che tu l'abbia conosciuta
o incontrata almeno una volta.
Lei così concentrata sul suo monologo sulla felicità sbandierata
che era solo sua e non riusciva minimamente a coinvolgermi.
Né con il corpo
che rimaneva comunque rigido
e scosso dal timore di cadere rovinosamente
né tantomeno con la mente
che aveva rinunciato completamente alla consueta ironia
che non veniva minimamente apprezzata.
Ed allora
come potevo io farmi coinvolgere dalla sua felicità fotomontata
che ora sospetto non fosse così autentica
come voleva far(mi) credere?
Più volte
te lo confesso
ho pensato che potresti insegnarle
come far ridere le persone che incontra(te)
ma poi ho capito che no
non sarebbe giusto dare in pasto
ciò che ti rende unico e speciale a chi
molto probabilmente
non sarebbe in grado di comprendere.
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