leggevo
libri su libri.
Me ne andavo così
ovunque
altrove
purché lontano
da qui.
Ora ci sei tu
e i libri
rimangono immobili
intorno a me.
Perché
dovrei leggere
su carta
le emozioni
che posso
vivere con te?
Cosa farò
di tutti i miei libri?
Tornerò da loro
solo se e quando
tu te ne andrai?
Per ora
torno da loro
durante le pause
tra due emozioni.
E se un giorno
i libri diventassero
riviste
polverose
spiegazzate
piene di ditate
abbandonate
su un tavolino malfermo
di una sala d'attesa.
Impossibile.
Io e te
abbiamo sempre
vissuto (di) emozioni.
Senza mai
attenderle.
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