mercoledì 17 marzo 2021

Seduta nel tempo

Avevo in mente tutt'altra pagina, per stasera.
Non avevo nemmeno previsto di parlare di te.
Mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa sui toni delle voci che le persone usano per comunicare tra loro.
Argomento questo che ci sta molto a cuore: a me perché non sopporto chi non è in grado di adeguarlo alle diverse situazioni, a te perché percepisci ogni singola sfumatura del tono delle persone con cui parli.
Perché è come se tu volessi avvisare che sul tono di voce delle persone impegnate in un dialogo, si gioca la qualità della relazione tra loro.
Ma questa sera c'è stato molto di più.
Infatti, ho temuto di dover sopportare troppo a lungo il tuo silenzio.
Perché sai, da quando ci conosciamo, non sono più abituata a rincorrere le persone, per avere loro notizie.
(E poi, comunque, con te non farei nulla di tutto ciò, perché i tuoi silenzi sono sempre più che motivati).
Tuttavia, è come se oggi, anche tu mi avessi abituato al tuo silenzio.
Ma lo hai fatto come sempre a modo tuo: dandogli cioè un tempo definito dentro al quale io potrò stare comodamente seduta ad aspettare il tuo ritorno.

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