venerdì 15 maggio 2015

La Logica del Sommozzatore

Davvero non credevo che sulla Terra Ferma imperasse la Logica del Sommozzatore ma, da un po' di tempo a questa parte, ho dovuto rivedere le mie convinzioni.
Ma andiamo con ordine: questo modo di agire prende le mosse da una visione della realtà appiattita su un unico modello. Ovvero la vita degli Abitanti degli Abissi, quegli Uomini e Donne cui il destino li ha condannati a giacere nel fondo del mare.
Per tentare di rendere il meno drammatica possibile la vita di queste persone, esiste una squadra di sommozzatori che ogni giorno li raggiunge e cerca di prestare loro assistenza.
Sono ben consapevole del fatto che, come spesso ripetono due mie carissime amiche, non è corretto stilare una classifica della sofferenza. Tuttavia credo che commetterei una grave ingiustizia, se non riconoscessi che la mia situazione, per quanto complicata, è pur sempre migliore di quella degli Abitanti degli Abissi, fosse anche per il semplice fatto che io posso godere la vista della luce solare.
Un altro aspetto a cui ritengo il Mondo dovrebbe prestare maggiore attenzione è la necessità di incrementare l'organico dei sommozzatori in considerazione dell'aumento demografico che purtroppo si registra fra gli Abitanti degli Abissi.
Detto questo però sorge un problema che coinvolge, seppur indirettamente, anche noi Sirenette.
Sempre più spesso infatti capita che le nostre richieste d'assistenza non vengano soddisfatte perché eccessivamente inferiori (soprattutto in termini di ore) rispetto a quelle degli Abitanti degli Abissi.
Giustizia sociale vorrebbe invece che il Mondo creasse delle corsie assistenziali parallele, nel quale ad ogni Uomo e Donna venisse offerto il sostegno di cui ha bisogno, indipendentemente dai servizi offerti ai vicini di corsia.





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