I suggeritori

Quando scende la sera, arriva il mio appuntamento con la scrittura.

 Non invento nulla. 

Semplicemente mi affaccio al palco della mia vita 

tendo l'orecchio e ascolto le parole del suggeritore che mi detta le frasi migliori per descrivere la mia giornata. 

E il suggeritore? 

Da dove attinge le sue parole? 

Dagli incontri del quotidiano. 

Così forse, sarebbe più giusto parlare di suggeritori. 

Al plurale.

Si può fare!

L'Amore è tante cose quanti sono i modi di amare. 

Praticamente, infiniti. 

Quindi, come si fa a condensare l'infinito in un numero finito di righe? 

Ci voglio provare lo stesso. 

Amore è avere voglia di migliorarsi sempre e comunque. 

Amore è dare (e ricevere) 

Un motivo per ridere anche nel dolore. 

Amore è non avere paura di ciò che, fino ad un attimo prima, ci sembrava impossibile. 

Amore è avere il coraggio di vivere le emozioni e i sentimenti senza porsi troppe domande sul domani. 

Amore è pensare che davvero 

Si può fare!

Una finestra tra le stelle

Noi siamo le stelle in un cielo silenzioso e sereno. 

Anche tra noi non ci sono parole. 

Ma non si tratta di quel silenzio imbarazzante che altre volte mi ha attanagliato lo stomaco. 

No, questo è un silenzio di fronte a cui riesco a stare calma e tranquilla perché, inspiegabilmente, lo sento nostro. 

Non vivo questa mia sensazione come una colpa 

perché non ti sto chiedendo nulla di più rispetto a ciò che già mi dai. 

Così come non vivo in modo colpevole quella finestra che spesso si apre nel mio cuore 

la finestra da cui mi permetto di lasciar entrare il vento della possibilità. 

Una possibilità senza pretese. 

Una finestra che apro quando tu te ne vai, e che al tuo ritorno ti faccio trovare chiusa, affinché tu non ti senta obbligato ad affacciartisi.

Voce colorata

Rimane sullo sfondo 

la sua voce piatta e monotona 

che pure (forse) vorrebbe colpirmi con gioia ed entusiasmo 

ma che io ormai sento lontana 

abituata come sono all'altra voce 

quella colorata. 

Quella che ormai da molto tempo accompagna la mia 

in una melodia che non è mai uguale a se stessa

che, è vero, nei momenti di dissonanza mi spiazza e mi confonde l'anima. 

Ma che, come sto imparando 

riprende velocemente il suo ritmo sereno, per farsi apprezzare ancor di più.

Altalena o montagne russe?

Da bambina adoravo quando mia mamma mi faceva salire sull'altalena delle mie cuginette per sentirmi libera di muovermi esattamente come loro. 

Crescendo invece, ho sviluppato un certo timore nei confronti delle attrazioni del luna park, specie di quelle un po' "estreme" come per esempio le montagne russe. 

In questi giorni mi sono chiesta spesso se il mio cuore stia su un'altalena o a bordo delle montagne russe. 

Vorrei poter dire che si sta cullando su un'altalena, perché ha tutto il diritto di sentirsi uguale ad ogni altro cuore, ma la realtà è che sta nella zona più scoscesa delle montagne russe, perché ha una paura folle di vivere una grande gioia.

Il party della Luna

Per la prima volta dopo molto tempo

 sono felice come quando si aspetta una serata di festa. 

La immagino al chiaro di luna, accompagnata da musica e luci soffuse 

per lasciare spazio ad una trama di racconti sussurrati. 

Mentre la Luna getta su di noi il suo sguardo innamorato.

Di nuovo tra le onde

Mi tuffo di nuovo tra le onde dell'allegria condivisa 

ed il mio cuore chiude la parentesi troppo silenziosa che ci ha imprigionato qualche giorno fa. 

Già, perché l'hai detto tu stesso 

le donne sono state create per chiacchiere 

e non per chiudersi in silenzi imbarazzanti

così difficili da interpretare...

Il Muro di Berlino

1989. Nascesti tu e crollò il muro di Berlino. 

2019. Ora tu stai costruendo un muro intorno al tuo cuore per proteggerti da me e dai miei sentimenti. Ma non ne hai alcun bisogno. 

Ho imparato da sola a starti ben lontano perché

 anche se a volte può non sembrare 

sono consapevole che il mio posto è altrove. 

Ti chiedo solo di non nasconderti dietro un muro 

proprio tu che hai deciso di rimuovere gli ostacoli che fanno inciampare e cadere i corpi delle persone. 

Anche il mio.

Monologo

- Ma cosa mi aspettavo? 

- Nulla.

sarebbero questa la risposta più sensata.

Eppure il tuo racconto mi ha fatto male. 

So che nel tuo cuore non ci sono io. 

 Eppure sentirtelo raccontare con così tanta chiarezza mi ha fatto uno strano effetto.

Allora, come per un istinto di autodifesa, ti ho lasciato solo con il tuo monologo. 

Mentre il mio cuore si è ritirato in un angolo, con uno sguardo triste sui tuoi occhi felicemente innamorati.

Un cuore curioso

Sono ferma. 

Spesso mi sento inchiodata a terra. 

Ad una terra che a volte ho l'impressione mi respinga. 

Allora, non mi resta altro da fare se non scegliere quale strada percorrere: 

la perenne lamentela, oppure coltivare la sana curiosità del cuore.  

Quella che mi fa mettere in discussione senza timore d'inciampare e di cadere rovinosamente a terra. Perché 

se non voglio che la terra mi inchiodi 

devo avere il coraggio di iniziare a camminare da sola.

Fiducia senza apnea

Voglio imparare a fidarmi.

Delle persone, del mio cuore e dei miei sentimenti. 

Voglio lasciarmi andare senza timori. 
Voglio respirare la felicità, perché senza prendere aria, non c'è Vita. 

E poi, si può aver paura di un cuore che pulsa d'amore e gioia autentica? 

Non voglio avere il cuore in apnea! 

E sapete perché dico voglio e non, per esempio devo? 

Perché il volere parte da noi stessi

 il dovere, invece, ci viene imposto dall'esterno.

Voglio meritare l'Amore

Voglio meritare l'amore.

Voglio lasciare andare tutti i dubbi che 

finora 

mi hanno impedito di abbandonarmi all'amore 

aprendogli le braccia in modo incondizionato. 

Se non imparerò a fare questo

sarà inutile che continui a piangere e lamentarmi per non aver ancora trovato l'amore vero

quello che illumina perennemente il cammino della Vita.

Abbracciare il cuore

Vorrei chiederti 

da dove viene quella rabbia 

che nascondi dietro le risate che mi dedichi sempre. 

Prima o poi lo farò perché

per conoscere davvero una persona

dobbiamo avere il coraggio 

di abbracciare tutte le parti del suo cuore.

Ripassare le risate

Oggi giornata piatta 

senza fatica, ma anche priva di risate e gioia autentica. 

Per stare comunque un po' meglio

ripasso i momenti di serena felicità nel mio cuore. 

O forse, non è proprio corretto parlare di ripasso. 

A scuola si ripassa per ricordare la lezione per poi essere interrogati. 

Ma io non avrei nessun bisogno di ripassare. Perché mai nessuno farà della mia gioia un oggetto d'interrogazione. 

Forse è giusto così. 

O magari no. 

È giusto se si pensa che le gioie più profonde, siano destinate a rimanere private 

è sbagliato se si ritiene che dovremmo chiedere più spesso alle persone che abbiamo intorno

se sono autenticamente felici.

Carissimo Principe Pazzerello

Carissimo Principe Pazzerello,

Anche se (ancora) non sai chi sono due delle mie più grandi Amiche, sappi che, grazie a loro, ogni giovedì sera salgo sulla loro Barca e viaggio tra Musica e Parole.

Anche se non ascolterai questa canzone attraverso le onde di una radio, mi piace pensare che le sue note giungano a te camminando sulle stelle, che mi hai raccontato ti affascinano sempre.

Lo so, il tuo cuore ha già scelto la sua Principessa, ma porterò sempre con me la tua definizione dell'Amore.

L'Amore non sono due cerchi sovrapposti, ma bensì due cerchi che si intersecano solo in una loro parte, mentre il resto è libero.

La piccola parte in comune è la vita di coppia, le parti rimanenti, rappresentano la  libertà che ognuno deve all'altro perché un rapporto sia degno di questo nome.

Prima di salutarti, non mi resta che dirti Grazie per aver allontanato da me le mie paure e per avermi insegnato a ridere anche del (e nel) dolore.

D'accordo, non potrai essere Eric ma io sarò sempre 

Ariel

Colpo di fulmine

Avete mai pensato all'ambiguità dei fulmini? 

Provocano una paura folle 

(specie se ti capita di vederne uno da troppo vicino; credete a me senza provare; altro che provare per credere). 

Eppure 

quando ci troviamo di fronte ad un colpo di fulmine

non vogliamo che qualcuno ci protegga 

ed anzi più lontano stanno anche le persone a cui siamo più legati 

meglio è perché la tempesta di sensazioni che ci travolge in quel momento 

è talmente forte che da lasciarci senza parole e senza pensieri

cioè privi degli unici due elementi che ci consentono di stabilire una relazione con il Mondo esterno.

Come foglie

Mi sento esattamente così. 

Una foglia secca in bilico su un ramo. 

Come se in me 

il tempo sia trascorso nello spazio di un soffio di vento. 

Eppure

se imparassi a guardare l'intera realtà dal punto di vista dell'albero 

mi renderei conto che le foglie secche

 altro non sono che la necessità di prendersi un periodo di riposo dal lavoro 

che la natura richiede a tutti gli esseri viventi.

Devi stare molto calma

Devi stare molto calmo 

così cantava Neffa qualche anno fa. 

In questi giorni me lo ripeto(no) spesso 

e sono perfettamente consapevole che hanno ragione. 

Perché, a chiedermelo è soprattutto il mio corpo. 

Il problema è che non so bene quale strada percorrere per raggiungere la pace. 

Di solito, quando sono stanca ed ho bisogno di riposo 

mi basta un letto e qualcosa da leggere per portare lontano la mente. 

Spero funzioni anche stasera...

Il più piccolo spettacolo durante il weekend

Seduta nell'ultimo posto dell'ultima fila 

non sto più seguendo lo spettacolo 

troppo uguale a se stesso. 

E ormai 

ho perso interesse anche per le canzoni che imperversano in questi ultimi giorni 

perché nessun verso di nessuna canzone mi parla di te. 

Allora ho deciso di rimanere al mio posto 

aspettando che il nuovo giorno mi faccia uscire da questo teatro. 

Così la porta si aprirà su un Mondo in cui io possa sentirmi, 

se non proprio la protagonista della scena 

quanto meno parte del cast.

La giostra impazzita

Sabato e domenica. 

Giorni di pausa per eccellenza 

o almeno così pensavo fosse anche per me 

fino a quando il mio corpo 

non ha (ri)cominciato ad essere estremamente capriccioso ed indisciplinato. 

Ma almeno, durante la settimana 

è la mia mente che si (pre)occupa di fargli seguire una sorta di tabella di marcia 

in modo tale che almeno il mio umore non debba salire su una giostra impazzita. 

Però, evidentemente, durante il weekend 

il custode del Luna Park si diverte a fare gli straordinari.

Puntini di sospensione

Questo è il momento 

in cui metto in ordine la mia giornata 

e cerco di farne un riassunto il più possibile coerente e comprensibile. 

Ma con te è impossibile fare tutto questo. 

Tu che spargi nel mio cuore e nella mia mente pezzi di Vita quotidiana seguiti da tre puntini di sospensione 

che io credo di non avere il diritto di completare come fa(rebbe) più comodo a me. 

Tuttavia, ti ringrazio di vero cuore per regalarmi questi tre puntini di sospensione...

Al (super)Mercato un dì...

Il (super)Mercato è un luogo dove si ricevono beni materiali in cambio di denaro. 

Almeno così credevo fino ad oggi 

quando ho visto quell'angolo in cui in cambio di idee e storie di carta si ricevono storie di carta ed idee. 

Una piacevole conferma di uno dei significati dell'esistenza umana a cui sono maggiormente legata. Ognuno di noi ha più di una storia: quella personale e tutte quelle che incontra lungo il cammino della Vita.

Parole a fiumi

Sanremo 1997 

...sei un fiume di parole

dove anneghi anche me. 

Insomma, non proprio una dichiarazione d'amore...

nemmeno nei confronti delle parole, per la verità. 

Ma il nostro fiume di parole è decisamente diverso e quindi molto speciale. 

Un fiume di cui abbiamo dimenticato la foce perché, sin dall'inizio, ci siamo immersi in un discorso infinito.

Lontano (ma non troppo)

(Non) sei (sempre) la solita. 

Due frasi in una, ma entrambe molto problematiche. 

Da un lato 

vorremmo che le persone intorno a noi 

non cambiassero 

ma, dal lato opposto 

vorremmo che lasciassero se stesse fuori dalla porta 

per darci ciò che desideriamo in quel momento. 

Ma tu mi stai insegnando 

qualcosa di completamente diverso. 

Mi stai insegnando 

a non voler trovare sempre e comunque una via d'uscita, 

ma piuttosto a saper stare in silenzio 

senza per forza riempire i tuoi con le mie parole o, semplicemente 

con le mie idee su ciò che stai attraverso. 

Allora ti guardo dal vetro della tua stanza 

ma senza andare troppo lontano.

In mare aperto

Anche tu 

come me 

ami le menti e le persone aperte  

esattamente come lo è il mare 

che anche tu, come me, 

preferisci alla montagna. 

Montagna che invece avvolge, ma anche chiude. 
È vero 

il mare a volte disorienta 

proprio come lo fa la Vita. 
Ma avere la forza di stare in mare 

significa avere il coraggio 

di rischiare di abbracciare altri punti di vista.

Mi manchi...

Lo dico a tutti e a nessuno in particolare... 

Mi manca l'entusiasmo che sai trasmettere nei giorni migliori. 

I giorni in cui la stanchezza

 arriva solo a sera ed è giustificata dagli obiettivi raggiunti 

(o che ci siano prefissati di raggiungere). 

Lo so 

viviamo in un'epoca in cui Mi manchi viene spesso percepito come indice di ingiusto possesso. 

Per me, invece, significa semplicemente 

che la strada per imparare a stare bene da sola, è ancora lunga...

Cambiare strada

Mi hanno proposto di cambiare strada ed io ho accettato. 

Mi hanno detto che potrebbe essere un percorso più sicuro. 

Ora sono presa da mille dubbi e perplessità. 

Ma la scelta è stata solo mia. 

E allora non posso che assumermi le mie responsabilità. 

E se qualcosa non dovesse andare per il meglio, avrò imparato a prendere le decisioni in modo più consapevole.

Il mio lavoro è aspettare

Siamo fondamentalmente esseri umani in attesa.

A volte l'attesa delude. 

Spesso mi irrita. 

Alte volte sfianca e ci rende tristi.

Da te ho imparato a non aspettarmi nulla. 

A non stare perennemente alla finestra 

a gettare sguardi invidiosi alle altrui vite

 ma, al contrario a vivere le situazioni dall'interno, 

soprattutto quando tutto questo costa maggior fatica.