mercoledì 11 novembre 2020

L'unica costanza

Sono rimasta piacevolmente stupita (ma forse lasciamelo dire, anche un po' disorientata), nell'ascoltare le sue parole mentre le parlavo di noi.
Infatti, mentre io cercavo con tutte le mie forze di portare il racconto sulla strada della realistica coerenza, lei era più possibilista nel pensare che quanto sto vivendo, potrebbe anche avere sviluppi inaspettati a me molto graditi.
E quando le ho ribadito che no, io proprio non vedo questa probabilità, ha definito il mio atteggiamento 'professionale', forse nel senso di prodigarsi molto per raggiungere un obiettivo: quello cioè di dimenticarti.
Invece io non mi sto impegnando per niente, salvo poi scriverne quasi ogni giorno.
Ma d'altronde la scrittura è l'unica costanza di cui sono capace.

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