Carissimo Ulisse,
anche se non ti scrivo
da un po' di tempo, oggi sento l'esigenza di farlo perché i messaggi
che lasci dietro di te, mi provocano una punta d'angoscia.
Penso che ciò avvenga
per tanti motivi ma credo che due riassumano bene tutti gli altri:
innanzitutto, la tua sfiducia nei confronti di un Mondo che si è
sempre dimostrato incapace di ascoltarti e che, così facendo, ti ha
provocato troppa sofferenza, ma anche il fatto che, per un breve
periodo, ero sicura che tu avessi, finalmente, (ri)trovato la tua
Itaca.
Come tu sai, la
situazione tra noi, è talmente delicata, che non mi permetto di
dubitare della bontà del tuo approdo, certo vorrei comprendere il
perché di tanta tristezza.
Se facessi qualcosa di
più (e di diverso) dallo sperare nella tua serenità, entrerei a
gamba tesa nella tua vita, facendoti così tanto male, da non avere
poi nemmeno più il coraggio di scriverti una sola parola seppure
filtrata e protetta dalla distanza di uno schermo.
Tuttavia, un ultimo
messaggio te lo voglio lasciare: non fare il funambolo, ti prego! Se
la corda su cui cammini in equilibrio da sempre, si dovesse spezzare,
temo che ti feriresti gravemente perché, come tu sai fin troppo
bene, la vita non ci mette il tappeto di protezione...
Abbi cura di te,
La tua Amica Sirenetta
Nessun commento:
Posta un commento