Sicuramente sarà una bella giornata. Anzi, fantastica. O, per meglio dire, indimenticabile.
Ma lo sarà solo se, a renderla tale, ci impegneremo entrambi in prima persona, ciascuno facendo i conti con i cambiamenti intervenuti nella vita dell'altro ma, al tempo stesso, non rinunciando ad esprimere serenamente ciò che sentiamo dentro di noi.
Lo so, forse non sarà facile. Anzi, credo che sarà proprio molto difficile.
Ma le sfide non ci hanno mai spaventati, giusto?
Ti prometto che sarà cosi anche questa volta, anche se non ci sarà nessun foglio tra noi e, tanto meno uno schermo perché sarà molto più positivo guardarci negli occhi e far fluire le parole.
Solo così 'Ma che bella giornata!' sarà davvero ciò che abbiamo vissuto, e non già una frase banale, detta solo per riempire almeno una frazione di secondo di un interminabile silenzio tra noi.

Tracce digitali

È strano pensarci ora. Ma chi custodirà le mie tracce digitali, quando troverò casa nelle profondità degli Abissi Marini?
Sarà importante, per me, deciderlo per tempo e non perché sia pericolosamente ossessionata dall'idea della mia morte, ma semplicemente perché le tracce digitali saranno il modo con cui consentirò, a chi verrà dopo di me, di avere informazioni su quel che era la mia vita.
Non sarò io a decidere se ciò che ho scritto e condiviso con il Mondo, abbia poco o tanto valore ma, ciò di cui sono assolutamente certa sin d'ora, è il fatto che ben rappresenta le mie idee sul Mondo che mi circonda.
Per questo motivo, la persona che eleggerò come custode delle mie tracce, dovrà avermi conosciuta talmente bene, da essere in grado, se lo riterrà opportuno, di raccontarmi, a chi verrà dopo di me, in modo il più possibile simile, alla mia auto rappresentazione.


mercoledì 7 ottobre 2015

Senza immagini

Non so se ciò che accadrà a maggio dell'anno prossimo sia un bene o un male.
A prima vista sembrerebbe un bene perché mi porterebbe lontano dal mio scoglio, almeno per qualche tempo.
Ma ormai ho capito che, quando si tratta di partire, qui la faccenda non è mai del tutto serena, perché non è mai frutto di una decisione presa soppesando, tutti insieme, i pro e i contro, ma è piuttosto uno scontro tra i sì convinti, i no perentori e i non so che certo non aiutano ad arrivare ad una soluzione che possa avere dei lati positivi per ognuno di noi.
In mezzo ci sono io, che dal mio scoglio vorrei dare il mio contributo al confronto, ma non so come esprimermi, perché ora preferisco stare a guardare l'evolversi degli eventi.

martedì 6 ottobre 2015

Protezione aziendale

Apprendo da un noto settimanale, che un'importante gruppo assicurativo, da anni promuove un concorso per finanziare progetti atti a migliorare le condizioni di vita di fasce particolarmente deboli della società.
Molte delle iniziative in concorso, sono rivolte a persone con disabilità (intellettiva e/o fisica).
Specie per quanto riguarda la prima, si nota come i progetti puntino a promuovere una reale integrazione sociale delle persone, spesso in alternativa all'usuale percorso di vita che prevede la frequenza della scuola, seguita dall'entrata nel mondo del lavoro.
Questo avviene perché, la gravità delle patologie da cui queste persone sono colpite, richiede soluzioni di vita ad hoc.
Infatti, laddove esse non ci siano, non si realizza nemmeno l'autentica partecipazione sociale.
Anzi, molto spesso, si rischia di sottoporre queste persone a stili di vita talmente difficili da affrontare, che rischiano, addirittura di aggravare le loro condizioni di salute.
Così, per esempio, richiedere ad alcune persone, afflitte da patologie mentali, di svolgere alcuni tipi di mansioni lavorative, significa metterle in una condizione di profonda frustrazione perché, magari, non possono concentrarsi sufficientemente.
Perché, allora, non pensare a soluzioni condivise del tipo: la persona che soffre di disabilità mentale lavora fino a quando (o fino a dove) la sua salute glielo permette, il lavoro che rimane da fare poi, può essere svolto da qualcuno colpito da disabilità fisica e che, quindi, possa mantenere la concentrazione per un periodo di tempo più lungo.
Nel frattempo, la persona che lavorava prima, potrebbe essere coinvolta in attività che la facciano sentire socialmente vive.
A quanti ritengono che sia più facile raccontare che realizzare concretamente, rispondo che forse hanno ragione ma, quando il Mondo presenta nuove sfide, è necessario progettare schemi di gioco mai provati prima.

lunedì 5 ottobre 2015

I due Poli

Del resto, il Mondo continua a vivere schiacciato o, per meglio dire appiattito, su due Poli opposti.
Da un lato, lodando un ritorno ad uno stile di vita in cui, i migliori risultano essere coloro che sono in grado di ridurre al minimo le necessità personali. Ma non solo: il plauso è maggiore se si tratta di giovani.
Gli stessi che si dimostrano in grado di sfruttare la tecnocrazia imperante al Polo opposto del Mondo, per migliorarne notevolmente lo stile di vita.
Perpetuando così un circolo viziosamente virtuoso.

La Tirannia del Curriculum

Al Mondo, però, sembra non interessare granché, il fatto che io viva nella Terra di Mezzo, perché è sempre alla ricerca di qualcosa d'altro (e mai di ciò che gli Abitanti della Terra di Mezzo, possono offrire).
Questo perché, mentre essa è profondamente democratica (come solo la Bibliocrazia sa davvero essere), il Mondo sembra essere dominato dalla Tirannia del Curriculum che impone un'auto rappresentazione dei Candidati, salvo poi sconfessarla quando ci si presenta ai (rari) colloqui di lavoro che il Mondo concede, dimostrando che (non) si è fatto tutto ciò che era in nostro potere, per soddisfare l'identikit di Sua Tirannia il Curriculum.