mercoledì 4 marzo 2020

La porta di casa

Da quanto tempo, ormai, non abbiamo ospiti?
Siamo sempre più chiusi in noi stessi a giocare una partita monotona.
Apriamo la porta solo per prendere una boccata d'aria una volta ogni tanto.
È vero, a volte incontriamo qualcuno per strada, ma raramente lo invitiamo a rimanere con noi più del tempo necessario per un caffè al bar e qualche parola.
Quasi sempre promettiamo di rivederci, ma puntualmente poi ciò non avviene, data la vaghezza dell'invito.
E la situazione, di solito, peggiora nei giorni di festa.
Lo so a cosa state pensando: festeggiare non è un obbligo.
Ma non è nemmeno proibito, ribatto io.
Certo è che per poter stare insieme in determinate occasioni, sarebbe opportuno coltivare le relazioni giorno dopo giorno, affinché la festa possa essere vissuta con naturalezza e non già come un'esplicita richiesta atta a mascherare maldestramente la solitudine.
Altrimenti non rimane altro da fare se non chiudersi la porta di casa alle spalle e stare in silenzio.

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