giovedì 17 dicembre 2020

Di sfuggita

Dopo alcune settimane, oggi hai ripreso a parlarmi di lei; devo riconoscere che lo fai sempre in modo molto delicato e quasi di sfuggita, come se avessi capito ciò che provo per te.
Sono io, semmai, a non essermi ancora abituata alla sua presenza nelle tue parole.
E non posso prometterti nemmeno che ci riuscirò mai.
Ed anzi, credo che, nonostante tutto, continuerò ad immaginarti nella tua felicità più autentica.
Ma non solo: continuerò a costruire una scena in cui ognuno di noi due prosegue la sua vita come se i nostri sguardi non si fossero mai incontrati.
Lo so, potrebbe sembrare assurdo, tutto questo: a cosa serve sapere dove saremmo in futuro, se non possiamo vivere un presente che sia solo nostro?

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