sabato 9 maggio 2020

Viaggio inquieto

Di nuovo penso a quanto sarei felice se potessi intraprendere un viaggio fisico.
Non è un caso se specifico questo aggettivo perché i viaggi della fantasia sono una piacevole abitudine da sempre; e poi, anche se avessi la concreta opportunità di partire, nella mia valigia ci sarebbe comunque sempre posto per almeno un libro.
Ma poiché, purtroppo, neanche quest'anno partirò, il pensiero del viaggio, è, ancora una volta, sinonimo di un'inquietudine con cui diventa sempre più difficile fare i conti.
E come se non bastasse tutto ciò, si aggiungono le voci in sottofondo di quanti si lamentano per il fatto di non poter andare in vacanza per il primo anno in vita loro.
A questo punto, nonostante il mio sforzo per non giudicare le difficoltà altrui, la mia inquietudine diventa amara frustrazione...

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