venerdì 2 settembre 2016

Questione di Fertiliry

Dicono che la campagna di sensibilizzazione sul problema dell'infertilità sia stata un autentico fallimento.

Dicono che il Ministero della Salute non abbia vigilato sufficientemente sulla campagna di comunicazione.

Risultato? La comparsa di foto e slogan poco rispettosi nei confronti delle donne, che, secondo i maggiori critici, vengono rappresentate colpevolmente come macchine procreatrici.

Poi è pur vero che alcuni giornali abbiano dato spazio al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, chiamata appunto a rispondere di persona al coro di critiche.
Fin qui i meri fatti.
La questione si complica quando le critiche fanno il giro del web spinte dai social network, fino ad approdare anche sul profilo Facebook dello scrittore e giornalista Roberto Saviano, il quale dichiara di sentirsi offeso da una tale campagna in quanto uomo che non vuole  diventare padre.



Ed è un po' come se io che non posso camminare più di tanto, mi sentissi offesa dalle campagne che promuovono le passeggiate quotidiane, come stile di vita corretto perché salutare.
A questo punto mi permetto di fare altre due osservazioni: primo, non credo che l'operazione di sensibilizzazione fosse rivolta a chi, già per scelta personale decide di non avere figli. Infatti, chi non ha intenzione di allargare la famiglia, si sentirà totalmente estraneo a questa campagna, indipendentemente da come essa è stata condotta.
Per quanto riguarda invece coloro che hanno difficoltà di procreazione, tale campagna potrebbe indurli ad iniziare un percorso per affrontare (e magari risolvere) questo problema.
Il tutto, naturalmente, sia detto con profondo rispetto di chi vive sulla propria pelle tale situazione.

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