lunedì 4 maggio 2015

Un porto sicuro

Sappiamo tutti che la rabbia trattenuta per lungo tempo è, non solo nociva per la persona che la vive, ma spesso lo è anche per chi le sta intorno.
Infatti, esiste il rischio concreto che tutto il rancore che cerca, a fatica, di nascondere dentro di sé, si trasformi in impulsi aggressivi se non propri incontrollabili e devastanti, quanto meno complicati da governare.
Esistono però anche situazioni in cui, nonostante tutti questi rischi, non è proprio possibile mostrare all'esterno le ferite della propria anima perché, se agissimo in tal modo, rischieremmo di mettere a repentaglio alcuni legami che è bene non spezzare mai.
Cosa fare allora in questi casi?
Credo sia meglio fuggire il lontano possibile da chi (o da ciò) che suscita in noi così tanta rabbia e raggiungere un porto sicuro dove poter medicare le proprie ferite in attesa del giorno in cui non sanguineranno più.

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