sabato 25 luglio 2015

Willkommt in Berlin!

Il mio viaggio del cuore è finito da tempo, ma non voglio cedere all'immobilismo estivo che già so per esperienza pregressa, provoca in me una malinconica depressione, difficile da tenere a bada.
Consapevole di ciò, quest'anno ho deciso di giocare d'anticipo e, già a gennaio, ho chiesto alla mia coraggiosa amica che spesso mi ha accompagnato in numerose avventure, se aveva tempo ma soprattutto, voglia di condividere il sogno accarezzato da tempo, di visitare Berlino.
Perché proprio la capitale teutonica?
Beh, per due motivi: primo perché da tempo sento i racconti di quanti l'hanno visitata, e mi hanno detto che è una città davvero a portata di Sirenette...e quindi, aggiungo io, anche di Bambini, Uomini e Donne d'ogni età.
Secondo perché, sia io che la mia amica, avvertivamo il desiderio di rispolverare quella lingua studiata a scuola che, se a molti è sembrata particolarmente dura, su di noi ha sempre esercitato un certo fascino.
Sbarcate dall'aereo (dopo un viaggio decisamente più confortevole che su un qualsiasi treno nostrano!), ci dirigiamo a passo tranquillo e sicuro, attraversando marciapiedi dalla giusta pendenza e privi di insidie tipicamente italiche (es. sampietrini sconnessi e radici di augusti alberi pericolosamente affioranti), verso la fermata di un autobus che ci condurrà alla nostra attrezzata stanza d'albergo.
La seconda piacevole sorpresa (dopo i marciapiedi teutonicamente lisci). e il sorriso gentile dell'autista che fa scendere una pedana perfettamente funzionante grazie al quale la mia amica non ha nessun problema a farmi salire sul bus.
Una volta giunte in albergo, ci sistemiamo nella stanza e, mentre la mia amica disfa le valigie, io posso servirmi del bagno in totale autonomia, grazie al mio deambulatore domestico (più largo ma decisamente più pratico rispetto a quello da viaggio), su cui sono costretta a ripiegare quando raggiungo le italiche mete di vacanza in cui, spesso, anche stanze che vengono definite attrezzate, hanno, ad esempio porte troppo strette, che a malapena consentono, a prezzo di sudoripare manovre, l'accesso al bagno con la sola carrozzina.
Mancando ancora mezz'ora alla cena, mi stendo sul letto e, con un sorriso soddisfatto che mi affiora alle labbra, sussurro: 'Liebe Kleine Meerjungfrau, willkommt in Berlin!'...
...devo spegnere il computer, è ora di pranzo, il mio sogno è finito...

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