giovedì 30 aprile 2020

Intercalare doloroso

Giornata difficile oggi, con il solito dolore così intenso da togliere il respiro.
Anche il nostro fluente dialogo è costretto a cedere il passo all'intercalare doloroso.
E pensare che, c'è stato un tempo in cui le nostre parole riuscivano a spiazzare il dolore, mettendolo a tacere.
Ma tu, non devi credere che i nostri dialoghi abbiano perso forza e magia.
Semplicemente (ammesso che si possa parlare di semplicità di fronte al dolore), oggi il mio corpo ha subito passivamente il monotono intercalare delle fitte lancinanti.

mercoledì 29 aprile 2020

Libri allo specchio

Avrei voluto perdermi tra le pagine di quel libro pensando che fosse il regalo giusto per te.
Ed invece no, più vado avanti nella lettura e più mi sembra di capire che, con te, centra poco o nulla.
A questo punto, mi potresti chiedere chi sono io per decidere dei tuoi gusti letterari.
Proprio io che dico sempre che, una delle particolarità di un libro, è proprio quella di poter piacere ad una persona e, contemporaneamente, essere inviso ad un'altra.
La penso ancora così, ma ciò vale solo per i volumi che si donano alle biblioteche e/o che si (ri)lasciano nei punti di bookcrossing.
Invece, il libro che sceglierò per te (e, più in generale, quelli che decido di regalare agli Amici), deve essere (almeno un po') lo specchio della tua Anima.

martedì 28 aprile 2020

Il gioco delle incomprensioni

Riesci a giocare persino con la cronaca rosa, quella per cui sai che ho un certo debole, tanto che ne facemmo anche argomento di una serie di quiz.
Ma, come spesso accade nella vita, argomenti apparentemente futili e banali (come potrebbe essere considerato il gossip, appunto), s'intrecciano con questioni molto più serie (per esempio, la situazione estremamente incerta che tutti noi stiamo vivendo).
Ed è un po' quello che è capitato a noi oggi; siamo passati dal confrontarci sulla (seria) cronaca odierna, al sorridere per una notizia di gossip.
Agli occhi di chi non ci conosce, tutto ciò potrebbe sembrare incomprensibile (e forse anche assurdo), mentre per me è un gioco molto serio: quello in cui ti lascio parlare di tutto ciò che vuoi, nascondendoti i miei sentimenti (guarda caso argomento privilegiato della cronaca rosa) e creando così il gioco delle incomprensioni.

lunedì 27 aprile 2020

La campana di vetro

Come bambini che muovono i loro primi passi a distanza ravvicinata da Mamma e Papà, anche noi vorremmo un po' di fiducia.
Non per andare troppo lontano, questo no, ma semplicemente per contemplare l'orizzonte un po' più in là del nostro naso.
E non faremo troppo tardi.
Rimarremo sempre a portata di voce.
Non siamo degli ingenui irresponsabili, chiediamo di poter provare a schivare i pericoli in parziale autonomia.
Altrimenti, il rischio che intravedo è che molte delle nostre campane di vetro, possano andare in frantumi.
E, a quel punto, il Mondo dovrà necessariamente procurarsi un oceano di colla.

domenica 26 aprile 2020

Maglie troppo strette

Più il tempo passa, e più sento che la rete che mi circonda ha le maglie troppo strette.
Vivo un tempo di distanze, che si trasformano in pensieri cupi che mi impediscono di scorgere l'orizzonte.
Così non posso fare a meno di sussultare ad ogni minimo rumore che rompe il silenzio della casa.
Allo stesso modo non posso non guardare con crescente apprensione i pezzi della mia quotidianità reggersi su un equilibrio così precario, da temere che tutto si rompa da un momento all'altro, senza che nessuno possa venire ad aiutarmi, perché le maglie della mia rete sono ogni giorno sempre più strette.

sabato 25 aprile 2020

La perla

Un granello di sabbia entra in un'ostrica in modo sfacciato e, vorrei dire, quasi prepotente.
Così nasce una barriera luccicante e luminosa.
Ed io non posso che pensare a te, che stai dedicando la tua vita a creare, intorno al dolore, qualcosa che possa impreziosire l'esistenza delle persone, nonostante le numerose difficoltà che questo lungo e tortuoso processo comporta.
Tutto questo per dire che una vita emotivamente ricca come quella che sai donare a chi ti sta intorno, ispira così tante metafore diverse tra loro che, anche volendo parlare tutti i santi giorni di te, non ci sarebbe mai una frase uguale all'altra.

venerdì 24 aprile 2020

Sfumature di bianco

Non sono certa che sia corretto parlare di sfumature di bianco, essendo esso un colore così particolare.
Proprio tu mi hai fatto riflettere su questo tema, tu che auspichi che io possa uscire al più presto, dopo mesi passati tra le pareti della mia casa, sempre dello stesso bianco.
E le sfumature tornano, per l'ennesima volta, a caratterizzare i nostri discorsi.
Quelle che tu ami profondamente, altrimenti non avresti scelto di occuparti di quelle situazioni che si mescolano (e sfumano vicendevolmente), tra la gioia ed il dolore.

giovedì 23 aprile 2020

Il libro chiuso

Quest'anno anche a te hanno detto che devi stare in un luogo chiuso, e, ciò che ancor più mi rattrista è che non posso venirti a trovare perché anch'io non posso uscire.
Ma non ti preoccupare per me.
Sono in compagnia di tanti tuoi Amici; in questo periodo, poi, ho deciso di dedicare un tempo speciale a tutte quelle storie da te custodite, che, nel corso degli anni, ho lasciato in sospeso.
Sento che voglio farlo perché sono convinta che una storia meriti rispetto e, per questo, vada lasciata parlare fino alla fine.
Poi certo tornerò ad incontrarti anche nella tua casa; anche se non è poi tanto corretto parlare di casa ma piuttosto di case perché tu abiti ovunque ci sia qualcuno che ti voglia scoprire.
Obietterai che ci sono abitazioni in cui tu e i tuoi amici siete trattati come dei banali soprammobili utilizzati dagli inquilini per sfoggiare cultura e conoscenza.
Avete ragione ad essere indignati, ma mi piace pensare che su quelle mensole, di quelle stanze, in quelle case, non ci siate voi, ma piuttosto finte copertine anonime come quelle che riempiono le librerie nei negozi di arredamento.

mercoledì 22 aprile 2020

Un corpo resiliente

Uno dei tuoi punti di forza è sicuramente quello di riuscire a mettere al centro la persona che hai di fronte.
Me l'hai dimostrato in più di un'occasione; ma specie quando mi hai (pro)posto come obiettivo del nostro lavoro, quello d'insegnare al mio corpo ad essere resiliente, ovvero, nello specifico, ad imparare a muoversi convivendo con il dolore.
E lo fai osservandomi in silenzio mentre cerco di muovermi; quel silenzio fatto apposta per non imporre uno schema prestabilito, come invece fanno i professionisti del dovresti fare...

martedì 21 aprile 2020

Occhi (sor)ridenti

Sei tornato e, per la verità, ero leggermente preoccupata.
Sapevo che non avrei potuto vedere il tuo sorriso; quel sorriso che, spesso, ha rubato la parola alle nostre voci.
E allora, oggi mi sono chiesta chi avrebbe coperto i nostri silenzi.
Per scoprirlo ho deciso di lasciar perdere il mio corpo e di fissare il mio sguardo nel tuo; senza indiscrezione, naturalmente.
Ma solo per esserti grata della tua capacità di sorridere in modo sincero ed autentico anche con gli occhi.

lunedì 20 aprile 2020

Il cerchio sul calendario

Ho sempre saputo che saresti tornato, anche se non mi azzardavo ad immaginare una data precisa.
Non ho potuto cancellare i giorni fino ad arrivare a quella data cerchiate in rosso sul calendario.
Eppure sento che, grazie al tuo ritorno, si chiuderà un cerchio e potrò vivere una fase nuova della mia quotidianità.
Ora tutto torna: la Vita non mi ha regalato una data da cerchiare in rosso perché voleva donarmi la sorpresa della fine della quarantena.

domenica 19 aprile 2020

La mia voce

Da tanto tempo ormai non parlavo più della mia voce che, pur non essendo armoniosa come quella della Sirenetta, ho riscoperto da qualche settimana, grazie alle registrazioni che invio quasi quotidianamente ad una Web Radio.
Già, la radio.
uno strumento che ho sempre amato molto perché mi permette di raccontarmi anche alle persone che non mi conoscono usandolo solo la mia voce, quindi senza dover affrontare l'imbarazzo derivante dall'avere davanti un pubblico in carne ed ossa.

sabato 18 aprile 2020

L'ironia fa 40?

Stasera, per l'ennesima volta, torno a parlare d'ironia, perché è un ingrediente fondamentale della quotidianità, specie in un periodo complicato come quello che stiamo attraversando.
E quindi via libera alle battute (più o meno ironiche e divertenti), su questa quarantena che sembra non debba finire più.
E qui arriviamo ad un altro aspetto della questione.
Sì, perché sottoporre la nostra quotidianità a cambiamenti così radicali e per un prolungato periodo di tempo, porta con sé, inevitabilmente, dei disagi.
Ma questa volta l'ironia, non sembra essere efficace: perché se si manifesta apertamente il proprio disagio, lo si fa proprio inquanto non si riesce più a prenderla con ironia (e, tantomeno, con filosofia).
E la situazione peggiora ulteriormente se sono gli altri accanto a noi ad usare l'ironia nel tentativo, pur fatto in buona fede, di risollevarci il morale.
Sarebbe preferibile, a questo punto, restare in silenzio per metterci in autentico ascolto dell'Altro.

venerdì 17 aprile 2020

Chi ha scelto di non coltivare

Ci sono persone che stanno semplicemente in attesa degli eventi.
Ci sono persone aggrappate strenuamente alle regole, le quali non sembrano soffrire più di tanto. (O forse, più semplicemente, hanno deciso di apparire più forti degli altri?).
È probabile che siano persone che, per loro libera ed insindacabile scelta, hanno deciso di non coltivare la gran parte dei rapporti umani, con una grande profondità.
Per questo, quando si chiede loro un parere su tutto ciò che stiamo vivendo, rispondono laconici: Questa è la realtà.
Qualche sera fa, auguravo loro che, quando tutti potremmo tornare alla vita normale, scoprissero l'importanza di coltivare le relazioni.
Ma oggi ho cambiato opinione in merito: credo che nessun ritorno alla normalità possa scalfire una decisione così forte.
Certo, quando tutti potremmo uscire, per loro sarà più facile proseguire con il loro stile di vita, con il vantaggio di non dover più confrontarsi con coloro i quali hanno fatto dell'incontro con gli altri, un punto di forza.

giovedì 16 aprile 2020

La valigia d Sepùlveda

Come ormai è fin troppo chiaro a tutti, durante l'estate che verrà, sarà molto difficile riuscire a viaggiare.
Eppure stasera mi torna in mente una valigia...
La valigia di Sepùlveda.
Ma perché la valigia di Sepùlveda?
Perché era proprio quella che cercava quando lo conobbi a Pordenonelegge.
Era l'anno in cui facevo parte del Gruppo di Angeli Custodi, i giovani che, durante il Festival letterario, forniscono informazioni utili al pubblico, ma anche agli Autori.
Sepùlveda si rivolse alla sottoscritta per sapere se qualcuno avesse portato al mio infopoint, la sua valigia che non si trovava più.
Naturalmente, della valigia dello scrittore cileno non seppi più nulla ma mi piace pensare che fosse zeppa di libri.
E così, se potessi, partirei con una valigia piena di romanzi.
Perché, cosi come il corpo ha bisogno di esplorare luoghi mai visti prima, così anche la mente ha diritto alla scoperta di nuovi paesaggi...di carta.











mercoledì 15 aprile 2020

Non come lo immaginavo...

Oggi ho avuto l'ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, del fatto che con te tutto, prima o poi, si avvera anche se non capita mai come me lo sono immaginato per molti giorni.
E così (forse domani?) risentirò la tua voce, quella che distrae il mio corpo dal dolore e lo guida verso un ritrovato benessere.
Non ti nascondo che, molto spesso, mi ero immaginata il tuo ritorno nella mia vita, in modo totalmente diverso.
Al telefono, lo intuisco già, ti limiterai a parlarmi di questioni concrete, perché sarai pur sempre al lavoro.
Ma sono consapevole anche del fatto che sarebbe giusto non aspettarmi un dialogo tra te ed il mio cuore il quale, infatti, spesso non ricorda neppure la tua voce.

martedì 14 aprile 2020

La Farmacia dell'Anima

In questo periodo complicato, l'opinione pubblica ha imparato a chiamare così le librerie.
Forse perché, in questo periodo, avvertiamo maggiormente la necessità di fare scorte di tutto ciò che ci può aiutare a mantenere un minimo di equilibrio, anche interiore, per evitare il più possibile di ammalarsi, non solo nel Corpo ma anche nell'Anima.
Penso che, comunque, i libri siano farmaci anomali infarti: non sono prescritti da nessuno, il foglietto illustrativo è il libro stesso, non hanno alcun tipo di controindicazione.
Con i farmaci invece hanno in comune il fatto di essere scelti dal singolo lettore, in base al suo stato di salute interiore; di non poter essere sostituiti con nessun altra cura; di non poter essere somministrati contro la volontà di un non-lettore.

lunedì 13 aprile 2020

La versione dei fatti

Chi m'impedisce di prendere un foglio, scriverti una lettera a mano, chiuderla in una busta e spedirtela al tuo indirizzo?
Nessuno, certo.
Ma qualcosa sì.
Trattasi dell'imbarazzo che ho provato nel leggere la tua breve risposta al mio messaggio di oggi.
Perché imbarazzo?
Perché, tra le righe, vi ho letto un certo fastidio.
Lo so, qualcuno mi direbbe che non posso passare le giornate ad interpretare e soppesare ogni tua reazione; che poi magari, non ha nemmeno lo stesso significato che io intendevo attribuirle.
Così come non sarebbe giusto pretendere da te una spiegazione ad ogni tuo gesto.
E non potrei nemmeno nascondermi dietro il velo della tanto apprezzata empatia, perché essa cerca di capire, ma senza bisogno d'imporre significati.
Quindi, non mi resta che spediti un foglio bianco.
Ma senza aspettarmi che tu lo rispedisca a tua volta, con il racconto della tua versione dei fatti.

domenica 12 aprile 2020

Un biglietto sotto la porta

Ti lascio un biglietto sotto la porta per dirti che tornerà il futuro.
Quel futuro che ora ci sembra sospeso in un presente immobile.
A volte questa immobilità ci fa male, perché ci siamo impegnati molto per costruire il domani.
Ora ci accorgiamo che non può essere a nostra immagine e somiglianza; eppure, sono certa che, quando tornerà il futuro, ritroveremo gli aspetti migliori di esso, quelli a cui teniamo di più, quelli in cui abbiamo investito le maggiori energie perché, anche nei momenti peggiori, la cassaforte dei sogni e dei desideri rimane ben chiusa.
E compito del cuore ed è quello di imparare a memoria (in inglese, non a caso, learn by heart) la combinazione che la riaprirà quando tornerà il futuro.
Buona Pasqua di vero cuore!

sabato 11 aprile 2020

Il primo libro

Il primo libro avrei voluto che fosse per te.
Avrei avuto un ottimo motivo per fiondarmi in libreria ancor prima che la saracinesca venisse alzata.
Ma so che non sarà possibile, perché la mia casa è troppo lontana dalla libreria.
Eppure, mi piacerebbe trovare un modo per farti avere il libro che da tempo ho scelto per te.
Perché devi sapere che, mentre mi aggiro tra gli scaffali, ripasso sempre l'elenco delle persone a me più care, quelle a cui sicuramente regalerei un libro.
E il prossimo nome nella mia lista mentale era proprio il tuo.
Ma non ti svelo quale libro ho scelto per te.
Non lo faccio per due ragioni: primo, ti rovinerei la sorpresa e il secondo aspetto, forse ancor più importante del primo, se ti dicessi quale titolo ho scelto, capiresti all'istante che sto parlando di te e, una volta che venissi sgamata, non avrei (più) il coraggio di parlarti a viso così aperto.
Semmai un giorno capissi che sto parlando di te, vorrei che fosse una tua intuizione e, come tale, non influenzata da qualche indizio di troppo che io abbia incautamente seminato qua e là...

venerdì 10 aprile 2020

Quando il Mondo riaprirà

Non sappiamo esattamente quando il Mondo riaprirà i battenti.
Eppure, nel leggere il giornale, stamani ho pensato che, forse, alla sua riapertura, la prima festa che accoglierà, sarà proprio la tua.
Infatti, immagino una festa che parli di te e che permetta di mostrare al Mondo, come si torna alla luce, dopo un periodo molto buio e solitario.
Tu che il buio lo sai comunque ascoltare e comprendere anche se ami la luce.
Tu che permetti al buio comunque di esprimersi, pur non volendo mai rassegnarsi ad esso.
Tu, che più di molte altre persone, hai capito che, per riaprire il Mondo, è necessario individuare almeno una via lungo cui accompagnare chi ha ancora paura di ripiombare nel buio.

giovedì 9 aprile 2020

Gli oggetti animati

Ci sono persone che, mentre narrano la loro quotidianità, riescono a dare un'Anima persino agli oggetti.
E sono ancora loro a suggerirmi una nuova storia tutta ancora da scrivere e da far scoprire a chi vorrà leggerla.
E anche chi la scrive è chiamato a rivedere le proprie convinzioni, circa il fatto che solo l'anima umana possa ispirare un racconto.

mercoledì 8 aprile 2020

Il numero 8

Mi è sempre piaciuto il numero 8 ma, finora, non ne ho mai indagato il motivo.
Ora, improvvisamente, mi ricordo che esso è il simbolo dell'infinito, rappresentato come un 8 rovesciato appunto.
E poi mi torna in mente quell'anello che, al posto di una pietra, aveva l'infinito creato in oro finissimo, a voler raccontare, mi piace credere, l'infinita fragilità dell'amore che lega due persone.

martedì 7 aprile 2020

Mille parole in un abbraccio

Torneremo ad abbracciarci, ce l'hanno promesso, ma non potrà avvenire a breve.
E allora, che sarà della frase 'un abbraccio vale più di mille parole'?
E cosa ci diranno ora, coloro che prima ci dicevano che con gli abbracci si comunica meglio?
Per molto tempo dovremmo nascondere anche i sorrisi.
Ma per noi, per fortuna tutto ciò non sarà un problema.
Vorrà semplicemente dire che mi soffermerò più a lungo sul tuo sguardo, per leggerlo con maggiore attenzione.
E poi ci saranno sempre le nostre risate, che nessuna protezione potrà impedire.

lunedì 6 aprile 2020

Ieri, oggi, domani

Luoghi che non frequento da mesi.
Abitudini che diventeranno piacevoli riscoperte.
Esami lasciati a metà senza un esito certo (e più nessuno che mi indichi cosa posso fare per prepararmi nel migliore dei modi).
Io che ho sempre odiato agire all'ultimo istante, pena provare una fortissima ansia, come per una corsa contro il tempo scaduto.
Il Mondo che mi ha sempre detto: 'Goditi il presente, senza pensare troppo al domani'.
Ma ho imparato che collocare alcune nostre azioni nel futuro, mi permette di sperare in un domani.
Perché, in fondo, non è detto che il presente sia sempre tutto come ce l'eravamo immaginato non più tardi di ieri...

domenica 5 aprile 2020

Un tanto al kilo

Parlare con te rende sempre felici (indipendentemente da quale sia l'argomento di conversazione/confronto) perché sai adattare il tuo ottimismo alla persona che hai di fronte in quel determinato momento.
Mentre, troppo spesso, ho a che fare con persone che, vedendomi giù di corda, mi vendono l'ottimismo un tanto al kilo, come si suol dire; cioè quello buono per tutte le stagioni.
Ok, ognuno aiuta gli altri con gli strumenti che ha a disposizione, ma come fare i conti con aiuti inefficaci, senza offendere i soccorritori?
Dedicato a chi sa ascoltare.

sabato 4 aprile 2020

Cantilene incrociate

Viviamo giorni di cantilene incrociate: le regole da seguire scandite più che ad ogni ora.
Quelle che è sacrosanto ripetere ma che, per chi le rispetta ormai da molte settimane, sono diventate quasi un'ossessione.
Questa, a sua volta, incrocia la cantilena della frustrazione che non sa essere originale e propositiva, ma anzi pretende di farci da compagna di viaggio in questa buia galleria senza indicazioni stradali.

venerdì 3 aprile 2020

Uscire dagli schemi

Abbiamo ancora molto tempo di fronte a noi.
Detta in altri tempi questa frase sarebbe risultata carica di speranza e ricca di promesse per il futuro.
Ora è sinonimo semplicemente della consapevolezza che il cammino sarà ancora lungo.
Specie per chi, non avendo una routine consolidata, ha a disposizione ancora meno spazio per uscire dagli schemi che la nuova situazione ci sta imponendo.
Potrebbe non essere così semplice resistere ancora a lungo; ed è solo per questo motivo che mi azzardo ad immaginare possibili adattamenti ad una nuova quotidianità che sento il bisogno di vivere quanto prima...

giovedì 2 aprile 2020

Eempatia...a pelle

Ne parlavo proprio oggi con un'Amica che non sentivo da molto tempo.
Nonostante questo, la nostra capacità di andare nel profondo delle questioni della Vita, è rimasta la stessa.
Sono fermamente convinta che questo abbia a che fare con la nostra spiccata sensibilità.
Ma ciò che, credo, sia stato ancor più importante, nella nostra chiacchierata di oggi, sia stato l'avere reciproca conferma del fatto che, nel corso della Vita, abbiamo sviluppato la capacità di capire a pelle se la persona che abbiamo davanti è empatica oppure no.
E, come dico sempre, questo è un passo molto importante nella scelta delle persone con cui vogliamo condividere parti importanti del nostro vissuto.
Questo è vero sicuramente quando si parla d'amicizia ma anche se si tratta di un rapporto d'amore.
Per tutti questi motivi, ho capito fin dal primo sguardo tra noi, che saresti stato l'uomo giusto.
Anche se tu, lo ripeto, non lo saprai mai.

mercoledì 1 aprile 2020

Margini consumati

Provaci tu!
Un'esclamazione che, quando ci viene rivolta, dovrebbe farci riflettere.
A pronunciarla, nella maggior parte dei casi, è una persona esasperata magari dal fatto che, pur se stanca e provata, riceve un'esortazione a compiere ancora uno sforzo; a fare di più e, possibilmente, meglio.
Perché è giusto.
Perché è importante.
Perché così si deve fare.
Perché le regole sono queste.
Ma, spesso, chi si limita a snocciolare l'elenco dei doveri, ha maggiore opportunità per vivere serenamente.
No, non è invidia la mia; solo la consapevolezza del fatto che, quando si arriva alla frase: 'provaci tu!', i margini di comprensione reciproca, si stanno inesorabilmente consumando...