giovedì 31 dicembre 2020

Carissimo 2020 (Anima nuda)

Carissimo 2020,
non ti illudere, ti chiamo così, non perché tu mi sia stato particolarmente simpatico, anzi.
Ti chiamo così perché ce l'hai fatta pagare cara, troppo cara. Hai lasciato troppi Corpi in balia di una bufera di vento gelido, che ha strappato tutto di dosso. E hai voluto anche spogliare le Anime di tutti noi, lasciandoci alla finestra a fissare impotenti il tuo uragano. Non contento, ci hai sbattuto le finestre in faccia e hai sprangate porte, affinché rimanessimo soli. E non ti permettere di dirmi che non ho il diritto di parlarti così, solo perché ho avuto la fortuna di poter (ri)vestire il mio Corpo e la mia Anima con abiti antivento, che mi hanno protetto dalle sferzate peggiori. E poco importa se, ad un certo punto, ho potuto (ri)vedere due piccoli raggi di sole che certo hanno costituito una preziosissima fonte di calore; hai reso anche la mia Anima nuda e fragile.
Ma non sei riuscito a rubarmi la capacità di guardare (anche) le altrui lacrime. Ora ti saluto, senza rimpianti e, dopo essermi sfogata, anche senza rancore.

mercoledì 30 dicembre 2020

Simboli

Non mi era mai capitato d'interessarmi alla cioccolata come in questi ultimi giorni.
Ma, se c'è una cosa che ho imparato da questo 2020 che sta per finire, è che devo stare molto attenta a leggere il significato nascosto di tanti piccoli particolari quotidiani a cui, prima d'ora, non avevo dato grande importanza.
E così mi ha colpito il fatto che, delle poche persone che ho potuto vedere in questo periodo, proprio loro due mi abbiano regalato dei cioccolatini.
Due persone che, ciascuno a proprio modo, hanno voluto mostrarmi che ci può essere (ancora) dolcezza e positività, in questi giorni difficili.
E poi lei, insieme ai dolci, mi ha regalato una lanterna luminosa.
Tutti doni simbolici, ma che non sento affatto come universali (come lo sono, appunto, la maggior parte dei simboli che conosciamo), ma che anzi hanno saputo parlare di me.

martedì 29 dicembre 2020

La giungla delle parole

L'Umanità vive di legami forti e legami decisamente più flebili.
Come sempre capita, rivolgo questa semplice constatazione a noi due e, per l'ennesima volta da quando ci conosciamo, vorrei che il nostro legame fosse decisamente più forte di com'è.
Ma poi mi dico che no, sarebbe pretendere decisamente troppo.
Mi convinco che, in fondo, sto bene così e che anzi, forse non mi sto impegnando quanto invece dovrei, per allentare il nostro legame.
Legame, certo: uso ancora questa parola anche se mi sembra fin troppo forte per descriverci, quasi irriverente, nei tuoi confronti.
Ed è proprio quando scrivo di te che mi accorgo di quanto sia povero il (mio) vocabolario.
Ma so anche che non c'è soluzione, a questo problema. Che in realtà è un falso problema
Perché so già che, se solo mi addentrarsi nella giungla delle parole, finirei per smarrirmi in un groviglio di illusioni.

lunedì 28 dicembre 2020

Io, tu e la neve

Tu hai sempre amato la neve.
Io l'ho sempre odiata.
Tu nella neve ti muovi a tuo agio.
Io non ci ho mai messo piede.
Eppure la mia neve è la tua neve.
Quella che fa perdere l'orientamento
che in realtà non ho mai avuto.
La stessa in mezzo al quale tu ti orienti benissimo.
Quella che (con)dividi con i tuoi affetti più cari durante le pause dai nostri problemi.
Ma poi mi piace pensare che la neve sia proprio tu che, come oggi scriveva qualcuno, ti fai notare senza fare (alcun) rumore.

domenica 27 dicembre 2020

Direzioni opposte (ma convergenti)

È strano, ma anche molto piacevole vedere come lei riesca a scherzare con me su di noi.
In passato, invece, quasi si infastidiva, quando nominavo uno dei miei amori impossibili.
Ricordo che, all'epoca, era un atteggiamento che quasi mi offendeva, perché avrei voluto condividere con lei quelle emozioni.
Con il tempo, ho compreso che lo faceva solo per il timore di vedermi soffrire.
Sofferenza che, prima o poi, è sempre arrivata.
Questa volta, invece, abbiamo fatto entrambe una scelta diametralmente opposta: io ho deciso di non abbandonarmi alle illusioni, leu ha deciso di scherzare con me.
Un ultimo dettaglio curioso prima di salutarci: ho notato che le situazioni messi in scena dai suoi scherzi, si avvicinano (ma dubito che coincideranno mai...).
Pazienza: abbiamo pur sempre compiuto dei piccoli passi avanti.

sabato 26 dicembre 2020

Regali...con permesso

Mi hanno chiesto quanti libri ho ricevuto quest'anno per Natale.
Nessuno, ho risposto.
Ma non sono affatto delusa, anzi.
Mai come quest'anno, infatti, ho capito che regali diversi volevano farmi scoprire lati del mio carattere che non avevo mai esplorato prima d'ora.
E poi, sfatiamo un altro falso mito: ma chi l'ha detto che esistono regali troppo inflazionati e, quindi, per questo motivo, banali?
Semmai, si tratta di doni fatti da persone che, pur essendo sempre presenti nel mio cuore, non se la sono sentita di esporsi totalmente davanti a me.
Comportamento spiazzante, direte voi.
Ma no, credo sia semplicemente un gesto compiuto con estrema delicatezza; come se il mittente del regalo volesse chiedermi il permesso di fare un passo oltre la soglia della mia esistenza.

venerdì 25 dicembre 2020

Il superfluo fondamentale

Ci hanno detto che questa sarebbe stata l'occasione per vivere un Natale più sobrio.
Senza troppi cibi, senza troppa gente intorno, senza troppi regali, soprattutto.
Ma quello che si sta (fortunatamente) per concludere è (stato) un anno particolarmente difficile.
E (forse) proprio per questo avremmo avuto bisogno di scaldarci (anche) in quel senso di superfluo che, a ben guardare, banale non lo è mai.
Infatti, credo che in tutto ciò che doniamo e riceviamo ci sia pur sempre una parte di noi.
Che magari potremmo scoprire proprio grazie a quel dono.

giovedì 24 dicembre 2020

Auguri...indelebili

Pur essendo presto per fare un bilancio di quest'anno, io già comunque ho cominciato a tirare un po' le somme.
E, come sempre mi capita, la mia unità di misura sono le persone incontrate.
E mi piace rivolgere il mio pensiero una, o al massimo due di loro, per poi estenderlo a tutte quelle altre persone che hanno un posto speciale nella mia vita.
Perché è come se augurassi anche a tutte loro, la fortuna di un incontro che lascia un segno positivamente indelebile.

mercoledì 23 dicembre 2020

Tormentone natalizio (ovvero: la vita non è un quiz)


Come in una sorta di tormentone natalizio, mi ritorna in mente la sua domanda circa la natura dei suoi desideri per Natale.
Ma questa volta voglio dare una risposta (almeno parzialmente) diversa da quella che ha dato finora.
Perché non è vero che la vita è tutta un quiz e, di conseguenza, è falso sostenere che la prima risposta è quella che conta.
Inizialmente, ti avevo detto che desideri ed obiettivi andavano comunque tenuti ben distinti.
Lo penso ancora, ma oggi vorrei aggiungere una piccola precisazione, ovvero il motivo della loro separazione; credo infatti che la realizzazione dei nostri desideri dipenda (almeno in parte) dall'intervento degli altri; mentre, per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi, tendiamo ad essere (e, quindi, a sentirci) maggiormente protagonisti.
Salvo poi pensare (forse a torto?) che i desideri riguardino di più la nostra sfera emotiva e, quindi, siano più adatti a chi come me, spesso è poco razionale.

martedì 22 dicembre 2020

Potenti scarabocchi

Accade tutto decisamente troppo in fretta e persino la scrittura mi ha tradito o, forse, semplicemente, per la prima volta da quando ne faccio un uso costante, mi è sfuggita dalla penna.
Ed allora vorrei che almeno avesse pietà di me e coprisse con dei potenti scarabocchi, tutti gli errori che ho commesso finora.
Vorrei che li coprisse così tanto da bucare quel foglio di carta che non uso da tempo.
Lo vorrei per impedire a me stessa di soffrire e agli altri di leggervi frasi inesistenti.

lunedì 21 dicembre 2020

Benessere altrui

Mi capita molto raramente di occuparmi degli altri ma, quest'anno, l'avrei fatto con ancora maggiore forza e non già e non solo a causa del periodo complicato che stiamo vivendo, ma semplicemente perché credo che proprio lei avrebbe avuto bisogno di una nostra mano tesa.
Anche tu ora conosci la storia di questa Donna e così, anche oggi, ti racconto una parte della sua vita davvero sfortunata.
Mi ascolti con la tua consueta attenzione ma, nel frattempo, ti stupisci del fatto che io voglia compiere questo gesto.
Ed io potrei anche sentirmi offesa dalla tua meraviglia, ma non lo sono affatto; semplicemente voglio credere che il tuo atteggiamento significhi che ti sorprendi quando scopri altre affinità di comportamento che ci accomunano.
Perché proprio grazie a te ho affinato la mia capacità di pensare anche al benessere altrui.

domenica 20 dicembre 2020

Astenersi Pensieri Positivi

Cosa me ne faccio di tutti quei vuoti Pensieri Positivi che girano a pieno ritmo sul web?
Non me ne faccio proprio nulla.
E se proprio volete regalarmi qualcosa, usate la fantasia e l'originalità che merito; non presentatevi con verità preconfezionate, buone per tutte le stagioni (e, quindi, per nessuna!).
E se a volte, guardandomi, avete (avuto) l'impressione che io non sapessi davvero cosa mi aspetto dalla Vita, probabilmente non mi avete osservato attentamente.
Infatti, è fin troppo chiaro il mio desiderio di incontrare persone autentiche, che abbiano davvero voglia di mettersi in gioco nelle relazioni umane.
Ed infine, dovreste essere orgogliosi di me, di una Donna che, nonostante le difficoltà, si vuole talmente tanto bene, da aver delle richieste ben precise.
Astenersi Perditempo (seppur abilmente mascherati da Pensieri Positivi).
Grazie anche per un'eventuale Non Collaborazione.

sabato 19 dicembre 2020

Scarsità di luce

Non so se tutto si è già spento e, quindi, anche se scoprissi che mi ami, non potrei comunque stare con te, perché meriti di vivere un Amore totalmente corrisposto.
Oppure se, come ho avuto modo di scrivere in altre occasioni, la scarsità di luce dipende esclusivamente dalla mia paura di soffrire, come del resto mi è sempre capitato finora.
Non lo so ora e temo che non avrò la possibilità di scoprirlo nemmeno in futuro.
Eppure le lampade mi piacciono molto, specie quelle dalle fogge non convenzionali.
Infatti, mi piace pensare che, proprio grazie alle loro particolari forme, riescano ad accogliere una luce speciale; quella che illumina i miei occhi quando incontrano i tuoi.

venerdì 18 dicembre 2020

Foglio o biglietto?

Quest'anno sento che un foglio sarebbe troppo.
Ma forse un biglietto sarà troppo poco.
Eppure me lo farò bastare.
Perché (forse) ho finito le parole.
O meglio, ci sarebbe quell'ultimo capitolo che poi, a voler essere onesti, sarebbe il primo (almeno per noi).
Ma io ho deciso, ormai da molto tempo, che non è ancora giunto il tempo per te, di leggerlo.
E non è affatto la prima volta che prendo questa decisione.
No, non chiamatemi presuntuosa o, il che forse è pure peggio non sono né l'altra.
Semplicemente, ho avuto più di un'occasione per notare che non riesci a parlare con me delle parole che nel corso del tempo ti ho regalato.
E non posso nemmeno chiederti cosa hai provato leggendole, perché non so nemmeno detto che tu le abbia lette.
O forse hai letto solo le prime che ti ho regalato.
Quelle che (forse?) hai digerito meglio rispetto alle altre.
Quelle che parlano di te (e anche di noi).
Quelle da cui fuggirai perché non rispettano il tuo voler stare lontano da me.

giovedì 17 dicembre 2020

Di sfuggita

Dopo alcune settimane, oggi hai ripreso a parlarmi di lei; devo riconoscere che lo fai sempre in modo molto delicato e quasi di sfuggita, come se avessi capito ciò che provo per te.
Sono io, semmai, a non essermi ancora abituata alla sua presenza nelle tue parole.
E non posso prometterti nemmeno che ci riuscirò mai.
Ed anzi, credo che, nonostante tutto, continuerò ad immaginarti nella tua felicità più autentica.
Ma non solo: continuerò a costruire una scena in cui ognuno di noi due prosegue la sua vita come se i nostri sguardi non si fossero mai incontrati.
Lo so, potrebbe sembrare assurdo, tutto questo: a cosa serve sapere dove saremmo in futuro, se non possiamo vivere un presente che sia solo nostro?

mercoledì 16 dicembre 2020

Complicati grovigli

Reticenza
Oggi ho imparato il significato preciso di una parola su cui non mi ero mai soffermata prima d'ora.
L'ho sempre pensata come una parola dal significato negativo ed invece ho piacevolmente scoperto che può anche assumere una valenza positiva, specie nell'ambito dei dialoghi con chi ci sta accanto perché è proprio grazie ad essa che ci possiamo fermare un attimo prima che le nostre parole ci facciano precipitare in un burrone.
Ed è esattamente ciò che ho fatto con te, specie nei primi tempi della nostra reciproca conoscenza.
E (sor)rido al pensiero che, ancora oggi, non saprei dire chi dei due tra me e te lo fosse maggiormente.
E (sor)rido al pensiero che entrambi ci ripetiamo spesso che sappiamo mentire, mentre da oggi in poi potremmo dirci che siamo (stati) semplicemente un po' reticenti, impigliati come siamo (stati) in complicati grovigli di reti verbali.

martedì 15 dicembre 2020

Scavare in profondità

Ho sempre cercato di nutrire rispetto verso le opinioni altrui, specie quando divergono dalle mie.
Almeno fino a stasera; infatti, per la prima volta dopo tanto tempo che li conoscono, ho provato un sottile (ma non per questo meno insinuante) fastidio nel modo (specie di alcuni di loro) in cui hanno espresso il loro disappunto.
Eppure, so che non dovrei;  perché magari anche di me potrebbero dire che anch'io non so esprimere la contrarietà in modo positivo e, quindi, costruttivo, ma anche perché ognuno deve poter vedere riconosciuta una propria e peculiare modalità di espressione del dissenso.
Ed ultimo ma non meno importante, il fatto che non hanno minimamente mancato di rispetto a me in prima persona.
E quindi, se ho provato così tanto fastidio di fronte a questa situazione, forse semplicemente, dovrei scavare un po' più a fondo, in questo mio disagio...

lunedì 14 dicembre 2020

I (tuoi) minimi particolari

Sono poche le situazioni e le circostanze che proprio non sopporti.
Una di queste è certamente l'uso dei diminutivi tra le persone.
Invece, a me piacciono molto perché contribuiscono a creare un'atmosfera molto confidenziale ed oserei dire quasi intima, fra coloro che decidono di usarli (reciprocamente, sia chiaro).
Ed è per questo che continuo a chiamarti con il tuo nome per intero.
Ma proprio oggi, ti sei lasciato sfuggire un diminutivo.
E così ti ho subito richiamato al (tuo) ordine.
(Ormai dovresti conoscermi così bene da sapere che mai ti imporrei il mio).
Sta di fatto che mi guardi stupito nel constatare che mi ricordavo quel piccolo particolare che mi hai riferito molto tempo fa.
Ma io sono fatta così: quando voglio ascoltare una persona a cui tengo in modo speciale, mi concentro sui minimi dettagli dei suoi racconti e li faccio emergere con la massima precisione possibile nei nostri dialoghi avvenuti in un futuro lontano.
Ma, per non metterti a disagio, ti faccio credere che memorizzo tutto allo stesso modo (indipendentemente dalla persona con cui sto parlando in quel preciso momento).
Ma sappi che non è vero, perché solo quando si tratta di te, vengo assalita da una paura talmente forte (e folle) di dimenticare, che sento l'irrinunciabile necessità di scrivere per ricordare.

domenica 13 dicembre 2020

Il caricabatterie

 Anche oggi il tempo a mia disposizione è abbondantemente scaduto.
Ma questa volta lo è anche la batteria, che fino a domani non potrò ricaricare.
Allora vorreste che io rimpianga la penna (come forse sarebbe logico che facessi).
Ed invece no, non lo farò, perché non è tanto la penna a mancarmi, quanto la forza fisica per alzarmi dal letto, raggiungere la scrivania e, una volta finito di mettere tutto nero su bianco, tornarmene tranquilla sotto le coperte.
Ma si sa, ormai il mio corpo mi tradisce da troppo tempo.
Ed è quello, per me, il principale problema.
Perché un corpo scarico non può sopportare la mancanza (seppur momentanea) di un caricabatterie.

sabato 12 dicembre 2020

Tra vecchio e nuovo giorno

Non so addormentarmi su un foglio vuoto di pensieri.
Sarà perché, persino all'università ho studiato che è impossibile non pensare a nulla.
Perché l'Uomo è pensante per sua costituzione.
Eppure, anche stasera il pensiero non voleva saperne di giungere fino a me.
È molto tardi e tutto intorno a me non è altro che sonno silenzioso.
Almeno per oggi, nessuno mi può più esortare a spegnere la luce e a lasciarmi andare al riposo notturno.
Tra qualche minuto arriverà anche per me, quel tempo, ma non ancora.
Voglio prima salutare il vecchio ed il nuovo giorno.
E poco importa se, per illudermi che tutto sia finito, ho già fatto calare il buio intorno a me.

venerdì 11 dicembre 2020

No, aspetta

Finché avrò forza non smetterò mai di dirti quanto i tuoi abbracci blocchino il (mio) pensiero su di te.
No, aspetta.
Non te ne andare e ascoltami.
Che stupida, certo che ormai ti conosco e so che, quando si tratta di ascoltare parole pacate, tu non (mi) volti mai le spalle.
Ed è proprio per farti rimanere qui ancora un minuto che incrocio le braccia attorno al mio corpo, perché non ci potremmo abbracciare nemmeno se fosse possibile.
Certo, non ho scordato quegli abbracci donati per impedire che cadessi e mi facessi male.
Li ricordo tutti nella loro naturalezza, ma anche nelle risate che li accompagnavano che oggi, a distanza di qualche anno, credo servissero a coprire un imbarazzo piuttosto forte.
No, aspetta.
Non te ne andare e ascoltami.
Il tuo compito era solo impedire che il mio corpo cadesse.
Quanto al mio cuore, io avrei dovuto non farlo cadere (nella trappola che non mi hai mai teso...).

giovedì 10 dicembre 2020

Senza (più) rivali

È proprio vero che non si finisce mai di conoscere il proprio dolore.
Ed è proprio grazie a questa nostra lacuna conoscitiva, che il dolore riesce a coglierci ogni giorno di sorpresa.
Ed è proprio sorprendendomi che aumenta la sua forza, perché ora mi coglie, sia quando sono arrabbiata e tesa, sia quando le persone che appartengono al mio mondo, mi strappano una risata più forte delle altre.
Ora, comprendo perfettamente quanto il dolore possa insinuarsi nei miei momenti di rabbia; decisamente meno comprendo come il dolore si possa irrompere nel bel mezzo delle nostre chiacchierate che considero un potente antidolorifico.
Ma tu ora non pensare che la tua cura sia divenuta improvvisamente inefficace; il problema vero arriva quando te ne vai perché, da quel momento e fino al tuo ritorno, il mio dolore non ha alcun rivale.È proprio vero che non si finisce mai di conoscere il proprio dolore.

Ed è proprio grazie a questa nostra lacuna conoscitiva, che il dolore riesce a coglierci ogni giorno di sorpresa.
Ed è proprio sorprendendomi che aumenta la sua forza, perché ora mi coglie, sia quando sono arrabbiata e tesa, sia quando le persone che appartengono al mio mondo, mi strappano una risata più forte delle altre.
Ora, comprendo perfettamente quanto il dolore possa insinuarsi nei miei momenti di rabbia; decisamente meno comprendo come il dolore si possa irrompere nel bel mezzo delle nostre chiacchierate che considero un potente antidolorifico.
Ma tu ora non pensare che la tua cura sia divenuta improvvisamente inefficace; il problema vero arriva quando te ne vai perché, da quel momento e fino al tuo ritorno, il mio dolore non ha alcun rivale.

mercoledì 9 dicembre 2020

Lettera a Babbo Natale

Carissimo Babbo Natale,
per una sorta di convenzione temporale, da ieri in quasi tutte le case (e la mia non ha fatto eccezione), è entrata di diritto l'atmosfera natalizia.
Certo, ormai ce lo sentiamo ripetere da mesi, questo sarà un Natale diverso; qualcuno forse si spingerebbe addirittura a definirlo più sobrio, nessuna abbuffata e pochi regali, solo per le persone che ci è consentito vedere.
Ecco, appunto, le persone.
Credo che, nonostante tutto, siano proprio loro che non mancheranno intorno a me; certo, si tratterà delle stesse persone con cui ho trascorso questo intero anno.
E, per quanto riguarda coloro che, invece, non potrò vedere, a ben pensarci si tratta di persone che, indipendentemente dai confini imposti dal particolare momento che stiamo attraversando, probabilmente non avrei potuto comunque frequentare.
Perché spesso si sa, è la Vita stessa a chiederci di percorrere strade diverse.
E credo che sarebbe (stato) estremamente dannoso (almeno per me), ostinarsi a volerle accanto a me ad ogni costo.
Quindi, ricapitolando carissimo Babbo Natale, non ho richieste particolari da rivolgerti, se non quella di non farmi travolgere troppo dal sereno Tutto sommato, sto bene così, correndo il rischio di perdere di vista coloro che, invece, stanno peggio di me e magari per questo si aspettano di ricevere da me anche solo una parola od un cenno di vicinanza.
Grazie mille per avermi ascoltata dedicandomi il tuo tempo.
Ti auguro buone Feste!

martedì 8 dicembre 2020

Schermaglia marina

Regalati il mare, me lo dici spesso.
Non mancherò, ti rispondo inevitabilmente.
E così ho fatto anche ieri, acquistando quel segnalibro solo per me.
Si tratta di un segnalibro molto speciale perché parla di un mare che, con il moto perenne delle sue onde, bacia la spiaggia, ma da essa viene contemporaneamente respinto, in una sorta di schermaglia amorosa.
Poi il mio sguardo cade dall'Autrice della frase che ha un nome quasi identico al suo.
Ed è come se, improvvisamente, lei arrivasse alle nostre spalle per rubarmi (o, forse dovrei dire rubarci la scena).
Resto immobile con lo sguardo fisso sulla sabbia.
Mentre il mare ha (momentaneamente) perso il suo fascino, ai miei occhi, che però non vogliono affatto inumidirsi.
Così lascio passare una manciata di minuti che mi sembrano essere un'eternità.
Di lei, nessuna traccia.
E nemmeno di te.
Ma so che tornerai, come l'onda ritorna ad accarezzare la sua spiaggia.
Come quell'onda che mi limito ad osservare, pur sapendo che non mi apparterrà mai davvero.

lunedì 7 dicembre 2020

Inchiostro simpatico?

Si avvicinano le Festività e tra qualche settimana ci sarà anche il nostro ultimo giorno.
Certo, non è il primo che viviamo.
Ne abbiamo affrontati anche di più dolorosi.
In particolare quelli che sembravano davvero definitivi, tanta era la precarietà del nostro tempo.
Questa volta sarà un ultimo giorno decisamente più sereno e tranquillo, perché sarà l'inizio di poche settimane.
Eppure, vorrei potermi preparare in maniera 
adeguata, al momento dei saluti; come, del resto, l'ho sempre fatto.
Ed allora, l'azione più naturale da compiere sarebbe quella di prendere carta e penna e cominciare a scrivere.
Ma oggi mi sono resa conto che quest'anno non ci sarà alcuna lettera, te lo anticipo già, prima che tu sia costretto a trattenere uno sguardo deluso.
Perché? Ti starai chiedendo.
Perché (forse?) vivo emozioni troppo confuse, per poter essere messe nero su bianco.
Già, forse.
Avverbio degli indecisi per antonomasia.
O non sarà per caso, che io viva sentimenti fin troppo chiari; di una chiarezza quasi sfacciata che rischierebbe di bucare il nostro foglio da parte a parte.
Ma se proprio tu non volessi rinunciare ad una lettera, l'unica possibilità che intravedo sarebbe quella di usare una sorta d'inchiostro simpatico, intellegibile solo dal tuo cuore.
Che però potrebbe bruciare insieme al foglio contenente il prezioso manoscritto.
Detto questo, lascio a te ogni decisione in merito.

domenica 6 dicembre 2020

Il Dì di Festa

Domenica.
Giorno in cui rallenta il Mondo fin quasi a fermarsi.
Domenica.
Giorno di bilanci.
Attivi o passivi, non importa, purché siano bilanci(ati).
Ma bilanciati agli occhi di chi?
A quelli del Mondo o ai miei?
Non so rispondere perché per me non è affatto un giorno di sereno riposo, tutt'altro.
È il giorno dei traguardi mancati e degli impegni disattesi.
È il giorno dei sensi di colpa per ciò che resta ancora da fare.
Ed allora preferisco la finta frenesia dei giorni feriali, durante i quali mi costringo all'azione vera e propria, senza adagiarmi nel pretesto del Dì di Festa...
E mi perdonerete se ho scomodato persino Giacomo Leopardi...

sabato 5 dicembre 2020

Mi piace fare ciò che non mi piace

- Scegli un disegno che ti rappresenti e che ti piaccia.
Trattasi di disegno complicatissimo.
- Scegli con cura i colori con cui colorarlo.
Li ho in mente sin dalla più tenera età.
- Quindi ti è sempre piaciuto disegnare e colorare.
Assolutamente no. Anzi, quando qualcuno mi chiedeva di farlo, prendevo un foglio e lo riempivo di segni casuali, ma dicevo a tutti che sapevo già scrivere. Quando poi, ho effettivamente imparato a scrivere, mentre gli altri miei compagni disegnavano, io inventavo storie con cui riempivo i miei quaderni.
- Eppure oggi hai deciso di colorare un mandala.
È una sfida che mi è stata lanciata e io l'ho (r)accolta. A volte, se spronata dalle persone giuste, mi piace fare anche ciò che non mi piace.

Per chi non lo conoscesse il mandala è un disegno geometrico solitamente, a sua volta formato da tanti altri disegni geometrici concentrici.
Questa è solo la mia modesta spiegazione ultrasintetica.
Per maggiori informazioni c'è sempre la Rete...

venerdì 4 dicembre 2020

I trasgressori

Questa volta come potrei sentirmi prigioniera delle regole se avrò (quasi) tutti intorno a me, te compreso?
Eppure, non fatico a comprendere le lacrime e la rabbia di coloro che saranno costretti a stare lontani per mesi.
Sarebbe troppo comodo liquidare le emozioni di queste persone con un semplice Non farla tanto lunga, c'è di peggio nella Vita.
O, il che sarebbe pure peggio, con un Salutatevi ora quanto volete, basta che poi non trasgrediate le regole.
Infatti, a ben guardare chi si ama (e per questo soffre per la lontananza dall'Altro) è costituzionalmente abituato ad infrangere le regole, perlomeno quelle che vorrebbero tutti dentro uno schema logico in cui tutto è già preordinato e, quindi, prevedibile; in cui il compito del singolo individuo si riduce alla mera ricerca del criterio universale che governa tale schema.
Perché chi si ama non cerca regole precise su cui misurare i comportamenti.
Chi si ama lo fa perché rinnova ogni giorno la necessità reciproca di sorprendersi 

giovedì 3 dicembre 2020

Credo non sia chiedere troppo...

Oggi, una data inutile come tante altre.
E lo dico con profondo rammarico perché, in genere, amo le date e gli eventi a loro associati.
Ma oggi ricorre un giorno proprio inutile e fastidioso (almeno dal mio modesto punto di vista, chiaramente).
La Giornata Mondiale delle Persone con Disabilità.
Un'occasione per celebrare il coraggio loro e delle Famiglie che li accolgono a braccia aperte.
Un'occasione per fare il punto sul cammino verso l'abbattimento di tutte le barriere (fisiche e culturali)...
E poi ci siamo noi, quelle persone che non stanno male, ma che certamente non stanno nemmeno troppo bene.
E poi ci siamo noi, quelle persone che vorrebbero dire che la vita che hanno non basta loro; e vorrebbero dirlo non per lamentarsi della loro condizione presente, ma per provare ad immaginare un orizzonte nel futuro.
Perché sempre, ma a maggior ragione quando è solo il Corpo a muoversi lentamente, ma la Mente è lucida, non basta solamente promettere un futuro migliore, sarebbe gradita anche la fornitura di alcuni strumenti per realizzarlo.
Credo non sia chiedere troppo...

mercoledì 2 dicembre 2020

La vela e l'aereo (andata e ritorno)

Ancora una volta, mi parli dei viaggi che sogni di fare.
Quello di oggi si svolge nientemeno che all'interno di un'enorme vela.
E mentre tu racconti, la mia mente non può fare a meno di fuggire da terra e prendere il largo fino a volare laddove quella vela è spiaggiata.
Perché anch'io sogno il tuo stesso viaggio (per motivi diversi, che mai ti chiederei di condividere).
O forse sì, togliamo pure le parentesi.
Perché forse le tue ragioni non sono poi cosi diverse dalle mie.
Anche tu, esattamente come me infatti, cerchi un viaggio che ti porti lontano dalla vita di sempre.
Una vita spesa per combattere il dolore altrui, la tua.
Una vita stanca di lottare contro spazi troppo angusti, la mia.
Per questo ti auguro di poter partire presto.
Esattamente come lo auguro a me stessa.
Ma non ti devi preoccupare.
La tua vela ed il mio aereo viaggeranno su rotte opposte, affinché i nostri tempi non si inc

martedì 1 dicembre 2020

L'autrice di romanzi

È tardi e non ho ancora scritto nulla.
Eppure, qualcuno, là fuori (mi) aspetta.
E non è affatto presunzione, la mia.
Ma si tratta semplicemente di ciò che sento dire, senza che io faccia domande, naturalmente.
E così scrivo anche stasera anche se, per la verità, forse non ne avrei molta voglia.
Ma già lo sapevo, che se non lo avessi fatto, mi sarei sentita incompleta.
Infatti, non sopporto gli spazi bianchi sul calendario; così come non mi piace scrivere testi troppo lunghi.
Sarà questo il motivo per cui non sono un'autrice di romanzi e mai lo sarò.
Non che la cosa mi dispiaccia, sia chiaro.
Semplicemente non credo che riuscirò mai ad abbandonare la mia scrittura frammentaria (e frammentata) che, a mio modesto avviso, rispecchia maggiormente l'altalenante susseguirsi dei desideri di cui è fatta la vita di ognuno di noi.
Invece, la trama di un romanzo necessita di una coerenza che, per forza di cose, non può certo (in)seguire la rapidità con cui i desideri si affacciano alla mente umana.