giovedì 13 giugno 2024

Aria sferzante

Anche oggi 
sei in ritardo.
Me lo dici a voce 
e mi sorprendo.
Cerco di mettere 
l'acceleratore ai minuti
ma non serve a nulla
nemmeno provare a leggere.
I pensieri 
non riescono proprio 
a non fuggire
dalle pagine di un libro.
Quando arrivi
l'aria è quasi pungente 
ma non ho voglia 
di stare al chiuso.
Ho bisogno 
di freschezza di pensiero.
È strano.
Ma all'aria i pensieri
non fuggono più 
anche se non sempre
ho voglia di farli diventare
aria che investe le corde vocali
facendosi voce.
E allora
tra noi c'è solo silenzio 
occhi chiusi 
e movimenti leggeri
che si infrangono 
contro un dolore 
leggermente acuto.
Finisce così 
il nostro tempo 
inizia quello del pranzo 
a tarda ora.
Te ne rammarichi
ma non dovresti.
Ti sono profondamente grata 
per aver ritardato
il tempo in cui 
l'aria tornerà 
a essere così fredda
da attraversare il mio corpo 
lasciandolo immobile.
Mentre al pensiero 
è sempre consentito 
andare altrove.
Fosse anche 
a pochi metri da qui
nello spazio 
che prima era nostro.
Uno spazio 
a metà strada 
fra l'aria sferzante 
del mio silenzio senza ascolto
e l'aria morbida e avvolgente
del nostro silenzio 
pronto a diventare parola.









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