mercoledì 17 novembre 2021

Vita a ciò che siamo

Domani non verrai ed io, forse per la prima volta da quando ci conosciamo, non sentirò la tua mancanza.
La verità è che sento di avere ancora bisogno di (molto o un po' di?) tempo prima di (ri)accoglierti.
Sai, è come se non avessi più voglia di mostrarti il mio disordine
(che, quasi sempre, ti confesso, mi pare eccessivo).
Perché vedi, non si tratta di spostare qualche libro, riequilibrare la pila di riviste che, di settimana in settimana, rischia di precipitare rovinosamente a terra; non è sufficiente rimuovere qualche granello di polvere od un paio di ragnatele.
Operazioni queste ultime che, come tu stesso immaginerai, non ho mai compiuto da sola.
Da sola, invece, mi occupo del mio disordine.
E non credo che mi farò influenzare dal luogo comune secondo il quale nel proprio disordine si finisce per ritrovarsi sempre e comunque.
La verità è che ciò che rischio di non trovare più è la nostra complicità che, per quanto sfuggente, altalenante e complicata sia, è l'unica che garantisce Vita a ciò che siamo.

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