giovedì 30 gennaio 2020

Carissimo Sonno...

Mi cogli ancor prima che io decida che la giornata è davvero finita.
E così riesco a malapena a radunare gli ultimi pensieri.
Per non parlare della fatica che mi costerebbe, aprire un libro od una rivista.
E ciò mi spiazza, ed anche un po' mi spaventa, se devo essere sincera; io che finora, ho sempre considerato la lettura, l'analgesico per eccellenza (sia del Corpo che dell'Anima).
Ora farò come vuoi tu, carissimo Sonno!
Spegnerò la luce.
Ma tu, non far solo finta di venire da me, per poi andartene tra cinque minuti, lasciandomi gli occhi spalancati e pensieri troppo cupi e confusi nella testa.
Sogni d'oro!

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