siamo solo
io
te
(e purtroppo)
la mia tristezza
sfinita e sfinente.
Inizio
mordendomi le labbra.
Fisso un punto
oltre e lontano da noi.
Poi ti guardo
e decido
che è giunta
l'ora delle lacrime.
Ma ne esce
solo una smorfia
un po' più contratta
e una voce (solo)
leggermente incrinata.
Poi
ti guardo
e la smorfia
vira in un sorriso
sempre più sonoro
fino a sovrastare
il lieve sussulto
della mia voce
solo lievemente incrinata.
E mi sorprendo a pensare
che le mie smorfie sorridenti
altro non raccontano
se non la fortuna
di averti (ancora) accanto.
Avrei anche potuto
trasformare questa fortuna
in una serie di numeri.
Ma fortunatamente
realizzo in tempo
che la mia
è una fortuna
troppo preziosa
per essere data in pasto
a una bocca smorfiosa
di uno stupido gioco.
Nessun commento:
Posta un commento