Per la prima volta da quando ho scoperto che il dolore di cui soffro da tempo è cronico, oggi mi sono spuntate le lacrime agli occhi pensando che questa situazione renderà ancora più difficile il percorso verso una casa tutta mia.
Eppure, già da parecchio tempo coltivo il sogno di averne una.
Ed essa non è affatto un sogno di ripiego, venuto a sostituire, per esempio, quello di una vita di coppia.
Semmai, la sua debolezza sta nel fatto di essere costretto ad ancorarsi ad una realtà immobilizzata dal dolore.
Ed allora mi chiedo quale futuro possa avere un sogno che non è in grado di volare?
Probabilmente nessuno perché, per muoverci a terra, hanno inventato la carrozzina, ma nessuno ha ancora inventato un mezzo che faccia volare la nostra fantasia lungo la rotta della concretezza sognante.
Nessun commento:
Posta un commento