Ora sto benissimo.
E prima, come stavi?
Non ha importanza.
Ti riconosci
in queste parole?
Sono il mio modo
per dirti
Grazie.
Grazie perché
tratti la mia anima
come il mio corpo.
Grazie perché
non hai mai chiesto
al mio corpo
di essere comoda dimora
per accogliere il dolore.
Dolore
che mi hai sempre insegnato
a combattere
perché fosse lui
a essere cacciato
di casa
e non la casa
a crollare
sotto i suoi colpi.
Grazie perché
solo una volta
hai chiesto
al mio cuore
di accogliere
l'altrui dolore.
Grazie perché
mi hai insegnato
a scappare
quando hai capito
che il mio cuore
rischiava
di essere raso al suolo
dalle scosse
dell'altrui dolore.
Grazie perché
mi hai insegnato
la resistenza
e non
la resilienza.
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