venerdì 13 agosto 2021

Tra i denti

Poco dopo il tuo arrivo, mi annunci che sei di fretta e non avrai tempo di fermarti.
Non ti preoccupare, ho sempre saputo che oggi sarebbe andata così.
Infatti, sono proprio io ad accelerare i saluti, sorprendomi a non voler trattenerti un minuto di più.
Come dici?
Ti sembra strano?
Credimi, non lo è per nulla.
Certi distacchi, infatti, dovrebbero avvenire in modo repentino.
Come strappare via un cerotto da una ferita, stringendo i denti, per non pensare troppo al dolore.
Perché si sa che il peggio arriva dopo, quando si osserva da vicino la ferita e ci si rende conto che la pelle intorno è ancora troppo delicata; che avrebbe bisogno di molto calore, per chiudersi definitivamente.
E così, persa in questi pensieri, non sento neppure la tua voce che mi chiede:
Perché credi che che io ti voglia far stare male?
Lo so, non sei tu a volermi ferire.
Sono ferite che mi infervo da sola, anche se poi, quando il dolore diventa proprio insopportabile, è ancora la tua presenza che cerco; e, qualora tu non mi risponda, ho anche l'ardire di fare l'offesa.
Ma tu non ci fai nemmeno più caso e torni a prenderti cura di me, come hai sempre fatto.
E solo allora, mi concedo la possibilità di far riposare le labbra, senza avvertire la fatica di trattenere il dolore tra i denti.

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