mercoledì 25 novembre 2020

Sedie & Panchine

Panchine disseminate in parchi deserti.
Solo io me ne sto lì, in attesa di te.
A me non serve una panchina.
Io che ho già una sedia solo mia e di nessun altro.
Una sedia che non potrò mai cedere a nessuno perché nemmeno sarebbe giusto.
Una sedia che (troppo spesso) rappresenta la mia fragilità.
Anche se dicono che le Donne non lo sono (quasi) mai, che è la Vita stessa a renderle resistenti (o, per meglio dire, resilienti).
Ma in questa capacità di adattarci alle circostanze che abbiamo di fronte, non c'è mai l'idea di piegarci al dolore.
E tu di me hai capito proprio questo.
Ed è così che ti sei avvicinato alle mie fragilità, le hai studiate a distanza, senza mai mostrarti distaccato.
Ed è per questo che potremmo anche allontanarci insieme sulla mia sedia. E mi piace pensare che il nostro gesto possa mostrare al Mondo un modo concreto per riuscire a fare a meno delle panchine rosse così drammaticamente piene di dolore.

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