martedì 9 febbraio 2016

Generazione Erasmus-

Il Mondo d'oggi sembra dividersi in due grandi categorie di persone (per la maggior parte giovani) decisamente contrapposte tra loro (anche se, per fortuna, non rivali): la Generazione Erasmus+ contro la Generazione Erasmus-.
La prima è caratterizzata da persone con la valigia sempre pronta e una gran voglia di scoprire il Mondo e le sue culture perché, mai come oggi, è fondamentale allargare i propri orizzonti fisici ma, soprattutto mentali. E tanto di cappello a questo esercito pacifico la cui missione all'Estero merita un grande riconoscimento.
E poi c'è la Generazione Erasmus-, uno sparuto manipolo di giovani che non ha mai varcato i confini italici alla ricerca di un proprio percorso di vita; che s'accontenta di una conoscenza basica delle Lingue, quel tanto che è sufficiente a leggere correttamente un menù e, soprattutto che pretende, non impegnandosi per nulla, che la sua rassicurante Penisola Italica, le offra una qualche opportunità di lavoro.
Devo confessare di far parte della Generazione Erasmus-. Ciò non è costituisce un problema di per sé, ma lo diventa nel momento in cui, quella parte di Mondo che attribuisce (giustamente) grandi meriti alla Generazione Erasmus+, non si ferma a pensare che, forse, la Generazione Erasmus- non è -solo per colpa sua.

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