lunedì 30 gennaio 2023

Lavoro di fantasia

Sembra trascorso un tempo infinito
da quando (tra)scrivevo quasi
tutte le tue parole
facendo attenzione a dare loro
una veste
tutta mia
perché il tuo volto
non apparisse mai
agli occhi del Mondo.
Ora fatico ogni giorno di più
a trovare ispirazione fra le tue parole.
E così (compio un) lavoro di fantasia
(de)scrivendo scene che parlano di noi
ma in cui ci sono solo io
mentre tu
non provi nemmeno la curiosità
di entrare nella stanza
per assicurarti che io interpreti adeguatamente
le scene che (comunque) riguardano anche te.

domenica 29 gennaio 2023

In un'altra vita

E se ci incontrassimo
in un'altra Vita?
C'ho pensato spesso
lo sai?
Non ho mai avuto il coraggio
di raccontarlo a nessuno
(almeno finora).
Ora lo racconto a te.
Dopo tutto questo tempo (insieme?)
avrai capito che mi piace sognare?
In un'altra vita
quando avrai esaudito tutti i tuoi sogni
che so non possono appartenermi
forse ci sarà un'occasione
anche per noi.
Noi che è vero
siamo così diversi
ma che abbiamo anche molto in comune.
Se così non fosse, infatti
non mi sarei soffermata su di te
più del tempo necessario
perché tu ti prendessi cura di me.
(Della parte forse meno importante; il mio corpo).
Non ti avrei mai permesso
di arrivare alla mia anima.

sabato 28 gennaio 2023

Vorrei altro

Parliamo solo del mio dolore.
Ascoltare è il tuo lavoro.
Non è la prima volta che (me) lo dici.
Eppure
oggi mi appare una frase
insopportabilmente fredda.
No, non perché vorrei altro.
O forse sì.
(Anche se quel capitolo è chiuso).
Vorrei altro
Vorrei che con me
potessi dimenticare la fatica
ed il peso della sofferenza.
Vorrei che con me
tu provassi ad essere semplicemente felice.
Sei felice solo lontano da qui?
Lo so, ma prova almeno ad immaginare
un altro modo di essere felice.
Un modo che non abbia nulla
a che spartire con l'amore
ma che abbia in qualche misura
la medesima profondità.
Perché mi piace pensare
che la profondità del dolore
che ci ha fatti incontrare
ci porti a ritrovare la sintonia
del tempo in cui
sapevamo troppo poco (di noi)
per sospettare che tutto
sarebbe stato così complicato.

venerdì 27 gennaio 2023

Risalire in superficie

Non sapevo per quanto tempo
sarei rimasta in fondo al (mio) buio
in quella profondità troppo (o)scura
per essere sopportabile.
In quei giorni
non osavo nemmeno immaginare
il momento in cui
sarei finalmente risalita in superficie.
Eppure
nell'unico angolo luminoso
che sembrava essere rimasto nel mio cuore
sapevo che ti avrei ritrovato
una volta riemersa.
(Anche se, forse
non osavo sperarlo).
I primi giorni
devo ammettere
sono stati comunque complicati.
È stato difficile
scrollarmi di dosso
le insicurezze
che mi avevano tenuta lontana da te.
Esattamente come all'inizio
non è stato facile
fidarmi di quel mare in miniatura senza onde.
Ma a poco a poco
tutto sta tornando come in principio.
Io che risalgo in superficie.
Tu che mi aspetti alla luce.

giovedì 26 gennaio 2023

Seconda puntata

Mi parli ancora del tuo viaggio.
Fatico a seguirti nel lungo elenco
dei posti in cui ti fermerai.
Sono trascorsi solo pochi giorni
dal (primo) giorno
di questo tuo (nuovo) racconto
eppure mi sembra sia passata un'eternità.
(Forse) perché non riconosco più
la donna che solo tre giorni fa
non riusciva quasi
a sentire la tua voce.
Ora invece
ascolto e ricordo tutto
di quel viaggio che nella tua mente
sento che ha ancora
i contorni indistinti
di un itinerario ancora tutto da costruire.

Un avvincente film

Dopo tanto tempo
sono riuscita e rileggere
tutte quelle parole
che un tempo (ti) ho dedicato
per parlare di te (agli Altri).
E ho scoperto
che lentamente
(ma, per fortuna, in modo costante)
ritrovo tutto ciò che siamo stati
nel nostro tempo migliore.
E così, sebbene ad ora (troppo) tarda
chiudo gli occhi sul Mondo.
Ed anche se non ti sento
so che quando tornerai
sarò (di nuovo) pronta
a fare dei tuoi racconti
un avvincente film
che guarderò aspettando il tuo ritorno.

martedì 24 gennaio 2023

Troppo diversi, io e te

Troppo diversi, io e te.
Non ricordo nemmeno più
quante volte l'ho ripetuto
a me stessa e al Mondo.
Ci ho creduto per settimane
(le più buie).
Ora (forse) lo penso ancora
perché non è poi così falso.
Troppo diversi, io e te.
Ma ora
sono pronta a dare
un significato diverso a queste parole.
Troppo diversi, io e te
ora significa semplicemente
che gran parte della tua vita è altrove
(quella per cui saremmo
troppo diversi, io e te).
Ma ce n'è anche un'altra.
Quella che mi fa dire
che rimarrai sempre qui (con me).

Cancellare canzoni (altrove è qui)

Ho vissuto giorni
in cui
l'unica azione che mi dava
(illusori) sollievo e pace
era cancellare canzoni.
Cancellare canzoni
per chiudere con un passato
che non volevo più (vivere).
Ma solo ora
capisco che
chiudere tutto
sarebbe stato inutile.
Nella Vita si chiude
per riaprire altrove.
Ma spesso
qui e altrove
altro non sono
che lo stesso luogo.

domenica 22 gennaio 2023

Parole stanche

Finiti i tempi
in cui se dopo una certa ora
non riuscivo a trovare le parole
mi era sufficiente aspettare le tue
per rimescolarle a mio piacimento
e farne un testo per me
(e per quanti mi leggono)
(ma non per te, evidentemente).
Ora non attendo (più) nulla.
Me la cavo con ciò che ho già.
Fossero anche le solite parole stanche
che non sanno fare altro
se non girare su se stesse.

Fine (non) definitiva

Mi riavvicino a te.
Ma, questa volta
procedo a passi lenti
(e quasi ragionati).
È vero
potrei correre
(come facevo allora).
Ma correre
significherebbe bruciare le tappe
con il rischio di non godersi fino in fondo
il cambiamento che inevitabilmente
siamo chiamati a guardare dritto negli occhi
se è vero com'è vero
che (qualche volta) dobbiamo pure guardarci negli occhi.
In passato, almeno per me
è stato tutto più semplice.
Potevo contare su una fine definitiva.
Una fine su cui versare infinite lacrime
che, una volta esaurite
lasciavano il posto
al resto della Vita.
Ma con te no.
Non sarà possibile.
Ci sarai sempre
nel resto della mia vita
e, prima impariamo a comprenderlo
minore sarà il rischio (per me)
di soffrire.

venerdì 20 gennaio 2023

Paesaggio capovolto

Un paesaggio su uno specchio d'acqua
che capovolge un universo comunque sempre uguale a se stesso.
Questo siamo ora noi nel mio cuore.
(Così) rivivo la copia tremolante
dei momenti felici
che ho vissuto con te.
E mentre arriva la notte
adagio il mio corpo nel buio
nella speranza di avere (almeno un po' di) pace.
Ma essa sembra non esistere.
E così cerco di tenere accesa la luce
il più a lungo possibile
nell'illusione di ingannare il dolore.
Sì, perché ora che siamo lontani.
nemmeno il mio corpo
sembra ascoltarti più.
No, non è colpa tua.
Non sei (stato) tu
a mettere tra noi
troppo tempo e dolore.
La Vita ha deciso per noi.
E chi siamo noi
in confronto all'intera Esistenza?

La luna e la neve

La luna e la neve.
Potrebbe essere il titolo di un quadro.
Una tela completamente bianca, vuota.
Infatti, cosa mai ci potrei disegnare, io che disegnare non so?
Fosse solo questo il problema!
Potrei (de)scrivere, anziché disegnare; lo faccio sempre, in fondo.
Ma tu non mi lasci nient'altro.
Solo La luna e la neve.
Decisamente troppo poco.
O forse sono io a non avere più fantasia
per riempire il bianco vuoto?
Non lo escludo.
Io che da troppo tempo non (ci) capisco (più nulla).
Io che sempre più vivo nel presente.
Un presente che
sempre più spesso
fatica a tendere la mano al passato.

mercoledì 18 gennaio 2023

La clessidra

Sempre i soliti 45 minuti.
Non è cambiato nulla.
Ma è solo apparenza.
Eppure, da troppo tempo
non riesco a viverli.
Non che aspetti con impazienza
la loro fine.
Semplicemente
nella mia mente
(e nel mio cuore)
quei soliti 45 minuti
si confondono con i restanti
(di cui è composto un intero giorno).
Eppure, ricordo quant'era importante
non mescolarli al resto del tempo.
Come invece fa la sabbia di una clessidra
che consuma granelli indifferenti
alla qualità del tempo che passa.

lunedì 16 gennaio 2023

Indonesia?

Parti(rai) per l'ennesimo viaggio
lontano da qui.
Indonesia?
Probabilmente sarà questa la (tua) prossima meta.
Non lo sai ancora.
E, nell'entusiasmo del racconto
usi un plurale
che ovviamente
non ci è mai appartenuto.
A quelle parole
mi sarei dolorosamente irrigidita.
Altri tempi.
Ora invece
mi è tutto chiaro
(sin dall'inizio della frase).
Ed anche il mio tentativo
di chiederti quando tornerai?
alla mia voce suona forzato.
E al mio cuore?
Nemmeno sapevo fosse in ascolto...

Non ne avrei la forza

Troppo stanca per scrivere.
Troppo stanca persino per leggere.
Riparto da zero?
Spero proprio non sia necessario.
Non ne avrei la forza.
Preferisco pensare
che si tratti
di una semplice battuta d'arresto.
Io che non ho nemmeno più voglia di aspettarti.
perché sarebbe un'attesa priva di curiosità.
E forse, per questo
dovrei chiederti perdono.
In altri tempi
l'avrei fatto senza esitazione alcuna.
Ma ora no. Mi spiace.
Siamo decisamente troppo lontani.
E non ha senso
chiedere perdono
a ciò che (probabilmente) non siamo più.

sabato 14 gennaio 2023

Costruire il disamore

Ero così felice
di aver finalmente compreso
ciò che (mi) è accaduto.
Ma, purtroppo
la certezza altro non è se non un'illusione.
E così
vorrei dire (a me stessa e al Mondo)
che finalmente sono di nuovo felice.
Ed invece
non faccio altro che ripassare
i nostri momenti (vissuti) insieme.
E mi sforzo di togliere loro
la luce che avevano
mentre li vivevamo.
Solo così posso costruire il disamore.
Perché sento la necessità di costruirlo?
Perché ci sei ancora (nella mia vita)
ma non nel mio cuore
che ha preso a trattarti
con inimmaginabile freddezza.

Terza persona

Lontana da tutto e da tutti
ho imparato a guardare la mia vita
da spettatrice
abbandonando il ruolo di protagonista.
Troppo faticoso
ed io, in questo momento
sento di non avere la forza
di reggerne il peso.
E così non mi riconosco nemmeno più
nelle canzoni che ascolto
mentre scrivo.
(Forse, le ascolto solo per non rimanere in silenzio).
Quel silenzio che
se ascoltato troppo a lungo
rischia di provocare
uno spaventoso sussulto
al primo suono udito.
Come la luce
che ferisce gli occhi
dopo tanto buio.

P.S.: E pensare che stavo scrivendo in terza persona, ad ulteriore dimostrazione del profondo distacco che provo (e vivo) in questo periodo.

giovedì 12 gennaio 2023

Scoordinati

Mentre (mi) parli
non posso far a meno di pensare
che siamo totalmente scoordinati, io e te.
Io che ho imparato a rilassare il mio corpo
mentre ho irrigidito il mio cuore.
Anche tu (forse?) hai irrigidito il tuo cuore.
(Del tuo corpo, invece, non m'importa più nulla).
Mentre (mi) parli
non posso far a meno di pensare
a come (ti) avrei risposto
se nulla fosse accaduto
nel mio corpo e nel mio cuore.
E (forse?) almeno una parte di quelle risposte
si trova ancora dentro me.
E così
cerco di dare loro voce
ma si tratta di una voce
che fatico a riconoscere.

Le scene migliori

Dopo un tempo infinito
finalmente riesco a riprendere le fila
di ciò che siamo stati
E sospiro di sollievo
nel ritrovare emozioni
che dubitavo persino di aver vissuto.
Ed invece sono ancora lì
in attesa che io dia loro
di nuovo una voce.
E mentre racconto di noi
rivedo le nostre scene migliori.
Così, quando il tempo finisce
esco nella sera consapevole che
il buio che vedo
è solo davanti (e non più dentro) me.

mercoledì 11 gennaio 2023

Testi bugiardi

Ho chiesto
che sia un'altra voce
a leggere ciò che scrivo
Ed ora che quelle parole
sono (così) lontane da me
riviverle attraverso quella voce
dovrebbe dar(mi) un'emozione particolare.
Ma non è così.
Mi sento quasi in colpa.
Non nei tuoi confronti.
Solo verso la Donna
che mi ha regalato la sua voce.
E così vengo investita
dalla sgradevole sensazione
di averla condannata
a mettere in scena testi bugiardi.

martedì 10 gennaio 2023

Fine-inizio-inizio-fine

Inutile negarlo.
Lasciarti andare
è stato difficile.
I primi giorni
sono stati i più duri.
Mi svegliavo all'alba
ed il primo pensiero era
Ecco, sarà un'altra giornata di lotta.
Ma contro cosa?
Contro il tempo presente.
Quel presente in cui
avrei dovuto imparare
a fare a meno
della migliore versione di noi.
In quei giorni
(mi) sembrava
che quell'eterno presente
non dovesse finire mai.
Ed ora che (almeno un po')
riesco a scorgerne la fine
aspetto con impazienza il tuo ritorno
in attesa di scoprire
cosa ci riserverà il futuro.
(Esattamente come avveniva
all'inizio della (nostra) storia?).

Il calendario continua...

Tutto è cambiato tra noi.
Eppure...
Eppure
c'è ancora una data tra noi.
Ma non compare tra quelle importanti
da colorare sul calendario.
È una data da cui
potrei anche uscire
(troppo) stanca
(se non addirittura ferita).
In questo caso
cosa faresti?
Ma soprattutto
Cosa ne sarebbe di noi?
Certo, non potrei mostrarti le mie ferite
(sarebbero troppo profonde).
Ma sicuramente
non sarei più la stessa.
E non so
se avrei il coraggio di chiederti
di rimanere ancora
se non riusciresti a riconoscermi più.
Eppure...
tu ricordi (anche) questa data.

domenica 8 gennaio 2023

Inchiostro sbiadito

Ora che non ci sei (quasi) più nella mia vita
cerco un modo alternativo
per dare comunque un seguito
alle (mie) parole.
Certo ora faccio molta più fatica
ad impedire all'inchiostro 
di sbiadire prima che si esaurisca completamente.
Ma ho deciso di provarci ugualmente.
La Vita non siamo stati (solo) noi.

Cosa rimarrà?

Sicuramente
in questo ultimo periodo
sono cambiata.
Un cambiamento
non cercato
non voluto
capitato all'improvviso
e subito con angoscia.
Ora che la tempesta
si è un po' placata
mi chiedo cosa rimarrà
di questo tempo irreversibile.
Certo
dobbiamo accogliere i cambiamenti
(forse perché non abbiamo altra scelta?)
ma vorrei almeno poter scegliere cosa tenere
e cosa gettarmi alle spalle
di questo inevitabile cambiamento.

venerdì 6 gennaio 2023

Com'è strana la Vita

Da quando ti conosco
non è la prima volta che mi dimostri
quanto sia strana la Vita.
Adesso per esempio
mi esorti a cercare amore
anche se non ne ho più alcuna voglia.
È vero
non te l'ho mai detto chiaramente.
(Non avrei potuto
confusa e spaventata com'ero).
Ma per un motivo che non mi so spiegare
ho sperato tu capissi.
O forse sono io
che ho compreso
quanto fra noi
ogni parola d'ora in poi
assumerà un significato
totalmente diverso.

giovedì 5 gennaio 2023

Capolinea

Storia finita.
Storia al capolinea?
Mai parola fu più sbagliata.
Dal capolinea si può ripartire
per un nuovo viaggio.
Una storia finita
non porta da nessun altra parte
se non laddove tutto si è interrotto.
E se e quando
avrò il coraggio di ripartire
lo farò da sola.
Nel frattempo rimango in attesa.
Anche se non so di che cosa.
Forse di tutto
forse di nulla.
Anch'io, in fondo, non so fare altro
se non rimanere al capolinea.
Sto qui
anche senza una storia accanto.

mercoledì 4 gennaio 2023

Rileggere le (nostre) pagine

Dovrei rileggere le (nostre) pagine.
Lo devo a me stessa.
Lo devo al Mondo
se ha ancora un senso
dare le (nostre) pagine al Mondo.
Ma non so se sono pronta
a compiere questo passo.
Io che ho vissuto gli ultimi giorni
nella confusione emotiva più totale.
Eppure il mio cuore sa
che solo io posso scegliere cosa fare.
Esattamente come già sapeva
che tutto sarebbe finito molto presto.
E, se lo avessi ascoltato
con maggior attenzione
gli avrei evitato
tutte le sofferenze
che invece gli ho inflitto.

martedì 3 gennaio 2023

Fili consumati

Fili consumati, non spezzati.
Questo siamo noi oggi.
Ma si sa
anche i fili consumati
sono destinati a spezzarsi
(prima o poi).
A percorrere strade opposte.
Ma nel frattempo
sono solo consumati, non spezzati.
Ed allora, che fare?
Reciderli di netto
senza pensarci troppo?
Lasciare che si separino lentamente
come sarà nella loro natura?
Non so compiere una scelta
se non quella di (ri)cominciare a vivere
come se quei fili
fossero stati solo
una parte della mia Vita.