venerdì 11 dicembre 2020

No, aspetta

Finché avrò forza non smetterò mai di dirti quanto i tuoi abbracci blocchino il (mio) pensiero su di te.
No, aspetta.
Non te ne andare e ascoltami.
Che stupida, certo che ormai ti conosco e so che, quando si tratta di ascoltare parole pacate, tu non (mi) volti mai le spalle.
Ed è proprio per farti rimanere qui ancora un minuto che incrocio le braccia attorno al mio corpo, perché non ci potremmo abbracciare nemmeno se fosse possibile.
Certo, non ho scordato quegli abbracci donati per impedire che cadessi e mi facessi male.
Li ricordo tutti nella loro naturalezza, ma anche nelle risate che li accompagnavano che oggi, a distanza di qualche anno, credo servissero a coprire un imbarazzo piuttosto forte.
No, aspetta.
Non te ne andare e ascoltami.
Il tuo compito era solo impedire che il mio corpo cadesse.
Quanto al mio cuore, io avrei dovuto non farlo cadere (nella trappola che non mi hai mai teso...).

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