venerdì 31 gennaio 2020

Quando cala il buio

Persa nella lettura, non mi sono nemmeno resa conto di quanto sia sceso il buio.
Un'oscurità di cui ho particolare timore quando non tutti sono rientrati a casa.
Allora mi tornano in mente i momenti in cui non potevo proprio sopportare il panico creato dal drammatico fermo immagine.
E a tutti coloro che, per tentare di tranquillizzarmi, mi dicevano di liberare la mente dai pensieri negativi, chiedevo di provare ad immedesimarsi nelle mie sensazioni paralizzanti.
Fortunatamente da tempo ho imparato a gestire (se non proprio eliminare del tutto) queste scene.
E quindi posso anche permettermi di trasferirle su un foglio di carta per creare una scena che riesco a guardare senza provare panico.

giovedì 30 gennaio 2020

Carissimo Sonno...

Mi cogli ancor prima che io decida che la giornata è davvero finita.
E così riesco a malapena a radunare gli ultimi pensieri.
Per non parlare della fatica che mi costerebbe, aprire un libro od una rivista.
E ciò mi spiazza, ed anche un po' mi spaventa, se devo essere sincera; io che finora, ho sempre considerato la lettura, l'analgesico per eccellenza (sia del Corpo che dell'Anima).
Ora farò come vuoi tu, carissimo Sonno!
Spegnerò la luce.
Ma tu, non far solo finta di venire da me, per poi andartene tra cinque minuti, lasciandomi gli occhi spalancati e pensieri troppo cupi e confusi nella testa.
Sogni d'oro!

mercoledì 29 gennaio 2020

La notte porta consiglio?

Così si dice perché, una volta dissolte le tenebre, tutto diviene più chiaro; anche la nostra capacità di affrontare i problemi.
Sì perché, prima o poi, tutte le difficoltà vanno affrontate.
Ma nel buio della mia stanza, quando anche il mio corpo ha imparato a darmi tregua, vorrei che tutto mi fosse chiaro, per poter finalmente, abbandonarmi a quel sonno vuoto di pensieri reali e, al massimo, popolato di sogni.
Invece devo accontentarmi di un sonno agitato, dalle immagini confuse, che rendono incerta anche la visione del mio futuro.
E Dio solo sa, invece quanto avrei bisogno di immaginarmene uno con (almeno) un po' di chiarezza!

martedì 28 gennaio 2020

Essere forti

Quante volte ci sentiamo dire che dobbiamo essere forti.
Il Mondo infatti, ci ha abituati a nascondere il pianto.
Non ti chiedo di insegnarmi a celare i turbamenti dell'Anima; ti chiedo però di aiutarmi a rendere il mio corpo sempre più forte e capace.
Insieme ce la faremo, ne sono certa.
E poi chissà, mi piace pensare che quando la mia mente incontrerà le nebbie dello sconforto, io possa attingere ai tuoi preziosi insegnamenti sulla gioia...

lunedì 27 gennaio 2020

Inciampare

Inciampa chi ha il passo incerto e malfermo.
Chi è distratto da una quotidianità troppo veloce.
Chi cammina su strade dissestate.
Io, che ho sempre odiato i percorsi incerti ed insidiosi, oggi vi dico che, a volte, mettere il piede in fallo fa davvero bene.
Aiuta la Memoria.
Aiuta a ricordare che la nostra quotidianità non è scontata.
Aiuta a ricordare anche (fortunatamente) aver vissuto sulla propria pelle.
Aiuta a ricordare che, per non dimenticare il vissuto, sarebbe sufficiente una buona dose di empatia.

domenica 26 gennaio 2020

Onde dubbiose

Esattamente come le onde del mare, battono e ribattono sulla riva di sabbia, allo stesso modo il dubbio che tu non sia davvero felice, periodicamente mi viene ad inquietare.
Ed allora, come sempre faccio quando ho paura, m'immergo nelle profondità dell'incertezza e la scandaglio alla ricerca di tutti gli aspetti della questione, sforzandomi di non tralasciare alcun particolare.
E così per molto tempo, finché il sonno non mi coglie, in attesa di un'alba più chiara...

sabato 25 gennaio 2020

Palestra

La tua, una stanza decisamente angusta, ma pur sempre l'unica disponibile.
La mia, una sala enorme, quasi interamente circondata da specchi.
Nella tua l'unico spazio concesso al mio corpo è quello del dolore.
Nella mia il mio corpo è decisamente più libero di esprimersi per ciò che è realmente: un corpo lento, spesso immobile, ma a cui è concesso il privilegio d'incontrare (e sfiorare) altri corpi, con naturalezza delicata e, a tratti, quasi poetica.
Nella tua la poesia vorrebbe farsi strada, come una lieve folata di vento che socchiude la porta.
Ma, quando sono nella tua palestra, ormai ho capito che devo concentrarmi sul mio dolore immobile, senza dare spazio alla creatività di corpi sfiorati con naturale delicatezza.

venerdì 24 gennaio 2020

Gentilezza spiazzante

Non è la prima volta che parlo della tua gentilezza e, finché i nostri cammini continueranno ad incrociarsi, sono certa che non sarà nemmeno l'ultima.
Tuttavia oggi, mi sono resa conto che la tua profonda educazione spiazza e mette a disagio.
Personalmente, io non ti avrei aggredito in quel modo ma anzi, avrei parlato con estrema pacatezza, dando ascolto alle tue ragioni.
Lei ha preferito inboccare un'altra strada in questa scelta ho letto la sua incapacità di confrontarsi con i pregi altrui.
Non mi posso spingare fino a dire che io sia migliore di lei, mi sentirei dannatamente presuntuosa.
Eppure, quando sono di fronte a persone come te, che hanno molti pregi così lontani dal mio carattere, mi affascina lo starle ad ascoltare, anche se non posso essere certa che, prima o poi, almeno una parte di queste qualità positive, inondino anche la mia Anima.

giovedì 23 gennaio 2020

Lascia(te)mi (fare da) sola!

Lascia(te)mi (fare) da sola!
Vi assicuro che l'egoismo di cui tanto qualcuno continua a parlarmi, non c'entra proprio nulla.
Semmai vi esorto con forza a lasciarmi (fare) da sola, per non sentire addosso il peso della solitudine.
Anche tu avrei un ruolo fondamentale in questa mia ricerca (esa)sperata di autonomia; perché, più azioni mi insegnerai a svolgere senza alcun aiuto, e meno potrò rimproverare il mio cuore della tua assenza nella mia vita.

mercoledì 22 gennaio 2020

Starei bene anche qui

Starei bene anche qui, senza la necessità di esplorare il Mondo in lungo e in largo.
Starei bene anche qui, se la Vita mi regalasse l'unica forma d'Amore che non ho ancora sperimentato.
Eppure so, per modesta esperienza personale, che non posso più permettermi di sognare ad occhi aperti perché finora, quando l'ho fatto, non ho mai incontrato la persona giusta.
Ma stasera, per tentare di fare un po' d'ordine nelle mie inquietudini sparse, non posso far a meno di pensare che se fossi accanto a me, lo scorrere inesorabile dei giorni, non mi farebbe poi così tanta paura...

martedì 21 gennaio 2020

Il colore delle emozioni

'Quando scriviamo, ricordiamoci di dare il giusto colore alle emozioni', con questo invito l'insegnante di scrittura teatrale ha concluso il suo Seminario.
Personalmente credo che ciò possa valere anche per la scrittura in generale; specie per quella come la mia che è prevalente emotiva.
Eppure, ripensandoci ora, è strano come, mentre scrivo di te, io non pensi mai al colore della tua tenera timidezza, che ti coglie non appena rispondo a qualche tua frase, in un modo che non ti aspetti.
È vero, più spesso rimango a guardarti in silenzio, aspettando che le parole che vorrei dirti raggiungano il (pro)fondo del mio cuore, e lì vi rimangano ben custodite; almeno finché tu non ti accorgi che i miei occhi non sanno celare proprio nulla.

lunedì 20 gennaio 2020

La terza voce

Dopo tanto tempo, alle nostre due voci se n'è aggiunta un'altra.
Si tratta di una voce piacevole perché è totalmente sintonizzata sulle nostre onde.
Ha scelto per se un ruolo di contorno, perché vuole lasciare che il nostro dialogo fluisca senza interruzioni per tutto il tempo che abbiamo a disposizione; ed infatti è proprio ciò che avviene.
A parte quel breve attimo in cui, distolgo lo sguardo dalle battute che il mio cuore avverte come leggermente problematiche, e cerca aiuto negli occhi della terza voce.

domenica 19 gennaio 2020

Poltrona o divano?

C'è stato un tempo in cui lo spazio solo mio di una poltrona avvolgente, mi rendeva estremamente felice e, soprattutto non mi faceva sentire sola.
Da troppa tempo, ormai, non mi è più consentito sedermi su quella poltrona e forse, nemmeno avrebbe più senso.
Ora vorrei invece potermi sedere su metà di un piccolo divano e lasciare l'altro posto libero per l'Amore.

sabato 18 gennaio 2020

La banalità fa male

La banalità fa male perché rende tutto piatto e superficiale, ma non leggero come si potrebbe pensare di un corpo che si posa a pelo d'acqua quindi proprio in superficie.
La banalità è estremamente pesante da (sop)portare perché obbliga a fare sempre le stesse cose.
La banalità cammina svogliata sottobraccio alla solitudine, perché già il fatto di sentirsi con gli altri, rende le giornate più profonde, vive e, quindi, ricche.

venerdì 17 gennaio 2020

Verità edulcorata?

Le parole che scegli mentre conversiamo, mi fanno pensare a quante volte la gente preferisca espressioni più sbrigative e, a suo dire, maggiormente efficaci, per esprimere idee ed emozioni.
Anche in questo sei diverso ed è uno dei motivi per cui mi sento in totale sintonia con te.
Mentre invece, spesso provo disagio di fronte alle persone che non riescono a controllare il linguaggio che utilizzano.
Perché non è affatto vero che la scelta accurata delle parole sia sinonimo di un tentativo ipocrita di edulcorare la verità.
Credo piuttosto sia frutto della positiva consapevolezza che selezionare il proprio vocabolario dimostri -fra l'altro- una particolare attenzione alla sensibilità del proprio interlocutore.

giovedì 16 gennaio 2020

Chi merita la felicità?

Sicuramente, chi sceglie ogni giorno di coltivare i rapporti umani.
Chi insegue ogni giorno le proprie passioni.
Chi ha il coraggio di mettersi in gioco.
Chi sa sempre regalare un sorriso per condividere gioia e dolore.
Chi vuole raccogliere i frutti della propria fatica.
Tu stai facendo tutto questo; quindi ti meriti una felicità senza confini.
Mi rende triste il solo sapere che ci sono persone che stanno cercando in tutti i modi di ostacolati.
Per parte mia, vorrei tanto poterti regalare tutto ciò che ti potrebbe essere utile per raggiungere finalmente la tua felicità e dimostrare, in questo modo, che nessuno può metterti i bastoni tra le ruote.

mercoledì 15 gennaio 2020

L'autocritica

Le offese peggiori sono quelle che ci arrivano dalle persone che non sanno ascoltare; che non sanno interpretare il tono della nostra voce.
O, per meglio dire, che nemmeno si sforzano di farlo.
Ed allora, la rabbia esplode anche nel cuore di chi è comprensivo, gentile ed accogliente come lo sei tu.
In fondo, chiedi semplicemente che queste persone facciano un minimo di autocritica sul loro comportamento.
E dovrebbero esserti profondamente grate per la preziosa occasione che offri loro: cioè diventare persone migliori grazie al confronto costruttivo ed aperto con te 

martedì 14 gennaio 2020

La ghigliottina

• Principe
• Terapia
• Faccia
• Argentina
• Strappare

C'è una sesta parola che le accomuna: risata.

Sei il mio Principe che con una particolare cura (altrimenti detta terapia), mi strappi una risata argentina che sempre si unisce alla tua e che riconoscerei tra mille.
Tu che non hai mai riso in faccia a me, ma che sempre ridi in faccia al dolore, riuscendo (anche se solo per poco tempo), ad allontanarlo.

lunedì 13 gennaio 2020

Lo strascico

Ormai, chi mi conosce bene lo sa.
Se è quello di un abito da sposa, più lungo è, e più mi piace.
Ma lo strascico lasciato dalle parole amare, è solo un inutile ingombro difficilissimo da gestire.
Vorrei strapparmelo di dosso.
Ed invece no.
Sento che me lo terrò, finché la mia mente non lo avrà ridotto in innocui fili, più facili da tagliare.

domenica 12 gennaio 2020

Reciproche accuse

Dare un nome ai nostri momenti no, dicono sia il primo passo per superarli.
Tutto vero, sicuramente.
Ma c'è un altro aspetto che spesso, viene passato sotto silenzio: è necessario attribuire lo stesso nome al medesimo tipo di problema: così, per esempio, se non abbiamo gli strumenti idonei per affrontare un determinato tipo di difficoltà, è giusto definirci momentaneamente inadeguati.
Sarebbe auspicabile che usassimo le stesse parole anche quando sono gli Altri, a non saper che pesci pigliare.
Il tutto per non cadere nell'errore di giustificare noi stessi e, contemporaneamente, accusare di egoismo gli Altri.
Infatti, più passa il tempo, è più sono convinta che, uno dei peggiori atteggiamenti che possiamo avere, è quello di mostrarci infastiditi quando vediamo in chi ci sta vicino, gli stessi nostri difetti.
Che colpa ne hanno, infatti, se riflessa in loro troviamo un'immagine di noi stessi che non ci piace?

sabato 11 gennaio 2020

Stavo costruendo, in silenzio

Stavo costruendo, in silenzio, il mio equilibrio per affrontare il futuro.
Lo stavo facendo in silenzio, perché nessuno intorno a me dovesse subire le conseguenze dei miei errori di costruzione.
Poi, sono arrivate quelle parole lancinanti che hanno fatto pericolosamente vacillare (per non dire demolito) la mia costruzione.
Certo, era ancora molto fragile, ma avrei avuto abbastanza tempo per migliorarne la struttura e, di conseguenza, la stabilità.
Ora dovrò ripartire dalle fondamenta, dovendo contemporaneamente ripararla dai venti sferzanti delle parole lancinanti.

venerdì 10 gennaio 2020

Se ti rende felice, allora ne vale la pena

Colleziono del tempo passato con te e ogni giorno mi porto via una tua frase o una tua parola.
Se ti rende felice, allora ne vale la pena.
Questa è la frase che il mio cuore ha deciso di portare con sé.
Non mi hai chiesto esplicitamente cosa mi renda maggiormente felice in questo periodo.
Forse perché lo sai già; te l'ho scritto più volte, da quando ci conosciamo.
Sei tu a regalarmi gioia.
Ma non posso andare oltre perché so che il tuo amore, mi renderebbe infinitamente più felice, salvo poi dover assistere alla distruzione della tua felicità.
Ma ahimé, se tu sapessi, cancelleresti subito questa frase dal tuo vocabolario di uomo che ha così tanto a cuore la felicità altrui.

giovedì 9 gennaio 2020

Creare distanze

Nei tuoi racconti percepisco la tua volontà di tenermi il più possibile lontana.
Eppure, una volta mi hai detto che mi narravi certi episodi proprio per rendermi partecipe; proprio perché siamo Amici.
Ed è ripensando a queste due contraddizioni, che mi sento spiazzata, confusa e smarrita.
Eppure so che non dovrei.
Ma che ci posso fare se, mentre impegni tutto te stesso a creare distanze tra noi, usi parole, gesti, sorrisi che, invece, demoliscono ogni distanza tra noi?

mercoledì 8 gennaio 2020

Dolore impermeabile

Oggi la tua allegria non è arrivata al centro del mio dolore.
E così il mio corpo è rimasto all'asciutto.
Ma quanto avrei voluto che venisse inondato dalla tua risata!
No, non è stato un tuo fallimento.
Semplicemente erano trascorsi troppi giorni durante i quali il mio dolore si è crogiolato nella sua siccità.
Andrà meglio la prossima volta.
Lo prometto a te ma, soprattutto, a me stessa.
Ti mostrerò il mio dolore senza inutili protezioni.
Proteggersi da chi, poi mi chiedo.
Ma il mio dolore ha una logica tutta sua; una logica che gli fa temere le nostre risate felici.
Perché ormai ha capito che anche attraverso quelle, stai tentando con tutte le tue forze di strapparlo via dal mio corpo.

martedì 7 gennaio 2020

La cornice

Ti ho augurato un Anno da incorniciare, perché possa essere il migliore di sempre.
E poi c'è anche un altro tipo di cornice: quella che non esalta, ma che racchiude ciò a cui sentiamo la necessità di dare un senso.
Per questo, sarai la cornice del mio dolore.
Naturalmente, se lo vorrai, potrai essere anche la cornice della mia gioia, ma questa volta sarà solo per celebrare un passo in più verso la guarigione.
Un passo che è reso più sicuro dalla tua guida.

lunedì 6 gennaio 2020

Nessuna obiezione, Vostro Onore

Almeno per questa volta, Vostro Onore,
non ho alcuna obiezione da muovere.
Ma lo vede, Vostro Onore, che si può stare in pace con gli altri (e con se stessi) quando si ha il coraggio di far tacere quell'odioso martelletto?
Lo vede, Vostro Onore, che è possibile arginare i propri giudizi?
Oggi è stato necessario avere un Collegio di persone intorno a sé, per raggiungere lo scopo, ma sono sicura che presto, le verrà spontaneo smettere i panni del Giudice e godersi la tranquillità della compagnia.
Per oggi non ho obiezioni, Vostro Onore e La ringrazio sentitamente per non avermi giudicato.

domenica 5 gennaio 2020

Non c'è più niente da fare...

Non c'è più niente da fare.
Quando sentiamo pronunciare questa frase, di solito, siamo colti da un'angoscia che chiude lo stomaco.
Perché di solito, è la fine di tutto.
E invece no.
Personalmente la interpreto in modo positivo.
Non c'è più niente da fare per me significa semplicemente: 'Ho fatto tutto ciò che mi era possibile per porre rimedio alla difficoltà che sto vivendo; è giunto il momento di chiedere aiuto'.
Invece sono ancora troppe le persone che, quando si parla di una situazione particolarmente complicata, parte ad elencare una lunga serie di cose che si sarebbero dovute fare e che ancora non sono state fatte. Ed è questo il motivo per cui non si è ancora venuti a capo del problema.

sabato 4 gennaio 2020

La fatica della novità

Da troppo tempo, ormai si chiede al mio corpo di fare ancora uno sforzo per adattarsi alla sua condizione (che ormai, ahimé, non posso nemmeno definire nuova).
Ma il mio corpo è stanco ed affaticato.
Vorrebbe solo riavvolgere il nastro del tempo, fino all'ultimo giorno in cui si è potuto concedere il lusso di compiere le azioni di sempre senza troppa fatica.
Ed invece non è possibile.
È chiamato, una volta di più ad affrontare nuovi assetti ed equilibri e a fare i conti col fatto che (forse?) da soluzioni eccezionali, si trasformeranno in una quotidianità invecchiata dell'abitudine.

venerdì 3 gennaio 2020

In cima alla lista

Esattamente come quando frequentavo l'università, vorrei che, per me, fosse già tempo di esami.
Una volta terminati i quali, potrei voltare pagina e pensare con maggiore serenità al mio futuro.
E invece no. L'attesa è ancora lunga e, perciò, affollata di pensieri e preoccupazioni.
Eppure, sono perfettamente consapevole che vorrei stare calma.
Esattamente come avrei voluto esserlo il giorno di quell'esame all'università, per la quale non ero riuscita a scrivere il mio nome in cima alla lista; come ero solita fare per evitare di sentirmi circondata dai dubbi dei miei compagni d'avventura.
Ma la Vita non permette di iscriversi anticipatamente per partecipare ai suoi eventi.

giovedì 2 gennaio 2020

Il cofanetto

È passato troppo tempo e lo ricordavo a malapena.
Anche se, quando lo vidi, lo immaginai subito a custodire le nostre lettere d'amore.
Lettere che io non avrei mai potuto scrivergli, perché tra noi non c'era assolutamente nulla.
Stasera, rivedendolo, mi è tornata in mente la stessa scena, che credevo di aver dimenticato.
Il cofanetto è ancora vuoto ma anche se, ancora una volta, non potranno essere lettere d'amore, accarezzo il sogno che possa custodire le nostre parole, perché già una volta hai dato prova di amare, come me, le parole scritte a penna.

mercoledì 1 gennaio 2020

Studiare la mappa

Ho già iniziato a studiarti, caro 2020.
Lo so, mi metterai alla prova.
Vorrai saggiare la mia tenacia e la mia pazienza.
Ma sai che ti dico?
Ho deciso di giocare d'anticipo.
In fondo, cos'è un anno se non un cammino?
E dove si cammina, se non lungo un percorso?
E, come ogni percorso che si rispetti, prevede una mappa.
E allora mi impegnerò a prevedere ogni singola curva, ogni rettilineo in cui, magari, rischierei di andare troppo veloce.
Sono presuntuosa?
Preferisco definirmi prudente.
E se saranno le persone (e non gli eventi) a farmi soffrire, aspetterò che il dolore passi, come ho già fatto in passato...