Da tempo ormai vivo sul
mio scoglio, eppure mai prima ad ora, avevo fatto caso ad un
particolare che, invece, chi ha scattato quella foto, ha colto
pienamente.
Anche nelle nostre vite
c'è quella linea sottile che congiunge le nostre esperienze
tracciandone, al tempo stesso, un confine.
Proprio come quell'onda
che lambisce quella striscia di sabbia, dando l'impressione di voler
confondersi con essa.
Ma io avrei dovuto
essere più forte di quell'onda e difendere la mia linea di arenile.
Difenderla non da te,
certo, ma da ciò che tu non volevi (giustamente) essere per me.
Invece, ho lasciato che
l'acqua travolgesse la sabbia, in quello che credevo un gioco
innocente che avrei potuto interrompere non appena avessi voluto; e
soprattutto, m'illudevo di poterlo fare senza subirne (e farti
subire) le conseguenze.
Mai avrei creduto che
questo gioco si trasformasse in qualcosa di decisamente ingiocabile
come l'Amorezia.
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