giovedì 23 aprile 2020

Il libro chiuso

Quest'anno anche a te hanno detto che devi stare in un luogo chiuso, e, ciò che ancor più mi rattrista è che non posso venirti a trovare perché anch'io non posso uscire.
Ma non ti preoccupare per me.
Sono in compagnia di tanti tuoi Amici; in questo periodo, poi, ho deciso di dedicare un tempo speciale a tutte quelle storie da te custodite, che, nel corso degli anni, ho lasciato in sospeso.
Sento che voglio farlo perché sono convinta che una storia meriti rispetto e, per questo, vada lasciata parlare fino alla fine.
Poi certo tornerò ad incontrarti anche nella tua casa; anche se non è poi tanto corretto parlare di casa ma piuttosto di case perché tu abiti ovunque ci sia qualcuno che ti voglia scoprire.
Obietterai che ci sono abitazioni in cui tu e i tuoi amici siete trattati come dei banali soprammobili utilizzati dagli inquilini per sfoggiare cultura e conoscenza.
Avete ragione ad essere indignati, ma mi piace pensare che su quelle mensole, di quelle stanze, in quelle case, non ci siate voi, ma piuttosto finte copertine anonime come quelle che riempiono le librerie nei negozi di arredamento.

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