martedì 7 aprile 2015

SuperPasqua

Ho vissuto una SuperPasqua, caratterizzata da una gioiosa leggerezza che non sperimentavo da troppo tempo.
Mi fa inoltre immensamente piacere registrare che, almeno il 50% di questa piacevole inversione di rotta pasquale, sia merito tuo.
Oggi, finalmente, ho sentito la tua voce dal vivo dopo molto tempo; senza essere costretta a parlare da sola con il nastro di una segreteria telefonica e poi, dopo aver riattaccato, senza rimanere in bilico tra attesa (di una risposta) e rassegnazione (al fatto che non fosse così scontato che essa arrivasse).
Ma non ti devi preoccupare di questo: la rassegnazione mi è molto salutare. Solo grazie ad essa, infatti, posso esercitarmi a non dare per scontato, ciò che (forse?) ci lega ancora.
Questo perché, ormai mi è chiaro che, sebbene la nostra conversazione pasquale sia stata, almeno per quanto mi riguarda, non così tesa come le ultime, non è ancora venuto il tempo per dire che il nostro rapporto ha di nuovo il vento in poppa.
E se non ce l'avesse mai più, tanto meglio; sarebbe la condizione giusta per coltivare ciò che c'è, giorno per giorno, senza voler far crescere ciò che c'è stato solo nella mia fantasia.

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